Libri > Stephen King, Varie
Segui la storia  |       
Autore: Padme Mercury    08/11/2021    0 recensioni
Imparare a convivere col proprio passato è molto difficile. Richie lo sa bene, per questo ora si fa chiamare Barry ed evita di parlare di quello che gli è successo tre anni fa. Ma il passato non vuole rimanere nascosto per troppo tempo, e questo Richie dovrebbe saperlo. Soprattutto quando Derry chiama a sé i Perdenti per l'ennesima volta per dire loro finalmente addio.
[Crossover IT/Barry (HBO)]
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Preparativi per il viaggio




Passò una manciata di secondi prima che Barry riuscisse a risponderle. Non sapeva perché aveva aspettato così tanto, forse per evitare di farle sentire la voce che gli tremava, forse perché aveva paura di aggredirla e urlarle contro perché, cazzo, era sempre quella merda di recitazione che occupava l'attenzione di Sally. O forse per entrambi i motivi, uniti alla sicurezza di vomitarle addosso tutto quello che era successo così da cancellarle quell'espressione severa e irritante dalla faccia. Fu grato, però, del fatto che anche la donna non proferì parola in quegli istanti, rispettando la sua muta richiesta di un momento per riorganizzare i propri pensieri. Forse era cambiata davvero, fino a pochi mesi prima non avrebbe perso tempo a fargli notare quanto l'aveva messa in imbarazzo davanti all'intera classe, quanto fosse stato umiliante ritrovarsi da sola sul palcoscenico non sapendo cosa fare e diamine, Barry, quando prenderai sul serio questa storia della recitazione?

"Sally, io..." sospirò, passandosi una mano sul viso. Gli tremavano ancora le mani, per quanto tempo sarebbe durata? Per quanto avrebbe potuto continuare a mentirle, a far finta di niente, a farsi amare come in quegli ultimi mesi? Lei gli poggiò una mano sulla gamba, era così dolce e leggera che se ne accorse solo dopo qualche istante e perché lei gli strinse appena la coscia, "ti racconterò tutto, ma non posso adesso. Sappi solo che ti ho mentito, non sono di Cleveland ma del Maine e... Devo tornarci al più presto," le disse, non riuscendo però a guardarla negli occhi.

"Quando devi essere lì?" chiese Sally, spostando la mano e prendendo il cellulare con un movimento veloce.

"Lunedì, perché?"

"C'è un volo che parte domani mattina alle nove meno dieci che arriva a Washington alle quattro e mezza e da lì a Bangor alle otto meno un quarto. Poi da lì possiamo andare dove vuoi," disse tutto d'un fiato, facendogli vedere la schermata della United Airlines che mostrava gli orari dei voli.

Barry prese il cellulare in mano e lo osservò con gli occhi spalancati, per poi alzare lo sguardo su di lei.

"Po-possiamo?" 

"Certo, vengo anche io. Così nel frattempo mi puoi dire cosa c'è di così importante da lasciarmi sola sul palcoscenico a farmi fare una figura di merda."

Barry non sapeva cosa dire, era rimasto con le labbra leggermente separate e uno sguardo incredulo dipinto sul volto. Stentava a credere alle parole della donna, era incredibile come ora sembrasse una persona diversa da quella che aveva conosciuto. Sotto il tono arrogante e le parole ben poco empatiche, Barry poteva sentire una genuina preoccupazione e un interessamento alla vita dell'uomo che aveva affianco. Accennò un piccolo sorriso, guardandola negli occhi, e lei gli accarezzò il braccio.

"Andiamo a casa ora. Prepariamo i bagagli e ti preparo qualcosa da mangiare, mh?" gli suggerì.

Lui annuì, con la mente lontana nello spazio e nel tempo. Continuavano a venirgli in mente ricordi della sua infanzia a Derry e dell'avventura di pochi anni prima. La bellezza di Beverly. La risata di Ben. La serietà di Stan, la dolcezza di Mike, gli occhi di Bill. E Eddie... di Eddie ricordava tutto, la consistenza della sua pelle, l'odore delle medicine che si portava sempre dietro, la sua voce stridula. Sentiva un dolore lancinante al cuore alla sola idea di dover mettere piede nuovamente in quella città, nel sapere che nonostante tutto avrebbe visto dei pericoli dietro ad ogni angolo e che ogni notte sarebbe stata costellata di incubi terrificanti. 

Guidò piano, in silenzio, e nemmeno Sally proferì parola. Parcheggiò nel vialetto e entrambi salirono in casa ancora in silenzio. Appena dentro, Sally sparì in cucina e Barry scivolò in bagno per farsi una doccia calda. Le gocce cadevano come pioggia bollente sulla sua pelle, lasciandogliela arrossata e accaldata mentre il vapore riempiva molto probabilmente tutta la stanza, appannando lo specchio e rendendo umide le pareti e il pavimento. Rimase sotto l'acqua finché la ragazza non lo chiamò avvisandolo che era pronto da mangiare. Decise allora di uscire, lasciando una piccola pozza d'acqua per terra che si premurò di asciugare immediatamente con il tappetino - Barry, quante volte devo dirtelo di non lasciare il pavimento sempre bagnato? - e raggiunse la sua fidanzata con indosso solo un paio di mutande e di pantaloni morbidi. Quasi poteva sentire le urla di sua madre raggiungerlo da secoli di distanza che gli ordinavano di mettersi in ordine per la cena, ma con Sally si sentiva a suo agio come succedeva solo con gli altri Perdenti e lei non aveva mai reclamato.

Borbottò un grazie quando lei gli posò una bistecca con insalata davanti, lei rispose con un semplice sorriso mentre prendeva posto davanti ad un petto di pollo magro. Mentre mangiavano non si sentiva altro che il rumore delle stoviglie e i classici mi passi l'acqua? e buono questo. Erano rimasti ormai solo i piatti sporchi e un bicchiere di vino bianco davanti a Sally, Barry aveva i gomiti poggiati sul tavolo e le mani con le dita intrecciate appoggiate alla fronte. Sapeva di dover cominciare a dirle qualcosa, almeno un accenno di tutto quello che avrebbe dovuto sopportare. Per lo meno, la città in cui dovevano andare. Sospirò.

"Derry," quasi si spaventò nel sentire la sua voce, così roca da far pensare che non bevesse da ore in una giornata torrida. Vide che aveva avuto la stessa reazione anche Sally, che ora lo guardava con gli occhi spalancati. Si umettò le labbra, "la mia città, quella dove dovremo andare. Si chiama Derry. È vicina a Bangor, possiamo affittare un auto in aeroporto."

Lei annuì e aggrottò le sopracciglia. Stava pensando a qualcosa, forse non aveva neanche sentito tutto quello che aveva detto. Pareva stesse scandagliando la memoria per trovare un ricordo in particolare, uno che continuava a sfuggire pur facendo sentire la propria presenza. Barry si lasciò sfuggire un sorriso amaro. Già, Derry faceva sempre quell'effetto.

"Derry, Derry... l'ho già- HAH!" schioccò le dita della mano destra e lo sguardo le si illuminò, come ogni volta che dimostrava il suo acume, "non è quella città in cui hanno ucciso quel gay tre anni fa? Adrian... Adrian qualcosa."

"Mellon. Sì, esatto, proprio quella."

A quanto pare, un omicidio omofobo fa più notizia di una strage di bambini, pensò non senza una punta a colpirgli il cuore. Non giustificava di certo gli omofobi e le loro azioni, aveva subito abbastanza vessazioni da ragazzino, ma credeva che la morte di diversi bambini sarebbe rimasta nella memoria collettiva più a lungo.
Si passò una mano sul viso e prese un grosso respiro.

"L'ho lasciata dopo il primo anno di liceo, i miei genitori avevano deciso di trasferirsi. Non mi è importato più di tanto, ormai tutti i miei amici se ne erano andati o stavano per farlo anche loro," tranne uno, vero RichieMike non si è mai allontanato troppo da Derry, mentre voi lo avete abbandonato in quel buco del culo dimenticato da Dio e dal demonio, "non mi è mai capitato di ripensarci per circa trent'anni. Sapevo di essere del Maine, ma per quanto mi sforzassi di ricordare la mia città, i miei amici... era come se mi addentrassi nell'oscurità. Ci sono tornato tre anni fa, poco dopo la morte di Adrian. Non te ne ho mai parlato perché..." abbozzò una piccola risata, "perché sono successe delle cose, lì. Cose molto brutte, che nessuno dovrebbe mai vivere. Volevo dimenticarle, prenderne le distanze. Parlarne le avrebbe rese solo più reali e... ne ho avuto abbastanza."

Sally era rimasta ad ascoltare le sue parole in religioso silenzio. Era forse il discorso più lungo che le avesse mai fatto e solo in quel momento si era reso conto di aver lasciato uscire l'accento del Maine su alcune parole, specie sulle desinenze. Era come se Richie stesse cercando di uscire e farsi conoscere, di combattere contro Barry e riprendere fiato dopo gli anni passati nascosto in un angolo della sua mente.
Lei si alzò, prendendo i piatti e mettendoli a mollo nel lavandino. Spostò poi la sedia per metterla vicina a quella di Barry e prese una delle sue mani tra le sue. Avvicinò le dita alle labbra e vi lasciò un bacio dolce.

"Va bene," sussurrò, guardandolo negli occhi. Lui le coprì la mano morbida, delicata, così piccola in confronto alle sue, e la guardò stupito, "insomma, mi hai mentito e sono arrabbiata per questo. So che non mi hai ancora raccontato tutto, lo sento, ma vedo anche che hai paura e che tutto questo è molto difficile per te. Se non te la senti di andare posso disdire."

"No, io... Gli altri verrebbero a cercarmi, si peoccuperebbero. Adesso non ci sono pericoli, ma sono i ricordi a spaventarmi."

Sally si alzò e gli diede un bacio sulla guancia, dicendogli un "come vuoi" nell'orecchio, per avvicinarsi poi al lavandino e cominciare a lavare le poche stoviglie che avevano utilizzato. Barry la guardava, scorrendo ogni singola curva del suo corpo con gli occhi, senza malizia ma con dolcezza e tenerezza. Sally non era una persona semplice, che si apriva con le persone. Anzi, spesso appariva arrogante, incentrata unicamente su sé stessa, antipatica anche. Ma forse era proprio per quello che si era sentito attratto da lei fin dall'inizio. In un certo senso, gli ricordava Beverly, così forte e indipendente ma anche così debole e indifesa. E poi era bella, così bella che si sentiva perso ogni volta che la guardava.
Poggiò le mani sulla superficie di legno e si aiutò ad alzarsi con una spinta. Si avvicinò a lei e le passò le braccia attorno da dietro, stringendola contro di sé. Nascose il volto contro il suo collo, dove lasciò un bacio umido mentre lei, ancora sorpresa da quel contatto improvviso, faceva scivolare le mani bagnate e insaponate sulle sue braccia.

"Grazie, Sally."

Quella notte si amarono dolcemente e dormirono abbracciati, stretti l'uno all'altra come se fosse l'ultima volta possibile. Si alzarono presto e si diressero all'aeroporto in silenzio. Barry era consapevole di dover iniziare a raccontarle qualcosa durante il viaggio e Sally aveva tutta l'aria di cominciare a fare domande e non mollare fino al raggiungimento del suo scopo. Gliene avrebbe parlato in aereo, così non avrebbe potuto fare scenate, non avrebbe potuto piantarlo in asso. Ma come avrebbe reagito ad alcuni dettagli, a sapere quello che era, quello che aveva fatto?
Prese un respiro profondo quando si imbarcò sul velivolo. Andare a Derry lo riempiva sempre di terrore, era una cosa che non sarebbe mai cambiata.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Stephen King, Varie / Vai alla pagina dell'autore: Padme Mercury