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Autore: Rosmary    10/12/2021    8 recensioni
Esisteva una leggenda secondo cui a reggere l’universo fosse il magnetismo esercitato da anime affini, che vagavano vagavano vagavano finché non si riconoscevano tra tutte le altre anime. Se s’incontravano, la realtà sino ad allora conosciuta s’alterava improvvisa, e così per alcuni il grigiore diveniva arcobaleno, per altri le emozioni divenivano implosive, per altri ancora sogni, profumi, simboli acquisivano significati. Quando due anime gemelle allacciavano le loro vite l’universo tremava per abituarsi a un nuovo intero.
1. Erano nati solitudine (Tom O./Helena)
2. Cercami nei sogni (Fred/Hermione)
3. Magneti (James Sirius/Rose)
4. Se non era il tuo nemico (Evan/Dorcas)
5. Profumi di intero (Lorcan/Rose)
6. Interi (Louis Weasley)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corvonero, Dorcas Meadowes, Evan Rosier, Helena Corvonero, Tom O. Riddle, Vari personaggi | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, James Sirius/Rose
Note: AU, Raccolta, Soulmate!AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Più contesti
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Se non era il tuo nemico
 

«Cerca il tuo nemico.»
 
~
 
L’aria satura di tensione, visi sporchi di stanchezza, fragori di esplosioni – Dorcas aveva smesso di sperare che una battaglia potesse essere l’ultima: la guerra era un’edera nociva destinata a strangolare vite in eterno.
Cerca il tuo nemico.
Sua madre gliel’aveva ripetuto sino all’età adulta, ma lei aveva coperto i polsi e voltato le spalle al destino – non le importava di niente, né dell’amore né dell’odio, ad avere senso era scegliere un esercito e combattere contro tutti, non contro uno, e per tutti, non per uno.
Tuttavia.
Ogni scontro era pretesto inconsapevole per cercare cicatrici sui polsi che somigliassero al proprio nome – ma il timore di intravederlo al di sotto del Marchio era invasivo, e soffocava.
 
«Come ti chiami?»
«Che t’importa?»
«Sei sempre così cordiale?»
«Non mi piacciono i nomi.»
 
Uno schianto, la terra trema, le fragili costruzioni dei babbani crollano su loro stesse – Evan aveva l’abitudine di sperare che una battaglia potesse essere l’ultima: la guerra era un mezzo irrinunciabile progettato per esaurirsi in poco tempo.
Cerca il tuo nemico.
Avrebbe dovuto farlo, fuggire il destino avrebbe potuto crepare gli equilibri dell’universo, ma lui era nato con due nemesi sui polsi e non aveva intenzione di scoprire chi fosse il nemico e chi l’altro – non gli importava di niente e dell’amore soprattutto, perché amare avrebbe significato tradire.
Tuttavia.
Ogni scontro era pretesto inconsapevole per cercare un volto tra i tanti, denudarle i polsi, cercare i suoi marchi – ma il timore di trovarli lì dove era convinto fossero era invasivo, e soffocava.
 
«Il tuo nome mi spaventa.»
«Il tuo no.»
«Perché?»
«Evan è un nome qualsiasi.»
 
Dorcas era certa di non aver mai puntato la bacchetta alla gola di Evan, i loro scontri non erano mai stati frontali – si rincorrevano fuggendosi e neanche se ne accorgevano –, ma quella volta era successo e avevano tremato entrambi quando la maschera spaccata a metà aveva rivelato il viso sudato del Mangiamorte.
Era lui a essere spalle al muro in un vicolo qualsiasi, eppure era lei ad ansimare terrorizzata – e i loro sguardi, poi, impazziti a cercare sillabe sui polsi denudati dalla foga del duello.
No.
Esistevano leggende, antiche e tramandate, secondo cui era possibile non essere il nemico del proprio nemico, ma l’amore se ineluttabile era solo reciproco – e se c’era un nome c’era l’altro.
 
«Tom.»
«Cosa?»
«Sul tuo polso sinistro, ho letto Tom.»
«Sul suo il mio nome non c’è.»
 
«In fondo l’abbiamo sempre saputo.»
«Dai tempi di Hogwarts, quando cercavi nomi sui miei polsi.»
«Coprivi sempre quello destro.»
«Lo facevi anche tu, prima con la nostra divisa, poi con quella dei Mangiamorte.»
«Di cosa mi stai accusando?»
«Di essere Evan, è sempre stata questa la tua colpa.»
«La mia colpa è anche la tua.»
Dorcas aveva sorriso amara, mentre gli anni trascorsi a fuggire da lui, a tremare della sua vicinanza, a baciarlo coi rimorsi sottopelle le scorrevano dinanzi agli occhi come se tutta la sua vita non fosse stata altro che una folle fuga dal destino – lontana lontana lontana da lui.
 
«Alastor.»
«Cosa?»
«Sul tuo polso sinistro, ho letto Alastor.»
«Lo troverò, e lo ucciderò.»
 
«Potrei ucciderti, sarebbe un sollievo.»
«Se ne sei sicura, fallo.»
«Sai quante volte avrei potuto farlo, in questi anni?»
«E sai quante volte avrei potuto farlo io?»
«Perché non l’hai fatto?»
«Per lo stesso motivo per cui non lo farai neanche ora.»
«Sei un Mangiamorte e io non ti amo.»
Evan aveva sorriso amaro, mentre gli anni trascorsi a fuggire da lei, a bramare la sua vicinanza, a toccarla coi lividi nelle ossa gli scorrevano dinanzi agli occhi come se tutta la sua vita non fosse stata altro che il goffo tentativo di ingannare il destino – lontano lontano lontano da lei.
 
«Rosier.»
«Mi parli di nuovo?»
«Credi che il destino si possa cambiare?»
«Forse si può evitare.»
 
Che il destino non si potesse né cambiare né evitare – né fuggire né ingannare – l’avevano capito in una notte di rabbia e dolore, mentre nemici e alleati stroncavano vite e facevano prigionieri, mentre l’aria diveniva via via più soffocante, mentre il cielo s’incupiva privato finanche dell’ultima stella, mentre babbani ignari si riversavano in strada urlando di terremoti e scoppi dall’alto, mentre la bacchetta di Dorcas s’abbassava e la mano di Evan le afferrava rude la nuca alla ricerca di un bacio sgraziato.
Uno dei loro.
Di quelli di quand’erano solo studenti e già consapevoli di aver imboccato strade destinate a essere nemiche – la nemesi di lei era il più grande alleato di lui, era tutto già scritto, non avevano alcuna speranza di assecondare il destino.
Eppure quella notte l’universo aveva tremato e avrebbe tremato ancora, sino alla fine dei loro giorni, preda di un intero che s’ostinava a essere metà.
 
~
 
«Neanche io ti amo.»
«Perché torni sempre, allora?»
«Non riesco più a evitarlo.»
«Allora resta, solo un po’.»
 
 




 
NdA: questa volta ho scelto il contesto/prompt “un nome scritto su ogni polso: uno rappresenta il tuo soulmate, l’altro il tuo nemico/avversario, ma non sei in grado di dire quale è quale”, che forse ho interpretato in maniera troppo personale, non saprei, ma spero che questa mia versione vi sia piaciuta.
Nel mio headcanon, Evan e Dorcas sono coetanei di Tom O. Riddle e sono stati smistati entrambi in Serpeverde. Ho scelto Tom e Alastor (Moody) come nemici di Dorcas ed Evan perché sono coloro che li uccideranno.
Ancora una volta, grazie infinite a chi mi sta accompagnando in questa piccola avventura, spero che anche questo racconto abbia meritato il vostro tempo.
Un abbraccio. ❤
 
   
 
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