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Autore: fiphina    18/02/2022    1 recensioni
"Capisco" proseguì lo sconosciuto "So bene come ci si sente ad essere sottomessi. Quando sei temuto per i tuoi talenti"
"Lo sai davvero?" sussurrò in risposta il ragazzo, sollevando entrambe le sopracciglia, lasciando trasparire una finissima punta di sarcasmo in quella finta domanda.
"Si, lo so. Ed infatti... penso proprio che in te c'è esattamente ciò che cerco per i nostri ranghi, Severus"
Le sopracciglia del giovane serpeverde scattarono nuovamente, ma verso il basso insieme alle palpebre: stavolta le parole che udì suscitarono in lui un punto sospettoso nei riguardi del suo misterioso interlocutore, spingendolo a spostare lo sguardo nella sua direzione.
"Non capisco... di quali ranghi parli? Chi sei tu?"
Lo sconosciuto si voltò lentamente alla sua sinistra, mostrando a Severus il volto pallido e visibilmente intaccato nascosto sotto il cappuccio nero del mantello; lo fissò per diversi secondi, prima di dargli finalmente una risposta.
"Tu sai chi"
Severus non lo sapeva ancora, ma la decisione che prese quella sera avrebbe scatenato una serie di orribili conseguenze; non sapeva ancora di aver commesso il peggior errore della sua vita.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Come li aveva chiamati? Dissennatori?

In che senso si nutriva di ogni ricordo felice?

Di che razza di creatura stessero parlando proprio non lo aveva capito... anzi, non le interessava minimamente!

Era lì per un altro motivo.

Purtroppo, però, non aveva avuto l'opportunità di mettere in atto ciò che si era prefissata, per cui fu costretta a rinunciare.

Ovviamente niente sarebbe rimasto in sospeso, perché la vera opportunità le era stata comunque servita su di un piatto d'argento nel momento in cui la sua straordinariamente dotata sorella minore aveva avuto la brillante idea di invitarlo a casa loro.

Ciononostante, ogni volta che si soffermava a riflettere su quei due non poteva evitare di avvertire un forte bruciore partire dal centro dello stomaco fino ad arrivarle in gola.

Proprio come Severus aveva fatto in precedenza quando si era accorto delle potenzialità di Lily Evans, Petunia sgusciò via dal cespuglio e raggiunse in fretta casa sua prima che sua sorella e il suo nuovo amichetto potessero accorgersi della sua presenza: non lo avrebbe mai sopportato.









 

Lei.

Quella sarebbe era la risposta alla domanda che Lily gli aveva posto quel pomeriggio.

Severus non aveva nessun ricordo felice legato a qualcosa o qualcuno che non fosse la piccola Evans; il tempo che trascorreva insieme a lei.

Allora perché alla fine non le aveva dato anche la diretta risposta alla domanda che lei gli aveva posto?

Questo particolare mise di malumore il giovanissimo mago, ma decise di non permettere che questo guastasse il pomeriggio che avrebbe trascorso a casa di Lily; beh, in realtà c'era più di una motivazione che contribuiva ad influire sul suo attuale stato poco sereno ed era proprio recarsi a casa della sua migliore e unica amica.

Non si sentiva a suo agio con i babbani, tanto più se ci sarebbe stata quella sciocca babbana della sorella.

Per un breve momento Severus pensò di non andarci più, ma cambiò subito idea: doveva concentrarsi su Lily, su lei soltanto.

A Lily avrebbe fatto piacere se fosse andato, lo aveva pregato, perciò non voleva assolutamente recarle un dispiacere, non adesso che le cose tra loro andavano più bene che mai; la rossa gli aveva successivamente detto di portare i libri, se voleva, così avrebbero potuto anche studiare un po' nel frattempo: proprio come lui, la sua migliore e unica amica considerava ogni momento di studio una preziosa occasione per imparare.

E proprio come durante il pomeriggio nel parco, anche stavolta per merenda vi sarebbero stati dei gustosi muffins preparati da Lily.

Severus aveva imparato bene a sgusciare via di casa senza essere visto, non che ai genitori la faccenda importasse (riguardo a sua madre nutriva ancora dei dubbi, ma i fatti parlavano chiaro), ma conosceva l'importanza di essere cauti.

Le strade di Spinner's End erano generalmente poco affollate, quel poco però, spesso e volentieri, alludeva a gruppi di bambini in sella a bizzarri mezzi di trasporto apparentemente fragili a due ruote e pedali; fu esattamente con uno di quelli che aveva vissuto uno spiacevole episodio: aveva riconosciuto il rumore tipico di quegli aggeggi alle sue spalle, ma non si era aspettato che gli passasse proprio di fianco e ad una velocità notevole.

Severus non perse l'equilibrio, ma il suddetto tentativo di non capitombolare a terra gli giocò uno scherzo decisamente poco opportuno considerate le circostanze: mise il piede sinistro in una pozzanghera, finendo per schizzarsi acqua sporca sui vestiti, sul viso e i capelli.

Oltretutto, i libri non avevano fatto una fine migliore.

Ora come avrebbe potuto presentarsi da Lily in quelle condizioni? Conoscendola non avrebbe riso di lui, anzi, l'avrebbe sicuramente aiutato, ma non poteva fare a meno di sentirsi in totale imbarazzo.

Insomma, già si sentiva ridicolo; conciato in quel modo era pressoché orribile.

Un particolare però non lo distolse dal recarsi da Lily: sollevando il viso incrociò il proprio sguardo serio con quello della responsabile, la quale commise un grave errore nel guardarsi indietro a prescindere da quale fosse la ragione che l'aveva spinta; ella infatti spalancando gli occhi riprese subito la sua corsa, sparendo oltre un vicolo.

Guarda caso, il vicolo che lui avrebbe dovuto imboccare.

Prima di proseguire si guardo gli abiti bagnati e sporchi di fango... se solo avesse avuto una propria bacchetta... gli sarebbe bastato un semplice incantesimo...








 

Petunia rientrò in casa alla velocità della luce.

I loro genitori erano usciti per un impegno importante che non avevano potuto rimandare, mentre a lei toccava occuparsi di Lily ed era andata a prendere, per ordine della madre, delle medicine perché dalla sera precedente la sorella minore accusava sintomi di un raffreddore, ragion per cui entrambe non erano potute andare a scuola.

Poco dopo dalla porta si udì bussare, rumore che fece voltare Petunia di scatto verso l'ingresso.

Doveva essere lui.

Ancor prima che potesse muoversi, sentì un piccolo rumore provenire dalla loro camera, vide poi Lily, in pigiama e senza pantofole, correre ad aprire; fu in quell'occasione che Petunia ne approfittò per sparire in un'altra stanza.

Fuori dal loro campo visivo, la bionda si fermò a riflettere sul perché aveva sentito l'automatico impulso di scappare: lo aveva fatto perché semplicemente non voleva vederli? Oppure per un altro motivo? Lo strano bruciore all'interno dello stomaco gli ricordava che lui l'aveva riconosciuta quando gli era andata apposta addosso con la bicicletta.

Temeva qualcosa? Non voleva incontrarlo perché aveva paura? Di cosa aveva paura? Aveva paura che lui potesse farle del male per vendetta? Dopotutto, con quello che facevano c'era da aspettarsi qualsiasi cosa in qualsiasi momento.

No.

Questo non avrebbe impedito a Petunia di mostrare il lato forte del suo carattere.

Non si sarebbe lasciata intimorire, soprattutto da lui.









 

"Mi dispiace per quello che ti è successo" mormorò Lily, sinceramente dispiaciuta nel vedere il migliore amico in quelle condizioni; lo portò in bagno e lo aiutò a sciacquare almeno il viso e i capelli neri "Purtroppo c'è gente maleducata in giro"

Severus avrebbe aggiunto che la persona in questione era la sciocca babbana di sua sorella, ma stranamente rimase in silenzio limitandosi ad un cenno di assenso con la testa.

Mentre si asciugava il viso con un asciugamano bianco che Lily gli aveva procurato, corrugò la fronte quando la sentì starnutire, chiedendole se stesse bene; la bambina sollevò le spalle, spiegandogli l'attuale situazione in cui sfortunatamente si trovava dalla sera precedente.

"In questo caso sarebbe utile la pozione pepata" se ne uscì in risposta il giovanissimo mago, attirando lo sguardo interrogativo della bambina dai capelli rossi.

"E quella che si usa per curare il raffreddore?"

"Esatto"

"Beh, se mi dici che ne hai un po' mi farebbe davvero comodo" scherzò Lily, riuscendo a trascinare Severus in una piccola risata divertita "Ti piacciono le pozioni?"

"Mh, non è l'argomento che prediligo, ma abbastanza" già, e qual era l'argomento che prediligeva? I suoi pensieri vennero interrotti dalla rossa.

"Sai che mia mamma è esperta di profumi? Raccoglie tanti fiori diversi e crea delle miscele profumate meravigliose. Una volta l'ho aiutata anch'io e da quel momento è piaciuto molto anche a me, infatti ogni volta che lei me lo permette le dò una mano, ma devo fare molta attenzione altrimenti si rischia di combinare un disastro. Mia madre ha sempre avuto questa passione, per questo ha chiamato me e mia sorella con i nomi di due fiori. Lily ad esempio significa..."

"Giglio" la precedette il giovanissimo mago.

"Esatto! Come hai indovinato?" Severus non rispose mai nemmeno a questa domanda, restando a guardare la sua migliore e unica amica con un sorriso appena accennato; da parte sua la rossa si sentì per un momento in imbarazzo "In un certo senso la creazione di profumi si potrebbe alludere alle pozioni, non credi anche tu, Severus? Vorresti vedere il laboratorio di mia madre?"







 

Petunia aggrottò la fronte: le stava scoppiando la testa nel tentativo di comprendere quello che stava leggendo in quel dannatissimo libro.

Ne aveva sfogliato quasi la metà, stava per girare l'ennesima pagina quando scatto con la testa verso destra, ritrovandosi faccia a faccia con lui.

La bionda non poté evitare di provare la stessa brutta sensazione di quando lo aveva quasi fatto cadere per intero nella pozzanghera; eppure si era nascosta per bene in modo da non essere vista... nonostante tutto cercò di reggere quello sguardo, ma ritrovarsi improvvisamente addosso quegli occhi gelidi e neri come due tunnel bui senza via d'uscita la paralizzarono all'istante.

 

   
 
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