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Autore: Sia_    12/12/2021    7 recensioni
Ron riesce a dare un senso a quel risveglio solo quando, alle tre e quindici, una tazza rossa di cioccolata gli capita tra le mani. Percy ha quella gialla, Bill ne ha una blu, segue Ginny con quella verde, Charlie ha scelto quella bianca e Fred e George se le sono fatte viola e rosa: si assomigliano, ma non sono proprio uguali. Così come ora Fred e George si assomigliano, ma non sono proprio uguali perché ad uno manca un orecchio.
Ginny riemerge dalla credenza, tiene in mano una vecchia scatola di Arthur: è la tombola con cui giocavano da bambini, unico reperto babbano che Molly non ha relegato nel fienile. “Vi va una partita? Tanto ormai siamo tutti svegli.”
[Questa storia partecipa alla challenge "Calendario dell'avvento" indetta da Coraline sul forum "Ferisce più la penna"]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Questa storia partecipa al Calendario dell'Avvento indetto da Kodama_ nel forum "Ferisce più la penna". Prompt: #3 Insonnia delle 3.15



Alle mie compagne di squadra preferite. Oliver, Freddy, Georgie, Fleur, Lee, grazie per tutte le risate che ci siamo fatte insieme.
A Greta, che con le sue storie ha arricchito il mio 2021, grazie per tutte le volte che mi hai fatto sognare.
A ferao, che mi ha fatto amare Percy.
E a Rosmary, perché rimane sempre il perno della mia permanenza qui.
Buon Natale ❤

 
 

🎄Numeri di Natale🎄

 

Non riuscivamo a dormire (no no no)
Ci siamo messi a ridere
Dalla paura di morire
Dalla voglia di partire
Della gioia di vivere
[Nonono – Pinguini Tattici Nucleari]


Bill sbadiglia, appoggiando il piede sull’ultimo gradino della scala. Il legno sotto la sua pantofola blu scricchiola e lui alza gli occhi al cielo. “Sh, miseria, sh!” sussurra arrabbiato, stringendo le mani in due pugni. 

Charlie serra le labbra per evitare di ridere, ma due rumori sommessi escono comunque dalla bocca. “Lo sai che la Tana è piena di acciacchi” dice poi, quando riesce a riprendersi. 

“Potrebbe avere anche acciacchi silenziosi.” Si lamenta Bill, recuperando una ciocca di capelli e bloccandola con una molletta nella parte bassa del capo. 

Charlie scuote la testa, sorride. “Vado in cucina a fare due cioccolate.” 

William lo prende per un braccio e gli indica il divano della sala, “Meglio se ne fai un po’ di più, ci sono ospiti.” 

 

🎄

 

Una tazza gialla è ferma nelle mani di Percy, le altre due sono abbandonate sul tavolino davanti al camino. “Problemi al lavoro?" chiede Charlie, scompigliando i capelli rossastri. 

“Problemi di cuore?” Azzarda invece Bill, sistemandosi meglio sulla poltrona e accavallando le gambe. 

Percy alza l’angolo della bocca, “Problemi a dormire.” 

“Hai  provato qualche pozione? Fanno miracoli.” William gli elenca tutte quelle che hanno salvato le sue notti dopo l’arrivo di Victoire. “Se proprio non funzionano, ci sono sempre i Tiri Vispi dei gemelli, hai visto gli ultimi articoli? ‘Sogna senza stress’, ‘Sogni in famiglia – pacchetto da quattro, cinque, sei, sette, otto persone’, ‘Stenditi che ci pensiamo noi’ e poi…”

“E poi c’è il mio preferito, ‘Hai sentito dire che chi dorme non piglia pesci? Forse dovresti smetterla di pescare’” Charlie si emoziona, è finalmente riuscito a ricordarselo tutto. “Me ne sono comprati tre in queste vacanze di Natale, ho intenzione di fare scorta per quando tornerò in Romania.”

Percy si trattiene dal dire che sono proprio due cretini, i gemelli. Alla fine ride e prende un sorso dalla cioccolata. “Domani me ne faccio consigliare uno, allora.” Acconsente il più piccolo, piegando il collo e accarezzando la scapola destra. “È stancante non riuscire a dormire.”

“Oh, Willy, ha scoperto l’acqua calda.”

Bill sogghigna e si allunga a recuperare la sua tazza di cioccolata. “Percy, su, che succede?” gli domanda seriamente, accarezzando la ceramica laccata.

Percy per un po’ se ne sta zitto, ma tutto quel silenzio finisce per far concentrare le attenzioni dei fratelli sul rossore che gli si forma sulla pelle del collo. “Beh… è che mi sento una sensazione nello stomaco, non le riesco a darle un nome e così non riesco nemmeno a dormire.” Si lamenta alla fine, sistemando gli occhiali sul naso. 

“È per Oliver? Avete litigato?” Charlie s’affretta a chiedere: non gli piace l’idea che il suo migliore amico e suo fratello abbiano battibeccato sotto le feste. O che, peggio, si siano mollati. 

Percy arrossisce ancora di più. “Macché, Oliver e io stiamo benissimo! È un’altra cosa…” 

Prima che Bill possa fare la prossima domanda, l’ultimo gradino della scala scricchiola sotto il peso di quattro piedi. Scricchiola, quindi, ben quattro volte. “Fate un casino porco e, lasciatelo dire Bill, è un miracolo che Victoire non si sia svegliata” parla Fred, mentre George, con un gesto veloce della bacchetta, fa spuntare un altro paio di tazze.

“È un miracolo se non si sveglierà adesso che siamo in cinque.” Fa notare invece Charlie, spostandosi vicino al bracciolo del divano per far accomodare uno dei gemelli. 

George prende un lungo sorso, mitiga la risata e poi è pronto a chiedere, “Che succede, comunque? Perché siete tutti qui alle 3 di notte?” 

“Sono le due e cinquantasette.” Lo corregge Percy immediatamente. Non vuole che gli si rubino i prossimi tre minuti di fastidio allo stomaco, anche se adesso, con quattro dei suoi fratelli lì a fargli compagnia, lo sente un po’ meno. 

Ci riprova Fred allora, accomodandosi nella seconda poltrona della stanza, “Che succede, comunque? Perché siete tutti qui alle due e cinquantasette e quarantaset-quarantott-quarantanove di notte?” George si morde il labbro per non ridere e il prefetto-perfetto, che ormai ha lasciato il ruolo da anni, scuote il capo, ma sorride anche lui. 

“Io e Charlie portiamo avanti una stupida tradizione di Natale: ci ritroviamo sempre a bere una cioccolata calda a notte fonda.” 

“E non ci avete mai invitato?” Fred si indigna, storce il naso e poi si aggrappa alla tazza come a rivendicare la sua presenza. “Antipatici.” 

Charlie scrolla le spalle, “Voi non avete mai chiesto.” 

“Noi non abbiamo mai saputo.” George assume pari pari la posizione del gemello e, se non fosse per la cioccolata che tiene in mano, di sicuro incrocerebbe le mani al petto come un bambino. 

Bill alza gli occhi al cielo: a volte sanno essere peggio di Victoire, che ha a malapena un anno. “In ogni caso, abbiamo beccato qui Percy che non riesce a dormire.” 

“Oliver?” Prova subito Fred, seguito da George che sceglie la carta del lavoro. “Se ti vuoi licenziare, c’è sempre un posto ai Tiri Vispi Weasley.” 

“Perché pensate tutti che abbia litigato con Oliver?” Domanda Percy stizzito, ma quando nota le quattro facce degli altri si silenzia in fretta. Perché, alla fine della fiera, Percy è sempre il Percy prefetto della scuola e ha bisogno di cose perfette nella sua vita. E Oliver, invece, è un’esplosione di cose che hanno poco senso. “Non so cosa sia.” Ma ora, qualsiasi cosa sia, è meno di prima. Forse è il fatto di essere tornato a casa, forse è il fatto che stanno diventando grandi o forse è il fatto che è Natale. Tutte e tre insieme, magari. Sedici Natali prima, Ginny perdeva un dentino nel tacchino cucinato dalla mamma. Quattordici Natali prima, Fred e George facevano esplodere la tavoletta del bagno senza accorgersene, annegando la Tana. Diciotto Natali prima, Arthur leggeva “Le fiabe di Beda il Bardo” e loro stavano stretti sul divano dove adesso ci stanno a malapena Charlie e George. Tredici Natali prima… e poi hanno rischiato che Fred a questo Natale non ci fosse. Deglutisce: il problema sembra averlo capito, ma non riesce a dirlo. 

Cioccolata?” la voce di Ginny coglie tutti di sorpresa, “E non mi invitate? Antipatici!” Fred e George scoppiano a ridere e fanno comparire una tazza tutta verde per la sorella: se l’è proprio meritata. 

Bill sposta gli occhi sui fratelli. Sono le tre e cinque minuti. “Chi va a svegliare Ron? Non esiste che ne manchi uno.” 

 

🎄

 

Ron riesce a dare un senso a quel risveglio solo quando, alle tre e quindici, una tazza rossa di cioccolata gli capita tra le mani. Percy ha quella gialla, Bill ne ha una blu, segue Ginny con quella verde, Charlie ha scelto quella bianca e Fred e George se le sono fatte viola e rosa: si assomigliano, ma non sono proprio uguali. Così come ora Fred e George si assomigliano, ma non sono proprio uguali perché ad uno manca un orecchio. 

Ginny riemerge dalla credenza, tiene in mano una vecchia scatola di Arthur: è la tombola con cui giocavano da bambini, unico reperto babbano che Molly non ha relegato nel fienile. “Vi va una partita? Tanto ormai siamo tutti svegli.” 

“Parla per te” Ron si alza il cappuccio della felpa sulla testa, ma dopo una spallata di Charlie si ritrova ad annuire. Tutto sommato, è contento che siano venuti a tirarlo giù dal letto. 

“Io estraggo i numerini, lo sapete bene che è la mia cosa preferita.” Bill li squadra con un'occhiataccia, stringendo il sacchettino nella mano destra. “Ma posso fare un’eccezione per gli occhi dolci di Ginny, suppongo.”

Percy si prende una casella con il sette e l’ottantacinque, i suoi due numeri preferiti: sente che così ha più possibilità di vincere, anche se basterebbe utilizzare un po’ di logica per capire che ogni numero ha la stessa probabilità di uscire degli altri. Al diavolo la logica quella sera e al diavolo anche quella sensazione di fastidio alla pancia. Sono tutti insieme, di nuovo. Si accorge, in quell’istante, che sulla schedina ha anche il nove: nove come i Weasley. 

Fred, l’unico che si è portato la bacchetta insieme a George, si appresta a silenziare la stanza, prima di scegliere una schedina che abbia almeno un due e un diciannove: spera che nessun’altro faccia un conto, che nessuno si accorga che il diciannove settembre è nata Hermione Granger.

“Quarantadue!” sentenzia Bill, appoggiando il numerino sulla tabella di quelli estratti. 

George si mangia la mano, “Mannaggia, c’ho il quarantuno!” 

Chi sceglie di usare la logica, quella notte, è Charlie che in Aritmanzia andava abbastanza bene, “Pensa che io ho l’otto!” Percy si mette a ridere, ma zitto zitto si segna il primo numero sulla schedina e scopre che nessun altro, oltre a lui, è tanto avanti. 

Bill ravana nel sacchetto, “Toh, Charlie, l’hai chiamato: otto!” 

 

🎄

 

Ron si siede sul divano dopo essere andato a riempire una seconda volta la tazza di cioccolata. È probabile che sia a causa di quella pausa che Ginny se ne viene fuori con una domanda esistenziale, “Ma… non dovrebbero esserci dei premi per chi vince?”  

“Ora che mi ci fai pensare, credo di aver ricevuto una scatola di cioccolatini l’unica volta che ho vinto.” Le dà ragione Charlie e si gratta il mento per riflettere, “Che facciamo?” 

“Chi vince stasera si prende l’ultima fetta del dolce di mamma domani a pranzo.” Propone George, aprendo il manuale delle regole, “Poi ci sono i premi per la cinquina, quaterna, terna e anche ambo.” 

“Chi fa cinquina apre i regali di Natale per primo.” Propone Percy. 

“Quaterna è per chi sceglie i posti al tavolo.” Ipotizza Ginny, stiracchiandosi e sedendosi più dritto sul divano. 

Fred si passa una mano tra i capelli, “Chi fa terna, invece… può scegliere quel che vuole dal negozio di Tiri Vispi, senza pagare.” L’altro gemello alza il sopracciglio destro, ma lascia correre. 

“E chi fa ambo per primo riceve un abbraccio rompiossa dalla mia Victoire, che dite?” 

 

🎄

 

La prima a scendere al piano di sotto la mattina dopo è Hermione: ha messo la sveglia presto per aggiungere un regalino sotto l’albero da dare a Fred. Con il pacchettino tra le mani becca sette Weasley schiacciati tra divani e poltrone e un sacco di tazze sporche sul tavolino. Lì in mezzo figura anche una vecchia scatola della tombola. La strega sorride, in punta di piedi appoggia il regalo e se ne torna in camera. Il gradino con lei scricchiola due volte: andata e ritorno. Hermione decide di fare il più piano possibile per non svegliarli, pensa che Arthur e Molly abbiano il diritto di vedere quella cosa lì. 

Qualche ora e una moltitudine di scricchiolii dopo, la zia Ginny sta torturando Victoire: l’abbraccio rompiossa si è trasformato in un mare di coccole e giochi. A fianco, Charlie sta aprendo per primo i regali (e primo tra i primi è quello di Tonks), Ron sta recuperando l’ultima fetta di dolce rimasta, ma ne dà un angolino a Lavanda. Hermione si gode la scena, avvicinando la mano verso quella di Fred: i palmi si sfiorano e lei pensa che, per una volta, la fortuna è girata dalla parte giusta. Non sa che la notte prima il gemello ha fatto quaterna e la prima cosa che ha pensato di fare è stata mettersela a fianco. La fortuna è davvero girata dalla parte giusta. E poi c’è Percy, che prima di addormentarsi sulla spalla di Charlie deve aver detto ai fratelli che era felice e che gli mancavano. Al tavolo sta studiando il suo pacchetto gratuito ‘Hai sentito dire che chi dorme non piglia pesci? Forse dovresti smetterla di pescare’ insieme a Oliver. Se poi volete sapere le sorti di Bill e George, eccole qui: il primo si sta godendo un pomeriggio solo con la moglie, mentre Ginny fa un po’ di pratica con Harry. E George si è preso una parte della quaterna di Fred: alla fine, non è fortuna che sia finito proprio a fianco a Lee. 

 

Salve! Mi prendo questo angolino per ringraziare le persone che sono arrivate fin qui, spero che il mio esperimento di Natale vi sia piaciuto. Come ogni anno, mi abbono ai Pinguini per cercare di illuminare la Tana: date pure la colpa a Mery per questo. Però datela anche a me, perché mi sono accorta che adoro vederli tutti insieme.
Ora la smetto di rompere, vi mando il mio abbraccio spaccaossa e vi faccio tanti auguri. 
Sia 

 
   
 
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