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Autore: Aladidragocchiodiluce    02/12/2021    1 recensioni
[I Regni del Fuoco]
Ci sono storie che non hanno bisogno di profezie per essere uniche, a volte basta avere un pò di curiosità e spirito di iniziativa per fare la differenza.
Questa è la storia di tre bizzarri draghi, cuccioli scomparsi e un viaggio per il regno di Pyrrhia
Nota: saranno presenti solo personaggi originali, ma ci saranno camei e citazioni
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- … E SONO SCOPPIATI A RIDERE SENZA NEMMENO TENTARE DI NASCONDERLO!

“Cosa ti fa pensare che qualcuno, tanto meno la regina, accetti te o uno dei tuoi fratelli nelle guardie?”

E mi hanno chiuso la porta sul muso!-Ringhiò Selene, azzannando con violenza il salmone che il fratello le aveva offerto appena l'ha vista entrare con aria decisamente furibonda.

Pirite non disse nulla.

Non potava dire che non se lo aspettava, considerando i loro trascorso e il solo fatto di avere un padre appartenente ad un'altra tribù, ma sperava davvero che le sue fossero preoccupazioni infondate.

Quando si fu finalmente calmata, e finito il pranzo, Pirite le raccontò del discorso che avevano origliato e delle parole di Twilight.

I suoi occhi si illuminarono.

-Posso chiedere di far parte dei turni di guardia!- Esclamò.

-Avranno sicuramente bisogno di tutto l'aiuto possibile e se riesco ad acciuffare i rapitori, mi daranno una promozione e farò parte della guardia reale!-

-In realtà io pensavo...- Stava dicendo quando in un altra stanza Mantis urlò.

-PIRITE! HO TROVATO QUALCOSA!-

I due draghi andarono da lui e videro che teneva in mano un bracciale metallico composto da tre fasce, quella centrale con l'alfabeto, mentre le altre due da disegni.

-Giusto... dato che abbiamo gli orecchini di nostra madre, ho pensato che anche Mantis può avere qualcosa di suo.- Spiegò alla sorella.

-Mi sembra un ottima idea.- Commentò, guardando il fratellastro indossare il bracciale.

-Ora che ci penso, non gliel'ho mai visto addosso...

Ma cosa volevi dirmi prima?-

-E se... andassimo dagli ali di notte?-

Nella stanza scese il silenzio, rotto da Mantis che sollevò lo sguardo dal nuovo ornamento per guardare l'ibrido e chiedergli:

-È per questo che stamattina stavi guardando la mappa?-

-Quindi stai proponendo di andare alla foresta pluviale?- Chiese Selene, una volta che il fratello annuì.

Sapevano tutti che gli ali di notte si erano spostati lì, convivendo con gli ali di pioggia. Nessuno ne sapeva il motivo, ma non era quello l'importante.

-Lo so che è una cosa improvvisa ma non sto dicendo di partire domani o trasferirsi subito... però voglio vedere chi è nostro padre... e forse gli ali di notte ci tratterebbero meglio...-

-Pirite..-Disse dolcemente la sorella, in netto contrasto con il suo solito tono strafottente.

-Nostra madre ha smesso di ricevere le sue lettere dopo che ha deposto le uova, è possibile che...- Lasciò la frase in sospeso.

-Forse glielo hanno impedito, hai visto cosa è successo a nostra madre quando ci hanno trovato...-

-Non è la stessa cosa, nessuno sapeva della loro relazione...-

Le orecchie del drago si abbassarono.


 

Una settimana passò senza eventi eclatanti.

Selene fece come promesso e fece richiesta di entrare nella “guardie alle uova” come era stata soprannominata, ma anche lì ricevette un secco “no” senza tante spiegazioni.

Pirite non aveva più accennato né alla foresta pluviale né agli ali di notte, ma non significava che avesse smesso di pensarci.

Quel giorno all'arena quei draghi hanno mostrato cosa erano disposti a fare per quelli della propria tribù; avrebbero fatto lo stesso per lui? Hanno salvato quell'ali di notte perché era un Drago del Destino o perché a differenza sua era un purosangue? E suo padre li avrebbe accolti con gioia, incluso Mantis o li avrebbe guardati con disgusto, rinnegando il loro legame?

Claermind... l'unica cosa che sapevano su loro padre oltre alle storie di loro madre su come si erano incontrati. È davvero un drago fantastico come raccontava o il tempo l'ha cambiato, o peggio, frequentava la madre solo per avere informazioni sugli ali di cielo?

Tutte queste domande non facevano altro che guastargli il sonno e quella notte si alzò con uno sbuffo e decise di fare un volo veloce per distendere i nervi.

Era conscio dei turni di guardia e, certo che lo avrebbero ingiustamente accusato se fosse rimasto troppo vicino, volò verso l'alto dove le fiaccole che illuminavano le case-caverne del regno assumevano l'aspetto di rari puntini bianchi nell'oscurità.

Si fermò a mezz'aria, chiudendo gli occhi e godendosi l'aria fresca della notte.

-Che fai?-

La voce lo fece quasi precipitare, e il fatto di ritrovarsi una coppia di occhi arancio come due fiamme non aiutò.

-Mantis! Che ci fai quassù?- Sussurrò, riprendendo l'equilibrio.

-Mi hai svegliato mentre uscivi e mi sono preoccupato.-

-Non riuscivo a dormire.- Ammise con un sospiro rassegnato.

-Non stavi... no, niente.-

L'altro lo squadrò e dal suo sguardo gli venne un sospetto.

-Non me ne andrò, non senza di voi.- Lo rassicurò.

-Questo lo so! Senza di noi moriresti ancora prima di varcare i confini.- Rispose, ma il suo tono tradiva il suo sollievo.

-Torniamo giù.-


 

-Aspetta... quello è un ali di sabbia?- Esclamò Mantis quando si avvicinarono alla loro zona di caverne.

Pirite si voltò nella direzione in cui stava guardando ma non vide nessuno.

-Sono sicuro! Ho visto la coda e non credo facciano parte della pattuglia.-

-Va bene, mostrami dov'è andato.-

-Di qua.-

Bastarono un paio di battiti di ali e anche Pirite lo vide, indubbiamente un ali di sabbia beige che avanzava con fare circospetto vicino alle caverne.

-Non facciamoci vedere.- Sussurrò all'amico, ed iniziarono a pedinarlo da lontano.

Si guardò in giro. Dove sono le guardie della ronda?

Il drago passò molto vicino ad una fiaccola e videro con chiarezza il suo muso e una linea di squame nere sul collo, interrotte dalla cicatrice di un taglio.

Atterrò su una sporgenza e si guardò intono, mentre i due si aggrapparono in una parete poco distante con dei cespugli abbastanza folti da nasconderli.

L'ali di sabbia venne presto raggiunto da un altro drago, un ali di cielo, dalle caverne e dalla distanza in cui si trovavano, videro con chiarezza che aveva fra le zampe un cesto di rami intrecciati con qualcosa di rosso/arancio al suo interno.

-Li abbiamo trovati!- Esclamò Mantis, pronto a spiccare il volo ma Pirite lo fermò giusto in tempo.

Dal basso della sporgenza, spuntarono una coppia di ali di fango, che presero il cesto e dissero qualcosa alla coppia di draghi, poi spiccarono il volo con l'ali di sabbia; mentre l'ali di cielo tornava alle caverne.

-Seguiamo lui!- Disse Pirite.

-Ma gli altri hanno il cucciolo!- Replicò il fratellastro.

-Sono in tre e più grossi di noi, lui è da solo e può dirci dove sono andati!-

Con uno sbuffo, Mantis lo seguì.

Il piano era semplice, appena fosse atterrato gli sarebbero saltati addosso, bloccandogli coda e ali e facendo un baccano tale da svegliare gli altri draghi.

Lo videro svoltare e sparire sotto un balcone mentre i due atterrarono sulla parte superiore.

-Tu vai a destra e io a sinistra.- Sussurrò l'ibrido e l'altro annuì.

Ma prima che potessero fare un altro passo si ritrovarono inchiodati a terra.

-SVEGLIA! LI ABBIAMO PRESI!- Si sentì urlare.

-NO! NON SIAMO NOI!

ABBIANO VISTO I VERI RAPITORI!-Urlò in risposta Pirite mentre al suo fianco Mantis strillava e si dimenava.

Moti draghi si sporsero dalle caverne, mentre un gruppo di guardie si avvicinava.

-Non siamo noi!- Ripeté quando venne efferato da una di loro.

-Perché dovremmo crederti?- Sbottò la guardia.

-È mezzo ali di notte, probabilmente stava solo aiutando il paparino.- Disse l'ali di cielo che l'aveva placcato.

Con orrore, l'ibrido si accorse che era affiancato dal drago che avevano seguito, probabilmente si era accorto di loro e li ha attirati in trappola.

Fece per ribattere ma la guardia lo scosse.

-Risparmia fiato, vediamo domani cos'hai da dire.-

   
 
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