Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Severa Crouch    01/12/2021    2 recensioni
[Rodolphus Lestrange/Alexandra Turner OC - Soulmate!AU] Questa storia partecipa al contest “Il filo rosso del destino - Soulmate!AU Contest” indetto da Pampa309 sul forum Writing games - Ferisce più la penna.
“Non puoi non riconoscere la tua anima gemella,” gli avrebbe detto Bellatrix, mesi dopo averlo abbandonato all’altare perché il segno che aveva sul fianco combaciava con quello del Signore Oscuro. E pazienza se lui non è in grado di riconoscere l’amore. Le anime gemelle si trovano sempre, sono magie ancestrali, e così Lord Voldemort si è preso Bellatrix, lasciando Rodolphus a gestire due famiglie che si domandavano perché la sposa non si fosse presentata il giorno delle nozze.
Quando le ha chiesto spiegazioni, Bellatrix gli ha mostrato il suo polso sinistro dove, sotto il Marchio Nero vi era un altro serpente, altrettanto nero.
“Io avevo questa metà,” gli dice coprendo una parte con una mano. “Adesso sono completa.”
“Lui ti rende felice?”
“Lui mi completa. È diverso.”
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rodolphus Lestrange
Note: AU, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Il volo del corvo

Rodolphus Lestrange/Alexandra Turner

Soulmate!AU



 

Rodolphus guarda la sua immagine nello specchio e sospira deluso. Azkaban lo ha privato del fisico atletico che aveva un tempo. Dopo quattordici anni di prigionia si ritrova debole e invecchiato, sebbene per la sua età anagrafica dovrebbe essere nel pieno delle forze: quarantasei anni non sono poi troppi, nemmeno per ricominciare.

Traccia i bordi irregolari del segno nero al centro del petto, proprio sopra la bocca dello stomaco. Dovrebbe aiutarlo a rintracciare la sua anima gemella, ma non riesce a capire cosa possa essere. Quel segno gli è comparso quando aveva tredici anni, dall'oggi al domani. Ricorda che era il sabba di Ostara, e quando l'ha scritto a sua madre, lei gli ha risposto che era il segno che la sua anima gemella era venuta al mondo.

Altro non sa.

Conosce le anime gemelle degli altri. La cugina Pucine che aveva la metà esatta della piuma di Rabastan, dello stesso identico colore, dopo una vita che lui ha trascorso a cercare di far combaciare la sua metà con quella di Rita Skeeter.

"Non puoi non riconoscere la tua anima gemella," gli avrebbe detto Bellatrix, mesi dopo averlo abbandonato all'altare perché il segno che aveva sul fianco combaciava con quello del Signore Oscuro. E pazienza se lui non è in grado di riconoscere l'amore. Le anime gemelle si trovano sempre, sono magie ancestrali, e così Lord Voldemort si è preso Bellatrix, lasciando Rodolphus a gestire due famiglie che si domandavano perché la sposa non si fosse presentata il giorno delle nozze.

Quando le ha chiesto spiegazioni, Bellatrix gli ha mostrato il suo polso sinistro dove, sotto il Marchio Nero vi era un altro serpente, altrettanto nero.

"Io avevo questa metà," gli dice coprendo una parte con una mano. "Adesso sono completa."

"Lui ti rende felice?"

"Lui mi completa. È diverso."

È che i segni possono capitare ovunque e non è detto che le anime gemelle lo abbiano nello stesso posto, ma è indubbio che si uniranno. Tutti lo hanno confermato.

Rodolphus ha cercato: sotto le gonne delle mogli dei Purosangue, vagando per le strade di Diagon Alley, di Hogsmeade, spingendosi fino in Francia, seguendo Evan Rosier in Costa Azzurra, nella speranza di uno sguardo che accendesse un campanello dentro di lui.

Invano.

Ha finito per convincersi che quel segno è solo lo scherzo di un bambino dispettoso e che in realtà non significa niente, che lui è destinato a rimanere solo, proprio come il giorno del suo matrimonio, irrimediabilmente diviso a metà.

Il trascorrere del tempo gli dà ragione. Le sue amanti diminuiscono, trovano le loro anime gemelle, diventano complete, felici, e lui si sente lasciato indietro, irrisolto.

È la Causa a dargli una ragione di vita, la magia a indicargli la strada. Se l'amore completa, l'Oscurità è un rifugio accogliente in cui smarrirsi e non pensare. Circondarsi d'orrore aiuta ad apprezzare le piccole cose, ad accontentarsi del quotidiano.

Anche oggi mi sono svegliato, come sono fortunato.

La guerra non è un argomento per signorine e Rodolphus vive circondato di uomini, soldati come lui. Completi, a differenza sua. Con una ragione per vivere, a differenza sua, ed è forse l'indifferenza alla morte che gli fa fare carriera, ché se non hai nessuno da cui tornare, allora puoi fare più tardi, puoi smarrirti e persino non tornare più. Non serve nemmeno una tomba se non c'è nessuno che piangerà la tua assenza.

Con un ritardo di trentacinque anni, sempre a Hogwarts, dove tutto era iniziato, il cerchio si chiude. Rodolphus viene colpito da un colpo di bacchetta ed è il buio.

*

"Rodolphus!"

"Rod, svegliati!"

"Fatelo respirare!"

Intorno a lui ci sono voci allarmate. Non comprende se è vivo o morto, dove si trova. Il clangore della battaglia è scomparso e non ha la forza di aprire gli occhi. Qualcuno gli apre la bocca.

"Bevi," è l'invito, potrebbe essere veleno, ma Rodolphus è stanco e non ha la forza di opporsi. Schiude le labbra, ingoia il liquido.

"Devi portarlo via. Arriveranno gli Auror."

"Dove lo porto?"

"Questa è una Passaporta per la Francia. Lì sarete al sicuro. Vi raggiungerò appena posso."

C'è qualche istante di silenzio, in cui Rodolphus non sa cosa stia accadendo, perché lo vogliano portare in Francia. La guerra è persa? Perché Rabastan non gli dice niente? Con chi sta parlando?

"Turner, abbi cura di mio fratello."

"Lo farò, Rabastan, te lo prometto."

Una mano gli afferra la sua e la stringe intorno a un oggetto, mentre un braccio lo solleva. La Passaporta si attiva e dopo qualche attimo si sente cadere nel vuoto. È la fine, pensa. Finalmente.

"Arresto momentum!"

Il suo corpo rimane sospeso, fluttua nell'aria, nonostante il desiderio di sprofondare. Non vuole vivere nell'onta della sconfitta. Ha già perso una guerra, ha affrontato la latitanza, il processo, Azkaban. È stanco.

"Levicorpus!"

Rodolphus è in balia di una strega che non conosce, vorrebbe vederla, ma non ha le forze. Il suo corpo galleggia nel vuoto come quello di un fantasma. Ha sempre avuto paura dei fantasmi, l'idea di rimanere indietro mentre tutti gli altri andavano avanti lo angoscia ed è quasi un presagio della sua vita.

La prima cosa che vede quando apre gli occhi è il soffitto della sua stanza francese. L'ha riconosciuta subito, segno che non è morto o che, se è morto, la Francia è il paradiso, come ha sempre sostenuto maman.

Un rumore al suo fianco rivela la presenza di un'altra persona.

"Ti sei svegliato!"

La strega che lo ha condotto fin lì lo osserva con grandi occhi marroni e un sorriso entusiasta. È minuta e Rodolphus comprende come sia stata costretta a usare la magia per portarlo in casa. "Andrà tutto bene," gli sussurra, "sei al sicuro e sei in via di guarigione." Prova a domandare chi è lei, ma la gola secca gli impedisce di parlare. Lei lo aiuta a bere, Rodolphus è stanco e il sonno è più forte della sua curiosità.

*

Non ha idea di quanto tempo sia trascorso, sa solo che la strega è rimasta al suo fianco per tutto il tempo. Ha sentito le mani di lei controllare il polso, la temperatura, somministrare pozioni, cambiare le bende, inumidire la fronte quando la febbre saliva. Nella sua incoscienza, è certo di poter dire che lei non si è mai mossa dal suo capezzale.

"Perché lo fai?"

"Cosa?"

"Salvarmi la vita?"

"L'ho promesso a Rabastan. E poi," esita per un istante come se quello che dovesse dire le provocasse ancora dolore, "ho visto fin troppe persone morire."

Rodolphus sospira esausto, non ne può più di quella vita: "Sono stanco... Non hai un'anima gemella da raggiungere?"

Scuote la testa imbarazzata, i capelli raccolti lasciano vedere il rossore che le compare sul volto. "Non l'ho mai trovata." 

La vede sospirare e fingere indifferenza mentre si avvicina al comodino per controllare le ampolle con i filtri. Rodolphus è troppo debole per la Legilimanzia, così si trova a domandarsi cosa nasconda quella ragazza: dolore? Imbarazzo? Vergogna? Amarezza? Rimpianto?

Lei siede sul bordo del letto, con la naturalezza di chi è abituata a disporre di quegli ambienti. È la sua stanza, pensa Rodolphus, ma è come se fosse diventata la loro stanza.

"Quanto tempo sono rimasto incosciente?"

"Due settimane."

"Rabastan?"

"Il suo ultimo gufo aveva una foglia di vite."

Il sorriso di Rodolphus si stira: "Pucine..." Solo in quel momento si accorge che gli manca un dettaglio: "Come ti chiami?"

"Oh! Perdonami, sono desolata, è imperdonabile! Mi presento, il mio nome è Alexandra Turner e sono al suo servizio, monsieur Lestrange." Si agita nervosa, consapevole di essere stata colta in fallo.

"Ti ho visto dai Malfoy... Saltiamo i formalismi, ti prego, la mia vita è nelle tue mani." Rodolphus ricerca tracce di lei nella sua memoria, è certo di averla vista, ma come lei sia sfuggita al suo occhio attento, proprio non sa dirlo.

Annuisce un po' imbarazzata, le mani stringono la gonna della veste da strega per scaricare il nervosismo. "Sì, sono, cioè, ero una seguace del Signore Oscuro. Di solito sedevo in fondo al tavolo, vicino Yaxley e Rookwood e il Ministro... Insomma, eravamo il gruppo degli infiltrati al ministero, anche se molto tempo lo trascorrevo a medicare i feriti, come puoi vedere. È stata una scelta del Signore Oscuro, sai, ero più brava in Pozioni che nei duelli e poi... potevo contare sulla biblioteca dei miei genitori che sono due Guaritori."

Una spia e una Guaritrice.

In un contesto di gente che sgomita per farsi notare dal Signore Oscuro, le spie al Ministero sono un mondo a sé. Non sarebbe mai riuscito a individuarla, preso com'era dall'organizzazione militare della guerra.

Alexandra si sporge verso di lui per rinfrescargli la fronte, ha un sorriso materno mentre avvicina la mano con il fazzoletto umido. I loro corpi si sfiorano ed entrambi sentono una scossa, seguita da un calore mai provato prima. Rodolphus prova a ignorarlo, pensa che sia l'effetto della febbre, ma il caldo diventa troppo ed è costretto scoprirsi, sbottonare la giacca del pigiama e quando Alexandra vede il segno nero sul suo petto sgrana gli occhi incredula. Quasi le manca il fiato mentre la osserva sbottonare nervosamente la camicetta e continua a tenere gli occhi sullo scarabocchio nero di Rodolphus.

Lui vorrebbe scherzare e dirle che di solito deve pregare le fanciulle perché si spoglino al suo cospetto, ma la voce gli manca, rimane rapito dalla pelle chiara di lei che prende lo spazio lasciato dalla seta. C'è uno scarabocchio nero sul petto di Alexandra, sembra un taglio sul cuore, ancora più strano rispetto al suo. I bordi sono irregolari e, se quello di Rodolphus sembra una brutta cicatrice, quello di Alexandra sembra il lascito di una coltellata. Alcuni maghi sostengono che persino quelle metà possano rivelare qualcosa sull'anima gemella. Alternano lo sguardo tra i due segni e nessuno dei due riesce a capire cosa possa essere. Entrambi, però, comprendono che qualcosa è accaduto quando si sono sfiorati, ché non è stata la febbre.

"Prova a rifare lo stesso movimento, ma senza camicetta," le suggerisce.

Alexandra annuisce; ha le guance rosse d'imbarazzo e Rodolphus la trova adorabile, pensa solo che se fosse stato in forze l'avrebbe corteggiata un po', almeno finché anche la sua anima gemella non fosse comparsa. Vale la pena di fare l'ennesimo tentativo di confronto tra segni che non si parleranno mai.

Rodolphus ha sufficiente esperienza per sapere che non si dice mai di no a una bella fanciulla che si sveste davanti ai suoi occhi, ma che possa aver trovato la sua anima gemella, ha perso le speranze. La osserva chinarsi su di lui per raggiungere la fronte e i loro segni si allineano, lei si abbassa fino a far combaciare i loro corpi e forse era solo questione di prospettiva, forse dovevano osservarlo dall'alto, ma i loro scarabocchi acquistano un senso sotto i loro occhi. Non sono tagli, ma la metà sbilenca di un corvo.

"L'animale simbolo dei Veggenti," mormora incredula.

"L'animale dei Lestrange," le suggerisce Rodolphus mostrando lo stemma inciso nel legno del baldacchino. Sui loro corpi, il corvo apre le ali nere, una sul petto di Rodolphus, l'altra su quello di Alexandra. In qualche modo la figura si ricompone, o si sdoppia, è difficile dirlo, ciascuno di loro adesso ha un proprio corvo - da metà sono diventati un intero - che spiega le ali come se il corpo fosse un cielo. Arriva a posarsi sul polso sinistro di Alexandra, sul destro di Rodolphus. Sono speculari.

Alexandra accarezza il nuovo simbolo e Rodolphus sente il tremore nel proprio corpo, ma è quando lui allunga la mano e accarezza quel corvo nero sul polso sottile di lei che un brivido di piacere invade entrambi.

"Quando sei nata?"

"Il 21 marzo del 1963."

"Durante il sabba di Ostara, il mio terzo anno a Hogwarts."

Tutto acquista un senso.

*

Nei giorni successivi, scoprono insieme cosa significhi essere completi.

La realtà arriva più nitida e Rodolphus non sa se è la luce della Borgogna, l'estate che si avvicina, o il fatto che lui veda i colori più brillanti e i profumi più intensi. Il recupero delle forze gli dà la possibilità di fare delle passeggiate tra i campi di lavanda con l'ausilio di un bastone e di Alexandra che lo sorregge. Si scoprono a vicenda, lentamente, con i tempi della sua guarigione.

Sono sdraiati sul prato, osservano le nuvole scorrere in cielo mentre ripercorrono il loro passato ed è sorprendente quante volte le loro vite si siano incrociate.

"Anche tu sei stata abbandonata all'altare? Io per il Signore Oscuro, tu?"

"Per tuo fratello."

La sorpresa sul volto di Rodolphus le strappa una risata.

"Stai scherzando?"

"No, dopo la morte di Regulus, Barty si era preso una cotta enorme per Rabastan. È difficile andare avanti quando la tua anima gemella muore a diciotto anni. Il tempo che la vita ha concesso loro è stato così poco..." La voce le si incrina.

"Lo avresti sposato lo stesso?"

"Era il mio migliore amico e i miei erano esaltati all'idea che il figlio del futuro Ministro della Magia potesse essere interessato a me. Lui aveva perso la sua anima gemella, io non credevo di poter trovare la mia," si giustifica, "e se pensi a come sono andate le cose, ci saremmo ritrovati qui, entrambi vedovi."

"Tutto ci ha condotto qui. La Francia non è un brutto posto per mettere insieme i pezzi..."

"...e diventare completi."

*

Una Guaritrice con il dono della Vista, terrorizzata dal futuro, riequilibra Rodolphus che da tutta la vita ha seminato morte e si è sentito schiavo del passato. Da quando si sono incontrati, Alexandra gli ha insegnato che la vita merita di essere vissuta, lui le ha fatto scoprire che non tutte le cicatrici meritano di essere nascoste, che il passato non è solo dolore, ma contiene anche le radici che aiutano a rimanere saldi nelle intemperie del futuro.

La scoperta dell'intimità arriva lentamente perché mettere a nudo l'anima è più sconvolgente e destabilizzante dello spogliare il corpo.

Si sono trovati senza preavviso e non c'è stato il gioco divertente della seduzione, hanno scoperto di essere anime gemelle in un contesto che di romantico non ha nulla. Alexandra lo ha raccolto mentre scivolava verso la morte e desiderava mettere fine a una vita di dolore e solitudine; ha visto gli abissi della sua anima e lo ha riportato alla luce con una determinazione e una fede che lui non ha mai avuto.

È un avvicinamento graduale che procede di pari passo con la sua guarigione e il primo bacio arriva in una sera d'estate, con l'aria fresca che smuove le tende del salone e strappa un brivido a entrambi. Rodolphus non sa dire se è il Firewhisky o l'intimità sempre più intensa con Alexandra, sa solo che posa lo sguardo su di lei e la trova irresistibile con il vestito da strega blu e le onde castane dei capelli che le sfiorano le spalle. Si incanta a guardarle il collo e sente di aver voglia di posare le labbra proprio lì e di sentirla rabbrividire tra le sue braccia.

Lei si accorge di essere osservata e alza un sopracciglio perplessa, come se volesse sondare le sue intenzioni. Rodolphus allora la raggiunge vicino la finestra e le prende la mano sinistra, la porta alle labbra per posarvi un bacio sul palmo, scende fino al polso e posa un altro bacio sul segno del corvo. La scossa che entrambi sentono li risveglia dal torpore e li accompagna per tutta la notte.

Da due diventano uno, i loro corvi si sfiorano mentre i corpi si incastrano e Rodolphus capisce che la metà non necessariamente deve essere perpendicolare, che ci sono metà oblique e frastagliate, che si adattano ad anime contorte e bilanciano con la leggerezza dell'uno, la pesantezza dell'altro. È un equilibrio che raggiungono con naturalezza e perdersi in Alexandra è molto più confortante e piacevole della solitudine offerta dall'Oscurità.

Da due diventano uno, poi due, poi tre, man mano che i loro figli vengono al mondo. Rodolphus non è più solo, non è nemmeno soltanto felice - specie quando i figli lo fanno dannare - è completo e in quel momento comprende il senso delle parole di Bellatrix, l'ineluttabilità del destino delle anime gemelle. Ignora l'espressione disgustata di Roddie, Roland che finge di tagliarsi le vene e Rabastan che sbuffa, quando mette su un vinile di canzoni francesi e invita Alexandra a danzare con lui. Lei, come sempre, raccoglie la sua mano e si lascia condurre. Gli occhi di lei si illuminano ancora ed è in grado di ignorare le prese in giro dei figli e sorridergli ancora innamorata.









 

Note:

Questa storia partecipa al contest “Il filo rosso del destino - Soulmate!AU Contest” indetto da Pampa309 sul forum Writing games - Ferisce più la penna.

Prompt: 6. Avete lo stesso simbolo sulla pelle

Come avete visto, ho scelto di variare un po’ il prompt. Il simbolo non nasce uguale, ma diventa uguale nel momento in cui le anime gemelle si incontrano. È anche un canale magico tra le due anime ed è per questo che Voldemort si prende Bellatrix, deciso a studiare quel potere, non è in grado di riconoscere l’amore ma è sicuramente sensibile al potere.

Alexandra Turner è una mia OC che invade il mio profilo, al punto che dò per scontata la sua esistenza. La sua vicenda la trovate narrata in Kintsugi e in altre storie come Un’estate appagante o il sequel Dopo l’imbrunire.

La storia, credo, che sia leggibile anche senza le long, proprio perché Alexandra e Rodolphus in Kintsugi si trovano verso la fine della guerra, quando il rapporto tra Bellatrix e Rodolphus è completamente naufragato e lei è rimasta vedova di Barty. Mi piace scrivere di loro perché il loro è un amore maturo, che arriva dopo esperienze pregresse e si trovano a costruire la loro vita tra le macerie di due guerre che hanno perso. Vengono dallo stesso ambiente, quello delle famiglie Purosangue, sono entrambi Serpeverde e sostenitori di Voldemort, eppure le loro vite si sono sfiorate perché appartengono a generazioni diverse.

Grazie a chiunque leggerà,

Sev

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Severa Crouch