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Autore: ELIOTbynight    04/09/2009    4 recensioni
[…] L’idea che tutto finisse lì mi terrorizzava. Oltre al pensiero che la morte dei miei genitori sarebbe rimasta un mistero mi spaventava anche la sensazione di non avere più quella band miracolata al mio fianco. Non poteva dirmi di no. Se l’avesse fatto non mi sarei data pace. - Lucy, ti rendi conto che se ti accontentassi smuoverei mezzo mondo?- Annuii sempre più convinta. Sarei stata disposta a tutto pur di concludere la faccenda fino in fondo. Non me ne fregava niente di fan indignate, trambusti vari o che altro. Solo una cosa mi importava: la verità che doveva essere scoperta. - Siccome deduco che non smetterai di farmi impazzire finché non avrò acconsentito … - Quelle parole mi fecero sperare. - … d’accordo.- Esultai saltellando intorno a David con una tale felicità che a momenti avrei dato una festa. - A una condizione!- Mi bloccai e lo guardai con disappunto. - La cosa deve finire entro una settimana! Non di più!- Sospirai di sollievo e con la tenerezza dei bambini abbracciai le gambe del manager. - Grazie, signor Jost … - […]
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La FFFEP (Fan Fiction Film Eliot Production)
Presenta




I ricordi di un grande amore
Alla ricerca della verità



Ciaooooooooooo!!!
La Eliot è tornata, yeeeeeaaaaah!!! XD
L'idea per questa fan fiction la devo alla mia mitica sorellina... Spero che vi piaccia!
Non scandalizzatevi, per una volta voglio metterci un po' più di "tragedia" nelle mie storie! Anche se il prologo è un po' drammatico, il resto vi piacerà (spero!)
Buona lettura, ditemi se vi ispira!!





Prologo

- Mamma, perché sei così triste, oggi?-
La voce del piccolo Jimmy interrompe i miei pensieri. Quella sua vocetta ingenua riesce sempre a farmi sorridere, anche in un momento di tristezza come questo.
- Jimmy caro … E’ naturale diventare tristi quando qualcuno improvvisamente non c’è più … -
- Ma mamma, quei ragazzi mica li conoscevi!-
- Oh, invece sì … -
- Davvero??? Max, Alys! La mamma conosceva i … Come si chiamavano, mamma?-
- Tokio Hotel … -
Non riesco a pronunciare queste due parole normalmente. Tutto ad un tratto mi è venuta la voce roca. Non avrei mai pensato che mi sarebbe addirittura venuto da piangere. Ma le lacrime non rigano ancora il mio volto, almeno non per il momento.
- Jimmy, cosa stavi gridando? Che la mamma conosceva i Tokio Hotel??- dice la maggiore dei tre, Alys, la mia adorata primogenita di dieci anni, con i capelli dorati e gli occhi turchini di suo padre.
- Sì, l’ha detto proprio lei! Vero, mamma?-
- Sì, tesoro. Io li ho conosciuti, quei ragazzi.-
- Ci racconti com’è successo, per favore?- mi chiede Max, il più piccolo di sette anni, con i capelli nerissimi come i miei e due occhietti nocciola, piccoli e curiosi.
- D’accordo. Mettetevi comodi sul tappeto, io mi metto seduta vicino al termosifone.-
- sìììììì!-
Il primo a prendere posto è proprio Jimmy, il mio figlioletto di nove anni con dei capelli castani che riflettono sempre dei bellissimi riflessi bronzei. Seguono le mie altre due ragioni di vita.
E’ sera e al telegiornale hanno annunciato che su MTV daranno in onda per diverse volte degli speciali sulla band che a causa del decesso di uno dei quattro membri si era sciolta.
Spengo la tv e mi siedo sulla sedia accanto al termosifone. I tre bambini mi guardano curiosi e in silenzio, aspettano che io cominci a raccontare. Ma inaspettatamente Alys mi fa una domanda.
- Mamma, chi di loro è morto?-
Sospiro. L’ultimo che secondo me avrebbe potuto lasciare questo mondo è stato invece il primo …
- Il chitarrista, ragazzi … Tom. Tom Kaulitz.-
- So che il cantante era il suo fratello gemello - mi dice Jimmy. - Come ha reagito?-
Sospiro di nuovo. Bill … Senza suo fratello non sarà decisamente più lo stesso.
- Ci è rimasto davvero molto male. Erano uno la vita dell’altro, si volevano un bene indescrivibile. Poverino … Anche il batterista e il bassista saranno tristissimi … -
- Mi dispiace molto per loro - mormora Max. - So che erano molto famosi … -
- Famosi? Più che famosi! Il loro straordinario successo era arrivato tutto insieme e cresceva ad una velocità vertiginosa. Non potete immaginare la loro popolarità … -
Si guardano tutti e tre con delle facce stupefatte che mi fecero ridere.
- Mamma, come è morto il chitarrista? Ha assunto troppa droga? O ha avuto un incidente stradale?-
- Niente di tutto questo, Alys. Mi hai appena elencato due tra le più normali cause di morte tra le celebrità. Invece Tom … Ha voluto essere unico nel suo genere anche negli ultimi attimi della sua vita … -
- E che cosa è successo?-
Ho un tonfo al cuore. Era prevedibile che succedesse una cosa del genere, dopotutto. Ma perché? Perché a lui? Stava cercando solo di proteggere suo fratello e invece …
- Suppongo che non sappiate chi sono gli stalker … -
- No, chi sono?- domanda mia figlia.
- Sono delle persone talmente ossessionate da un‘altra da non lasciarle tregua. La seguono ovunque, la tormentano, la fanno impazzire. Nel caso delle celebrità, non si tratta di semplici fan accaniti … Peggio. Molto peggio.-
I due maschietti fanno una smorfia di spavento, ma Alys non si lascia intimorire più di tanto.
- E’ stata una stalker, quindi?-
- Sì. E’ stato terribile. Lì, in mezzo alla folla … Tutte si allungavano verso di loro e sfortunatamente Bill era finito proprio nel mezzo del caos più totale. Tom lo aveva raggiunto per portarlo via, quando si sentì uno scoppio. C’erano i poliziotti che stavano cercando di fermare la stalker, che dopo aver sottratto la pistola agli agenti aveva sparato un colpo. Un colpo dannatamente mortale per Tom … Mentre l’assassina se la dava a gambe Tom vacillava tra le braccia del fratello … -
Scuoto la testa lentamente. Non posso pensarci, non posso … Eppure continuo a parlare.
- Bill era in lacrime, implorava il gemello di resistere … Ma la mano di Tom, retta da quella di Bill, mollò la presa e Tom chiuse gli occhi per sempre … -
I visi dei miei bambini diventano molto tristi. No, non voglio piangere davanti a loro. Accidenti, maledette lacrime, tornatevene indietro …
- Mamma, non piangere … -
Il piccolo Max si alza e mi abbraccia teneramente. Io lo stringo forte e mi asciugo gli occhi.
- Te la senti ancora di raccontarci come li hai conosciuti, mamma?- mi chiede Alys.
- Sì, sì, non preoccuparti … -
Cala il silenzio. Faccio un grande e lungo respiro e comincio a raccontare.
- E’ stato molto tempo fa. Avevo appena compiuto 7 anni. La prima cosa che ricordo è che all’inizio era successo tutto molto velocemente, ma poi imparai a godermi il tempo passato con loro … -




Allora???
   
 
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