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Autore: jinkoria    23/12/2021    1 recensioni
[ BakuDeku, EndHawks, TodoKami, TouyaTenko | canon divergence/what if: tutti buoni | riferimenti spoiler post capitolo 290 ]
“Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l’anno.” Charles Dickens.
Di Katsuki e Izuku che stanno insieme, camminano allo stesso passo e inciampano in egual modo.
Di Enji che sta imparando cosa sia il Natale per regalarne il migliore a Keigo.
Di Shouto e Touya che lo riscoprono in Denki e Tenko.
O, più semplicemente: di venticinque giorni in cui gli eroi si fanno carico della missione più speciale: prepararsi ad accogliere il Natale. E a fare i buoni, più o meno... fintanto che non c'è il vischio.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Endeavor, Hawks, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Bonsoir, mmetto la mia sconfitta mentale XD Mancano gli ultimi due capitoli dopo questo, cercherò di scriverli presto per questioni di tempistiche! Quindi oggi è in teoria l'ultimo giorno in cui faccio così tardi- E niente, questi prompt mi stanno sfinendo AHAHAHAH
È brevino apposta, nel senso, non volevo parlare del film e non volevo dire ancora le stesse cose, se i film si vedessero in corsa magari ma bisogna star seduti ed è tutta la raccolta che hanno le chiappette sul divano, quindi ecco questo! Non so manco se ha senso MA OK.
I bakudeku ancora di sfondo, me tapina, in mia difesa ho ansia da prestazione con loro, ma per davvero, quindi- quindi boh AHAHAH non mi odiate-
Grazie per il passaggio, buona lettura! 
💚❤️ 


 

 

-23:  Watching Christmas movies – “We’re watching my favorite movie!”

 

La faccia entusiasta di Kaminari nel proporre di vedere Il Grinch, quella sera in sala comune insieme agli altri, aveva reso difficile dirgli di no. A dire il vero, Shouto non aveva neppure pensato a farlo: non aveva mai visto quel film, al sentirne il titolo si era ritrovato a domandare genuinamente chi o cosa fosse, ed era stato motivo per l’altro di accendersi ancor di più, se possibile, sconvolto su quella mancanza e insistendo su quanto fosse doveroso da parte loro rimediare.

La maggior parte della classe di era defilata, non avendo alcuna intenzione di gustarsi la pellicola e sacrificare così il loro tempo libero, altri si erano ritirati per i preparativi del giorno dopo, dedicato al Secret Santa e volevano portarsi avanti almeno su alcune pietanze – Katsuki aveva cercato di aggregarsi al gruppo della cucina ma era stato trattenuto sia da Kaminari che da Todoroki per direttive del ragazzo, come se non bastasse Midoriya gli si era piazzato davanti domandando cosa stesse facendo, già pronto sul divano con un evidente e prenotato posto accanto a sé.

Adesso erano così, con Todoroki e Kaminari seduti quasi in terra su un grande pouf, il secondo tra le gambe del primo e appoggiato a lui – avevano scoperto entrambi di gradire particolarmente quella posizione – e Katsuki e Izuku al centro, sul divano più grande.

Fu Denki, col telecomando in mano, ad avviare il film.

Durante la visione, di tanto in tanto lanciava delle occhiate dabbasso a Shouto, per capire se fosse interessato o annoiato da quanto stavano guardando; si ritrovò a sorridere con particolare tenerezza quando si accorse di come fosse preso, gli occhi ogni tanto spalancati davanti alle meraviglie natalizie dell’ambientazione, la stravaganza delle case e dei costumi e la particolarità delle sembianze del Grinch stesso.

«Ti piace?» gli domandò a bassa voce, zittito in fretta da uno shhh violentissimo di Katsuki, il quale era passato dall’essere il meno invogliato a vederlo al diventare il più insopportabile degli spettatori – Kaminari si era premurato di nascondersi per bene, col corpo di Shouto a fargli da scudo, prima di dedicargli una linguaccia sentita a palpebre serrate.

Todoroki gli rispose in un filo di voce, senza battere ciglio quando un popcorn gli venne lanciato in testa come esortazione a non parlare oltre «Penso di capire Cindy Chi Lou» disse «Anche se non ho mai avuto una concezione specifica del Natale, non credo di poter parlare di un cambiamento di percezione negativo, però» un altro popcorn, stavolta sullo zigomo, tanto che Denki si sporse per dire a Bakugou di smetterla ma si accorse quello fosse intento a fare tutt’altro, con Izuku poggiato a lui con estrema rilassatezza, tanto da farlo ritirare con vergogna quasi si fosse intromesso nella loro intimità.

Ma allora chi diamine era stato?

Si ricompose e chiese ancora, assimilato con qualche secondo di ritardo quanto detto «Quindi è in positivo?».

Shouto ci pensò, mentre il ragazzo portava le mani sulle braccia che lo circondavano per giocherellare distrattamente con il maglione.

«Penso di essere stato un po’ più il Grinch, fino a qualche anno fa» iniziò dunque «Non c’è mai stato questo clima festoso e unito nella mia famiglia e avevo iniziato ad avere un po’ il rifiuto di quel periodo dell’anno» ancora una pausa «Mi sentivo fuori posto con il mondo, troppo luminoso e allegro per cose che non riuscivo a capire».

Kaminari si sollevò meglio per avere gli occhi all’altezza dei suoi, un’espressione rammaricata in volto di cui Todoroki capì dopo essere la causa e sentì di doversene dispiacere, tuttavia preferì procedere in un modo più caloroso e non dire altro potesse far sentire in colpa l’altro per la domanda – o la proposta: gli scostò una ciocca bionda dal viso, sorridendogli con gentilezza «Ora è in positivo» confermò quanto chiesto in precedenza, lanciò uno sguardo dietro di loro in modo eloquente e altrettanto sottolineò tornando a focalizzare le iridi sulla faccia di quella persona diventata per lui così cara «Perché questa visione stessa del Natale mi è stata regalata» concluse, salvo poi ricordarsi qualcosa «Ah, però ci sono ancora cose che non capisco nelle ricorrenze».

L’altro aspirante eroe fece una strana espressione, corrugò la fronte e strinse le labbra, gli zigomi si sollevarono facendo sì gli occhi si socchiudessero, infine gli gettò le braccia al collo, così all’improvviso da rischiare di farlo cascare dall’altra parte del pouf – per fortuna Shouto riuscì a mantenerli entrambi in equilibrio, seppure preso alla sprovvista dal gesto, quando quello disse «Tutto quello che non capisci, te lo spiego, ti insegno tutto sul Natale e l’anno prossimo-».

«L’anno prossimo?».

Non sarebbero stati insieme, non a scuola, l’anno successivo. La domanda gli era sorta spontanea, non intendeva alludere nulla di che, si accorse però di come potesse risultare equivoca in qualche modo, solo non ne comprese la misura.

Kaminari si allontanò un po’ da lui per guardarlo meglio, le guance un po’ arrossate «Tu non… pensi che non ci vedremo finita la scuola, vero?».

Shouto sbatté le palpebre, rispose con sincerità «Pensavo di imitare Touya-nii e Shimura-san, a dire il vero, ma se vuoi tornare qui…».

«Aspetta» lo bloccò confuso il ragazzo, intanto in sottofondo il Grinch aveva iniziato a costruire la sua slitta per sabotare il Natale; avrebbe giurato di aver sentito gli altri due dietro cantare la canzone della scena in questione ma non poté accertarsene «Imitarli, nel senso, la questione dei coinquilini?».

Il giovane dal doppio quirk annuì, anche se a sua volta la voce si macchiò di incertezza «Volevo proportelo dopo, pensavo stessi parlando di questo».

La confusione crebbe nel momento in cui Denki, non prima di essersi passato entrambe le mani sul volto più volte, quasi a cancellare quello che vi era rimasto impresso sopra, schiantò la fronte contro il suo petto e vi diede un paio di colpetti leggeri ma esasperati sopra.

«Ed è così che mi chiedi una cosa del genere…» mormorò, ogni parte di sé in fiamme, conteso tra la stanchezza emotiva e una contentezza indefinibile.

Ci mise qualche secondo per risollevarsi, afferrarlo per le guance e dirgli, naso contro naso «Non ti farò passare neanche un Natale senza di me».

«Non capisco se approvi o se mi stai minacciando».

«Entrambe le cose».

Shouto annuì, poi socchiuse gli occhi e sorrise, intanto Denki si era rimesso nella sua posizione una volta assicuratosi di dirgli ne avrebbero parlato meglio dopo.

Una volta superata la scena delle malefatte per sabotare il Natale dei Non So Chi, Todoroki rimase sorpreso dalla riscoperta del cuore del Grinch; il modo in cui il battere forte e vivo del cuore, scaldato dall’alba e dall’amore che iniziava ad accompagnarne lo scalpitare sconosciuto e quasi doloroso, aveva fatto sì rivalutasse totalmente una ricorrenza per tutta la vita odiata. Era bastato lo sguardo ingenuo e innocente di una bambina, priva di qualsiasi giudizio o astio immotivato nei suoi confronti solo perché diverso, solo e sfortunato.

Shouto rivide nel vecchio abbandono del Grinch un po’ del suo tentativo di andare avanti a qualsiasi costo, nessuna intenzione di legarsi a qualcuno, ripudiano la necessità di affetto e vicinanza; guardò Midoriya, il quale si stava soffiando il naso commosso, accanto Bakugou che gli passava i fazzoletti con un’espressione in apparenza scocciata ma sotto sotto si vedeva fosse altrettanto preso e coinvolto dalla scena.

Guardò Kaminari, ancora, nello stesso stato e pensò: ecco la sua Cindy. Le persone che avevano scelto di scalare la montagna gelida del suo tormento e, chi in un modo chi in un altro, vi si erano intrufolate per trascinarlo fuori, lo avevano accettato e capito e, a qualsiasi costo, negli anni insieme, si era rifiutati di lasciarlo indietro.

Non c’era mai stato il Natale per Shouto, era una novità. Nella stessa ricostruzione, lenta e graduale della sua famiglia, c’era sorpresa e incognita, ci si muoveva tutti a piccoli passi cauti perché era un terreno ancora pericolante ma sul quale era possibile camminare perché aggrappati l’uno all’altro; Shouto poteva dire di avere la fortuna di un sostegno invidiabile, di quegli amici preziosi e un compagno che era diventato il primo raggio di sole all’alba su una distesa di fredda neve.

 

Quando il film finì, Izuku era ancora intento a piagnucolare e Katsuki a borbottare qualcosa, una tirata su col naso sfuggì anche a lui però – forse perché il Grinch era più vicino di quanto si pensasse persino a lui stesso.

Kaminari si voltò di nuovo verso di lui, il volto sorridente mentre chiedeva come ultima conferma «Allora, ti è piaciuto?».

Todoroki ricambiò, osservando anche gli altri ragazzi di ritorno e quelli che, nel frattempo, si erano uniti durante la visione – da qui i potenziali lanciatori di popcorn, chi fosse l’effettivo artefice dovevano ancora capirlo – e rispose, col cuore leggero, il profumo di biscotti nell’aria e le luci di Natale che venivano riaccese, spente in precedenza per non disturbare col riflesso delle loro intermittenze la televisione.

«Più di quanto avrei sperato».






 

   
 
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