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Autore: killian44peeta    20/11/2021    0 recensioni
Sequel di
-Gli Elementi 1
-Gli Elementi OS- L'esterno (1.1)
-Gli Elementi 2
-Gli Elementi OS- L'interno (2.1)
"La debolezza deve essere eliminata. Devi farla fuori. Se la manterrai viva sarai... umano"
Il battito cardiaco accelerò e rallentò così tante volte che pareva quasi il tempo fosse impazzito, sbattendogli nel petto e nelle tempie come non mai, dapprima velocizzandosi, poi cristallizzandosi, con i secondi che gli scorrevano addosso, pesanti come massi che crollavano sulla sua schiena già piegata, con i respiri che gli uscivano dalle labbra in un totale disordine, il sudore che gli percorreva la fronte e le mani.
Sentiva che l'arma poteva scivolargli dalle dita per quanto i suoi palmi si stavano bagnando, bollenti a dir poco rispetto alla superficie gelida e perfetta di quella sottospecie di spada.
"Uccidila. O ora o mai più"
Vide la ragazza aprire le braccia, mostrando a pieno il petto, pronta a ricevere il colpo, guardandolo, con le lacrime del biondo che le crollavano addosso, ma senza spostarsi affatto, senza cercare di asciugarle con la mano.
Semplicemente lo guardava ed aspettava, silenziosa, con la tranquillità inscritta in ogni movimento e ogni cenno del suo corpo.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli Elementi- saga'
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Luxor

"Quella ragazza é assurda" pensai mentalmente, non potendo non alzare gli occhi al cielo al solo ripensarci.

Per qualche strano motivo, quell'umana aveva dimostrato di potermi leggere come un libro aperto e questo non solo mi mandava in bestia, ma aumentava anche le grosse probabilità in cui, qualsiasi cosa decidessi di elaborare, potesse riuscire a fermarmi sul colpo.

Eppure, per altri motivi indefiniti, aumentava a dismisura la mia curiosità sui suoi confronti, curiosità che non riuscivo a cacciare per quanto ci potessi provare.

Era un avversario decisamente da calcolare, raggirarla non sarebbe stato facile, se non per dire impossibile, cosa che probabilmente non avrei mai pensato se non avesse mostrato quel suo strano talento.

"All'inizio non avevo potuto non pensare che semplicemente fosse una mocciosa, soprattutto per quella sua maledetta fissa del cibo, ma... Le apparenze ingannano"

Solo al ripensare al fatto di come era riuscita ad imboccarmi per la prima volta, mi veniva un tic all'occhio.

"Beh, se lei mi studia, allora lo farò anche io con lei. Dovrò riuscire ad ingannarla in qualche maniera!... E poi sempre meglio lei che legge quel suo libro che gli Elementi in loro, anche se, se devo dirlo, mi infastidisce un sacco il suo modo di vedere le cose."

"Vabbè, poco male,  vuol dire che farà parte delle persone nella lista da uccidere, dopo Guy e prima di Dianapensai mentalmente, socchiudendo le palpebre "Poi, dopo aver ucciso tutti gli Elementi, passerò a Lui."

Rimasi fermo, ragionando silenziosamente, cercando di afferrare i concetti principali, gli obbiettivi e le risposte ad essi.

" Ma deve essere il momento giusto con la mossa giusta. Quale? Farli litigare li rende facili da dividere, ma come faccio a farglielo fare? Sfortunatamente non ho potere su di loro... e dobbiamo poi aggiungere che nella situazione in cui si trovano al momento non cercherebbero mai e poi mai di dividersi, soprattutto se la maggioranza di coloro che sta qui e respira non vede l'ora di staccare la testa al mio creatore." Feci una smorfia a questo pensiero " Non voglio che qualcuno dei pezzenti in questa montagna uccida il Buio al posto mio. Devo essere io a farlo fuori, solo e soltanto io, anche se dovesse finire male. É il mio obiettivo primario"

Già mi immaginavo miliardi di modi in cui avrei potuto farlo fuori, tra cui rompergli il collo o impiccarlo, ridendo al suo cercare di aver fiato, mentre disperatamente tentava in tutti i modi di sopravvivere... O ancora dargli fuoco, vedendolo dibattersi, urlando, gridando nella disperazione e nel dolore più intenso, sapendo però che non avrei mai potuto compiere alcunché, non così legato, almeno.

Nel frattempo, mentre pensavo anche a questo, sapevo che l'umana, anche oggi stesso, sarebbe venuta per un certo orario, probabilmente lo stesso della giornata precedente, a leggere.

"Devo farla parlare un po' di sé... E magari parlarle anche di me, cercando di rimanere distaccato da quello che dico. Se riuscissi a rigirarla, facendola fidare..." Aggrottai la fronte "Più facile a dirsi che farsi, anche perché l'unico modo in cui potrei portarla a fidarsi é apparire sincero, quando la mia sincerità si basa sul desiderio di distruzione, che decisamente non mi permetterebbe alcunché. No. Alzerebbe soltanto il livello di guardia, già alto di suo."

Mi mordicchiai l'interno della guancia destra, interrompendomi al sentire il sapore del ferro sulla lingua.

"A questo punto spero soltanto che si limiti a cercare di attirare la mia attenzione con la lettura e non facendo qualcosa di troppo che, in un modo o nell'altro,  possa far salire alle stelle questi stupidi intoppi che mi si stanno buttando davanti, mettendosi tra i piedi"

E mentre ragionavo, pezzi di idee per una fuga, per quanto insensata, iniziavano ad attaccarsi alla mia mente.

Mentre guardavo le fiamme schioccare fastidiosamente, sentivo che il calore di esse era uno dei punti a sfavore che mi tratteneva lì, a poltrire e a perdere tempo senza poterci fare niente.

"Deve solo esaurire la legna. Deve solo esaurire completamente la legna e permettermi di accumulare il mio Elemento. Per quanto sembri impossibile farla diminuire, anche perché è da diversi giorni che sia fiamme sia legna vanno senza spegnersi, cosa abbastanza innaturale.
Questo fatto deve essere provocato dai due Elementi, ma non ha senso! Quella maledetta schifezza dovrebbe essere a pezzi! Sembra quasi immune. E poi che non siano normali né uno nell'altro si nota anche dal fatto che non fanno fumo. Fanno calore, ma non fanno praticamente affatto fumo."

"Forse l'unico modo per spegnere le braci é con l'Elemento dell'Acqua, poiché il mio non riesco ad utilizzarlo. Ma come? Come convincere quella... Ragazzina dall'atteggiamento infantile a spegnere queste fiamme? Seriamente, sembra quasi che i modi per distruggere queste difese insorte siano così pochi da impedirmi tutte le mosse... Ma..."

Udii un rumore che mi distolse completamente dai miei ragionamenti, in cui cercavo faticosamente di mettere in piedi più piani fattibili.

Tra questi pensieri, non mi ero minimamente accorto che la Luce mi si era avvicinata.

Era il suo turno, a quanto pareva, nell'essere messa di guardia a tenermi sotto osservazione.

La vidi sedersi davanti a me con le braccia strette al petto e le gambe incrociate.

La ragazza taceva, lanciandomi sguardi di tanto in tanto.

Rimase in silenzio a lungo, continuando con questo tipo di atteggiamento.

-Ho delle domande da farti- disse ad un tratto, scostandosi un ciuffo bianco di troppo dalla faccia -Mi aspetto delle risposte serie dal nostro primo incontro, quindi continuerò a chiedertelo fino a che non me ne darai una sensata, credo che ti sia chiaro-

-E allora perché non inizi invece di fare tutta questa premessa? La trovo particolarmente inutile-

-Diciamo che ieri ho sentito Pandora parlare con te- disse, portandomi ad aggrottare la fronte -E le ho chiesto di starci appresso quando parlerai, quindi la sto semplicemente aspettando-

-E se non volessi parlare? Se non aprissi bocca mentre tu mi assillerai con le tue domande?-

- Beh, prima di tutto, sembra che la figlia dell'anfitriona sappia leggere non solo lo sguardo se menti, ma anche i movimenti, per quanto essi possano essere limitati e... Quindi in ogni caso ci avvicineremo ad un risultato-

"Dannazione, é proprio una spina nel fianco quella, per non dire peggio"

-Certo che dai proprio tanta fiducia a quella- dissi con tono sprezzante, schioccando la lingua contro il palato -Io penso che non caverà un ragno dal buco- mentii, cercando di muovere anche solo una parte del busto, ricevendo di tutta risposta soltanto il fastidio delle corde che mi tenevano immobilizzato.

-Come ieri?- chiese semplicemente con un che di enfatizzato una voce che ormai riconoscevo a meraviglia dopo averla sentita leggere per minuti e minuti di fila.

Ed a confermare ciò che sapevo già, vidi la ragazza dai capelli viola, sempre trattati con pettinature un poco particolari e dagli occhi rosa acceso.

L'umana sorrise sia a Diana sia a me, mettendosi seduta a terra, nonostante la Luce le avesse detto più volte di mettersi su una normalissima sedia.

Eppure si sedette, in ogni caso, a terra, allontanandosi leggermente, come per vedere ogni cosa da un quadro completo.

-Diana, puoi partire con le tue domande-

-Okay, grazie Pandora- la Luce prese un grosso respiro, buttandolo fuori -La prima domanda é... Perché? Perché sei venuto da me la prima volta, dicendomi, in un modo un po' contorto che tu eri il settimo Elemento?-

-Per divertimento, ovviamente- risposi, trovandomi a fissare Pandora, la quale annuì leggermente, confermando a Diana che non stavo mentendo - Volevo studiare, anche solo per qualche secondo, le tue reazioni da prima pedina-

-Avevi già intenzione di uccidere Guy?-

Scoppiai a ridere, non riuscendo a trattenermi, ricevendo uno sguardo di risposta ben poco divertito da parte dell'albina.

Smisi dopo un po', riprendendo fiato e tirando, in seguito, un sospiro al suo -Se ti muovessi a rispondere, invece di ridere, mi faresti un piacere, sai-

-Ma sì, non ti sembra ovvio? Dopotutto uccidere il Buio é un obiettivo facile da trovare, non pensi anche tu?-

-Stai sviando- mi interruppe Diana di colpo, portandomi a ruotare lo sguardo.

-É un, praticamente ovvio, sí- conclusi -Altre richieste da fare?-

Annuì, reprimendo un aria infastidita, probabilmente derivata dal mio tono -Perché volevi farlo fuori?-

-Ma i tuoi pensieri sono concentrati tutti su quello lì? Dove sono le domande che volevi porgermi dal nostro primo incontro?-

-Rispondimi-

-No, perché, sai, io mi aspettavo di quelle richieste serie super ponderate, invece tu mi porti domande che c'entrano solo con il tuo opposto-

-Le altre te le pongo dopo, intanto rispondi a questa, ho tutto il tempo che voglio-

Sbuffai -... Sì, okay, come vuoi- asserii aggrottando le sopracciglia e sbuffando -Anche se non capisco perché tu voglia sapere una stupida, semplice motivazione- feci una pausa -Ebbene, desidero la sua morte perché lo odio da morire-

-Stai mentendo-

-No. Sono serio, non sto mentendo stavolta-

-E io ti assicuro che è così. Forse neppure te ne accorgi, ma stai mentendo, o in ogni caso non sei del tutto convinto dalla cosa-

-Come vuoi. Io dico che hai torto, ma credi pure quello che ti pare-

Diana e Pandora si lanciarono uno sguardo tra di loro.

-Il tuo scopo principale qual'é? Distruggere noi, distruggere il mondo, il potere... Qual'é?-

-Le prime due, sicuramente. Il potere non direi. Non sono fatto per governare quanto non lo sono per essere governato- dissi, chiudendo le palpebre.

-Oltre a sette per gli Elementi... A cosa illudevi? Dal primo istante in cui ho sentito la frase mi é sembrato strano che ti riferissi solo a quello. Aveva un secondo fine quella osservazione-

-Chissà- risposi, rimanendo vago e sogghignando senza neppure rendermene conto -Mi diverto a occupare i pensieri delle persone con le domande-

-Cattura la tua anima, fa' in modo che nulla possa trafiggerti al punto di ferirti veramente- fece con tono pensieroso, portandomi via il fiato al punto tale da non permettermi più di respirare - Queste parole ti rimandano qualcosa?- fece con tono calmo.

L'immagine di lui fluttuò nella mia testa, mentre, in seguito, avevo lanciato il vetro contro il muro.

"Come lo sa? Come ne è a conoscenza?"

Guardai l'albina, la quale appariva sempre più tranquilla ad ogni secondo di più, tanto da farmi venire i nervi.

"Com'è possibile?!"

-É un sì?- chiese Luce, inclinando la testa, guardandomi, nonostante fosse ovvio che ne fosse già certa.

-É decisamente un sì- le diede manforte Pandora, appoggiando la testa al palmo della mano con aria incomprensibile... Forse definibile tra il pensieroso e il preoccupato.

Cercai di riprendere la mia calma, con l'unico risultato che invece mi sentii ancora più confuso e sviato alla domanda che seguí.

-Chi era quel tipo con cui stavi parlando? É riuscito a scomporsi e ad attraversarti come se non fosse composto di materia, con il risultato che eri a terra e...beh, inizio a pensare di dover sostituire 'chi era' con 'cosa era'.-

Non parlai, non risposi affatto, semplicemente rimasi in silenzio, scannandomi la mente per cercare anche solo un motivo per cui Diana Cathy Swanlight potesse anche solo sapere un minimo di Lui.

Non era affatto possibile, anche perché non ne avevo mai parlato e tantomeno era possibile che lo avesse visto dal vivo o comunque che avesse assistito seriamente a quella scena.

Eppure lei sapeva, dettaglio che non aveva minimamente senso a cui non trovavo un fine logico.

-Va bene , provo con un altra domanda, siccome non rispondi a questa- asserí, cacciandosi una ciocca bianca dietro all'orecchio -Ma sappi che terrò da parte e continuerò a riportela fino a che non avrò una risposta-

-Diana...- la interruppe precedentemente Pandora, appoggiando una mano alla sua spalla -Credo che anche se gliene ponessi qualcuna non ti risponderebbe. Non gli strapperesti una risposta decente neppure a volerlo disperatamente-

-Tu dici?-

-Sta respirando ad un ritmo irregolare e ha le mani contratte. Non mi sembra abbastanza disposto a dare conclusioni serie e tanto meno vere. Meglio chiudere qui per ora, poi magari più tardi riuscirai a fargli domande che raggiungeranno una vera e propria sentenza-

"Non pretendere di conoscermi" pensai, lanciandole un occhiata storta, sentendo le nocche piegarsi e scrocchiare nella stretta, ricevendo solo un suo sorridere ed il suo asserire un -Non lo faccio-

Un misto di brividi ed irritazione mi percorsero la schiena, facendomi assottigliare lo sguardo.

-Non ho intenzione di dire che 'ti conosco', anzi. Non so nulla di te. Non ho intenzione di spacciarmi per un intelligenza mistica che conosce ogni tua traccia di passato. Se non hai intenzione di parlarne, non te lo chiederò. Io sarò solo quella strana quanto forse inquietante ragazza che ti legge un libro- fece un cenno di testa alla Luce, la quale sorrise leggermente e prese ad allontanarsi.

La seguii con lo sguardo fino a che sparì totalmente dalla mia visuale, tornando così alla ragazza che mi era davanti, la quale mostrò un espressione ancora più indecifrabile di quella che avevo visto nell'istante delle particolari domande di Diana.

Ignorai però il fatto, tirando un sospiro -Allora? Ricominci a leggere o te ne resti ancora lì impalata come un pesce lesso?-

Lo dissi con il mio solito tono, seccato, pungente e gelido, eppure, per motivi a me sconosciuti, lei prima tornò a guardarmi con aria leggermente confusa, poi si mise a ridere, coprendosi la bocca con la mano.

-Perché stai ridendo? Ti ho insultata, che ho detto di così divertente?-

Lei soffocò un ennesima risata, tossicchiando per contenersi il più possibile -Scusami- asserì sorridendo e cercando faticosamente di contenersi -Ma mi hai fatto appena immaginare qualcosa di veramente particolare e divertente quanto stupido-

-Sarebbe? – chiesi, alzando il sopracciglio, non potendo non domandarmi cosa potessi aver scatenato nella mente della ragazza.

-Beh. Molto semplice. Mi sono immaginata la caricatura di me stessa con... con la faccia di un pesce. Precisamente di un salmone-

L'immagine da lei descritta mi lasciò leggermente molto spaesato ad immaginare la stessa identica illustrazione mentale, la quale mi sembrava a dir poco da persone deliranti.

Non commentai, mi limitai semplicemente ad osservarla dall'alto in basso.

-Cosa ci sarebbe di divertente?-

-Forse tutto, forse niente- disse con un espressione mezza trionfante, un sorrisetto soddisfatto che non seppi definire se fosse irritante o semplicemente singolare.

Singolare per motivazioni che neppure io riuscivo a riconoscere, portandomi soltanto via uno sbuffo.

-Dopotutto non è molto normale trovarsi davanti una donna salmone, magari con i tacchi anche, che ha la testa almeno tre volte più grossa del resto del corpo-

Feci una smorfia -Sei strana ad immaginare queste cose.-

-Me lo dicono in molti- rise -Ma sempre meglio di una mia amica che da i nomi alle uova-

"Ok, sbaglio o sono tutti matti qui in mezzo? Nomi alle uova? Ridicolo è dir poco" pensai, roteando gli occhi al cielo.

-Però, in cambio, io sarei capace di sfornarti altre immagini davvero strane. Sono davvero tante le possibilità di smistamento-

-Saresti capace di tirarne fuori un altra così, su due piedi? Ma non hai altro a cui pensare, invece di sparare fuori illustrazioni ridicole?-

-Stare a lavorare su una montagna per tutta la vita ti lascia molto tempo in cui pensare a quello che vuoi- gettò la testa all'indietro, massaggiandosi il collo, accarezzandolo appena -Quando devo essere seria, lo sono, quando posso invece liberarmi dal peso delle responsabilità mi concedo fantasie, che siano più o meno stupide-

-Hah! Da quello che sento, le tue fantasie non mi sembrano possibili in contesti definibili come normali- ribattei con tono di ripicca, vedendola fissare ancora il soffitto e appoggiare infine il palmo sul petto.

-In realtà ce ne sono molti, sai- asserì con voce tranquilla, ma con sfumature calde e con una seria convinzione -Sai, per una che non ha mai lasciato una montagna, vedendo viaggiatori e viaggiatori andare e tornare da viaggi emozionanti che... per certo non potrà mai fare...- socchiuse gli occhi -Posso solo fuggire nell'immaginazione per poter vedere come sia fatto anche solo un fiume dal vivo. O anche le spiagge dorate, con il mare che si scontra sugli scogli. Vederli in immagini in un libro non è abbastanza.-

Rimasi in silenzio, osservando Pandora sorridere leggermente, cosa che subito mi rimandò ad un volto, un particolare volto, il quale continuava a pizzicare la mia testa con costanza, lasciandomi letteralmente boccheggiante.

"Beh, le spiagge non sono poi di quella bellezza che immagini... e il mondo esterno non ha niente di godibile, niente che in realtà non sia freddo e distante. I paesaggi non cambiano il cuore delle persone e tanto meno salvano soldati dalle guerre. "

Lei tornò alla posizione originale, la testa sollevata, non più gettata così che i suoi occhi semi chiusi viaggiassero verso il soffitto, scossa frettolosamente per riprendersi.

-Perdono!- asserì, sorridendo di nuovo -Mi sono persa in discorsi senza capo ne coda... e anche se a me piace parlare con te, magari io ti sto solo dando noia! Allora! Il libro, libro, libro...- prese a guardare dietro di sé, spostando un vassoio già pronto con dell'acqua e una caraffa, con affianco un vaso con dentro un fiore bianco dal lungo gambo -Bene, eccolo qui. -

-Quinto capitolo?- asserii annoiato, vedendola annuire leggermente, con ancora quel sorridere insistente che tornava a stamparsi sul suo volto.

-Oggi leggeremo fino all'ottavo, a meno che tu non mi dica di fermarmi prima. Pronto?-

Annuii,  sollevandomi leggermente dalla colonna, lamentandomi per la scomodità generale con un gorgoglio infastidito, aspettando che iniziasse a leggere quel libro che lei tanto apprezzava, anche se non riuscivo ad afferrarne la motivazione.

Come poteva attirare un libro in cui la protagonista non ricordava nulla del suo passato e che sembrava non fare altro se non passi falsi anche solo al quarto capitolo?

Era una trama stupida, a mio parere poco stuzzicante... o forse un po' troppo tendente all'autocommiserazione del personaggio principale, troppo presa dal voler ricordare da far caso a quello che le stava accadendo attorno.

-La figura saettò nell'oscurità della notte, correndo tra i campi, osservando con la coda dell'occhio dietro di sé, riuscendo ad afferrare con la visuale soltanto le brillanti lucciole che svolazzavano, simili a puntini brillanti in quella fresca sera...-

Continuai ad ascoltare mentre leggeva, formulando mentalmente le immagini che lei evocava con la sua voce, mettendo pause e sospirando frasi che continuarono, come paralizzando tutto quello che ci circondava.
 

  
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