Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: eddiefrancesco    13/11/2021    1 recensioni
Incuriosita dall' inaspettata eredità che le ha lasciato la sua madrina, un'eccentrica signora conosciuta come la strega di Wychford, la contessa Octavia Petrie decide di andare a dare un' occhiata alla nuova proprietà.
Ma arrivata in quella splendida villa di campagna a causa di un equivoco viene scambiata per una istitutrice dal tenebroso Edward Barraclough, il nuovo affittuario e dalle sue nipotine.
Ma ancora non sa in che guaio è andata a cacciarsi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Qualcosa gli diceva che il rumore proveniva dalla torre. Su in alto. Edward andò in fondo alle scale e rimase in ascolto. Niente. Eppure... Si tolse di tasca una mazzo di chiavi e ne scelse una. Poi in silenzio cominciò a salire. Scopri' che non c'era bisogno della chiave. La porta era socchiusa, e dalla fessura si vedeva il chiarore di un fuoco. Edward spinse un po' la porta, stringendo le chiavi in pugno. Se c'era un intruso, sapeva come comportarsi. Entrò in punta di piedi. Il fuoco era acceso, ma la stanza era vuota. Rimase fermo sulla soglia e la pungente fragranza che c'era nell'aria gli riportò alla mente una vivida immagine di Mrs. Carstairs, la prima volta che le aveva fatto visita in quella stessa stanza. Era sdraiata su quella poltrona accanto al fuoco e lui aveva esitato, fermo sulla porta come in quel momento. Gli occhi neri di lei lo avevano fissato con un guizzo malizioso. «Entrate, entrate!» gli aveva detto. «Non aspettatevi che mi alzi per accogliervi. Faccio già troppa fatica a salire fin quassù.» Era esile, ma non ancora minata dalla malattia, e il suo spirito era vivacissimo. «Avvicinatevi. Voglio guardarvi bene.» Lui aveva fatto qualche passo avanti. Lei aveva annuito. «Si. Potete andare. Stavo proprio pensando a qualcuno come voi. È un piacere rivedervi. Mr. Barraclough. Siete proprio quel che fa al caso mio!» Lui non aveva saputo come rispondere a quelle parole, e lei aveva continuato: «Non siete biondo, ovviamente, ma non importa. Personalmente, preferisco i bruni. Avete sempre intenzione di affittare Wychford quando il resto della famiglia vi raggiungerà in Inghilterra?» La sua conversazione era sempre stata un po' stramba, ma mai noiosa. Edward si era divertito. Le aveva fatto visita in diverse occasioni dopo quel giorno, e ogni volta lei gli era parsa più debole, finché non era più riuscita a salire nella stanza della torre, neanche con l'aiuto dei domestici. Era stato allora che si era fatta portare la poltrona in camera da letto. L'aveva fatta riportare al suo posto lui qualche giorno prima. Edward fece qualche passo avanti. Fu allora che si accorse che, dopo tutto, la stanza non era vuota. Octavia Petrie era sulla poltrona, profondamente addormentata. Era così minuta che lui non l'aveva notata, dalla porta. Perché non si era svegliata quando era sbattuta la finestra? Lui si fece più vicino... Era più o meno nella posizione in cui l'aveva vista quella notte in camera di Pip. Allora era stata in camicia da notte, con una leggera vestaglia. Quel giorno era vestita con un semplice abito blu abbottonato sino alla gola. Ma era sempre dolce e seducente. Lui si inginocchio' accanto a lei e vide delle lacrime ormai asciutte rigarle il viso. Gli si sciolse il cuore e le posò una mano sulla gancia. «Octavia!» sussurro'. Gli occhi di lei si aprirono, poi si sgranarono vedendolo. Sorrise e scosse la testa. «So che non siete davvero qui. È solo la mia immaginazione. Voi siete a Londra. Ma è bello avere il vostro fantasma a tenermi compagnia.» Disse sognante. Fuori dalla finestra un uccello, forse un corvo o un gabbiano, lanciò un richiamo che pareva una risata rauca. Ma loro non lo sentirono. «Sono qui, invece. In carne e ossa. Nessun fantasma potrebbe sentire quello che provo io in questo momento.» Edward si piegò in avanti e la bacio'. Lei era ancora assonnata, ma dopo una breve esitazione le sue labbra si ammorbidirono sotto quelle di lui. Edward le tenne il viso tra le mani e la bacio' di nuovo, in modo più esigente, e questa volta il fuoco gli percorse le vene quando sentì l'immediata, appassionata risposta di lei. Le coprì le guance, gli occhi, la punta del naso, il mento, di piccoli baci poi, slacciandole lentamente i bottoncini dell'abito con mani tremanti, le sfiorò con le labbra la gola, le spalle, l'ombra tra i seni... Non gli bastava ancora. La sollevò dalla poltrona e la prese in braccio. Era leggera, come se un soffio di vento potesse portarla via, e a un tratto lui fu preso dal timore di farle male o di spaventarla con l'intensità dei suoi sentimenti. Con grande riluttanza, la posò a terra e la scosto' da sé. Per un attimo lei lo fissò perplessa, poi sorrise quando vide quello che c'era nei suoi occhi. Gli passò le braccia intorno al collo e tornò ad attirarlo a sé ferocemente, premendo la bocca contro la sua. Mai una delle esperte avance di Louise lo aveva fatto sentire così uomo, così vibrante di vita, così conscio di ogni terminazione nervosa. Mai prima di quel momento aveva sentito un tale disperato bisogno di controllarsi, come sapeva che doveva fare. Mai prima di allora gli era risultato tanto difficile. Le sue braccia si strinsero intorno a lei e la premettero contro di sé. Il cielo lo perdonasse, doveva smettere subito! Doveva! O sarebbe stato troppo tardi. «Octavia» sussurro', la bocca asciutta. «Non parlate» mormorò lei, le labbra ancora premute contro le sue. «Parlare rovinerebbe tutto. Baciatemi di nuovo, Edward! Vi prego, baciatemi ancora.» Ancora avvinti nell'abbraccio, si lasciarono cadere davanti al fuoco, lontano da tutto e da tutti. Lui le scosto' l'abito dalle spalle, baciando la pelle di raso dei suoi seni... Un soffio d'aria percorse la stanza e Octavia rabbrividi' alla corrente fredda. Fu il più lieve dei movimenti, ma bastò a riportare Edward in sé. «No... non devo! Dio mi aiuti, non devo! Non sapete cosa state facendo, Octavia. Quanto mi rendete le cose difficili!» Si tolse le braccia di lei dal collo e le copri' le spalle con l'abito. Poi si alzò e la tirò in piedi, quasi rabbiosamente. Octavia lo fissò, trasognata. E a un tratto il suo viso cambiò: fu come se si fosse svegliata. Un'espressione inorridita le passò negli occhi e chino' la testa con un singhiozzo. Voltandogli la schiena, cominciò ad allacciarsi il vestito. «Octavia...» Lei scosse la testa, senza guardarlo. «Octavia!» ripeté lui. Lei si mise le mani sulle orecchie per non sentire. «No! Non dite nulla! È successo di nuovo! Non so cosa mi sia preso. Oh, Dio, mi vergogno tanto! Cosa dovete pensare di me? Come ho potuto permettervi... implorarvi di baciarmi così? Permettermi di... di toccarmi... Come una donna poco seria... Non guardatemi! Non lo sopporto. Non posso sopportarlo!» Fuggì dalla stanza e lungo le scale come se fosse inseguita da demoni. Lui sentì sbattere la porta della sua camera da letto. Si guardò intorno. Era stato tutto così innocente. Per nulla simile a una scena di seduzione. Eppure, ci era voluta tutta la sua forza per non far sua Octavia Petrie, sul pavimento. Si sentiva esausto, sfinito da una tempesta di emozioni conflittuali. Passò del tempo prima che si sentisse pronto a lasciare la stanza di Mrs. Carstairs, e anche allora non era in grado di pensare razionalmente a quello che era appena successo. Prima di spegnere il fuoco e di chiudere a chiave la stanza, fece il giro delle finestre, cercando serrature rotte o sganciate. Non trovò nulla. La finestra che sbatteva doveva essere altrove. Avrebbe chiesto a uno dei domestici di controllare le altre stanze. Ma... se era così, da dove era venuto quel provvidenziale soffio d'aria? Edward scosse la testa. Non fu una sorpresa quando miss Petrie mandò un messaggio per dire che aveva l'emicrania e sarebbe rimasta nella sua stanza per il resto della giornata. Julia, naturalmente, si congratulo' con se stessa per aver vinto la battaglia della sua presenza a cena. «Queste persone sono tutte uguali, Edward. Dai loro un dito e si prendono il braccio. Ma cedono subito davanti a un atteggiamento fermo. Miss Petrie ha avuto tutta la giornata per considerare la sua posizione, e si è resa conto che non può vincere. Sarei pronta a scommettere che non scenderà più a cena. Mrs. Allardyce ha avuto un'esperienza simile. Le istitutrici tendono a considerarsi al di sopra degli altri servi. Sapevi che Lavinia Allardyce è una lontana parente dei Ledbury?»
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: eddiefrancesco