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Autore: Juliet8198    15/01/2022    1 recensioni
STORIA BREVE
Chi ha distrutto il giardino del Re di fiori?
Chi ha causato la morte della Regina di picche?
Chi ha rotto il fragile ordine del mondo, rischiando la vita di non uno, ma ben due sovrani?
In una situazione in cui ognuno potrebbe essere il colpevole, l'unico che potrebbe giudicare è troppo accecato dal dolore per essere razionale. La sola soluzione rimasta, allora, sembra invocare l'aiuto di un agente esterno. Qualcuno che possa determinare definitivamente il vero responsabile.
Storia parte del JU
Genere: Fantasy, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Namjoon/ RapMonster, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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In quel preciso istante, l'armatura dorata dai bordi rossi sparì, lasciando il posto a una tunica metà rossa e metà nera, mentre sulla testa corvina del giovane appariva un cappello dei medesimi colori a cui erano appese quattro campanelle tintinnanti. La donna, incapace di parlare, aveva la bocca spalancata mentre le parole di Hoseok prendevano a diffondersi nella sua mente. 

 

Il Joker? 

 

Nelle carte da gioco, era solitamente il personaggio più utile perché poteva assumere qualsiasi ruolo volesse. Poteva diventare qualsiasi cosa. L'umana si congelò sul posto. 

 

Poteva diventare... qualsiasi cosa?

 

-Hoseok, ti proibisco di fare quello che stai pensando! È un ordine!- urlò il re con il viso deturpato da un'espressione furibonda, lanciandosi sul suo Jack e afferrandogli la tunica. Questo, però, non fece altro che sorridere scuotendo il capo e provocando un tintinnio allegro nelle campanelle del suo cappello. 

 

-Troppo tardi, vostra maestà. 

 

Il sovrano lo fissò con occhi spalancati dalla disperazione, aggrappandosi ancora più saldamente alla veste del giovane. 

 

-Hoseok, ascoltami... cercheremo un'altra soluzione! Riparerò l'Asso e troveremo il modo di guarire la malattia! 

 

Hoseok appoggiò una mano sulla spalla del re proprio come lui aveva fatto in precedenza. 

 

-Non usate le vostre bugie con me. Vi conosco meglio di chiunque altro- disse, facendo schioccare la lingua. Yoongi fissò per lunghi istanti il soldato, traendo respiri tremanti. 

 

-Hoseok, ti prego... non farlo- lo implorò, la voce ridotta a un debole sussurro. Il Jack, in risposta, guardò il sovrano con un sorriso nostalgico, che non raggiunse i suoi occhi spenti dalla malinconia. 

 

-Non posso guardarvi morire. Non un'altra volta. 

 

Il re si allontanò appena dal giovane, corrugando la fronte mentre rilasciava la veste rossa e nera e abbandonava le braccia ai lati. 

 

-Di cosa stai... 

 

Hoseok, però, in quel momento sollevò nuovamente la mano in aria avvicinando medio e indice. 

 

-Addio, Yoongi- pronunciò senza smettere di sorridere, schioccando le dita e generando un nuovo rombo altisonante. 

 

-No! 

 

Ma la voce del re arrivò troppo tardi. In un istante, la sua preziosa giacca a doppio petto a motivi geometrici, la sua mantella dorata decorata dalla spilla con il simbolo dei quadri e la sua splendente corona sparirono dal suo corpo come bolle di sapone, lasciando posto a una semplice camicia scura. L'umana, con orrore, osservò le vesti reali apparire sul corpo di Hoseok, sostituendo la tunica rossa e nera. Il dettaglio più spaventoso, però, fu la macchia grigia che iniziò velocemente a divorare le mani del giovane, distruggendone la carne prima di trasformarla in polvere cinerea. 

 

-Maledizione... no! No!

 

Yoongi si guardava le mani con occhi spalancati e bagnati dalle lacrime mentre la malattia si ritirava con la stessa velocità dalla sua pelle, riportando quel pallore che le era sempre appartenuto e sanando le profonde crepe che l'avevano lacerata. Con le labbra tremanti, l'umana riportò lo sguardo su Hoseok, le cui braccia erano ormai completamente sparite mentre le gambe e il busto si riducevano velocemente in polvere. Volgendo lo sguardo verso di lei, il giovane sorrise debolmente.

 

-Prendetevi cura di lui- mormorò, prima che la macchia raggiungesse il suo viso e lo divorasse, trasformandolo in brandelli di cenere che caddero con la leggerezza di fiocchi di neve sul pavimento di marmo. La donna abbassò lo sguardo a terra, portandosi una mano davanti alla bocca mentre assorbiva la visione del cumulo cinereo. 

 

Il cumulo che si trovava nell'esatto posto dove Hoseok stava in piedi fino a istanti prima. 

 

E non riuscì a trattenere un singhiozzo. I suoi occhi spalancati e inondati di lacrime videro Yoongi cadere a terra, inginocchiato davanti alle ceneri con pupille vitree e bocca dischiusa. Poi, appoggiando i palmi tremanti al pavimento, a un soffio dal cumulo polveroso, strinse le labbra. 

 

E iniziò a piangere. 

 

Silenziosamente. Trattenendo i singhiozzi incastrati nella sua gola. Lasciando che le lacrime bagnassero il marmo e gli inondassero il viso. Lì, inginocchiato a terra con il volto accartocciato dalla sofferenza, la bocca piegata in una smorfia ansimante e avvolto in una semplice camicia, sembrava così diverso dal sovrano dorato di un giorno prima. Sembrava solo un giovane uomo in preda alla sofferenza più assoluta. 

 

Fu allora che il rumore cigolante di una porta che si apriva echeggiò nella sala. L'umana si voltò lentamente verso di esso, con il mento tremante e le braccia avvolte attorno al propio busto. Yoongi, invece, rimase immobile, continuando a piangere come se non riuscisse a percepire nulla al di fuori del suo dolore. 

 

I quattro uomini fecero il loro ingresso nell'ambiente, rimanendo rispettosamente in silenzio mentre si avvicinavano con passi cauti alle due persone al centro della sala. Tutti ad eccezione del Re di cuori, che corse a perdifiato fino a raggiungere il giovane inginocchiato per circondarlo con le sue braccia e appoggiare il petto alla sua schiena. La donna vide il bellissimo volto del sovrano contorcersi mentre lasciava che le lacrime lo solcassero, prima che sparisse alla sua visione seppellito contro la spalla del suo amico.

 

-Mi dispiace così tanto, hyung- mormorò singhiozzante Jimin. Yoongi scosse il capo, ispirando rumorosamente.

 

-Non è colpa tua...- disse con voce frammentata. 

 

-... non è colpa tua...- 

 

La giovane, deglutendo nel tentativo di liberarsi di quel nodo che le aveva bloccato la gola, respirò profondamente sollevando la mano per asciugarsi le lacrime incrostate sul viso, prima di voltarsi verso le tre figure a poca distanza. Il suo sguardo, allora, cadde sul Re di picche, i cui occhi non sembravano serbare neppure un briciolo di quella fredda rabbia che vi aveva visto dal primo momento che l'aveva incontrato. 

 

-Avete sentito tutto, non è vero?- chiese con tono gracchiante il passato Re di quadri, rivolgendosi ai nuovi arrivati. Namjoon abbassò lo sguardo al pavimento. 

 

-L'umana questa mattina presto ci aveva comunicato tramite l'Asso di cuori di farci trovare fuori dalla tua sala del trono, richiedendo che Jimin usasse il suo potere per mostrare quello che sarebbe avvenuto all'interno- replicò con tono basso e gentile il sovrano corvino. Yoongi annuì, traendo un lungo respiro. 

 

-Bene, questo mi risparmia fiato. Uccidimi. 

 

Il silenzio rombò nella stanza più violento di qualsiasi parola, mentre l'attenzione dei presenti rimbalzava da un sovrano all'altro con respiri sospesi e occhi spalancati. Il Re di picche, però, strinse le labbra. 

 

-No. 

 

Yoongi digrignò i denti. 

 

-Hai sentito, no? Sono stato io! L'umana ha riconosciuto la mia colpevolezza! Puoi finalmente avere la tua vendetta!- urlò, con la voce che andava ad arrochirsi sempre più a ogni parola. 

 

-È giusto. Per quello che ho fatto a Nari, me lo merito- aggiunse in un sussurro, con il mento nuovamente in preda al tremore. Namjoon non si mosse neppure davanti alla menzione della sua amata. Nessuna smorfia di sofferenza o di rabbia presero possesso del suo volto. Vi era solo un'assoluta, pietosa calma. 

 

-Hai già pagato per i tuoi errori. 

 

Yoongi sollevò lo sguardo stralunato sull'amico, osservandolo con occhi confusi. Il Re di picche lo fissò, stringendo la mandibola. 

 

-Dover sopravvivere attraverso il dolore della perdita di qualcuno a cui si vuole bene è già abbastanza. Per esperienza personale, so che non esiste punizione più grande. 

 

Namjoon rilassò il viso, concedendo uno sguardo di compassione all'uomo. 

 

-Il tuo debito è saldato. 

 

Il giovane inginocchiato abbandonò il capo in avanti deglutendo visibilmente e stringendo le labbra in una linea incerta. Il Re di picche, allora, sospirò profondamente. 

 

-Il regno di quadri non può rimanere senza un re. Min Yoongi, hai il compito di aggiustare l'Asso e ristabilire l'ordine, prima di assumere il trono. 

 

L'interessato sollevò la testa di scatto per fissare il sovrano corvino con occhi spalancati. 

 

-Cosa? 

 

-Dovrai, inoltre, seguire il Re di fiori nel suo processo di guarigione e aiutarlo a ricordare come usare l'Asso per poter ristabilire la parte distrutta del suo dominio- continuò imperterrito Namjoon, guardandolo con ferrea determinazione. 

 

-Questi sono i tuoi ultimi ordini... hyung. 

 

Con un lieve sorriso, il re corvino chinò il capo verso il giovane. 

 

 

 

La corte delle picche era meno tenebrosa di quello che si sarebbe aspettata. Camminando per l'ampio corridoio del palazzo, osservò la predominanza del nero nelle pareti come nel soffitto e perfino nel tappeto che ricopriva il pavimento. Esso, però, invece che occludere l'ambiente era reso più luminoso dai dettagli argentati che vi si susseguivano sparsamente. Inoltre, anche se si sarebbe aspettata lunghe distese di armi in esposizione lungo tutto il camminamento, l'unico indicatore del dominio del sovrano era la numerosa presenza di guardie dalle armature corvine a ogni porta. Nonostante ciò, nessuna di loro le rivolse anche solo uno sguardo al suo passaggio. E nessuna di loro sembrava indossare un'armatura simile nella fattura a quella di Jungkook. 

 

Una volta arrivata nella sala del trono, un'ambiente che manteneva il tema del corridoio e al cui interno si trovava la preziosa seduta scolpita nell'onice, non vi trovò il sovrano. Voltandosi, infine, lo vide fuori sulla balconata con le possenti  braccia appoggiate alla balaustra di marmo. 

 

-Vi piacciono le altezze?- chiese con un lieve sorriso la donna, avvicinandosi al giovane e portandolo a voltare lo sguardo dal paesaggio che si dispiegava davanti a loro. Montagne innevate dai picchi appuntiti decoravano l'orizzonte mentre distese di folte foreste si affollavano ai loro piedi, prima di lasciare posto all'animata città che si spandeva a macchia d'olio intorno al palazzo. Il re scosse il capo, sogghignando appena. 

 

-In realtà no. L'unico motivo per cui la sala del trono si trova al terzo piano del palazzo è che Nari, invece, le amava.

 

L'umana sorrise debolmente mordendosi le labbra. Deglutendo, cercò il coraggio in se stessa di pronunciare le parole che le ronzavano nella testa. 

 

-Come stanno andando le cose? Il Re di fiori riuscirà davvero a far ricrescere il suo guardino?- chiese invece, abbassando lo sguardo imbarazzata. L'uomo accanto a lei, la cui presenza emanava calore e familiarità, piegò il capo. 

 

-È possibile. L'Asso di fiori è la Rosa nera, che ha il potere di portare fertilità ovunque venga piantata. È il simbolo della ricrescita, perché può dare una seconda vita a qualsiasi cosa, perciò dovrebbe funzionare.

 

La donna annuì distrattamente senza distaccare gli occhi dall'orizzonte. 

 

-E il Re di quadri? Dite che se la caverà? 

 

Namjoon, a quella domanda, emise un lungo sospiro. 

 

-Ci vorrà tempo per imparare a convivere con il senso di mancanza di qualcuno che prima era sempre lì, al tuo fianco. Ma gli staremo vicino. Non lo lasceremo solo a convivere con il vuoto. 

 

La donna si voltò verso di lui, osservando il suo profilo dalla mascella definita e dalla pelle color caramello che assorbiva la luce in un riflesso dorato, mentre l'amarezza prendeva lentamente possesso della sua voce. 

 

-Ho appreso di aver mancato sotto molti aspetti e... ho preso per scontate quelle persone che un tempo consideravo fondamentali per me. Yoongi-hyung, Seokjin-hyung... Jimin... 

 

L'uomo finalmente la guardò negli occhi, con una luce di dolcezza nascosta dietro alla loro ferrea oscurità.

 

-Grazie per avermi mostrato la verità e per avermi fatto ricordare che i miei amici sono la cosa più preziosa che ho. 

 

L'umana annuí con un sorriso, abbassando nuovamente il capo e fissando il marmo della balaustra. Afferrando una ciocca dei suoi capelli da arrotolare attorno alle dita, deglutì nervosamente. 

 

-Lei lo faceva sempre. 

 

La donna sollevò lo sguardo, trovando Namjoon a osservare con occhi persi nel vuoto le fasce scure attorno al suo indice. 

 

-Giocava con i suoi capelli quando era soprappensiero o era agitata- mormorò il sovrano, sollevando le labbra in un sorriso pieno di dolore. L'umana trasse un respiro profondo. Questa volta, non si allontanò dal volto dell'uomo. 

 

-Io sono lei, non è vero? 

 

Il re rimase in silenzio con gli occhi fissi sulle sue dita e le labbra tese in una smorfia. Dopo istanti di nulla, schiuse la bocca. 

 

-Sì. 

 

La giovane abbassò la testa, sospesa tra l'imbarazzo e il senso di colpa. 

 

-Come... è possibile? 

 

Lui scosse il capo, tornando a concentrarsi sul panorama. 

 

-Nel vostro mondo, esistono versioni diverse di ognuno di noi. Non so molto di quel Kim Namjoon, ma so che esiste e che è esattamente identico a me. 

 

La donna corrugò la fronte, stringendo le mani fra di loro. 

 

-Quindi... è come se i nostri mondi fossero la copia l'uno dell'altro solo... con caratteristiche differenti. 

 

Il re annuì. 

 

-Esattamente. 

 

Quando il silenzio tornò a calare sui due, la giovane percepì lo sguardo dell'uomo su di lei. Stringendo le labbra, raccolse il coraggio che le rimaneva e, alla fine, si voltò. Lui la guardava in un modo che le fece sfarfallare lo stomaco. Era lo sguardo che aveva visto nello specchio, quello con cui osservava la sua amata quando era tra la sue braccia. Trasse un respiro tremante, studiandolo mentre compiva un passo verso di lei. 

 

-Posso chiederti un favore? 

 

Lei fece appena un cenno con il capo per accettare, senza distogliere gli occhi dai suoi. Lui, con un gesto lento e pieno di dolcezza, portò una lunga ciocca scura dietro il suo orecchio. 

 

-Quando tornerai nel tuo mondo, cerca Kim Namjoon. Se lo vorrai, dagli un'occasione. Ti posso assicurare che ti amerà dal profondo della sua anima. 

 

La donna, con le labbra tremanti, annuì debolmente. Gli occhi di lui sembrarono sciogliersi davanti a lei, trasformandosi da fredda oscurità a cioccolato liquido. 

 

-Mi sono ricordata di non avervi mai detto il mio nome- disse con voce incerta, mentre uno spiraglio di luce iniziava a irradiarsi dalle sue mani conserte. L'uomo rise brevemente, socchiudendo gli occhi. 

 

-È vero. 

 

Il bagliore si fece più diffuso, inglobando le sue braccia e trasformandole in brillanti nebulose. L'umana trasse un respiro. 

 

-Io mi chiamo... 

 

La luce le raggiunse il collo, abbracciandola con un calore confortante mentre i suoi capelli diventavano raggi di un piccolo sole. E il suo corpo veniva dissolto nel nulla.

 

-... Nari.

 

 

ANGOLO AUTRICE 

 

HELLO! Ed eccoci qua con la nostra dose di sofferenza giornaliera! Come stiamo? Tutti interi o accartocciati in un angolo a piangere XD? Tanto lo sapevate già che vi avrei fatto soffrire, non dovreste neanche sorprendervi più 😂 scherzi a parte, ho amato scrivere questa che doveva essere una one-shot ma che si è trasformata in una storia breve perché a quanto pare supera i limiti di parole di wattpad 😬. Sono molto soddisfatta di come è venuta e dell'idea in sé, anche se mi sarebbe piaciuto approfondire ancora di più questo mondo, ma dato il tipo di storia non sarei riuscita a farlo. 

 

Cosa ne dite? Ovviamente avrete capito che Nari sarà la protagonista della storia di Namjoon e... chissà. Avete colto i vari riferimenti? Soprattutto alla fine nel dialogo di Hoseok per chi ha letto Il principe del calmo mattino 👀 Inoltre ognuno dei ragazzi è legato a una dinamica particolare che si ripete in ogni storia: Yoongi e Hoseok devono compiere un sacrificio, Tae e Jimin che si salvano a vicenda, Jin che subisce una perdita di qualche tipo e deve superare il trauma conseguente... iniziate a vedere il pattern? 👁 fatemi sapere! Un bacione a tutti 💋

   
 
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