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Autore: FalbaLove    26/11/2021    1 recensioni
Raccolta di One shots con protagonisti Neji e Tenten e con la partecipazione di (quasi) tutti i personaggi del mondo di Naruto.
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[Dalla Prima Storia]
-Mi manca- e non ci fu bisogno di aggiungere altro perché Tenten sapeva benissimo di chi stesse parlando. Aumentò la stretta di quell’abbraccio, quasi cercasse di colmare le braccia muscolose del terzo componente del loro Team. Anche un semplice gesto non sarebbe più stato lo stesso, non dopo la sua morte.
-Anche a me- si lasciò sfuggire sentendosi egoista a condividere il suo dolore di fronte ad una persona che tanto, troppo stava soffrendo.
-Ma io ci sono ancora, Lee, e ti prometto che non ti lascerò mai- e Rock Lee sapeva che poteva fidarsi delle parole della castana. Oramai il loro Team era stato distrutto, la morte di Neji aveva causato un buco nei loro cuori che mai si sarebbe rimarginato, ma dovevano andare avanti e provare a vivere.
Ci avrebbero tentato insieme.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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-Così dopo essermi laureato in ingegneria informatica ho dovuto scegliere se accettare l’offerta di lavoro o iniziare un dottorando in Danimarca-
Tenten, all’udire quelle ennesime parole, si limitò nuovamente ad annuire, poco convinta, avvicinando la cannuccia alle sue labbra. Bevve un sorso di quella bevanda alcolica, non troppo per sostenere quella conversazione, mentre il suo interlocutore continuava a parlare senza sosta fregandosene delle poche attenzioni della donna. Distrattamente lasciò che i suoi occhi nocciola ricadessero sul display del suo cellulare constatando, con gioia, che finalmente quelle due ore eterne stavano per avere una fine.
-Che poi il mio sogno è sempre stato quello di viaggiare, ma lo stipendio era decisamente allettante- continuò il giovane dai capelli rossastri lasciandosi sfuggire una risata sguaiata. Tenten alzò leggermente i bordi delle sue labbra domandandosi come quel tipo fosse riuscito a portare avanti quella discussione interamente da solo. Possibile che avesse mascherare così abilmente la sua noia? Fortunatamente per lei il cellulare del suo interlocutore iniziò a squillare incessantemente mentre le sue labbra sottili si schiusero in una smorfia.
-Scusami un secondo- bofonchiò avvicinando il telefono all’orecchio ed alzandosi dalla sedia: la castana lo scrutò allontanarsi tra i tavolini di quel pub semi deserto: finalmente sola si lasciò sfuggire un sospiro annoiato mentre le sue dita si allungarono verso il suo cellulare. Irritata osservò che le era appena arrivato un messaggio.
“Allora? Come sta andando l’appuntamento?”
Un sopracciglio si alzò automaticamente sul viso della ragazza mentre lesse le poche parole inviatele da una delle sue migliori amiche, Ino Yamanaka.
“Ancora non ci credo che hai definito questo tizio come interessante...” digitò sbuffando e assaporando un altro sorso del suo cocktail. Accigliata osservò che la sua amica bionda stava impiegando alcuni secondi per risponderle.
“Effettivamente avrei dovuto aggiungere che è leggermente logorroico e narcisista, ma ti giuro che non è così male”
Tenten si lasciò sfuggire una risata divertita.
“Già, avresti dovuto”
“Ma così non saresti mai uscita con lui! Da quanto tempo che non uscivi con un uomo? Joshua non sarà il meglio in circolazione, ma è uno dei migliori amici di Sai e in più...” la castana sbuffò ricordando che tipo fosse il nuovo fidanzato della sua amica: effettivamente con un tipo così.... particolare era difficile ipotizzare che avesse amici normali.
“Ha un bellissimo sedere” concluse la bionda aggiungendo una faccina pervertita che avrebbe reso meglio l’idea delle sue parole. Tenten scosse la testa rassegnata sistemandosi la frangetta che le copriva la fronte.
“Ti ricordo che non abbiamo più sedici anni, un bel sedere non basta per farmi piacere un uomo” scrisse velocemente iniziando a sospettare che quella conversazione l’avrebbe portata verso argomenti che non avrebbe voluto affrontare.
“Infatti non deve mica diventare tuo marito, vi ho fatto uscire insieme per assicurarti una bella scopata”
-Scusami per l’assenza- la voce acuta del suo appuntamento la costrinse ad allontanare il suo sguardo dal display del cellulare mentre un leggero rossore si diffuse sulle sue gote.
-Tranquillo, nessun problema- gli rispose lei cercando di assumere una espressione neutrale e segnandosi che avrebbe ucciso personalmente la sua migliore amica il giorno dopo.
-Purtroppo c’è stato un problema in ufficio con i server e devo assolutamente andare a risolvere il guasto- si scusò lui grattandosi nervosamente la testa rossastra ed afferrando la giacca che aveva abbandonato sulla sedia. Tenten dovette sforzarsi per non lasciare trasparire la sua contentezza per quelle parole e si morse la lingua con forza.
-Oh, nessun problema- assicurò alzandosi per salutarlo. Lui le sorrise avvicinandosi leggermente a lei: la castana fissò a rallentatore il ragazzo chinarsi verso il suo viso mentre una smorfia tirata si dipinse sul suo volto.
-Mi ha fatto piacere conoscerti- sussurrò sempre più vicino al suo volto mentre le lentiggini che aveva sul naso si rifletterono nelle iridi della giovane. Tenten immediatamente lo evitò allungando, imbarazzata e mortificata, la mano verso il suo petto per bloccarlo.
-Anche per me- borbottò mentre una espressione delusa si dipinse sul viso del rosso. Poi, prima che uno dei due potesse dire qualcosa di assolutamente sbagliato ed imbarazzante, Tenten, ancora rossa in volto, lo osservò dirigersi verso l’uscita abbozzando un gesto di mano in segno di saluto.
-Cazzo- sospirò Tenten lasciandosi scivolare sulla sedia ed appoggiando i gomiti sul tavolo di legno: era stata decisamente una delle situazioni più spiacevoli della sua vita. Oltre che essere estremamente logorroico e narcisista la castana si appuntò che quel Joshua era anche un vero idiota. Si domandò come potesse essergli saltato in mente di baciarla dopo neanche due ore di conoscenza in cui lei aveva spicciato a mala pena due parole. A ventisette anni suonati non si aspettava di certo di imbattersi ancora in gente di così dubbio gusto e tutti i ringraziamenti doveva rivolgerli a Ino che aveva avuto quella bella idea di organizzare quell’appunto al buio in quel pub così squallido e soprattutto in un insignificante martedì sera. Delusa constatò che il suo bicchiere purtroppo era vuoto.
-Un Margarita, per favore- borbottò avvicinandosi al bancone e al barista che annuì impercettibilmente: annoiata si lasciò sfuggire un sospiro di frustrazione.
-Decisamente imbarazzante- una voce profonda venne accompagnata da una figura che si appoggiò al bancone imitando il gesto che la castana aveva fatto poco prima.
-Cosa?- mormorò guardando con la coda dell’occhio la nuova figura non totalmente convinta che si fosse rivolta a lei. L’uomo bevve veloce un sorso dal suo bicchiere mezzo pieno.
-Il modo in cui hai rifiutato quel ragazzo prima, è stato decisamente imbarazzante- ribatté nuovamente quasi imperturbato dell’irritazione che cresceva sul volto della giovane. Tenten si morse con forza la lingua domandandosi mentalmente cosa avesse fatto di male al mondo per meritarsi una serata come quella.
-Contenta che ti abbia intrattenuto- sibilò a denti stretti mimando un sorriso di cortesia prima che il barista interrompesse qualsiasi loro altra parola. La castana gli porse una banconota da cinque euro prima di far scorrere le sue dita sul bicchiere freddo e bagnato.
-Per me un altro di Bourbon- disse lo sconosciuto e nuovamente i due rimasero soli.
-Comunque hai fatto bene a rifiutarlo, sembrava un idiota- continuò con tono piatto, privo di qualsiasi emozione. Tenten sbuffò alzando gli occhi al cielo.
-Beh, se lo dici tu ci credo- tuonò avvicinando la cannuccia alle sue labbra scarlatte e bevendo un primo sorso che le rinfrescò la gola. Con la coda dell’occhio osservò la bocca dello sconosciuto alzarsi nei lati e le venne automatico domandarsi se quello fosse stato un sorriso.
-Io sono Neji- e gentilmente allungò una mano nella sua direzione rivelando finalmente il suo volto che prima la castana aveva potuto solo scrutare lateralmente. Gli occhi di Tenten guizzarono veloci ad analizzare con attenzione quello sconosciuto: doveva ammettere che era davvero un bel ragazzo con la sua pelle diafana e i lunghi capelli castani. Quello che però attirò immediatamente la sua attenzione furono le sue iridi chiare e di un colore che la ragazza non poteva definire.
-Tenten- sibilò ricambiando quel gesto di cortesia ancora dubbiosa sul perché si fosse fermata a parlare con quell’ennesimo caso umano. Lui le strinse la mano con decisione, ma fu lei a stroncare quel contatto.
-È stato un piacere fare la tua conoscenza- e, senza lasciare il tempo a quello sconosciuto di continuare la conversazione, si allontanò in direzione del tavolino su cui era stata precedentemente seduta. Stanca, e con i piedi doloranti a causa dei tacchi che non metteva mai, si accasciò sulla seggiolina in legno appoggiando il bicchiere sul tavolo. Lentamente estrasse il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans osservando che vi erano dei nuovi messaggi.
“Joshua ha appena chiamato Sai per dirgli che l’hai rifiutato malamente. Il tuo unico obiettivo era quello di fare sesso con lui!” Tenten non ebbe neanche il tempo di pensare a cosa rispondere che il suo cellulare vibrò nuovamente.
“E non ignorarmi, lo vedo che stai leggendo i miei messaggi” continuò la Yamanaka aggiungendo una serie di punti esclamativi e faccine che mettevano in dubbio la sua età adulta.
-Che palle- sussurrò irritata spegnendo il display del telefono ed allontanandolo da lei: portò le labbra al bicchiere per ricercare ristoro grazie all’alcool quando notò che l’aveva finito. Era talmente presa a leggere i messaggi della bionda che non aveva notato che aveva bevuto tutto il Margarita appena ordinato. Effettivamente, constatò, la sua testa iniziava a girare leggermente. Stava per alzarsi per ordinare qualcosa d’altro quando un bicchiere, traboccante e pieno di menta, venne posato davanti a lei.
-Ti ho portato un altro Margarita- disse la figura che si era appena avvicinata a lei e immediatamente Tenten riconobbe il disturbatore che l’aveva approcciata al bancone.
-Mi stai per caso pedinando?- tuonò allontanando il cocktail da lei e incrociando le braccia al petto. Il suo interlocutore però non mostrò alcun cambio di espressione.
-Se non lo vuoi basta dirlo- rispose semplicemente sedendosi davanti a lei: la castana si domandò chi gli avesse dato il permesso di sedersi al suo stesso tavolo.
-Potresti essere un serial killer ed aver messo della droga nella bibita che mi stai offrendo- rispose stizzita e nuovamente fu sicura di averlo visto sorridere.
-Potrei averlo fatto-
-Oppure ho solo voluto fare un gesto gentile- continuò sporgendosi in avanti e appoggiando i gomiti sul tavolo. Tenten serrò con forza le labbra lasciando che il suo sguardo scivolasse dalla bevanda al volto di Neji.
-Comunque sappi che pratico le arti marziali e che so benissimo difendermi, giusto per avvertirti nel caso volessi stuprarmi- sospirò avvicinando la cannuccia alla bocca e permettendo a quel liquido rinfrescante di scorrere veloce nella sua gola.
-Allora, ti capita spesso di importunare le ragazze nei pub di martedì sera?- Neji sorrise divertito iniziando a tamburellare sul tavolo.
-No, decisamente no- le rispose lui facendo aderire la sua schiena allo schienale della sedia.
-E tu invece fai spesso appuntamenti al buio?- Tenten si ritrovò a scuotere la testa prima ancora che il suo interlocutore avesse finito di parorlare.
-No, è stata una stupida idea di una delle mie migliori amiche. Secondo lei dovrei uscire di più e quindi ha ben deciso di farmi uscire con uno degli amici del suo ragazzo senza ovviamente avvertirmi di quanto fosse sgradevole. Ti credi che mi ha parlato per due ore intere del suo percorso universitario e della Danimarca?- tuonò alzando gli occhi al cielo e iniziando a raccontare per filo e per segno tutte le cose che quel Joshua le aveva detto in quelle due ore. Neji la ascoltò attentamente in silenzio annuendo con frequenza.
-E per finire Ino ha ammesso che quel ragazzo è un idiota e che il suo unico scopo era quello di assicurarmi una scopata per la serata. D’ora in poi mai più appuntamenti al buio- sbuffò lasciando che la sua frangia si scompigliasse.
-Sembra simpatica la tua amica- le rispose inespressivo lo Hyuga e per un attimo Tenten si domandò se non l’avesse annoiato con tutte quelle imprecazioni rivolte a ragazzo dai capelli rossi.
-Lo è quando non fa la stronza- rispose lasciandosi sfuggire un sorriso sincero facendo guizzare i suoi occhi sull’uomo che bevve un lungo sorso del suo drink.
-E tu invece cosa ci fai qui da solo?- sussurrò sperando che l’interesse di quel ragazzo non fosse scemato nei suoi confronti: mentalmente si maledì per averlo pensato.
-In realtà non sono da solo, sono qui con un paio di amici- sentenziò lasciando che il suo sguardo vagasse al di là dei locali in direzione di un gruppo di ragazzi che erano decisamente i più rumorosi del locale. Tenten li scrutò per alcuni istanti mentre quelli parlavano e chiacchieravano animatamente.
-Sembrano molto simpatici-
-Ed estremamente rumorosi- aggiunse il ragazzo inclinando la testa di lato constatando che i suoi amici avevano notato i loro due sguardi puntati su di loro. Senza reprimere un sorriso divertito Tenten li osservò iniziare a sbracciarsi e ad urlare qualcosa di incompressibile mentre gesti ammiccanti incitavano lo Hyuga a continuare la conversazione con la castana.
-E anche molto idioti- aggiunse Neji scoccando una occhiata tetra ai ragazzi che immediatamente si rimisero a sedere intimoriti.
-Comunque, penso che sia proprio giunto il momento che io vada, si sta decisamente facendo troppo tardi- sentenziò portandosi al grembo la sua borsetta e accennando un sorriso: il viso del ragazzo cambiò immediatamente d’espressione, cosa che non l’aveva visto fare per tutta la serata, e Tenten si domandò se non fosse per caso deluso dalle sue parole.
-È stato un piacere fare la tua conoscenza Neji...-
-Hyuga- aggiunse lui veloce e lei lo ringraziò con un sorriso sincero.
-Ah, e grazie anche per il drink di prima e per non averlo avvelenato- continuò alzandosi dalla sedia e appoggiando sulle spalle il suo giacchino di pelle. Lui si limitò a scrutarla con attenzione, cosa che fece arrossire leggermente la castana. Stava per allontanarsi accennando un saluto con la mano quando lui le afferrò con decisione il polso per un secondo bloccando la sua camminata.
-Mi chiamo Neji Hyuga, ho ventisette anni e lavoro nell’azienda di mio zio come contabile. Quelli laggiù sono, purtroppo, i miei migliori amici tra cui vi è il fidanzato di mia cugina- Tenten corrucciò la fronte non aspettandosi quell’insieme di informazioni non richieste.
-Ok, grazie per avermelo detto- disse abbozzando un sorriso imbarazzato mentre lui le lasciò il polso.
-Immagino che ora che non sono più uno sconosciuto io possa chiederti se ti andrebbe di uscire con me- continuò lui e immediatamente la gola della castana si fece secca. Lo fissò per alcuni secondi imbambolata come se le servisse tempo di metabolizzare le parole veloci e profonde che si era lasciato sfuggire il moro.
-Solo se mi prometti che non sei un idiota e che non ti piace la Danimarca- rispose facendogli un occhiolino mentre i muscoli tesi del viso del ragazzo si rilassarono all’udire quella risposta.
Forse quella sera avrebbe dovuto ringraziare Ino per averla costretta a partecipare a quell’appuntamento al buio con quell’idiota che, tra l’altro, non aveva neanche un sedere così bello, sicuramente non niente in confronto a quello del ragazzo dai lunghi capelli mori che aveva davanti a lei.
   
 
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