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Autore: lmpaoli94    15/12/2021    1 recensioni
Civitella Cesi, Viterbo
Nessuno sapeva suonare come lui.
La melodia che emanava in quel luogo risuonava in tutto il castello e in tutto il piccolo borgo di quel luogo dimenticato dal passato.
Ma il conservatorio, inaugurato all’interno del Castello del borgo, cercava di far riecheggiare quel passato tanto dimenticato ma che aveva un assoluto bisogno di ritornare alla luce grazie ad un piccolo gruppo di adolescenti passionevoli di musica che scopriranno la voglia di imparare l’arte delle melodie dimenticate e di una voglia di riscoprire l’amore senza dimenticarsi del loro percorso formativo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Le distrazioni dovevano essere messe da parte in quel periodo chiamato marzo.
La fine dell’inverno sanciva l’inizio della primavera e la visione dei miei professori che aumentavano le difficoltà nel suonare pezzi difficili che sono un musicista professionista sarebbe riuscito in tale intento.
Ma tutto ciò era scandito dall’imprevedibile Signor Tucci che nelle ultime settimane, era molto più nervoso del solito.
Voleva la perfezione da me e da tutti i miei compagni, cosa che molti di loro non riuscivano a fare.
< Beatrice! Ti ho detto un sacco di volte che devi andare a tempo con gli altri, altrimenti si sente che sei in ritardo e scombini qualsiasi cosa. >
< Mi dispiace professore, è che non riesco a suonare questo pezzo. È molto difficile. >
< L’Ave Maria di Schubert non è difficile. Sei tu che non studi a dovere! > gridò spazientito l’uomo < Sì può sapere a che diavolo pensi ogni giorno? Perché è da molto tempo che non fai altro che essere distratta. >
< Ma non è vero, professore. >
L’errore più grande era rispondere in malo modo al Professor Tucci, soprattutto quando era in giornate terribili come questa.
< Sai che c’è? Meglio che tu ti accomodi fuori. Non voglio che la mia orchestra venga rovinata dalla tua ignoranza. >
“Ignoranza? Ma stiamo scherzando? Anche se io e Beatrice non avevamo mai legato, mi sembra molto esagerato parlare proprio di ignoranza. In fondo è una ragazza che si è sempre impegnata.”
Vedendo i suoi occhi lucidi mentre cercava di pentirsi di quello che aveva detto, fui subito richiamato all’attenzione.
< Alessandro, se vuoi seguire la tua compagnia Beatrice fai pure. Io non h bisogno di gente che non vuole impegnarsi. >
< No, professore. Non ce n’è bisogno. >
< Lo immaginavo… Perché tu vuoi essere il migliore musicista di tutta la scola, vero? >
< Certo, professore. >
< Allora dimostramelo! Ricominciate tutti e vi assicuro che non finiremo finché ognuno di voi non avrà suonato questo dannato pezzo a dovere! Mi sono spiegato?! >
Il Signor Tucci sembrava impazzito nello spiegarsi in quel modo.
Inviperito e inquieto era dir poco nel vedere come si stava comportando.
Che cosa lo poteva indurre ad essersi trasformato in un uomo saggio che avevo conosciuto solo qualche mese fa’?
Dovevo scoprirlo. Ma con tatto.


Finita la lezione, vidi che era quasi ora di cena.
Infatti avevo una gran fame che mi sarei mangiato anche il mio violino se non mi fossi trattenuto.
Una volta che furono però usciti tutti i miei compagni, trovai la povera Beatrice piangere con alcune sue amiche.
< Beatrice. >
Richiamandola all’attenzione, capii che era stata una attiva idea.
La sua irascibilità mi investì in pieno e non potei fare niente per contenerla.
< So minimamente che non ti dispiace per la sfuriata che ho ricevuto oggi > cominciò a dire senza nemmeno potermi far controbattere < Ma stai sicuro che sarò io la migliore. E sarò che ti affosserò irrimediabilmente. >
“Ed io che volevo dispiacermi per come il professore l’aveva trattata. Davvero molto carina e gentile, non c’è che dire. Causa mesi di astio nei nostri confronti, ma un po’ di amor proprio ce l’ho anch’io. Anche se non lo faccio vedere per niente.”
< Pensala pure come vuoi, Beatrice. Ma io volevo soltanto… >
< Risparmia la tua bontà e la tua pietà nei miei confronti. Non ne ho bisogno… Tanto so benissimo che ti sei comprata una delle nostre professoresse, caro il mio Alessandro. >
“Come? Comprata?”
< Non so di che razza di argomento vuoi tirar fuori. >
< Davvero non sai dove voglio andare a parare, razza di menefreghista senza cuore che non sei altro? Tra poco le voci che circoleranno in questa scuola ti condanneranno per sempre. Ormai è scritto tutto. Basterà vedere come ti rovinerai con le tue mani. È finita per te. >
Non volevo credere a quelle parole.
“Io rovinato? E quando mai? Solo perché mi sono scopato la mia professoressa di arpa per Natale, non vuol dire che mi possa sentire rovinato.  La mia parola contro quella di tutti voi sciocchi e invidiosi che non siete altro. E non riuscirete nell’intento di affossarmi. Io non posso essere in nessun modo affossato. Nemmeno se voglio.”
La mia superiorità non aveva nessun limite.
Dovevo combattere tutti quei pregiudizi e guardarmi dai miei nemici mentre il Signor Trucci ci interruppe bruscamente.
< Allora? Che cosa fate fuori dall’aula voi due? Dovete mangiare qualcosa se volete essere lucidi per studiare questa notte. O siete così bravi che non avete bisogno di farlo. >
< Signor Tucci, mi lasci spiegare una cosa. >
< Tu zitta, Beatrice. Mi hai molto deluso > lo interruppe l’uomo in maniera cattiva < Se continui di questo passo, non riuscirai mai a superare questo anno. E tutti i tuoi sforzi diverranno vani… E’ questo che vuoi? >
< Signor Tucci, lei sa che la mia determinazione è molto importante per me. >
< Allora dimostrami che puoi essere la più brava della classe. Che cosa diavolo aspetti? Vuoi vedere che sarai l’unica bocciata di questo corso? La tua musica e il tuo talento non varrà niente se una simile macchia si appiccicherà sulla tua pelle. Mi hai sentito. >
Non avevo mai visto il Signor Tucci parlare in questo modo.
La sua irascibilità non aveva limiti e vedevo Beatrice che stava facendo di tutto per trattenere le sue lacrime, ma con molta fatica.
< Adesso basta, professore. Lei sta davvero esagerando. >
< Non ora, Alessandro. Io e te parleremo in privato un’altra volta e le tue peccaminose avventure subiranno un truce arresto. >
< Di cosa state parlando tutti quanti? >
< Ebbene, come ti ha detto prima Beatrice, è impossibile che le voci vengano soffocate. Oppure non l’hai ancora capito? >
< Io non ho niente da nascondere, professore. >
< Davvero? E la tua professoressa di arpa sarà del tuo stesso avviso? >
Se quella donna avesse osato parlare, io la farei sparire… Ma non le sarebbe convenuto. So molto bene quanto il suo lavoro possa essere importante. Non lo getterebbe via per una scopata fatta con il suo alunno… Va bene cercare di non frenare il suo dannato senso erotico facendo riscoprire in me delle voglie che pensavo di non avere per il mio più grande desiderio, ma sarebbe davvero troppo. Almeno per me.”
E nel lasciare da sola quella ragazza che non aveva un minimo rispetto nei miei confronti, dovetti misurarmi con quell’uomo che sembrava essere il Dottor Jekyll e Mister Hyde.
< Professore, io non so quale dannate voci siano giunte fino a lei… >
< Vedi solo di impegnarti, caro ragazzo. Altrimenti affonderai come tutto il resto della tua classe. >
< Come dice? >
< Hai capito benissimo: nessuno di voi è davvero all’altezza di suonare nelle migliori orchestre del mondo. La vostra inettitudine è una vergogna per questo conservatorio. Molti di voi saranno bocciati e altri prenderanno dei voti minimi per riuscire in questa avventura che non ha cambiato minimamente i vostri istinti di adolescente. >
< Signor Tucci, a me non interesse sapere il destino degli altri > cominciai a dire < Voglio solo sapere se tra me e gli altri docenti, ci sono problemi di cui io sono all’oscuro. >
Avvicinandosi a me con fare guardingo e con sorrisetto compiaciuto, il Signor Tucci si limitò a darmi una pacca sulla mia spalla destra come segno di consapevole alleanza nei nostri confronti.
< La mia crudele irascibilità è+ data dal fatto che la vostra impreparazione mi imbestia alquanto… Non capisci che molti di voi hanno bittato via mesi di insegnamento? Solo perché inutili distrazioni e il vostro talento limitato vi hanno reso deboli di fronte a tale missione. Ed è per questo che a fine anno ci saranno molti che piangeranno… E chissà se tu sarai uno di questi, Alessandro. >
< Mi vuole dire che devo rigare diritto anche se non ho fatto niente di male in questo periodo? >
“Le mie bugie sono davvero incommensurabili e così facili da dire. Non posso davvero macchiarmi in questo modo.”
< Sempre rigare dritto. Non c’è bisogno che te lo dica. Oppure no? >
< Signor Tucci, c’è forse qualcosa che dovrei sapere? >
< Non lo so, Alessandro. Dimmi tu… I pettegoli di questo conservatori hanno orecchie e occhio bene attenti. Le migliori azioni si possono trasformare in una rovina incommensurabile. Potrai forse, con il senno di poi, dire questo? >
< Io non mi rovinerò, professore. È una promessa che manterrò fino alla fine. >
< Questo dipende da te. solo ed esclusivamente da te, Alessandro. Ti posso solo dire che ho molta fiducia in te. sappi questo. >
Ancora una pacca sulla spalla.
Ancora delle misteriose parole che non riuscivo a capire.
La verità era scritta su questi muri sotto il suono soave dei miei pensieri che circolavano indelebili dentro di me.
Il sangue dei miei desideri scorreva fluidi nei mie peccati.
Ma tutto ciò non mi toccava. Non mi preoccupava niente.
Una maledetta notte d’amore. E nient’altro con quella donna che non avevo il coraggio di poter nominare nei miei pensieri più precogniti.
   
 
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