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Autore: katyjolinar    23/01/2022    1 recensioni
[OMEGAVERSE] Storia di un giovane guerriero che si imbatte in una sua compagna d'infanzia.
Storia partecipante a "luoghi dell'orrore" indetto dal gruppo Facebook Il Giardino di EFP
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'inverno trascorse veloce, le giornate divennero mano a mano più lunghe e il freddo lentamente calò, nel villaggio della Resistenza nascosto tra le montagne del Granducato di Hae.

I preparativi continuarono, le riunioni dei capi si fecero sempre più frequenti e vennero allestiti dei piccoli campi di addestramento per preparare coloro che potevano combattere a lottare per la propria libertà.

Danhum si destreggiava tra le riunioni, l'addestramento e la vita matrimoniale, cercando di dedicare a ciascuno il giusto tempo e le giuste attenzioni.

Non credeva, ma avere una moglie che lo aspettava a casa gli aveva messo addosso una voglia di combattere per la causa anche maggiore di prima, e non rimpiangeva affatto la vecchia vita di soldato di ventura che aveva avuto fino a pochi mesi prima.

Si era abituato subito a pensare alla sua famiglia, prima di ogni altra cosa, non riusciva più a vedersi come combattente solitario ora che aveva al suo fianco Erya.

Era la metà di marzo, Danhum stava addestrando dei giovani all'uso dell'arma bianca, mentre la compagna li osservava dal bordo del campo di addestramento.

Clandys si avvicinò, tenendo la figlia in braccio, e si sedette accanto a lei.

"Danhum ci sa fare con i novellini." disse la donna "Era così anche nell'Esercito Reale, ha molta pazienza."

"Sarà un buon padre." continuò la bionda, carezzandosi il pancione "Solo che… spero non gli succeda nulla di grave."

"Stai tranquilla, ha la pelle dura, e in ogni caso tornerà da te e dai vostri bambini." la rassicurò Clandys, posandole una mano sulla spalla.

Erya sorrise, scuotendo la testa.

"No, sarò io a seguirlo." la corresse la bionda "Devo essere presente quando la Corona cadrà, anche a costo di partorire in mezzo alla battaglia."

"Tu non vai da nessuna parte finché sei in queste condizioni." si intromise il giovane uomo, avvicinandosi e massaggiandosi la spalla sinistra "È troppo pericoloso."

"Danhum, lo sai bene che devo essere presente quando il Re verrà deposto! È inutile che fai ora il marito e padre premuroso, dobbiamo andare insieme alla Capitale Reale." lo osservò in silenzio, preoccupata "Che hai alla spalla? Ti sei fatto male?"

"Non è nulla, solo uno strappo." la rassicurò il moro, cercando di muovere il braccio ma uscendone dolorante "Tra un po' passa."

"Non mi sembra che stia bene. Andiamo dal dottore!" ordinò lei, trascinandolo alla canonica.

Il medico lo visitò immediatamente, fasciandogli la spalla e immobilizzandogli il braccio, e dopo rispedì il giovane a casa, lasciandolo alle cure della moglie.

Appena furono soli, Danhum si sedette al tavolo della cucina, guardando la compagna che preparava un tè.

"Quando era fissata la partenza per la controffensiva?" domandò la bionda, sedendosi vicino alla stufa e carezzandosi il pancione.

"Tra un mese." riferì il ragazzo "Ci vuole un mese da qui per raggiungere la capitale, pensavo di fare irruzione nel Palazzo Reale per Maggio…"

"Nelle tue condizioni è meglio posticipare." ordinò Erya, decisa "Aspettiamo almeno un mese e mezzo, devi riprenderti del tutto, tu vai forte se combatti con la sinistra, ma ora che è immobilizzata non puoi fare molto."

"Ma i bambini nascono a giugno, no?" obiettò il moro "Voglio essere presente quando nasceranno…"

"E lo sarai, perché saremo entrambi al Palazzo e avremo vinto la guerra, non temere." lo rassicurò, prendendogli la mano destra e posandola sul pancione "Danhum, la Resistenza ha bisogno di un capo che sia nel pieno della forma… e io ho bisogno di un marito che corra meno rischi possibili, anche se fa un lavoro pericoloso…"

Danhum sorrise, carezzandole la guancia.

"Cavolo, sei davvero tu? Dove è finita la pulce fastidiosa che mi tirava calci negli stinchi quando si arrabbiava?" scherzò.

"Si è innamorata di te, scemo." rispose lei, addolcendosi e spostandosi più vicino a lui "Ti amo, Danhum, ma non pensare di cavartela così: sono ancora capace di tirare calci, anche se mi sono trasformata in un cinghiale obeso…"

Il ragazzo la strinse a sé col braccio libero e la baciò, rassicurante.

"Ti ricordi quando ti dissi che qui c'erano ragazze più belle di te? Beh, non è la verità… tu sei molto meglio, anche adesso, sei stupenda."

"Danhum, non prendermi in giro…" lo ammonì lei, un po' sconfortata "Davvero, non sono mai stata bella, lo so anche io, e ora sono anche peggio… la gente mi vede solamente come la loro Principessa Salvatrice."

"Ehi, non ti prendo in giro." la rassicurò il giovane "Tu per me sei sempre stata bellissima." la fermò, prima che lei potesse obiettare "Te l'ho detto, da bambino ero idiota, mi sono rapportato con te nel modo sbagliato, ma è la verità: eri bellissima da bambina, e ora sei ancora più bella, anche così come sei adesso, con i nostri figli in grembo. E no, nessuno vede in te solo la Principessa Salvatrice, vedono anche Erya, una normale ragazza come loro."

Erya accennò un sorriso, poggiando la testa sul petto del marito e chiudendo gli occhi.

"Danhum, pensi che riusciremo a deporre il Re? E se non riuscissimo nell'impresa cosa succederà?"

"Ce la faremo, fidati di me." rispose il moro, carezzandole i capelli.

Non osò rispondere alla seconda domanda. Doveva pensare al meglio, non voleva farla stare male.

Per questo doveva fare in modo da tenerla al sicuro, finché non fosse stato certo di essere riuscito a fare cadere il Regime.

 

   
 
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