Coppia: Daichi x Sugawara
Canzone: Tu sei, tu sai - Nek
Questa canzone è molto più vecchia di me e immagino di chiunque leggerà....
L’insonnia era una brutta bestia, un terribile fantasma che ronzava nella sua testa da ormai molti anni, in parte era colpa del lavoro, non che si lamentasse sia chiaro solo che certe volte era dura, certe notti vorrebbe solo poter dimenticare e dormire. Sbadigliò placido, cercò di sistemarsi meglio tra le coperte, tento anche di trovare una posizione più confortevole per prendere sonno ma nulla valse, Morfeo sembrava negarsi a lui. La sveglia analogica segnava le tre precise, era tardi.
tu vicina e così distante
il cuore ti batte ma
per chi batte
non ne so niente
chissà, chissà
Posò lo sguardo sulle spalle tese del suo compagno ignaro, Sugawara era beato nell’innocenza del sonno, i capelli d’argento si spargevano disordinati sul cuscino, delicato Daichi afferrò una ciocca curioso, erano cresciuti, a colazione avrebbe proposto a Suga di portarlo dal barbiere, sapeva che il suo compagno detestava quando gli finivano davanti agli occhi.
fantasie che l'insonnia da
magari adesso un altro sta con te
se potessi li ucciderei
tutti i sogni tuoi
Un leggero mugugno lo scosse dai suoi pensieri, Sugawara si girò di scatto, il suo volto contratto in una smorfia di fastidio, la coperta ricadde di poco lasciando scoperte le spalle bianche. Daichi si chiese cosa stesse disturbando il sonno dell’amato? Un altro gemito di dolore fu rilasciato dalle labbra socchiuse dell’amato, forse stava avendo un incubo? Daichi con attenzione si avvicinò e lo accolse tra le sue braccia, sperando di poter consolare Suga. La tensione si sciolse, Sugawara si aggrappò a quel calore familiare, il suo volto si rilassò.
Tu sei tu sai
nel sogno da chi vai
tu sei con me ma la mente dov'è
seguo il ritmo del respiro
movimenti leggeri della fronte tua
quando sogni non sei mia
La sveglia analogia ora segnava le sei, tre ore erano scivolate tra le dita dell’uomo senza davvero che se ne accorgesse. Il respiro di Sugawara si fece irregolare, la fronte si contrasse e suoni inequivocabili uscirono dalle rosee labbra, Daichi percepì il proprio corpo rispondere istintivamente al richiamo carnale, una vocina irrazionale però risuono nella sua testa, erano per lui quei suoni? Era lui il suo compagno anche nei suoi sogni? Forse era quel cantante palestrato che tanto Suga adorava ascoltare o chissà forse qualche suo collega di cui neppure sapeva l’esistenza...
piano piano vorrei svegliarti
per rassicurarmi e per parlare un po'
e invece no,
forse ho paura di capire con chi stai
Sarebbe stato tradimento in quel caso? Daichi strinse di più a sé quel corpo, anche se ci fosse stato qualcun’altro nei sogni di suo marito non doveva preoccuparsi, era normale fantasticare a volte, giusto? Si, si certo, doveva calmarsi. Solo che la gelosia non segue mai le briciole della ragione, la paranoia dovuta al deficit di sonno gli stava giocando un brutto scherzo, vide nella penombra scorrere scenari surreali in cui Suga lo lasciava per chissà chi a causa di quello stupido sogno
Tu sei tu sai
nel sogno da chi vai
tu sei tu sai
stai svegliandoti ormai
Doveva calmarsi, non aveva mai sentito di persona lasciate a causa di un sogno, anche se un suo collega gli aveva raccontato che la moglie lo aveva mandato a dormire sul divano dopo un incubo in cui il pover’uomo l’aveva tradita con una sua amica, ovviamente non era mai avvenuto. E se Sugawara lo mandasse a dormire sul divano? Daichi strinse i denti, in realtà in questo caso sarebbe dovuto lui infuriarsi per quel sogno? Come funzionavano queste cose? Forse doveva svegliarlo, sicuramente suo marito gli avrebbe spiegato la situazione, ma certo Sugawara lo avrebbe capito, anche se non voleva sembrare un pazzo visionario..
mi sorprendo i tuoi occhi
quasi chiusi poi accesi,
spalancati in me
dici sorridendo: "sognavo di te!"
Il corpo di Sugawara si mosse a scatti, le gambe dell’uomo si insinuarono tra quelle del marito, Daichi lo osservava incanta, suo marito assonato aprì gli occhi sbadigliando, si era svegliato. Il poliziotto lo fissava nervoso, incerto su come comportarsi. << Sai ti ho sognato >> sussurrò con voce impastata Koshi. Che sciocco, era ovvio che suo marito aveva sognato lui, certo, Suga lo amava, loro si amavano, si ritrovo a ridacchiare sollevato, era stato un completo idiota. Suga gli regalò un'occhiata confusa ma Daichi non ci fece molto caso, si limitò a sfiorare dolcemente le labbra dell’amato << Buongiorno >>
Tu sei tu sai
sorpresi insieme dal mattino
tu sei tu sai
tu sei tu sai
e adesso il sogno è già lontano
Koshi gli diede un calcio imbarazzato da quella inspiegabile dolcezza, Daichi incasso debole << è che stavamo facendo nel tuo sogno? >>. Suga arrossì e mise conserte le braccia negandogli la tanta agognata risposta. Daichi però era un tipo testardo << Sai facevi strani suoni >>. Suga alzò gli occhi al cielo e ammise << Cosa c’è di male se faccio un sogno erotico su mio marito? >>. Daichi percepì un calore avvolgerlo, non era certo se fosse eccitazione o dolcezza << Perché limitarsi a sognarlo? >>. Sugawara scosse leggermente la testa ma poi si riavvicinò, le loro labbra si riunirono lente, non c’era fretta infondo aveva una vita insieme che li attendeva