Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Dorabella27    10/02/2022    13 recensioni
Come sa bene chi mi conosce, non ho mai digerito l'episodio 15 dell'anime: mi sembra insensato, soprattutto per quel che riguarda la storia della finta gravidanza di Maria Antonietta (a dir poco impossibile: i parti reali erano pubblici, proprio per evitare rischi di sostituzione del neonato o altri infingimenti); nel finale dell'episodio, poi, la colpa che viene fatta ricadere su Oscar è sommamente odiosa, e sarebbe talmente grave da rendere pressoché incredibile il fatto che nell'episodio successivo nessuno dia segno di ricordare alcunché. Ho immaginato allora uno switch - possibile? probabile? quanto meno, plausibile, si spera - a partire dal rientro di Oscar a Corte. Il racconto si trasformerà in corso d'opera, e da quasi - feuilleton prenderà le movenze di storia di taglio introspettivo e intimista. Questa volta procederò dando la parola, via via, ai singoli personaggi, che si alterneranno come voci narranti, con capitoli brevi e, spero, ravvicinati. Sperando che apprezzerete questo mio ennesimo esperimento .... buona lettura a tutti!
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Charlotte Di Polignac, Contessa di Polignac, Oscar François de Jarjayes, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo la parentesi dedicata al « Ritorno a casa » di Oscar, in seguito alla liberazione di Bernard, torniamo ai nostri déguisements. Avevamo lasciato Oscar in biblioteca, intenta a rievocare, in una lettura poco ortodossa, una giornata fondamentale nella sua vita.... ed ecco il seguito, nei suoi ricordi, e qualche passo avanti che ci conduce alle soglie del Casinò. Per il prossimo aggiornamento, anticipo che ci sarà un regalo di Galla88.... e attenzione a San Valentino ! Data sempre assai perigliosa : Charlie Brown lo sa bene !
E, sempre, grazie a Jun’Ichiro, senza il quale questo non sarebbe stato possibile.
 
VI - Troubles passés, troubles présents.
 
Una settimana dopo, avevano fatto una lunga cavalcata, spingendo César e Alexandre al galoppo sino al lago. Smontati da cavallo, si erano distesi sotto la loro quercia. La calura di inizio luglio non dava tregua e non tirava un alito di vento.
"Bene, io ho troppo caldo: credo che farò un bagno rinfrescante", aveva detto, alzandosi e inziando a spogliarsi.
 
"Ma, Oscar...", aveva balbettato lui. "Nanny...tuo padre, ci hanno vietato di fare il bagno insieme":
 
"André, ma noi non stiamo facendo il bagno insieme"; aveva sorriso lei, sciogliendo il laccio della camicia e togliendosela, restando vestita solo della sottilissima camiciola di batista. "Io voglio prendere un bagno rinfrescante perché sono molto accaldata, e tu non stai facendo altro che seguirmi per tenermi d'occhio come ti è stato comandato di fare, e per controllare che non mi succeda nulla di male, secondo quanto rientra nelle tue mansioni".
Quindi aveva finito di spogliarsi e, ammonticchiati gli abiti, si era avviata verso quell'invitante specchio d'acqua fresca.
E lui, André, aveva raccolto quell'invito che era anche una sfida, aveva fatto lo stersso e l'aveva seguita, e per quel giorno avevano ancora giocato e scherzato come quando erano bambini, perché André aveva capito che, nonostante fosse bella come Diana al bagno, Oscar non aveva agito per provocarlo, o per malizia,  - cosa di cui era completamente priva-: no, con il suo gesto voleva solo ribadire che per lei nulla era cambiato, fra loro due, che era sempre la sua compagna di giochi, di duelli, di nuotate, di cavalcate, di tutta una vita; che nulla doveva cambiare, che lui era il solo punto fermo di un'esistenza che cambiava troppo velocemente, e che anche se presto non sarebbe più stato tempo di correre e saltare, per quanto possibile Oscar non avrebbe mai rinnegato quegli spazi di spensieratezza e confidenza che aveva saputo costruirsi e strappare con André.
 
« Qualcuno ti troverebbe stranamente somigliante alla Diana al bagno degli affreschi del salone da ballo», aveva cercato di scherzare lui, un attimo prima di immergersi nel lago, testimone di tanti loro pomeriggi spensierati.
 
« Vedi di non fare la fine di Atteone, allora », gli aveva risposto Oscar, con una risata,. « E sbrigati a venire in acqua, o faremo tardi », aveva aggiunto.
 
Come Atteone ... quelle parole gli erano evidentemente risuonate a lungo nella testa. Un semplice richiamo mitologico, scontato e naturale: quante volte avevano letto Ovidio e Omero insieme?
 Quante volte avevano ragionato di miti?
"Io mi sento Achille", diceva lei. Achille, biondo e bellissimo come la sua Oscar, pensava André ; però, sicuramente, Oscar non pensava all’aspetto fisico, in quella identificazione : al suo aspetto, lei, non ci pensava mai. "Ma Achille muore giovane, Oscar", obiettava debolmente lui.
 "Però Omero non lo dice, André: ce lo mostra vincitore. E anche clemente, alla fine". "Io invece mi sento Ettore", azzardava André.
 "Ma è Ettore è sconfitto, André!" E invece ... forse Oscar aveva capito, e aveva fatto finta di niente, o forse no.  E se non aveva capito, forse, era meglio così.
 
Oggi mi hai raccomandato di guardarmi di fare la fine di Atteone, Oscar. Oh, Oscar, ma tu lo sai, vero, che io per te  mi farei sbranare da mille e mille cani, sopporterei di tutto, pur di stare con te, pur esserti accanto, pur di vederti, trionfante nella tua bellezza purissima...
E adesso Oscar,  leggendo di nascosto ("a tradimento", si rimproverò, mordendosi il labbro : e non era forse il tradimento un crimine degno della corte marziale, per un soldato ?) quelle parole sul diario di André, si sentiva terribilmente imbarazzata, e capiva, anni dopo, che lui aveva compreso tutto di lei, che le aveva sempre letto dentro come nessun altro aveva mai saputo fare.
 
Ora si sentiva anche in colpa, però, perché per quell’incarico al Casinò di Parigi gli aveva preferito Girodelle.
 "Assurdo"; si riscosse, scuotendo la testa di riccioli biondi, "Assurdo. Perché mai dovrei nutrire dei sensi di colpa? Quella di Girodelle è stata la scelta più ragionevole e corretta. Il casinò è un luogo affollato di nobili, e il visconte di Girodelle non solo sarà una presenza naturalissima, ma non si formalizzerà certo a giocare, e forse a perdere, forti somme":
 
Avrebbe voluto andare avanti nella lettura, ma era ormai chiusa in biblioteca da troppo tempo, e rischiava di essere scoperta. Rimise il diario nella stessa posizione in cui l'aveva trovato, e riguadagnò la sua stanza con il cuore in tumulto, combattuta fra la sorpresa, la tenerezza, il senso di colpa, lo stupore, e un sottile turbamento, un'inquietudine prima sconosciuta, ma non del tutto spiacevole.
 
PALAZZO JARJAYES, venerdì sera.
 
« Oscar, sei sicura di ricordare come si danza da donna ? « 
« André, non essere impertinente ! ». Nanny, con tono piccato, aveva preceduto la sua risposta.
« Non credo che sarà necessario danzare, André. Sto andando al Casinò, non a un ballo a corte. E in ogni caso ci sarà Girodelle, se sarà necessario, a rinfrescarmi la memoria »
Ecco, l’aveva detto. Si sarebbe morsa la lingua, adesso. Guardò André, temendo di incrociare uno sguardo offeso.
 Invece nei suoi occhi brillava una fiammella scoppiettante di sarcasmo.
« Nel caso, potrai sempre chiedergli di essere tu a guidare. In fondo, è pur sempre un tuo sottoposto, no ?!»
« André !Ma si può sapere che cosa ti prende questa sera ?! Come ti permetti di parlare in questo modo a Madamigella Oscar ?! ». La nonna sembrava fuori di sé, forse perché anch’ella sentiva l’emozione connessa all’avvenimento epocale della serata ; ma André con una risata minimizzò il suo sdegno, e si allontanò.
« Va bene, va bene ! Ho capito: ho esagerato ! Mi ritiro in buon ordine ! », disse dandole le spalle e infilando la porta, non prima di avere afferrato una mela rossa da un cesto; e si allontananò così, mentre la lanciava in aria e la riprendeva al volo, ritmicamente.
 
André
Oscar....ma tu credi davvero che io ti abbia lasciata andare a cuor leggero al Casinò ? Con Girodelle ?
 E se fossi in pericolo ?
E se venissi riconosciuta?
E soprattutto, credi che sarei felice di sapere che, se mai danzerai mai in abiti femminili, tu lo farai per la prima volta stretta a Girodelle, e non a me ?
Sono un pazzo, lo so, ma ricordo quando, dopo le prime lezioni di ballo con il maestro Lubin, un giorno, sull’erba, ti avevo proposto di ballare facendoti guidare.
« Ma così ballano solo le femmine, André ! »
« Oscar, ma tu sei una femmina ! »
Mi avevi guardato contrariata, con una luce stranamente fredda nei tuoi occhi color fiordaliso.
« Vedi, potrà sempre sempre accadere che tu debba ballare in abiti da donna", avevo provato a giustificarmi, mortificato, ghiacciato da quella lama azzurra nei tuoi occhi.
 
 Ma tu avevi continuato a guardarmi sdegnata, come se mi fosse uscita di bocca una enormità clamorosa, e allora avevo chinato il capo e lasciato perdere, mi ero arreso, come sempre, e avevo fatto cadere il discorso.
In fondo, non è dovere di un buon attendente darla sempre vinta al suo padrone?
 
         Eppure, Oscar, tu non lo saprai mai, ma io, se solo potessi, ballerei con te di fronte al re in persona,  anche mentre indossi la tua uniforme rossa, soprattutto mentre indossi la tua uniforme rossa, che ti rende così altera e regale, mentre solo io so quanto tu possa essere anche dolce e fragile: perché tu sei questo, Oscar, la mia insostituibile, preziosa, unica Oscar.
 
 
 
   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Dorabella27