Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Filia martis    27/02/2022    0 recensioni
Quando il fratello perde la guerra contro il Nord, Sveva sa che deve agire in fretta per evitare che i suoi nemici invadano il suo regno. Persino scendere a patti con chi è totalmente diverso: il suo nemico.
Ma gli dèi hanno in mente altri piani ...
Genere: Guerra, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sveva



«Dai tu la notizia all'Erede del Nord, Raebert?»domanda Thorell, fissando un punto dietro le mie spalle.

Sollevo lo sguardo verso il più piccolo di noi e aggrotto la fronte: perché deve essere Raebert a comunicare con l'Erede del Nord? Io potrei continuare ...

Sgrano gli occhi incredula e freno immediatamente i miei pensieri, rimproverandomi duramente: non dovrei nemmeno rivolgere parola al Principe straniero, altro che comunicargli il permesso di poter varcare i confini di Sphores!

«Zio Igor non sarà molto d'accordo ...»risponde Raebert, portando la mano all'elsa della sua spada. «Tuttavia credo di essere sicuro nel non dover sospettare qualche scelleratezza da parte del Distruttore. Il coraggio di nostra sorella nell'affrontare l'Erede del Nord a viso aperto e senza paura è per me un esempio!»

Nonostante Raebert non possa vedere il mio viso, gli rivolgo un sorriso e Suplizia strofina il suo capo contro quello di Karon. «Sono fiera di te, fratello!»

Lui china il capo e prende le mie mani tra le sue. «Ed io di te, sorella.»

«Lo siamo tutti.»annuisce Thorell, sistemandosi il mantello all'altezza del collo. «Questo coso pesa quanto un macigno!»

Trattengo una risata: per quanto l'anima di Thor sia antica e potente, egli è ancora un fanciullo e, di conseguenza, i suoi atteggiamenti e il suo comportamento, rispecchiano appieno la sua età anagrafica.

Raebert ridacchia. «Sistemati, fratello: stiamo per avere il nostro primo incontro diplomatico.»

Mi faccio da parte e Raebert si mette alla testa del nostro trio, in mezzo a Thorell e me. Zio Igor accenna un passo e sembra volerci richiamate all'attenzione, ma un solo sguardo di Raebert interrompe ogni sua intenzione. Gli occhi di Suplizia mi permettono di studiare il volto del Re delle Fenici, che sembra sconvolto e sul punto di avere un qualche malore per la scelta avventata di mio fratello; tuttavia non interrompe il nostro breve cammino verso l'Erede del Nord e i suoi uomini, che non hanno accennato ad abbandonare le proprie armi come si converrebbe ad un incontro diplomatico e delicato come quello che stiamo per avere.

*Quanta arroganza!*, commenta Raebert, schioccando la lingua com'è suo solito fare. *Non è cambiato di una virgola dall'ultima volta che l'ho incontrato, nella Valle di Anderon!*

Aggrotto la fronte. *L'hai incontrato nella Valle di Anderon?*

Mio fratello annuisce quasi impercettibilmente, poi si ferma proprio di fronte al Distruttore, che lo fissa con indifferenza; indifferenza che in realtà nasconde diffidenza e curiosità, lo noto benissimo dalla luce che illumina i suoi occhi grigi pieni di domande.

Il silenzio scende su di noi, mentre gli uomini si fissano l'uno con l'altro, alle volte socchiudendo gli occhi con una malcelata sfiducia. Temo che questa sfida all'ultimo sguardo avanti per un bel po', finché qualcuno non deciderà di deporre l'ascia da guerra e inizierà a parlare del motivo per cui ci troviamo in questa radura e di ciò che l'Erede dei Draghi mi ha chiesto per terminare il conflitto senza altri spargimenti di sangue. Peccato tuttavia che l'irreale silenzio che ci attornia continui a persistere.

*Prendi tu le redini dell'incontro e fa le presentazioni, Sveva!*, mi suggerisce Suplizia, annoiata come me dal mutismo degli uomini che ho di fianco e di fronte. *La situazione ormai non può peggiorare più di quanto già è.*

Trattengo un sorriso, mordendomi le labbra con i denti. Con fare guardingo e molto attento, compio un passo in avanti sulla destra, per ritrovarmi tra i miei fratelli e i Draghi, che ora fissano tutti me, sospettosi di chissà quale mia mossa!

«Erede del Nord, Egli è l'Erede dell'Ovest, Raebert Turnaxes, figlio di Seiros, nipote di Stefan.»dico con voce un po' esitante, per poi rivolgermi a Raebert. «Fratello, Egli è l'Erede del Nord, il Principe Thromos Vhoranys.»

«É un piacere rivedervi, Principe Thromos.»afferma mio fratello, lasciando la presa sull'elsa della sua spada e porgendo la mano destra con il palmo rivolto verso l'alto al Distruttore, in segno di tregua. «Siete il benvenuto all'interno dei confini di Sphores!»

Thromos Vhoranys lo fissa negli occhi per qualche attimo, rimanendo in silenzio. «Vostra sorella vi ha detto cosa voglio da Sphores?»

Sgrano gli occhi e deglutisco: più che un Principe Erede, il Distruttore è un rozzo maleducato! Non si è presentato a mio fratello, non lo ha ringraziato per il benvenuto a Sphores e non ha nemmeno mostrato l'intenzione di lasciare le armi! Per di più ha subito messo le carte in tavola con un'insensibilità unica!

Stringo i denti tra di loro e chiudo le mani, infilando le unghie nella carne dei miei palmi, sentendo nascere nel mio petto un sentimento che solo Kyrill è riuscito a risvegliare nel mio cuore: la rabbia. Le mie orecchie iniziano a fischiare e il mio viso sembra andare a fuoco, mentre con gli occhi di Suplizia vago sui volti dei Draghi e su quelli dei miei fratelli.

Nel frattempo, Raebert ha abbassato la sua mano e l'ha riposizionata sulla sua spada. «Non vi verrà impedito di cercare Kyrill a Sphores, Distruttore.»dice mio fratello, con aria di sufficienza. «Potrete alloggiare al castello. Sotto il mio stesso tetto.»

«Vi sarà concesso un mese di tempo per catturare Kyrill.»interviene Thorell. «Non un giorno di più e senza l'aiuto di nessun Leone.»

Uno degli uomini del Distruttore, quello che gli somiglia molto, ghigna. «State tranquilli: impiegheremo molto meno tempo a trovare quel cogl ...»

«Bada alla tua linguaccia, fratello!»lo interrompe Thromos Vhoranys. «Stai parlando alla presenza di una Principessa, non di fronte ai nostri soldati!»

Oh beh, ecco spiegata la somiglianza tra i due: il legame fraterno. Il guerriero deve quindi essere Xcoros, il pistos dell'Erede del Nord ...

«Fate attenzione ad essere così sicuri di trovare Kyrill.»continua Raebert, sorprendendomi con il suo tono fermo e diretto. «Egli conosce le nostre foreste meglio di chiunque altro e sa dove nascondersi.»

«Allora sarà una caccia movimentata ed eccitante.»commenta il Distruttore, come a voler mettere un punto alla conversazione. «Fratello, di' a Gunnar e Rafael di seguirci a Sphores. E dite a ogni soldato che varcherà questo confine di non permettersi troppe libertà: dobbiamo catturare una persona e solo quella subirà la mia ira e la mia vendetta.»

A quelle parole, un brivido mi percorre la schiena e stringe la base del mio collo in una morsa gelida. Gli occhi dell'Erede del Nord luccicano di sete di sangue e anche la sua persona trasuda voglia di scatenare violenza nei confronti di colui che era mio fratello.

Ed io non vorrei trovarmi nei panni di Kyrill, quando il Principe Drago lo troverà. Perché Thromos Vhoranys troverà Kyrill, ne sono sicura: la sua espressione è così sicura e determinata, che non mi aspetterei altro da questa situazione.

E che gli dèi, se ancora provano della compassione nei confronti di Kyrill, lo proteggano e facciano terminare in fretta le sue sofferenze.

 

Barbara



*Li sento nelle vicinanze della Foresta di Laerthus!*, dice Caray, virando con le ali verso destra. *Percepisco delle anime molto forti e feroci, insieme a quelle della nostra famiglia ...*

Sgrano gli occhi terrorizzata da un brutto sospetto. *Non saranno prigionieri dei Draghi, vero?*

*No, le auree di tutti sono pacifiche. Alcune meno - anzi, molto meno -di altre, tuttavia sono calmi e nessuno ha intenzioni malvage.*, mi calma Caray.

Tiro un sospiro di sollievo e, mentre Caray mi porta da Sveva, ripenso al sogno che ho avuto la notte appena trascorsa: la famiglia Svytjod ha sempre indirizzato le proprie figlie verso due sole strade, il matrimonio con l'Erede dell'Ovest o la vita sacerdotale come spose vergini di Inaer; eppure, questa notte, Inaer stesso mi ha comunicato che il destino di mia cugina Sveva è mutato e che ella non prenderà mai i voti, proprio come me.

Se devo essere sincera, appena ho aperto gli occhi al mattino, ero sconvolta e senza parole - e quest'ultima cosa non mi capita spesso ... -: Sveva e io siamo cresciute con un unico obiettivo di vita, servire il Tempio Dorato di Inaer. Nessuna di noi due ha mai avuto il tempo per pensare a un altro tipo di futuro, un altro tipo di vita. La nostra famiglia ha sempre scelto per noi ogni cosa, iniziando dall'imposizione dei voti, tradizione ormai millenaria che vuole ogni donna nubile della nostra famiglia divenire sacerdotessa del Glorioso Inaer, il Dio della Vita, della Guarigione e della Morte. Egli è il protettore della nostra dinastia e padre del Primo degli Svytjod, il sacerdote Arrold, che fu il primo a promettere in moglie la sua prima figlia all'Erede dell'Ovest e indirizzò al sacerdozio le altre figlie femmine più piccole, così da mantenere "in famiglia" il culto del suo divino genitore, uno dei più importanti dèi del nostro mondo.

Non è quindi strano che al Tempio Dorato si trovino sacerdotesse che sono tra loro sorelle o zie e nipoti o cugine, vicine o lontane, che sono le uniche che si occupano delle preghiere e dei riti del Padre degli Svytjod.

Secondo l'antica tradizione, anche Sveva ed io saremmo dovute entrare al Tempio, ma ...

*Ci siamo!*, esclama Caray, interrompendo i miei pensieri. *Siamo vicine a Sveva e Suplizia!*

*Ottimo, Caray!*, le dico. *Presta tuttavia attenzione a ogni cosa: non vorrei incappare nel nemico!*

Caray strilla e sbatte le ali nervosa. *Sveva è con il nemico!*

*Che cosa?!*, chiedo allibita.

Perché Sveva è con i Draghi?! Cosa sarà mai successo?! Possibile forse che mia cugina sia stata catturata dai nemici dell'Ovest?!

Caray fa un'improvvisa virata a sinistra e si posa sul ramo di un grande albero, dal quale possiamo vedere chiaramente un folto gruppo di persone che si fronteggian ... no, non si stanno fronteggiando, ma parlano pacificamente. Riesco a scorgere immediatamente la Principessa Sveva coperta dal suo cappuccio bianco e dall'armatura scintillante. Mia cugina sembra immobile tra i suoi fratelli e i guerrieri Dragoni, una presenza la sua che non viene minimamente presa in considerazione in mezzo a tutti quegli uomini.

Un tempo avrebbe preso le redini della conversazione anche senza il permesso dei guerrieri che la circondano e sarebbe riuscita a metterli d'accordo con la forza del suo coraggio. Se solo Kyrill non l'avesse piegata con la sua prepotenza, come si piega un giunco ancora verde e fragile ...

Improvvisamente, come se mi avesse udita arrivare, Sveva volta il capo verso di me e rimane ferma a fissarmi per un tempo che sembra infinito.

*Ci avviciniamo?*, mi chiede subito Caray.

*Ovviamente.*, le rispondo, impaziente di riabbracciare finalmente Sveva.

Sono trascorsi mesi dall'ultima volta che l'ho vista. Fu Kyrill il primo ad allontanarci dal castello di Fehu, poi mio padre che non voleva più che andassi a trovare Sveva perché non era sicuro per me e infine le voci sull'arresto di Sveva, rinchiusa nelle prigioni della torre proprio da suo fratello ...

Sveva mi sorprende quando inizia a camminare verso di me, abbandonando il gruppo di uomini. Sia i Draghi sia i miei cugini le rivolgono un'occhiata allibita e, appena Caray ed io ci dividiamo e torniamo ad essere due individui separati, non posso non udire le voci di rimprovero di mio padre e dei miei fratelli. Dovevo immaginarmi che il Re delle Fenici non sarebbe stato contento di vedermi a Sphores durante un momento delicato come questo; tuttavia sono felice di vedere Sveva spalancare le braccia per accogliermi con calore e affetto.

«Barbara, perché sei qui?»mi domanda mio padre, raggiungendoci infuriato. «Non dovresti ...»

«Zio, non angustiatevi!»lo zittisce Sveva, sciogliendo il nostro abbraccio, senza però lasciare la presa sulle mie mani. «Sono sicura che c'è un serio motivo per l'arrivo di Barbara qui.»

Annuisco e prendo un respiro. «Inaer ha voluto che ti fossi accanto, cugina adorata. E mi ha anche rivelato qualcosa riguardo al tuo futuro, mia cara. Riguardo al tuo futuro, ma anche al mio.»

La sento irrigidirsi, sorpresa sicuramente dalle mie parole. «Ne parleremo più tardi al castello, Barbara.»

«Non esserne preoccupata.»le dico subito. «Inaer sa sempre ciò che fa.»

«Non ne dubito, cugina.»conclude lei, voltandosi poi verso i suoi fratelli e avvolgendo il mio braccio con i suoi, come a volersi aggrappare a me. «Fratelli, vogliamo quindi dirigerci a Fehu e accogliere come si deve i nostri ospiti?»

Sgrano gli occhi sconvolta. Non saranno certo i Draghi ad essere gli ospiti di Fehu, vero?! Non è sicuro permettere ai Draghi di entrare a Sphores: una volta all'interno della capitale, nessuno potrebbe fermare un loro probabile attacco!

Rivolgo un'occhiata a Sveva. «I Draghi entreranno a Fehu?»

Lei annuisce quasi impercettibilmente. «È stato Svein Turnaxes a volerlo, dopo essere stato interpellato da Thorell.»

Sono sconvolta! Mai era accaduto che il capostipite dei Turnaxes ammettesse dei nemici all'interno delle mura di Fehu! Specie così vicino al termine di un conflitto ...

Sono curiosa di sapere cosa gli dèi stanno architettando e che forze stanno muovendosi nell'ombra: Inaer che libera me e Sveva dall'obbligo dei voti, Svein Turnaxes che permette ai Draghi di entrare a Fehu ...

«Barbara, dopo verrai da me.»ordina mio padre, guardandomi contrariato e deluso dal mio comportamento.

Abbasso il capo. «Come volete, padre.»

Il Re delle Fenici non aggiunge altro e si allontana per condurre tutti al castello di Fehu.

«Chiederò a tuo padre di non punirti.»mormora Sveva, carezzandomi il dorso della mano con il pollice, per mostrarmi vicinanza.

«Tu sai bene come placare l'animo irrequieto di mio padre!»ridacchio.

«Certo!»ride anche lei. «Placare il Re delle Fenici è una cosa che ho appreso da che eravamo piccole!»

«Mi hai salvata tante di quelle volte che mi sarà impossibile sdebitarmi con te in questa vita!»

Tutte e due ridiamo dei vecchi tempi, mentre camminiamo verso il Castello di Fehu, con gli occhi di tutti su di noi.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Filia martis