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Autore: __eryn__    08/01/2022    1 recensioni
Edward è un diciassettenne attratto dagli stimoli e dall'adrenalina della vita. Questi ultimi li ricerca in una realtà spericolata composta da skate, uscite notturne, alcol e soprattutto... le droghe.
Edward è accecato da ogni tipo di droga, gli comportano la visione temporanea di un mondo alternativo fatto di desideri e pazzia.
I suoi genitori e gli amici hanno accettato il fatto che non possono più aiutarlo e che staranno solo guardare mentre ogni giorno si lascia morire...
Riuscirà a disintossicarsi e a riprendersi in mano la sua vita?
𝙎𝙏𝙊𝙍𝙄𝘼 𝘼𝙏𝙏𝙐𝘼𝙇𝙈𝙀𝙉𝙏𝙀 𝙄𝙉𝙏𝙀𝙍𝙍𝙊𝙏𝙏𝘼
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LONELY

Flashback... Tre anni prima

La sveglia di Nicholas continua a suonare ininterrottamente.
Smells Like Teen Spirit, la canzone dei Nirvana inonda quella stanza buia con ancora le serrande abbassate.
L'urlo ribelle della rabbia che si mischia al lamento dell'angoscia.

"The finest day I've ever had was when tomorrow never came"

"Il giorno migliore che abbia mai avuto è stato quando il domani non è arrivato", è la frase della canzone che Nic tiene scritta sulla parete vicino a suo letto con le lenzuola sgualcite.

Nicholas è ancora sdraiato con la faccia poggiata lateralmente sul cuscino e i suoi capelli sono completamente biondi e spettinati.

Quell'attimo di pace viene interrotto dal gesto violento della madre nell'aprire la porta della sua stanza.

<< Spegni quella dannata sveglia e preparati per la scuola! >> Alza la voce per poi buttare a terra la sveglia del ragazzo e la canzone si interrompe bruscamente.

<< Perché devi sempre distruggere le mie cose? >> Domanda Nic con un tono irritato alzandosi dal letto.

<< Ci pensi da solo a distruggere tutto! >> Esclama Courtney, sua madre, mentre alza le serrande della camera.

<< Quando torni da scuola voglio che pulisci questo porcile! Mi fai sembrare una poveraccia! Che diranno gli altri se li invitiamo a casa?? >>

<< Tanto non verrà nessuno, non hai amici >> Ribatte l'adolescente ruotando gli occhi.

<< Cosa hai detto? >> Domanda lei avvicinandosi a lui.

<< Nessuno vuole entrare in contatto con dei pazzi >> Dice Nic alzando il viso verso di lei e sua madre apre la mano per poi dargli uno schiaffo sulla guancia.

<< Tu sei il pazzo! Non io! Fila in bagno a prepararti! >> Urla lei prendendo a correre verso la sala.

Nic sospira e si gratta la nuca.

<< Un altro giorno di merda >> Sussurra il ragazzo sedendosi sul letto per poi prendere da terra la sveglia.

Clicca un tasto ma pare essersi rotta definitivamente, ha perso il conto di quante volte sua madre gliel'abbia sbattuta a terra.

Una cosa positiva c'è, l'estate è finita e finalmente è arrivato l'autunno.
Nicholas odia l'estate, le persone, il caldo, i colori sgargianti, e soprattutto la casa degli zii.
Ogni estate sua madre lo porta dagli zii che fanno di tutto pur di farlo sentire in ridicolo.
Lo considerano un figlio del demonio e pregano Dio affinché un giorno il diavolo possa uscire dal suo corpo.

Si alza e prende dall'armadio dei vestiti da portarsi al bagno.
Esce dalla stanza ma si ferma in corridoio non appena vede sua madre guardarlo con la sua tazza in mano.

<< Te la scordi la colazione! >> Grida piena di rabbia lanciando violentemente la tazza del ragazzo a terra che si spacca in tanti piccoli pezzi.

<< Tanto non avevo sete >> Dice Nic guardando il pavimento sporco di cocci e cappuccino.

<< Vieni qui! Aiutami! >> Urla la donna per poi inginocchiarsi a raccogliere i cocci.

Nic si avvicina e si china anche lui per aiutarla.
Si ferisce il dito con un coccio appuntito e Courtney rotea gli occhi.

<< Mamma mia sei un incapace >> Esclama dando una sberla alla mano del ragazzo come per dirgli di lasciare perdere.

<< Mi fai sentire un coglione così! >> Parla lui alzando il tono della voce sentendosi un nodo in gola e si alza da terra.

<< Pare che ho dei problemi! >>

<< Peccato che sia così! Tu non sei normale >> Dice sua madre con un tono secco senza nemmeno guardarlo.

Il biondino entra in bagno di corsa con un cambio di vestiti.
Si morde violentemente la pelle sul dorso della mano lasciandosi i segni dei denti.
Non sopporta la sensazione di sentirsi incapace.
Si sciacqua il viso e non appena alza lo sguardo verso lo specchio nota la guancia diventata rossa a seguito dello schiaffo di sua madre.
Lui la odia, la donna finge di prendersi cura di lui ma in realtà non lo ha mai aiutato né gli vuole bene.
Continua a sentire le sue urla.

<< Guarda che mi hai fatto combinare! Ora è tutto sporco! Vieni qui a pulire!! >> Courtney tira i pugni alla porta del bagno ma Nic non le risponde.

Nic sospira rassegnato e si sfila i vestiti.
Il suo corpo è magro perché si rifiuta di mangiare quasi tutti i pasti di sua madre, ammette che la donna non è brava in cucina, ma guai a dirglielo.
In realtà non mangia anche perché non vuole che diventi come vorrebbe sua madre.
Courtney lo ingozzava sin da piccolo perché voleva che suo figlio diventasse forte e maturo, l'immagine perfetta di un figlio perfetto come avrebbe sempre voluto, ma Nic non voleva darle questa soddisfazione.

Le urla di sua madre riecheggiano nella sua testa mentre sente altre voci parlare con lui ripetendogli che oggi doveva rendere diversa la sua giornata.

Doveva succedere qualcosa.
Tutto poteva accadere, una reazione inaspettata che poteva cambiargli la vita.

Finisce di farsi la doccia e si infila il cambio di vestiti che si era portato dalla camera.
Una maglia a strisce grigia e nera a maniche corte che con dei gancetti vengono attaccate delle maniche lunghe.
Indossa i pantaloni neri con delle catenine, poi degli stivaletti ed infine il piercing al labbro collegato dal dilatatore a forma di croce.

<< Dovevo abortire! >> Sua madre non fa che ripeterlo in continuazione.

Nicholas è stanco di tutto questo, per come veniva trattato da sua madre e dagli altri, si domanda perché Courtney non abbia abortito per davvero o perché non lo abbia ucciso da piccolo.
Si sarebbe risparmiato tante sofferenze.

Il ragazzo prende la lama del suo taglierino e inizia ad incidersi sul polso dei tagli orizzontali.
Il dolore fisico riesce ad attutire quello mentale per qualche secondo.
Si accarezza con il dito quei tagli da cui inizia a fuoriuscire il sangue.
Riprende quella lama e decidere di incidersi una piccola scritta: "Lonely"
Il ragazzo sospira e ci poggia sopra una fazzoletto che lega con un elastica al polso.

Uscito di lì torna in camera, toglie uno dei cassetti dall'armadio dove c'è nascosta una piccola sacchetta con dentro la cocaina.
L'aspira attraverso la narice tappandosi l'altra con l'indice.
I suoi occhi diventano lucidi e inizia e vedere doppio.

Sa che non può uscire dal suo inferno, vive tra le fiamme prodotte dall'ira di sua madre e dal suo casino interiore, quella confusione di pensieri rabbiosi che si mescolano in un groviglio intrecciato di altri pensieri negativi.
Nic è intrappolato nella sua testa, vorrebbe che qualcuno lo aiutasse ad uscire ma nessuno vuole avvicinarsi a lui.
Non vogliono che vengano considerati degli sfigati ad uscire con qualcuno che parla da solo o che vede figure inesistenti.
Nicholas ha tentato tante volte di trattenersi, a tenere dentro quello che sentiva ma ora non riesce più a controllarsi e continua a dirsi di fregarsene se qualcuno conoscerà il suo lato peggiore e oscuro.

Nic non riesce a fuggire da se stesso, è intrappolato in quel corpo, in quella testa difettosa.
Nessuno si impegna a decifrare le sue bugie, il ragazzo nel tempo ha imparato a mentire spesso.
È in conflitto tra i suoi pensieri, da una parte desidera che qualcuno gli faccia credere che non sia solo questo, che non sia solo un mostro solitario che parla solo con le sue paure, vorrebbe trovare la fiducia in qualcuno; d'altra parte teme che nessuno sia in grado di capirlo e così allontana tutti.

Nicholas si affretta ad uscire senza farsi vedere da sua madre.
Porta le cuffie sulle orecchie e cammina verso la scuola.
Vede gli sguardi delle persone che lo guardano, odia quella sensazione, non sopporta che la gente lo fissi.
Sanno che quel ragazzo può essere pericoloso dato che la sua vita è assorbita dalla sua follia.

Perché nessuno riesce a vedere il suo tormento? Perché tutti si soffermano a fissare solo la sua superficie?
Nic riesce a sentire il peso dell'aria passo dopo passo, è una tortura.
Alza il viso verso il cielo grigio, l'oscurità sembra aver consumato gran parte della sua luce.

"ihihihihihih"

Delle risatine vengono sussurrate nella sua testa.

<< No, non ora >> Pensa Nic che si ritrova davanti scuola.

Entra fingendo di non sentire nessuna voce.
Prende posto all'ultimo banco, vicino alla finestra, lontano da tutti.

La lezione comincia ma Nic non sembra essere attento, gira lo sguardo verso la finestra guardando il cielo piangere al suo posto.
Le gocce di pioggia sbattono delicatamente sulla finestra.
Non appena sente entrare la calma, una sfera attorcigliata di carta viene tirata addosso a lui.
Si gira verso il ragazzo che gliel'ha lanciata e lo vede ridacchiare con i suoi amici.
Quel gruppo di ragazzi continua ad avercela con lui sin dal primo giorno.
Nic non ha mai dimostrato azioni contro di loro per il loro comportamento, lo faceva solo per non creare problemi ma oggi doveva cambiare qualcosa.

"Oggi può succedere qualcosa.
Tutto può accadere."

Durante la ricreazione...
Quel gruppo di ragazzi torna a parlare di Nicholas per il corridoio.

<< L'altra volta l'ho visto parlare da solo ahahah, quello è matto >>

<< Ho sentito che non ha un buon rapporto con sua madre >>

<< Secondo me lui ci becca le sberle, è sempre rosso in faccia >>

Nic passa vicino a loro guardando basso.

<< Anche secondo me >>

I tre ragazzi lo guardano e uno di loro guarda l'altro con un sorrisetto.

<< Beh, ti credo che non ha un padre, chi vuole vivere con un matto >> Dice uno di loro alzando la voce per farsi sentire da Nic che si ferma dando loro la schiena.

<< Ripetilo >> Sussurra Nic girandosi verso i tre.

<< Scherziamo amico >> Afferma Oliver guardando gli altri due del suo gruppo.

<< No, no. Ripetilo dai >> Dice Nic con uno sguardo serio avvicinandosi a lui.

<< Non ci senti? Pensavamo sentissi pure troppo >> Ride uno dei tre.

<< Vuoi vedere come ti faccio passare la voglia di ridere? >>

<< Ahahah! Vuoi lanciarmi addosso il tuo amichetto immaginario? >>

I tre imitano dei comportamenti bizzarri come se vedessero le stesse allucinazioni di Nicholas.

"Oggi può succedere qualcosa.
Tutto può accadere."

Nicholas prende il suo taglierino dalla tasca e in meno di tre secondi ferisce Oliver facendolo smettere di ridere.
Il taglio ha squarciato la maglia del ragazzo e si macchia immediatamente di sangue.

<< Ma che cazzo fai!? Sei un pazzo! >> Esclama l'amico avvicinandosi a Oliver.

"Sei un pazzo"

Nic ferisce anche il secondo alla mano mentre il terzo comincia a correre e a chiamare la preside.
C'è il caos nel corridoio, quelle urla sono vere, non esistono solo nella sua testa.
Hanno paura tutti, c'è sangue anche sul pavimento.
Nic sente l'adrenalina nel corpo, il respiro affannoso e la mano che gli trema mente stringe il taglierino.
Vede tutto sfocato ma una cosa è chiara, la figura della preside che si avvicina correndo.

Espulsione.

<< Sei un figlio ingrato! >> Esclama sua madre mettendo il ragazzo all'angolo di camera sua per dargli delle sberle.

<< Ti sei fatto espellere! Cosa ho sbagliato con te!? >>

<< Mamma smettila! Mi hanno provocato! >> Dice Nic portandosi le braccia sul viso per proteggersi.

<< Esci da qui! >> Alza la voce Courtney afferrandogli il polso per poi camminare velocemente verso la porta.

<< Dormi dove ti pare, non mi interessa! Qui non ti faccio dormire e domani ti mando in un centro psichiatrico! >> Spinge il ragazzo fuori casa e chiude la porta.

È sera tardi, Nic cammina con il cappuccio della giacca alzato sulla testa e con le mani nelle tasche.
Ha freddo, sua madre non gli ha dato nemmeno il cappotto.
Non si sente in colpa per quello che ha fatto a quei ragazzi, anzi, si è sentito libero.
Ora lo temono e non ci proveranno più a deriderlo.

Inizia a domandarsi per quanto tempo dovrà stare in un centro psichiatrico, la voglia di andarci è sotto zero.
Si siede su uno scalino fuori di un negozio dove c'è già seduto un ragazzo intento a fumarsi una sigaretta senza successo.
Nic poggia la schiena al muro e lo guarda confuso mentre l'altro continua a tossire.
Ha i capelli neri, mossi e un po' corti, carnagione chiara con una muscolatura non troppo magra, grandi occhi verdi con qualche accenno di occhiaie.
È vestito con una felpa nera e un jeans scuro con le scarpe scacciate.
È Edward, ha quindici anni.

Nicholas poggia la mano sulla tasca ma si rende conto che ha lasciato il pacchetto di sigarette a casa.
Manda indietro la testa e sospira.

<< 'Fanculo >> Tossisce l'altro con la sigaretta in mano.

<< Posso fare un tiro? >> Chiede Nic tornando a guardare il ragazzo.

Il corvino, senza dire nulla, gli passa la sigaretta e le loro dita in quel momento si toccano.
Nicholas porta la sigaretta alla bocca e nota che Ed lo sta guardando.

<< Devi trattenere il fumo per un po' altrimenti ti brucia la gola e ti metti a tossire >> Gli dice Nic per poi avvicinargli la sigaretta alla bocca dell'altro, notando che il ragazzo è alle prime armi con il fumo.

Edward inspira il fumo e Nic allontana la sigaretta dalle labbra del corvino e l'altra mano la poggia sulle labbra del ragazzo per impedirgli fargli espirare subito il fumo.
Dopo pochi secondi toglie la mano e l'altro espira il fumo.

<< Ci sono riuscito... >> Dice con un tono incredulo.

Nic fa un altro tiro e poi gli passa la sigaretta.
Il biondino lo guarda fumare poi guarda verso la luna protagonista del cielo.

<< Come mai sei da solo? >> Chiede Edward abbracciandosi le ginocchia.

<< Mia madre mi ha cacciato di casa >> Risponde Nic continuando a guardare in alto.

<< Perché? >>

<< Che ti importa >> Dice lui per poi guardare gli occhi del ragazzo.

<< Scusa >> Sussurra Edward stringendosi più le ginocchia.

Nic gli sfila piano la sigaretta dalle dita e si fa un tiro per poi espirare via il fumo.

<< E tu perché sei qui da solo? >> Domanda per poi fissarlo nuovamente negli occhi.

<< Un ragazzo mi ha dato buca, puzzo di tabacco e i miei genitori non lo sanno che... che fumo >>

<< Lo sapranno presto, tutti faranno la spia prima o poi >>

Edward lo guarda aggrottando la fronte per poi guardare altrove.

<< Troviamoci un posto dove dormire >> Nic si alza e cammina mentre l'altro si affretta per raggiungerlo.

Camminano presso un parco e Nicholas guarda due panchine una di fronte l'altra.
Il biondino si sdraia lateralmente su una e guarda l'altro che fa lo stesso con l'altra.

<< Buonanotte >> Sussurra Edward per poi rannicchiarsi per il freddo.

Nic si stupisce immediatamente, era da diversi anni che non riceveva più la buonanotte da qualcuno, specialmente sua madre.
Lo guarda sorpreso e poi si gira dandogli la schiena.

Dopo una mezz'ora buona, sente il dito del ragazzo sulla sua spalla, così si volta verso di lui.

<< Che vuoi? >> Biascica Nic.

<< Non... non riesco a dormire, mi fa male la schiena >> Afferma il corvino per poi massaggiarsi il braccio.

<< Che ti aspettavi? Non stai su un materasso, è una panchina >> Nic alza il sopracciglio guardando scocciato il corvino.

<< Sì, hai ragione. Scusa se ti ho svegliato >> Dice Ed per poi sdraiarsi nuovamente sulla panchina.

Nic lo guarda negli occhi e l'altro se ne accorge e arrossisce.

<< Perché hai deciso di fumare? >> Gli domanda il biondino.

<< Ho fatto amicizia con dei ragazzi più grandi di me e per entrare nel gruppo devo imparare alcune cose >>

<< E perché non fai amicizia con i tuoi coetanei? >>

<< Perché non mi capiscono. Sento qualcosa dentro di me e loro pensano che sia solo una cosa temporanea, ma io so che non è così. Ora conosco qualcuno che sente le mie stesse cose e mi aiutano ad attenuarle >>

Edward si rannicchia continuando a dire: << Lo chiamano l'adrenalina del proibito, cioè coinvolgere il tuo corpo e la tua mente a realizzare stimoli attraverso l'adrenalina che a sua volta comporta un'energia intensa nel fare qualcosa che ti viene proibito >>

I due si guardano poi il corvino continua: << Tu non ti senti mai... ehm... paranoico? Ti chiedi mai se la tua esistenza serve davvero a qualcosa? Ho solo quindici anni e già faccio drammi dal nulla >>

Edward fa dei ghirigori con il dito sulla panchina e continua a sfogarsi dicendo: << Sento un peso dentro di me, un mare di angoscia scaturita dal niente... >>

Nic aggrotta la fronte e continua ad ascoltarlo.

<< Possibile che esisto solo per mandare avanti il motore della società attraverso il denaro? Sono qualcosa o niente? >>

Edward si sistema meglio per poi continuare: << Non credo che i miei genitori mi conoscano davvero, non sanno che sono un autolesionista, è che... a volte mi sento molto triste. Da una parte mi dico di correre verso la luce, il calore, ma poi finisco sempre per tornarmene nel buio, freddo, così mi nascondo >>

<< I tuoi non sospettano di niente? >>

Edward fa cenno di no con la testa.

<< Non mi stanno più a sentire da un po' >>

Ed fa una pausa per poi guardarlo negli occhi.

<< Scusami, ti starò annoiando >>

<< No, affatto >>

<< E tu... tu perché fumi? >>

Nic fa le spallucce, non vuole dirgli dei suoi problemi con sua madre e con la psicosi.

<< Non ho mai conosciuto l'amore >> Dice soltanto questo.

<< Ultimamente lo sto dimenticando anche io >> Sospira l'altro.

Nicholas si sente vicino a quel ragazzo che sa che non potrà più vederlo per qualche mese, o forse non lo vedrà più...
Ma non si sarebbe mai aspettato di incontrarlo di nuovo, dopo tre anni... solo che Edward con l'assunzione delle droghe è diventato molto più magro, le occhiaie sono ancora più evidenti, è pallido e i capelli sono più lunghi.

 

   
 
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