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Autore: LaTuM    30/12/2021    1 recensioni
A Tokyo sono sempre tutti di corsa: lavoratori ed eroi tornano a casa tardi, stanchi e affamati. Per fortuna però esiste un luogo dove il tempo si ferma. E' la Tavola Calda di Mezzanotte, così la chiamano i clienti di quel piccolo locale pronto ad accogliere, tra mezzanotte e le cinque, chiunque abbia fame. Ci sono pochi piatti in menù, ma chiedete allo chef, se ha gli ingredienti vi preparerà qualunque cosa vogliate.
[BakuDeku, ispirata a Midnight Diner – future!fic – Pro Heros]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo Chef di Mezzanotte - Capitolo 7

Disclaimer: Boku no Hero Academia e Midnight Diner – Tokyo Stories non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.


Lo Chef di Mezzanotte

Hero Tales


Broccoli, tofu e curry


Benvenuto” disse la voce di Hideyoshi da dietro il bancone della tavola calda non appena Izuku entrò.

Dov’è Ka-” si bloccò, ma vide che c’era solo un signore che non aveva mai visto intento a leggere un libricino “-tsuki?” chiese, usando il nome proprio dell’amico e non il diminutivo. Per quanto Hideyoshi l’avesse sentito chiamarlo così, Kacchan era una prerogativa di Izuku che non voleva condividere con quello lì.

Mi ha avvisato nel pomeriggio che non sarebbe potuto venire” si limitò a rispondergli il ragazzo con un alzata di spalle.

A che ora?”

Saranno state circa le sei...”

Izuku aggrottò le sopracciglia: strano, un’ora dopo si erano sentiti in merito alla posizione di un possibile sospetto di uno scippo, se quella sera aveva intenzione di non andare ad aprire il suo ristorante glielo avrebbe detto, no? No. Probabilmente non l’avrebbe fatto. E c’era solo una motivazione possibile: Kacchan stava male e non voleva farsi vedere con la febbre da nessuno. Se gli avesse detto che non sarebbe andato quella sera, Izuku avrebbe capito subito. In fin dei conti non parlavano mai del secondo lavoro di Kacchan, le uniche volte era stato il biondo ad invitarlo più o meno espressamente, ma capitava che a volte Deku non andasse ma non si premurava mai di avvisarlo, perché Katsuki avrebbe dovuto fare lo stesso?

Ti preparo qualcosa?” gli chiese il ragazzo circospetto.

Io...” forse andarsene subito sarebbe stato troppo palese, ma era mezzanotte e mezza e non aveva alcuna voglia di mangiare alcunché sapendo che Kacchan non stava bene. E non aveva voglia di mangiare nulla che non fosse stato preparato da lui.

Mi dai una birra?” chiese poi porgendogli trecento yen “Mi sono dimenticato di prelevare” si giustificò con un sorriso, sperando di non sembrare sospetto “Tranquillo, la bevo a casa. Mangerò qualcosa lì” aggiunse fermando Hideyoshi prima che questo gli stappasse la bottiglia.

Sicuro? Sei un cliente abituale, non credo lo chef avrebbe problemi se lo pagassi la prossima volta.”

Izuku fece segno di no con la testa.

A posto così, davvero. Ti ringrazio” rispose con un inchino prima di prendere la bottiglia e uscire.

C’erano due commissioni che doveva assolutamente fare prima di andare a casa di Kacchan, perché era ovvio sarebbe andato da lui.


Quanto ci hai messo a capirlo?” gli chiese Katsuki aprendo la porta, per niente stupito di trovarsi davanti Deku con due sacchetti in mano, uno contenente ovviamente delle medicine.

Non appena mi ha detto che gli avevi scritto alle sei per avvisarlo che non saresti andato…”

Sagace” lo prese in giro il biondo facendolo entrare. Izuku era già stato a casa di Kacchan un paio di volte, quindi si diresse verso il salotto e posò i sacchetti sul tavolo.

Katsuki sospirò e chiuse la porta, prima di afferrare una mascherina nera con una grossa X arancione… persino il suo merchandising ufficiale sembrava sfotterlo per l’influenza.

Ho pensato che se non avevi la forza per cucinare per gli altri, probabilmente non avevi nemmeno la forza per prepararti la cena...”

Si può sapere per chi mi hai preso?” cercò di abbaiare Katsuki, ma gli doleva la gola e non aveva le forze per riuscire a essere davvero scontroso.

Per uno che si fa in quattro e che dovrebbe prendersi una pausa” gli rispose Izuku ignorando il tono polemico dell’altro.

Hai cenato?”

Ho mangiato della zuppa di miso istantanea con un po’ di tofu” rispose il biondo alzando le spalle.

Izuku oltrepassò la porta della cucina mentre Katsuki si lasciò cadere sul divano, arrotolandosi dentro una coperta verde dall’aria decisamente calda e pesante.

C’è ancora metà panetto di tofu sul tagliere” disse Izuku osservando la cucina: era tutto in disordine e il tofu era stato lasciato lì… Kacchan doveva essere davvero ko se non era riuscito a lavare i piatti o rimettere il cibo in frigorifero.

Non andrà lontano” rispose il biondo.

Se la febbre non ti passa in fretta, gli spunteranno le gambe e vedrai come se ne andrà di casa! Darà origine a una nuova forma di vita di tofu incazzoso” lo prese in giro Izuku sentendolo sbuffare… quanto meno lo aveva fatto sorridere.

Senti… stai lì. Ho preso qualcosa strada facendo. Immagino avrai il frigo pieno, ma non volevo rischiare di rovinare i tuoi ingredienti...”

Finché non mi mandi a fuoco la cucina” rispose Kacchan prendendo la bottiglia d’acqua che aveva appoggiato sul tappeto e Izuku ne approfittò per porgergli due pastiglie di antipiretico.

Katsuki alzò un sopracciglio, ma accettò le pastiglie e le mandò giù insieme all’acqua. L’altro sorrise e portò in cucina il sacchetto con la spesa: a quell’ora non aveva trovato molto, ma c’era il tofu da sopprimere prima che diventasse una forma di vita indipendente, aveva trovato un broccolo e del latte di cocco. Dal frigorifero di Kacchan prese una carota e un cipollotto e per fortuna l’amico teneva sempre del riso già pronto a portata di mano. Ok, ce l’avrebbe fatta. Quando aprendo l’armadietto delle spezie trovò del curry (a dire ne trovò diversi e di vari livelli di piccantezza, così ne scelse uno medio) e capì cosa avrebbe dovuto cucinare.

Cercando di non metterci troppo – era già l’una e mezza in fondo – taglio a cubetti il tofu, la carota e il cipollotto mentre faceva cuocere il broccolo in acqua bollente. Fece soffriggere le verdure e poi aggiunse tofu, latte di cocco e curry. Rimase a mescolare la brodaglia gialla e verde nella pentola finché non gli sembrò abbastanza calda e cotta e la mise in due ciotole che aveva già riempito a metà con il riso. Non sembrava un granché, ma il profumo era almeno invitante. L’aspetto invece no, sembrava vomito. 

Mise tutto su un tagliere (non aveva idea di dove Kacchan potesse tenere i vassoi, sempre che ne avesse) insieme a due bicchieri riempiti di tè e andò a posare tutto sul tavolino da caffè che c’era tra i divano e il mobile della televisione.

Non sento odore di bruciato” commentò il biondo guardando con circospezione la cena preparata da Izuku “Quelli sono broccoli?” domandò indicando la poltiglia verde.

Direi di sì...”

Cannibale” lo prese in giro prima di prendere comunque la ciotola che l’altro gli stava porgendo.

Spiritoso… spero sia commestibile. Nel dubbio, ho abbondato con il curry.”

Itadakimasu” disse Katsuki prima di mettersi seduto e provare a mangiare.

Il primo boccone fu… un’esperienza. Di certo non mistica però. Masticò lentamente facendo mente locale di tutte le cose che non andavano bene, ma quanto meno era cibo caldo e sicuramente più nutriente della zuppa di miso istantanea che si era preparato una volta arrivato a casa. Come doveva essere messo male se si era ridotto ad attingere alla scorta dei cibi già pronti che teneva solo in caso di emergenza…

Allora… chef?” domandò Izuku cauto.

Katsuki fece un verso chiaramente irritato.

Il curry è troppo poco, il latte di cocco troppo dolce, il tofu andava fatto rosolare PRIMA di essere aggiunto alle altre verdure e i broccoli sono troppo cotti...” sentenziò Kacchan impietoso.

Una tragedia, quindi...” mormorò sconfortato Izuku, anche se doveva ammettere che davvero, era un po’ troppo dolce. Forse aveva sbagliato latte di cocco, perché gli sembrava di star mangiando un budino al curry.

Riconosco il potenziale” disse il biondo “Portami del peperoncino e del sale però, perché se no non ne veniamo a capo” brontolò.

Izuku fece quanto gli era stato ordinato e Kacchan non solo condì meglio la sua porzione, ma sistemò anche quella dell’altro, seppur con meno peperoncino. Izuku rimase rapito ad osservarlo mentre dal divano riusciva, con dei muovimenti eleganti e aggraziati che poco si addicevano alla sua figura e al suo carattere, a rendere - se non buono - almeno decente, un suo piatto.

Decisamente meglio” disse il biondo cominciando a mangiare con un po’ più di gusto. Izuku lo guardò con discrezione mentre lo vedeva inghiottire a fatica i piccoli bocconi che raccoglieva con le bacchette. Non l’aveva nemmeno deriso troppo per il suo operato, segno che doveva essere veramente stanco. Mangiarono e bevvero in silenzio e quando Izuku tornò dalla cucina dopo aver lavato i piatti, trovò Kacchan addormentato sul divano. Aveva davvero l’aria stanca e provata. Da che aveva scoperto il suo secondo lavoro, capiva molte delle scelte dell’amico, ma al tempo stesso non poteva fare a meno di chiedersi se non stesse tirando troppo la corda nel voler fare troppe cose tutte insieme. La giornata era fatta di sole ventiquattro ore e il loro primo lavoro non era quello di un semplice impiegato: richiedeva sforzo fisico, un carico di stress notevole ed era oggettivamente pericoloso. Capiva perché Kacchan desiderasse concentrarsi anche su qualcosa di diverso nella sua vita, così da poter trascorrere qualche ora senza essere arrabbiato con il mondo, ma al tempo stesso non doveva strafare.

Anche per Izuku oramai andare alla piccola tavola calda di mezzanotte era diventato un appuntamento fisso. Era l’unico momento che riusciva a trascorrere tranquillo in compagnia dell’amico senza che questo passasse tutto il tempo ad abbaiargli dietro, anzi. Si divertiva a dargli da mangiare cibi squisiti e anche se non mancavano mai le battutine, non c’era l’astio e il tono scontroso che era solito provenire dalla sua bocca. Era gentile, rilassato, sempre irriverente e a volte Izuku doveva ammettere che Kacchan gli sembrava persino abbastanza malizioso nel rispondere a certi suoi commenti o battute. Al di fuori di quel piccolo locale Katsuki era letteralmente una mina vagante ma in quel contesto così diverso, così fuori dall’ordinario, Izuku lo vedeva a suo agio, inaspettatamente e straordinariamente gentile. Almeno con gli altri clienti, con lui ci provava ma non ci riusciva mai veramente. E a Izuku andava bene così.

Si sfregò gli occhi, evidentemente stanco. Aveva bisogno di dormire, e anche Kacchan avrebbe dovuto farlo, possibilmente in un letto, ma mai e poi mai Izuku si sarebbe permesso di svegliarlo e aiutarlo o ancor peggio portarlo a letto e non nel senso a cui neanche inconsciamente voleva pensare.

Così si assicurò che la coperta lo coprisse bene e lui si rannicchiò in un angolo. Avrebbe tanto voluto distendersi su un materasso (meglio se insieme a Kacchan), ma non poteva andarsene così, non con un Dynamight così indebolito dall’influenza. Domani gli avrebbe sicuramente urlato dietro le peggio cose perché aveva sbagliato ogni singola cosa, ma per quella sera Izuku si fece bastare un piccolo angolo di divano. Alle urla ci avrebbe pensato tra qualche ora.


Maledetto merDeku!” furono le prime parole che Izuku sentì quella mattina provenire dalla cucina di Kacchan. Si era miseramente addormentato sul divano di Katsuki ma evidentemente ancora una volta il biondo aveva preferito non svegliarlo appena alzato, cosa che però fece dopo qualche minuto inveendo contro di lui. Izuku si sfregò distrattamente gli occhi: aveva la vista offuscata, la bocca pastosa e il sapore di curry ancora fin troppo prepotente sulla labbra.

Kacchan” disse Izuku alzandosi e raggiungendo l’amico in cucina. Lo vide appoggiato al bancone, evidentemente ancora debole per riuscire a stare in piedi a lungo e a giudicare dalla quantità di cibo che aveva preparato per colazione, era in piedi da almeno un’ora.

Smettila di fissarmi!” lo riprese il biondo con gli occhi di fuoco osservandolo con rabbia, nonostante la sua espressione fosse coperta dalla mascherina di Dynamight.

Kacchan, è meglio che tu vada a letto. Sei stanco e sul divano avrai dormito da schifo.”

Mai quanto te” replicò l’altro, stizzito. Izuku ebbe il buon senso di non rispondere.

Non è una gara. Sembra tutto delizioso, ma che ne dici di andare a letto mentre io pulisco, faccio del tè e ti porto tutto in camera?”

Katsuki gli rivolse uno sguardo che lasciava intravedere un sorrisetto malizioso.

La colazione a letto? Per averti fatto dormire sul divano?”

Beh, abbiamo dormito tutti e due sul divano” gli rispose a tono Deku costringendolo ad allontanarsi dai fornelli “Almeno per oggi, dammi retta e non brontolare per la mia sola esistenza. Vai a letto, sarai esausto.”

Sto bene...”

Sì… parli con mister vi dico che sto bene quando in realtà sto di merda, non faccio nemmeno finta di crederci...”

Lava bene la piastra, odio quando rimangono degli aloni” gli fece notare il biondo prima di sparire oltre la porta e percorrere quei pochi passi che lo separavano dalla camera da letto. Nonostante il discreto stipendio che il lavoro da Pro Hero gli garantiva, Katsuki aveva scelto per se una casa piuttosto modesta, niente di troppo grande o sfarzoso, non mancava nulla, ma non era di certo il super appartamento nell’attico più in vista della città, anzi. Era un appartamento di una palazzina piuttosto datata ma una bella zona tranquilla e ben servita. Quello che aveva risparmiato lo aveva investito nel ristorante e Izuku si sentì stupidamente orgoglioso dell’amico che si era tanto impegnato per riuscire a realizzare due dei suoi sogni. Erano ancora agli inizi delle loro carriere, ma entrambi stavano scalando le classifiche, era un continuo testa a testa tra Deku, Dynamight e Shoto. Sperava davvero che Kacchan si sbagliasse su una nuova guerra con i Villan, ma sapeva che le probabilità erano alte. Per quanto All for One fosse stato sconfitto, i Quirk si stavano evolvendo in modo sempre più strano e se da una parte c’era chi abusava di essi, al tempo stesso c’era chi cominciava a definire tutti i possessori di Quirk dei malvagi mutanti*. Con tutta la fatica fatta per conquistare e imparare a usare One for All l’ultima cosa che poteva accettare era sentirsi definire un malvagio mutante, lui che era nato senza Quirk e aveva dovuto lottare ogni giorno della sua vita per ottenere una singola briciola di ogni cosa. Ma era orgoglioso di se stesso e delle persone che gli erano state vicine e che l’avevano aiutato a realizzare questo suo sogno.

Smise di fare pensieri troppo assurdi e andò a recuperare il tagliere che era rimasto sul tavolino da caffè e vi posò sopra alcune ciotole che si premurò di riempire con quanto preparato da Kacchan.

Quando lo raggiunse lo vide ancora ben vigile e attento che stava leggendo qualcosa sul cellulare. Izuku appoggiò il vassoio sul lato libero del materasso e, in silenzio, cominciarono a mangiare la loro colazione: per quanto fosse molto simile a quella consumata nel locale di Akane, questa per Izuku era decisamente molto più buona.

Ho detto a Hyde che non andrò nemmeno stasera a locale” gli disse Katsuki guardandolo al di sotto di un ciuffo di capelli che gli cadeva sugli occhi.

Spero tu abbia avvisato anche in agenzia...”

Deku...”

Kacchan…”

Fatti i cazzi tuoi!”

Sono cazzi miei! Se hai la febbre non posso preoccuparmi di salvare i civili e stare attento che ti venga in mente di collassare nel bel mezzo di un’azione!”

Katsuki assottigliò le labbra pronto a rispondergli a tono, ma Izuku fu più veloce di lui: prese il telefono e chiamò l’agenzia per cui lavoravano e, adducendo a un’intossicazione alimentare – ‘broccoli al curry’ sentì tossire Kacchan – avvisò che lui e Dynamight non sarebbero riusciti a venire a lavoro.

Dai, non erano così disgustosi” disse Izuku cercando di spostare l’attenzione dell’amico verso cose più futili e non il suo dar malati entrambi.

Ho mangiato di molto meglio Deku, ma riconosco che almeno sei riuscito a non bruciarli. Per uno che cucina una volta la mese direi che te la sei cavata decentemente.”

Hey, guarda che a casa cucino! Non sarò mai bravo quanto te e di certo non posso pretendere che qualcuno mi paghi per quello che metto nei piatti, ma sono in grado di prepararmi un pasto caldo… circa” concluse sentendo lo sguardo intimidatorio del biondo su di sé.

Dovresti cominciare leggendo gli ingredienti di quello che compri” lo prese in giro Katsuki masticando poi lentamente il boccone, facendo evidentemente fatica a deglutire.

Izuku si alzò sotto lo sguardo perplesso dell’altro e tornò in cucina. Iniziò ad aprire gli armadietti finché non trovò quello che stava cercando. Prese una bustina di tè alla frutta e la mise in una tazza piena d’acqua che infilò nel microonde. Dopo un paio di minuti, quando l’acqua fu calda, ci mise dentro un cucchiaino di miele che aveva trovato nella dispensa e glielo portò.

Fa miracoli, ma forse già lo sai...”

Fottuto nerd...” disse Katsuki prima di accettare comunque la tazza mentre Izuku riportava il tagliere (che oramai era diventato un vassoio a tutti gli effetti) in cucina. Lavò brevemente le ciotole prima di metterle in lavastoviglie e tornò da Kacchan, portandogli un altro paio di pastiglie di antipiretico.

Stai meglio?”

Uhm… non se mi rimbambisci con questa roba” disse il biondo afferrandogli il polso e guardandolo negli occhi “Resta, hai delle occhiaie tremende.”

Non preoccuparti, posso-”

Resta. Non mi piacciono le occhiaie” disse Katsuki spostandosi sull’altro lato del letto per fare spazio a Izuku. Quest’ultimo deglutì ma accettò l’offerta. Il letto di Kacchan era caldo e comodo. Finire nel mondo dei sogni fu un attimo.


Note dell’autrice:

* teoria di cui si parla nel film My Hero Academia: World Heros' Mission

Beh, chi non ama Kacchan malaticcio e Izuku che si prende cura di lui?

Il discorso mascherine non è il Covid, ma perché nelle varie fanart quando in Giappone uno sta male indossa una mascherina quando in casa c’è qualcuno (che abbiamo imparato aiutare).

La ricetta fallimentare ahimé me la sono mangiata: avevo usato la bevanda di cocco e non il latte di cocco, quindi era un budino dolce al curry ç__ç

   
 
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