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Autore: Justice Gundam    04/02/2022    2 recensioni
Quello che per un variegato gruppo di avventurieri comincia come un viaggio in incognito e una missione di recupero di poche pretese, si rivela essere invece soltanto una parte di un vasto intrigo che li porterà a confrontarsi con il lato oscuro del loro paese, e con antichi misteri che si credevano ormai dimenticati. Ispirato alle sessioni di Pathfinder che gioco assieme ai miei amici.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Pathfinder: Madness Rising 
Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam 

 

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Capitolo 22 - Caos nel covo segreto

 

"Okay, ragazzi... adesso cosa si fa?" si chiese Endlinn, tenendo la voce bassa, mentre osservava attentamente il gruppo di cani intermittenti che tenevano in scacco il gruppo di trafficanti di animali e slither. Thrakch, il capo degli uomini-ratto stava indietreggiando verso la sua nave, l'ascia ben stretta nelle mani... mentre il cane intermittente con la cicatrice sul muso continuava a tenere fermo uno dei contrabbandieri, come se volesse dire che non lo avrebbe rilasciato che in cambio della liberazione dei loro cuccioli.

Vicino a Pandora e a Sotero, i piccoli cani intermittenti cominciarono a guaire vivacemente, contenti di rivedere gli adulti del loro branco. Robolone afferrò il suo bastone e si mise in guardia, ma ebbe il buon senso di non fare alcuna mossa aggressiva. Due slither scesero dalla nave e si piazzarono accanto al loro leader, brandendo delle inquietanti armi che consistevano in una lama ricurva e seghettata montata all'estremità di una lunga asta di legno grezzamente lavorato... mentre dal ponte del naviglio fece capolino un altro uomo-ratto, armato di un bastone nodoso e vestito di una mantella grigia...

Gaeta si avvicinò lentamente alla gabbia della belva distorcente, che si agitava sempre di più nella sua gabbia, smaniosa di lanciarsi contro i suoi nemici naturali. Ma con cinque cani intermittenti tutti con le orecchie tese e gli occhi aperti, non c'era caso che riuscisse a raggiungere il lucchetto. Quando lo gnomo fuorilegge cercò di aprire la porta, uno dei cani dorati se ne accorse e si teletrasportò rapidamente accanto a Gaeta, con le fauci spalancate! Il malfattore emise un'esclamazione di paura e si gettò di lato, e il morso dell'enorme cane gli strappò la manica della camicia senza ferirlo. Ma ora, Gaeta si ritrovò lontano dalla gabbia, e non aveva più la possibilità di raggiungerla e liberare la belva...

Agendo per istinto, in un attimo di panico, Robolone si mosse per difendere il suo capo: il mezzogre alzò il suo randello chiodato e si lanciò sul cane intermittente, ignorando Pandora che lo richiamava per dirgli di non farlo.

"No, aspetta!" esclamò la fattucchiera.

Un colpo deciso e vibrato con ferocia raggiunse il cane intermittente ad un fianco, e l'animale magico venne spostato di lato con un guaito di dolore. Immediatamente, il leader del branco alzò lo sguardo e premette l'ostaggio contro il terreno per impedirgli di scappare... ma nel giro di pochi istanti, l'intera spelonca precipitò nella confusione!

"Adesso! Prendeteli adesso!" esclamò Thrakch. Lo slither incappucciato alzò il suo bastone e pronunciò un incantesimo, scagliando un raggio di fiamme scarlatte contro il cane intermittente più grande!

"Fratello Bora!" esclamò un altro dei cani intermittenti... un attimo prima che l'ascia di uno degli uomini-ratto si abbattesse su di lui, colpendolo a morte. Il capobranco era riuscito a teletrasportarsi via all'ultimo momento, evitando il raggio incandescente scagliato dallo slither incappucciato... ma così facendo, diede a Gaeta e a Robolone il tempo di aprire la gabbia della pantera mostruosa.

"Avanti, pezzo di idiota! Libera quella cosa!" esclamò lo gnomo. Robolone stava già cercando di aprire il lucchetto, e la belva distorcente stava già gettandosi contro le sbarre nel tentativo di riconquistare la libertà. Anche il robusto mezzogre doveva puntare i piedi a terra per non farsi gettare a terra.

"Presto! Dobbiamo fermarlo!" esclamò Nisa. L'elfa si lanciò verso la gabbia e colpì con un pugno uno slither che si trovava tra lei e il suo bersaglio... ma ormai, Robolone era riuscito ad aprire la porta e lanciò via il lucchetto, che atterrò più in là con un tintinnio metallico. Un istante dopo, Robolone venne scagliato a terra dalla mole della belva distorcente che si era lanciata fuori dalla gabbia con un ruggito furioso!

"WRRRRROOOOOOWWWWWL!" Gli slither e i trafficanti di animali si dispersero rapidamente, e la belva distorcente si scagliò contro i cani intermittenti, usando i tentacoli sulla sua schiena per frustarli e sferrare una raffica di fendenti! Nisa si gettò di lato appena in tempo, ma uno dei tentacoli riuscì comunque a graffiarla ad un braccio, sotto la spalla.

"Attenti!" esclamò Holger. Afferrò un pugnale che era caduto ad uno scagnozzo e lo lanciò contro la belva distorcente, ma la lama attraversò la creatura (o meglio, la sua immagine proiettata) senza farle nulla, per poi cadere a terra poco lontano. Sfortunatamente, questo attirò l'attenzione del mostruoso felino, che ruggì in direzione di Holger e si lanciò all'attacco!

"Hah! Adesso la situazione si è ribaltata!" sghignazzò Gaeta. "Avanti, ragazzi, cerchiamo di bloccare quei cagnacci! Portate una corda! Ci penserà quella simpatica bestiola al resto!"

"C-Capo, noi... prende anche cani?" chiese Robolone. Il cane intermittente che aveva colpito si staccò da loro zoppicando e cercò di unirsi al resto del branco, che aveva circondato la belva distorcente e cercava di attaccarla da più lati. Sfortunatamente, anche cercare di avere la meglio con i numeri non serviva a molto - anche così, l'illusione ottica che faceva sembrare che la belva fosse da un'altra parte continuava ad agire. Uno dei cani intermittenti sembrava sul punto di azzannare la belva distorcente alla spalla, ma l'immagine del felino sfarfallò in quel momento, e il cane non morse che un'immagine illusoria, per poi venire colpito in pieno da un fendente sferrato da una delle zampe anteriori dell'avversario. Bora riuscì a cogliere il momento giusto e azzannò la zampa della belva... e questa volta, il colpo andò a segno, e il felino ruggì di dolore e scosse la zampa per scuotere via il capobranco.

"Se ci conviene, certo che sì, idiota!" esclamò Gaeta rabbiosamente. "Per questi esemplari, sicuramente ci offriranno un bel po' di soldi in più! Quindi renditi utile anche tu, razza di ritardato!"

"Ugh... presto, qualcuno vada a prendere le nostre armi! Dobbiamo fermare quella belva distorcente!" esclamò Endlinn. Uno dei tentacoli della belva era passato pericolosamente vicino al suo volto.

"E' un parola..." rispose Sebastiano, mentre Holger cercava di prendere lamira contro la belva distorcente con un sasso... e poi scuoteva la testa, rendendosi conto che sarebbe stato un tentativo inutile. "Le armi ce le hanno prese prima... a parte Gunter che ha ancora la sua!"

"Ma non credo potrà fare molto..." rispose il nano. "Se non riesco a vedere dove si trova davvero quella bestiaccia... e poi ci sono tutti gli altri!"

"Che state facendo, voi? Date una mano!" esclamò uno dei malviventi. Alcuni di loro avevano preparato delle funi, con le quali si accingevano a catturare i cani intermittenti mentre erano ancora occupati con la loro nemesi. Ma la belva distorcente non faceva molta distinzione tra un bersaglio e l'altro. Per quanto la riguardava, quegli omini che l'avevano messa in gabbia e quegli uomini-ratto che erano apparsi da chissà dove erano delle prede come tutti gli altri... e uno dei banditi che stava cercando di legare un cane intermittente ricevette un colpo fatale in pieno petto da uno dei tentacoli del felino!

"Argh! Attenti!" esclamò Pandora. Robolone, colto dal panico nel vedere uno dei suoi compagni venire ucciso così, emise un grido di paura e inciampò, finendo seduto per terra vicino alla gabbia del canguro! Il marsupiale scalciò rabbiosamente le sbarre, e la belva distorcente riprese ad attaccare tutti quelli che le capitavano a tiro, confidando nella protezione offertagli dalla sua illusione per restare relativamente illesa. I cani intermittenti erano costretti a stare sulla difensiva, e si teletrasportavano qua e là per impedire alla belva di prenderli di mira... ma con gli slither che cercavano a loro volta di mettere loro i bastoni tra le ruote, la loro difesa non poteva durare a lungo.

"Avanti! Catturate qelle bestiacce! Che cosa aspettate?" esclamò Thrakch. Il leader degli uomini-ratto stava cercando di distrarre la mostruosa pantera, in modo che i suoi scagnozzi avessero gioco più facile nel catturare i cani intermittenti rimasti. "E tu, Chran! Non è il momento di mettersi in mostra! Usa i tuoi incantesimi per catturare quelle bestiacce!"

"Come desiderate, capo." disse lo slither incappucciato con un pizzico di sarcasmo. Alzò le mani artigliate in aria e chiuse gli occhi mentre pronunciava una formula nella lingua stridente degli slither... e all'improvviso, innumerevoli strati di filamenti bianchi ed appiccicosi, simili alla tela di un ragno ma molto più grossi e resistenti, apparvero dal nulla ancorati alle pareti, al soffitto e al pavimento! Colti di sorpresa, i cani intermittenti cercarono di teletraportarsi via... ma solo uno di loro ci riuscì. Gli altri, tra i quali il capobranco Bora, rimasero invischiati in quei fili coriacei, come mosche in un'autentica ragnatela!

"Quel sorcio è uno stregone... e va bene!" disse tra sè Gunter. "Quello sì che è un bersaglio a cui posso mirare."

Nella confusione generale, mentre nessuno badava a lui, Gunter cominciò a sciogliere la sua arma... e Sebastiano, cogliendo il momento giusto, raggiunse le scale che portavano al piano superiore, nel tentativo di ritrovare le loro armi il prima possibile. Il nano e lo spadaccino si scambiarono un segno di intesa, e poi Gunter, Holger e le due ragazze elfe si misero un po' in disparte, sperando che almeno i cani intermittenti resistessero abbastanza a lungo. Solo uno di oro era rimasto in grado di muoversi, e anche lui si ritrovava circondato da malviventi e slither che non vedevano l'ora di mettergli le mani addosso. Riuscì a non farsi acchiappare da uno dei malviventi umani eseguendo un altro teletrasporto a breve distanza, ma Thrakch riuscì a raggiungerlo nel momento in cui riapparve qualche metro più in là. Il disgustoso uomo-ratto prese un grosso sasso da terra e lo usò come arma contundente, colpendo l'ultimo dei cani dorati sulla testa e facendolo accasciare al suolo con un guaito.

"No! Fratello Hakor!" esclamò il capobranco Bora, che ancora cercava disperatamente di liberarsi dalla ragnatela. Alcuni slither, aiutati da Gaeta e da Robolone, erano riusciti a trattenere la belva distorcente, e adesso la stavano tirando nuovamente verso la gabbia.

"Hah! Cosa speravano di fare?" sghignazzò lo slither incappucciato di nome Chran. "Appaiono qui sperando di poter portare via i loro cuccioli come niente fosse? Tutto quello che hanno fatto è stato fornirci qualche esemplare in più per i Malformatori!"

"Sì, in effetti mi sembrano abbastanza validi." affermò Gaeta tirando il fiato. "Ovviamente... spero che non vi dimenticherete di menzionare che vi abbiamo dato una mano a catturare questi cani intermittenti e che se non fosse stato per quella... distrazione... avrebbero provocato un bel po' di confusione...

 

oooooooooo

 

Per quanto la riguardava, Pandora immaginava che fosse questo il momento di agire. La ragazzina dagli occhi di colore diverso approfittò della confusione per sgusciare dietro a Robolone... e lanciò un incantesimo sul mezzogre, che sentì una breve musichetta e provò una strana sensazione di benessere, come se l'aggressività fosse scemata di colpo e fosse rimasta soltanto una calma inspiegabile ma non certo sgradita.

"Hey, Robolone... va tutto bene?" chiese Pandora, come se non sapesse quello che stava accadendo. "State... state cercando di prendere anche quei cani più grandi, immagino..."

"Heh... certo... il capo vuole che... li mandiamo ai nostri... compagni..." disse Robolone. "Non... non so perchè li vogliano, ma... è per questo che abbiamo catturato anche tutti quegli strani animali..."

"Ascoltami, Robolone..." sussurrò Pandora, tenendo la voce bassa in modo da non farsi sentire da Gaeta o da qualcun altro dei malviventi. "Ho bisogno che tu faccia uscire gli altri animali dalle gabbie. Per favore, devi liberarli. I tuoi cosiddetti amici vogliono fare del male a quelle povere creature... e non posso lasciare che questo accada. Per favore, Robolone, fallo per me. So che è un po' rischioso, ma non ti preoccupare... ti diamo una mano noi!"

Il massiccio mezzogre sbattè gli occhi con espressione sbalordita, non comprendendo il perchè di quella richiesta. Tuttavia, si sentiva stranamente ben disposto nei confronti di Pandora... per qualche motivo che lui stesso non riusciva a spiegarsi. Era una sensazione particolare... come se all'improvviso sentisse che Pandora era sua amica e che poteva fidarsi di tutto quello che lei chiedeva. Perchè avrebbe dobuto ingannarlo o sfruttarlo? Ci doveva senza dubbio essere un motivo più che valido per quello che lei stava chiedendo. Tuttavia...

"Ma... Ma il capo... il capo non vorrebbe che... faccio uscire gli animali..." cercò di obiettare il mezzogre. "Voglio dire... hanno fatto un bel po' di fatica a prenderli..."

"Ascoltami... so che può sembrarti una richiesta assurda, ma credemi, ne abbiamo assoluto bisogno." disse la giovanissima fattucchiera. "E il tuo capo... credemi, non ti sarà riconoscente per la tua fedeltà! Non hai sentito come ti chiama? Idiota...  ritardato... pensi davvero che gli amici si comportino così, tra di loro?"

Robolone si fermò per un attimo e cominciò a pensarci su, spronato dalle parole gentili di Pandora e dal fatto che, anche se l'intelligenza non era certo ciò per cui brillava, gli sembrava quanto meno che quello che diceva avesse senso. Gaeta diceva che erano amici... ma non lo aveva mai trattato come tale. Lo aveva sempre guardato dall'alto in basso - malgrado Robolone fosse ben più grande di lui - e gli diceva sempre che uno stupido come lui non meritava certo di essere trattato alla pari del capo della banda... e per tutto questo tempo, Robolone l'aveva accettata come la verità...

...ma ora che Pandora lo stava mettendo di fronte a questa verità, Robolone cominciava a rendersi conto che in realtà lui e Gaeta non erano mai stati amici - lui non aveva fatto altro che sfruttarlo.

"Il tuo capo farà del male a queste creature... e poi lo farà a me e ai miei amici. Per favore... libera gli altri animali, e noi penseremo al resto! Ti dico io quando agire..." disse Pandora, sempre tenendo la voce bassa. Robolone ebbe un momento di esitazione... ma alla fine, l'incantesimo Charme Persone che Pandora aveva lanciato su di lui si rivelò più persuasivo di qualsiasi altra considerazione.

"O-okay!" rispose il mezzogre. "Lascia fare a me, piccola."

 

oooooooooo

 

I cani intermittenti stavano cercando come potevano di liberarsi dall'incantesimo Ragnatela che lo slither stregone aveva lanciato su di loro, senza eccessivo successo. I fili vischiosi impedivano loro i movimenti e si stringevano sempre di più attorno a loro, rendendo la loro posizione sempre più precaria. L'unico motivo per cui erano ancora vivi era il fatto che gli slither e gli scagnozzi di Gaeta stavano trattenendo la belva distorcente, e i ruggiti furibondi della creatura facevano loro capire fin troppo bene quale sarebbe stata la loro sorte se il mostruoso felino si fosse liberato. In quel momento, i rapitori dei loro cuccioli volevano tenerli vivi in qualche modo...

"Tirate, tirate!" esclamò Gaeta, rivolto ai suoi uomini e agli slither che cercavano di tenere a bada la belva distorcente. "Non fategli toccare gli altri cani! Potranno valere un bel po' da vivi! Mettetegli un collare come quello dei cuccioli!"

"Una cosa alla volta. Non dimenticate che..." cominciò a dire Thrakch. Solo in quel momento si accorse che, nella confusione che era seguita all'attacco dei cani intermittenti, uno del gruppetto dei nuovi arrivati si era allontanato. La naturale paranoia tipica degli slither lo avvertì subito che c'era qualcosa che non andava, e il capo degli uomini-ratto si voltò di scatto verso Nisa e Gunter, guardandoli con espressione minacciosa. "Hey, voi! State cercando di fare i furbi, per caso?"

Endlinn sbattè gli occhi e sorrise, facendo la finta tonta. "I furbi? Non... non so di cosa stiate parlando!" rispose l'elfa sfregiata con un sorriso disarmante.

"Il tuo amichetto! Quel bellimbusto che era con te!" ringhiò Thrakch, avvicinandosi minaccioso al gruppo. Chran corrugò la fronte e alzò le esili mani artigliate davanti a sè, cominciando a recitare una nuova formula che non prometteva niente di buono. "Non potete ingannarmi tanto facilmente! Prima c'era un altro umano con voi! Dov'è andato?"

"Non cercate di ingannarci, o la vostra fine non sarà bella..." affermò Chran. Altri slither si stavano tenendo pronti ad attaccare, tenendo pronte le loro armi rozze ma letali. Coltelli arrugginiti, spadine dalla lama seghettata, qualche mazza ferrata...

A quel punto, si resero conto i novelli Abolitori, era inutile cercare di continuare la recita. Del resto, riflettè Gunter, entro breve sarebbe stato comunque il momento di entrare in azione...

"E va bene. Vedo che non è il caso di tirarla per le lunghe..." disse Gunter, mentre gettava uno sguardo alla propria destra, sperando di vedere Pandora e Sotero. Con suo grande sollievo, vide che la fattucchiera bionda era abbastanza lontana da quel lrido mezzogre che fino a poco prima la tratteneva... e non solo, ma Robolone si stava anche muovendo verso le gabbie, con l'intenzione di aprirle. Pandora fece un gesto dell'okay, per dire che era già pronta a qualunque cosa cercassero di fare...

E dopo un istante, Gunter agì con rapidità disarmante. Fece cadere il telo dalla sua arma, rivelando il suo moschetto, e lo imbracciò con un rapido gesto, per poi alzare la mira verso lo slither stregone, che era rimasto a bordo della loro nave, pensando di essere al sicuro.

Sfortunatamente per lui, la distanza non era un problema per Gunter.

Il nano tiratore prese la mira in una frazione di secondo e premette il grilletto. L'esplosione riecheggiò per tutta la spelonca, spaventando i cani intermittenti e anche la belva distorcente... e prima di avere il tempo di lanciare un altro incantesimo, Chran si irrigidì e crollò al suolo, con un'espressione di incredulità per sempre congelata sul volto. Il proiettile di Gunter gli aveva attraversato il cranio.

Thrakch, che fino a quel momento si era mostrato abbastanza arrogante e sicuro di sè, restò sbalordito nel vedere il suo stregone di fiducia che si accasciava al suolo senza vita... e un attimo dopo, diversi degli slither e della banda di trafficanti di Gaeta vennero colti del panico!

"Porca vacca, quello ha un'arma da fuoco!" esclamò uno dei banditi.

Uno slither dalla pelliccia marrone si ritirò dietro una colonna di roccia. "Io qui non resto! Non mi faccio ammazzare, squik!"

"Ammazzatelo, presto!" esclamò Gaeta, vinto il suo primo istante di esitazione e di paura. "Prendetelo! Prendeteli tutti e..."

"Non credo che prenderai nessuno!" esclamò Pandora. "So che non va bene prendersela con i più piccoli, ma... per te sono disposta a fare un'eccezione!"

Con uno scatto, Pandora aprì la gabbia del canguro... e lo strano animale si precipitò fuori, quasi travolgendo lo gnomo fuorilegge! Gaeta si scansò con un'esclamazione di rabbia e paura al tempo stesso, poi cercò di sfoderare i suoi pugnali per battersi... ma non fece in temo prima che Robolone, ancora sotto l'effetto dello Charme Persone di Pandora, lo prendesse per la collottola e lo sollevasse di peso, come un fuscello! Nello stesso momento, le gabbie dei protoceratopi si spalancarono... e i rettili tarchiati si precipitarono fuori furibondi, lanciandosi contro la belva distorcente prima che quest'ultima potesse lanciarsi di nuovo all'attacco!

"Attenti!" esclamò uno slither. Un altro degli uomini-ratto cercò di trattenere i due dinosauri, ma venne scagliato via dal più grande dei due che lo colpì con una testata talmente potente da rompergli un paio di costole! Con un'esclamazione di paura, Gaeta cercò di divincolarsi, ma Robolone to tenne sollevato da terra, e lo gnomo fuorilegge non potè fare altro che agitarsi e sbracciarsi.

"Aaaargh! Ma che fai? Lasciami subito, ammasso di muscoli! Lasciami! Che diavolo stai combinando?" ringhiò Gaeta. Con disappunto, vide che Sebastiano stava tornando, portando con sè le armi che erano state confiscate agli Abolitori prima che entrassero... e prima che gli slither potessero raggiungerli, Nisa aveva già ricevuto il suo arco e la sua faretra, per poi scoccare una freccia che raggiunse uno slither al braccio destro e gli fece cadere l'arma! Endlinn ed Holger ricevettero le loro armi e si piazzarono davanti a Nisa e Gunter, mentre il nano imbracciava nuovamente la sua minacciosa ascia da battaglia!

"E' ora di chiarire le cose, mio caro, miao." disse Sotero con un sorriso sardonico. "Noi siamo Abolitori, miao! E siamo qui per scoprire di più sui vostri loschi traffici!"

"Che cosa? Abolitori?" ringhiò Thrakch, gettando uno sguardo inferocito a Gaeta, che ancora si dibatteva nella morsa di Robolone. "Gaeta! Intendi questo per sicurezza e controllo?"

"N-no! Un... un momento! Non è stata colpa mia, io..." cercò di giustificarsi lo gnomo. La belva distorcente aveva distolto la sua attenzione dai cani intermittenti ancora avviluppati nelle ragnatele, e stava difendendosi dall'assalto di uno dei protoceratopi, mentre l'altro si lanciò su Gaeta e lo colpì al fianco con un morso feroce! Per quanto il lucertolone fosse erbivoro, la sua bocca simile ad un becco era affilata come il becco di un uccello predatore, ed inflisse una profonda ferita a Gaeta. "AAAAAARGH!"

Robolone mollò la presa sul suo capo, che si agitò convulsamente e cercò di colpire il protoceratopo con una corta spada che portava appesa al fianco, mentre Nisa scoccava un'altra freccia che mancò di pochissimo uno slither dal muso affusolato. Tuttavia, il colpo mancato ebbe ugualmente l'effetto di dissuadere l'uomo-ratto e convincerlo alla ritirata.

"Ugh... maledizione, questo è un tradimento!" esclamò Gaeta. Con un affondo sferrato al momento giusto, riuscì a superare la pelle coriacea e ferire il protoceratopo ad una spalla... ma il dinosauro reagì alla ferita con ancora più furia e scaraventò via Gaeta con una testata, facendolo cadere un po' più in là, stordito e dolorante.

Nel frattempo, Endlinn ed Holger si erano mossi verso i cani intermittenti, e stavano tagliando le ragnatele che li imprigionavano con i loro pugnali. "Tutto bene, voi?" chiese il mezzorco, mentre Sebastiano, pur con un po' di riluttanza, si piazzava accanto a lui per difenderlo dalle guardie del corpo di Thrakch. I due slither armati di asce stavano cercando di impedire ai due ex-criminali di liberare i cani dorati, ma non osavano entrare nel raggio d'azione dello stocco di Sebastiano.

"Voi... ci state aiutando... allora non siete con quella gente!" esclamò Bora. Un attimo dopo, il coltello di Endlinn finì di tagliare la ragnatela, e il capobranco toccò terra con le zampe e tirò un sospiro di sollievo. Altri malfattori avevano cercato di attaccare... ma Nisa li bersagliava con le sue frecce, e anche Pandora e Robolone stavano facendo del loro meglio per distrarre i nemici e farli indietreggiare.

"Certo che no! In realtà speravamo di tenerli d'occhio un altro po', ma... lasciamo perdere, tanto avremmo comunque dovuto rovinare il loro traffico di animali!" affermò Gunter, usando la sua ascia per tenere a bada un malvivente ed uno slither. Con un fendente ben assestato, mandò a terra l'uomo-ratto, poi si voltò verso l'uomo e parò abilmente una pugnalata.

"WRRRRROOOOOWL!" La belva distorcente, ormai fuori controllo, si era liberata da quelli che cercavano di trattenerla, arrivando anche a falciare uno di loro con i suoi tremendi artigli. Poi, il mostruoso felino si lanciò contro Gunter e Bora, che alzarono lo sguardo appena in tempo per vedere una figura dai contorni confusi, che cambiava continuamente di posizione, gettarsi su di loro. Bora riuscì appena in tempo a teletrasportarsi via, ma Gunter non fu abbastanza veloce, e gli artigli della belva lo raggiunsero, aprendogli tre graffi paralleli sulla clavicola destra. Il nano grugnì di dolore e cadde su un ginocchio, mentre Nisa cambiava di colpo bersaglio e cercava di trafiggere un punto vitale della belva con le sue frecce. Ma ancora una volta, era quasi impossibile capire dove si trovasse la strana creatura. La sua posizione sembrava cambiare in continuazione, e due delle frecce di Nisa andarono a vuoto... mentre una terza colpì uno dei tentacoli che le uscivano dalle spalle, strappando alla bestia un furibondo ruggito di dolore.

Vedendo che la situazione cominciava a farsi troppo calda per loro, diversi slither decisero di abbandonare la lotta e scappare, raggiungendo le scale verso la superficie, oppure liberandosi delle armature e gettandosi in acqua per poi allontanarsi a nuoto... e lo stesso Thrakch si stava rendendo conto che non conveniva restare lì. Ormai, l'affare era andato a monte... e anche se catturare dei cani intermittenti, una belva distorcente, dei dinosauri ed un canguro era una prospettiva molto attraente... non aveva nessuna voglia di farsi ammazzare per questo.

Il leader degli uomini-ratto tirò fuori un minaccioso coltello da lancio da sotto i suoi vestiti polverosi... e lo lanciò con precisione letale, trafiggendo il braccio sinistro di Nisa mentre quest'ultima sembrava in procinto di scagliare un'altra freccia contro la belva distorcente. L'elfa dai capelli verdi emise un breve grido di dolore, e l'arco le cadde di mano assieme alla freccia che stava per lanciare.

"Nisa!" esclamò Pandora. Robolone e il canguro che avevano da poco liberato stavano tenendo a bada i malviventi rimasti... e lo strano mammifero marsupiale diede una dimostrazione di forza sferrando un doppio calcio ad un energumeno che cercava di trafiggerlo con un pugnale. Colpì il malfattore ad una spalla, con una tale potenza che si sentì il rumore dell'osso che si rompeva, e l'uomo crollò a terra ringhiando di dolore, con il braccio paralizzato.

Endlinn aveva appena finito di liberare i cani intermittenti superstiti, evitando come poteva i tentacoli e gli artigli del felino... e finalmente, colto il momento giusto, afferrò un sacchetto dalla cintola e lo lanciò verso le zampe della belva distorcente. Nello stesso momento, Pandora alzò le braccia e lanciò un incantesimo, nella speranza che questo desse una mano ad affrontare la creatura.

"Polvere Luccicante!" esclamò la fattucchiera. Una nuvola di pulviscolo dorato apparve dal nulla e si appoggiò delicatamente sulla belva distorcente, mentre il sacchetto che Endlinn aveva lanciato si apriva e faceva uscire un denso liquido bluastro. La belva distorcente, troppo impegnata a combattere per prestare attenzione, mise una zampa sulla pozzanghera di fluido blu, e vi rimase incollata! La belva ringhiò ferocemente mentre la polvere dorata la ricopriva, delineando i suoi contorni in modo da vanificare la sua immagine illusoria. Come se la mostruosa pantera si fosse resa conto di cosa stesse accadendo, lanciò un altro ruggito furibondo e cercò di strisciarsi contro il terreno per liberarsi dalla polvere. Ma i cani intermittenti le erano già addosso, e mentre due di loro la mordevano alle zampe, Bora le si lanciò alla gola e mise a segno un morso deciso. La belva distorcente, gravemente ferita, agitò convulsamente le zampe anteriori e buttò a terra il capobranco, per poi cercare di scrollarsi di dosso gli altri due cani intermittenti. Con la forza della rabbia e della disperazione, la belva scattò in avanti, si stacco da terra e sferrò una raffica di colpi con gli artigli e i tentacoli, ferendo sia Gunter che Holger... ma il mezzorco strinse i denti, temponandosi una ferita appena aperta sotto la gabbia toracica, e seguì con lo sguardo la mostruosa pantera mentre balzava sopra una roccia più elevata delle altre. Ringhiando, la belva distorcente colpì di nuovo con i suoi tentacoli... ma non ebbe modo di tenere d'occhio Nisa, che aveva appena pronunciato una nuova formula.

"Che le forze della natura rispondano alla mia preghiera... e che il verde intrappoli il mio nemico! Intralciare!" esclamò l'elfa, il palmo della mano puntato contro il felino mostruoso. Delle liane verdeggianti ricoperte di foglie cominciarono a crescere per magia tutt'attorno alla belva distorcente, che ruggì di nuovo quando si ritrovò le zampe legate ed ancorate a terra. Altre liane crebbero ancora di più e cercarono di bloccare i tentacoli del mostro, che cercò di liberarsi rodendo le "corde".

"Adesso è il momento giusto!" esclamò Nisa. "Presto, colpitela con tutto quello che avete, prima che si liberi!"

Gunter non aveva avuto il tempo di ricaricare il suo moschetto, ma Nisa riuscì a scoccare un'altra freccia, mentre Endlinn ed Holger imbracciarono le loro balestre e spararono due quadrelli... e Robolone, ancora sotto l'effetto dello Charme di Pandora, afferrò una fionda dalla cintura, caricò un proiettile e lo lanciò contro la pantera mostruosa. Intrappolata com'era, la sua immagine illusoria disattivata, la bestia non riuscì ad evitare i colpi e ringhiò di dolore sotto l'assalto... e Pandora si avvicinò, gli occhi che rilucevano di una luce innaturale, ora blu, ora verde...

"Ci penso io a sistemarla." disse la giovanissima fattucchiera. Con espressione determinata, Pandora avanzò e aprì le braccia... e si sentì una sorta di scarica energetica che si accumulava sulle punte delle sue dita, mentre delle scariche elettriche azzurre scintillavano attorno a lei. La belva distorcente ruggì di nuovo, un misto di rabbia e paura... ma Pandora non si fece intimorire e puntò i palmi delle mani verso il mostro, mentre le sue labbra pronunciavano una litania in una strana lingua ultraterrena...

Infine, l'energia magica raggiunse l'apice, e Pandora pronunciò la parte finale della formula!

"Fulmine! Ruggisci e travolgi il mio nemico!" esclamò, e puntò entrambi gli indici contro la belva distorcente. Un rombo di tuono scosse la spelonca e fece ribollire le acque per un breve istante... poi, un fulmine azzurro scaturì dalle mani della fattucchiera e sfrecciò attraverso l'aria, colpendo in pieno la belva distorcente! Il mostro spalancò gli occhi e lanciò un terrificante ruggito di dolore quando la scarica elettrica percorse il suo corpo, e un pungente odore di bruciato cominciò a levarsi attorno a lei, mentre la caverna veniva illuminata in una febbrile intermittenza, e diversi dei presenti erano costretti a coprirsi gli occhi per non essere abbagliati.

Ancora per qualche secondo, la belva distorcente riuscì a tenersi in piedi... poi, dovette soccombere alla potenza dell'incantesimo di Pandora. Le sei zampe della creatura cedettero, e la belva distorcente si accasciò al suolo ed esalò l'ultimo respiro, proprio mentre il Fulmine scagliato da Pandora cominciava a dissiparsi. I tentacoli acuminati si afflosciarono, e il bagliore maligno nei suoi occhi si spense. Quando l'eco del Fulmine si dissolse del tutto, un silenzio inquietante scese sul covo ormai devastato, e anche gli animali appena liberato guardavano con paura e meraviglia il risultato di quel poderoso incantesimo d'attacco.

"Uff... credo... credo che ce l'abbiamo fatta!" sospirò Pandora, abbassando finalmente le braccia e tirando un sospiro di sollievo. Il covo si era praticamente svuotato nel corso dell'ultima fase della battaglia. La maggior parte degli slither, compreso Thrakch, aveva saggiamente deciso di fuggire - e sicuramente aveva influito molto anche vedere il loro stregone che veniva abbattuto così facilmente da un semplice colpo di fucile. Anche gli uomini della banda di Gaeta si erano dileguati... e quei pochi che avevano scelto di restare e combattere ora giacevano a terra morti, doloranti o privi di sensi. Tra questi ultimi c'era anche Gaeta stesso, che si trovava disteso a terra a pancia in su accanto alle gabbie degli animali ormai quasi tutte vuote. Il canguro, ripresosi dal tremendo frastuono dell'incantesimo Fulmine, si era avvicinato allo gnomo inerte, e lo stava annusando con un misto di curiosità e prudenza.

Il silenzio venne rotto quando Robolone sospirò e guardò in direzione di Gaeta. "Robolone non pensava... che sarebbe andata così." disse infine, con voce un po' tremante. "Me credeva... che io e lui amici. Io facevo cose per lui... e lui dava me casa e cibo."

"Lui... non è davvero tuo amico." affermò Nisa, massaggiandosi il braccio ferito mentre si dirigeva alle gabbie dove erano tenuti i cuccioli di cane intermittente. Gli altri animali liberati, il canguro e i due protoceratopi, la osservarono guardinghi, ma non fecero nulla per fermarla, come se percepissero per istinto che potevano fidarsi di lei. "Lui ti voleva solo sfruttare perchè la tua forza gli faceva comodo, ma per lui non sei altro che un servo non pagato."

"Mi dispiace. Lui era me simpatico..." affermò il mezzogre strofinandosi la nuca con una mano. L'elfa druida aprì rapidamente la gabbia, e i piccoli di cane intermittente balzarono allegramente fuori e corsero verso gli adulti, che li accolsero con gioia.

"Vi abbiamo ritrovati, piccoli fratelli." disse il capobranco Bora, mentre si chinava per leccare due di loro che avevano preso a zampettargli attorno. Po, alzò lo sguardo verso il gruppo di Gunter, e guardò anche verso il corpo del suo simile che era stato abbattuto dalla belva distorcente. "E' bello avervi si nuovo con voi, e sono contento che stiate bene... ma il mio cuore piange per la perdita di fratello Nimbus. Egli ha lottato con coraggio e senso del dovere verso il nostro branco, fino alla fine."

"Fino alla fine." confermò un altro dei cani intermittenti - quello che era stato messo ko in precedenza. Immediatamente, i cuccioli smisero di girare attorno al capobranco, e sia loro che gli adulti si radunarono solennemente attorno al corpo di Nimbus. Gli Abolitori e Robolone restarono indietro, in segno di rispetto mentre i cani dorati si radunavano attorno al corpo del loro compagno e iniziavano quello che Nisa non potè che paragonare ad un rito funerario.

Dopo essere rimasto qualche secondo a guardare il corpo del suo simile, Bora gettò indietro la testa ed emise un lungo, lieve ululato che pervase rapidamente l'aria della spelonca... e gli altri cani intermittenti si unirono ben presto all'ululato, e dopo aver chiuso gli occhi e congiunto le mani, Nisa si mise a pregare tra sè.

"Che il tuo spirito torni alla natura, Nimbus." sussurrò, a voce talmente bassa che lei stessa faceva fatica a sentirla. "Sii fiero delle tue azioni. Hai lottato fino alla fine per i tuoi piccoli fratelli, e gli spiriti primevi ti sapranno ricompensare."

Finalmente, dopo qualche minuto passato a dare l'ultimo saluto al caduto Nimbus, Bora si schiarì la voce e si rivolse al gruppo di avventurieri. "Salute a voi, o stranieri. Non vi conosciamo e all'inizio ci eravamo fatti un'idea sbagliata di voi... ma siamo lieti di aver fatto questo errore. Vuol dire che c'è ancora qualcuno, tra le razze civilizzate, che è disposto a prendere in considerazione un problema pur non essendone direttamente coinvolto. Non siete davvero come gli altri."

"In realtà, non sapevamo di questo vostro problema." affermò Pandora. Con un cenno della mano, invitò Robolone ad avvicinarsi a sua volta, e il mezzogre, nonostante un accenno di esitazione, raggiunse il gruppo di Abolitori. "Noi... siamo stati mandati qui per scoprire chi catturava animali e altre creature dai boschi e dalle montagne di Tilea, e per quale motivo lo stava facendo."

Bora si guardò attorno e vide i due protoceratopi che, non avendo più un bersaglio sul quale sfogare la loro collera, si guardavano attorno con aria confusa, forse chiedendosi come avrebbero potuto fare ad andarsene da quello strano posto. Il canguro, da parte sua, sembrava un po' più calmo, anche se si teneva a debita distanza dai lucertoloni. "Hmm... non immaginavamo che qualcuno stesse indagando su questi malfattori. Se lo avessimo saputo, forse avremmo cercato di contattarvi e di stringere un accordo con voi. Invece così... forse abbiamo interferito con le vostre indagini."

"Non è detto." rispose Sebastiano, mentre legava i polsi ad uno degli scagnozzi di Gaeta. Gettò un'occhiata sprezzante allo gnomo fuorilegge e si accinse a legare anche lui mentre era privo di sensi. "Dopotutto, c'è più di un modo per farsi svelare certi segreti, e quello che avevamo scelto noi era semplicemente quello che ci permetteva di mantenere un profilo basso. Ma possiamo sempre farci chiarire le cose da questo signorino. In particolare, cosa c'entrano gli slither e se lavorano davvero per i Malformatori. E soprattutto... cosa sanno dei piani dei Malformatori."

"I Malformatori?" chiese uno dei cani intermittenti, che aveva appena finito di radunare i cuccioli in un unico punto. "Chiedo scusa, ma non sappiamo nulla di questo gruppo di cui parlate. Sono stati loro ad ordinare che i nostri cuccioli venissero rapiti?"

"Credo proprio di sì, anche se al momento non ne sappiamo il motivo." affermò Holger. "E il fatto che non siamo riusciti a prendere nemmeno uno di quei dannati uomini-ratto è un po' un problema. Sicuramente loro ne sapevano di più."

"Comunque, i Malformatori sono una società segreta... anche se più che altro dovrebbero essere paragonati ad un culto... dedita alla creazione di nuove forme di vita. E i loro esperimenti sono praticamente tutti degli affronti alla natura." rispose Nisa. Come membro dell'ordine dei druidi, l'elfa dai capelli verdi metteva l'accento sulla protezione della natura e delle leggi dell'ecosistema. "Gli Abolitori, di cui noi facciamo parte, di oppongono ai loro piani... e in effetti, siamo qui per cercare di capire cosa significa il traffico di animali e piante per conto dei Malformatori. Immaginiamo che gli serva per trovare dei soggetti validi per i loro esperimenti, ma... c'è comunque bisogno di conoscere i particolari, se vogliamo opporci efficacemente ai loro piani."

I cani dorati restarono in silenzio, probabilmente riflettendo su cosa convenisse fare. Erano arrivati fin lì solo con l'intenzione di liberare i cuccioli e tornare nella loro terra, ma non potevano negare che erano rimasti invischiati in qualcosa di grosso... forse più di quanto gli stessi umani che li avevano aiutati immaginassero...

"Hmm, a questo proposito, un piccolo inciso..." chiese Pandora. "Come hanno fatto questi individui a tenere prigionieri i cuccioli, se voi cani intermittenti potete teletrasportarvi così?"

Uno dei cuccioli, comprendendo la domanda, alzò una zampetta e toccò il collare che gli era stato messo al collo, come per spiegare che era quello il problema. In effetti, quando Pandora si chinò per toccarlo, si rese conto che c'era qualcosa di particolare. Non solo era fatto di piombo, un metallo notoriamente refrattario alla magia, ma quando la giovane fattucchiera lanciò un semplice incantesimo di rilevamento, riuscì a vedere una debole aura magica che lo circondava. Incuriosita da questa contraddizione, Pandora osservò più da vicino il collare... e notò che era tenuto agganciato attorno al collo del cucciolo con due gancetti di ferro - erano quelli ad essere stati incantati, in modo da restare fissato attorno al collo della creaturina.

"Hmm... credo di capire. Questi collarini di piombo impediscono ai cuccioli di teletrasportarsi. Un sistema semplice ma efficace per tenerli prigionieri." commentò la fattucchiera. Robolone avvicinò il viso ad uno dei cuccioli e guardò con espressione confusa il collare.

"Perbacco, questa sì che è interessante..." disse Sebastiano, sinceramente stupito da quella rivelazione. "Pensate che siano stati proprio i Malformatori a fornire questi oggetti magici ai loro sottoposti? Magari questa banda di malfattori non era neanche consapevole di da dove venissero."

"Quando il nostro gnomo si sarà svegliato, potremo chiederlo anche a lui." rispose Pandora. "E credo che ci debba molte risposte."

Pnsando che fosse il caso di porre una domanda importante, Nisa si schiarì la voce. "Bene, bene... siamo riusciti a salvare i cuccioli, e abbiamo mandato all'aria un'operazione dei Malformatori. Anche se dovremo farci dire per filo e per segno quali fossero i loro piani, e non credo che Gaeta sarà troppo collaborativo. Ma questo è il problema di più facile soluzione... adesso, neabbiamo uno un po' più complicato..." affermò.

Gunter sbattè gli occhi sorpreso. "Come?" chiese il nano. "Che genere di problema sarebbe?"

L'elfa deglutì imbarazzata e indicò dietro di sè - il canguro si era fermato accanto a lei, guardandola con curiosità, mentre i due protoceratopi stavano annusando il terreno come se cercassero di orientarsi.

"Ora... come li sistemiamo, quelli?" chiese Nisa.

Sebastiano grugnì e si mise una mano sulla fronte in segno di esasperazione...                

                            

oooooooooo 

 

CONTINUA... 

  

                                  

 

 

  
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