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Autore: fenris    02/03/2022    2 recensioni
Sono passati circa tre anni dal ritorno a casa di Arthur Weasley. Conclusa la battaglia contro i Gargoyle e i loro alleati in Inghilterra, le forze di Camelot decidono di fortificare la loro rete di alleati per poter liberare tutta l'Eurasia dai demoni. Ma sotto la luce di Ar'tuu, nuove mostruose ombre si muovono per stritolare il crescente regno. Riuscirà la Vendetta di Morgause a portare a termine i suoi piani?
*Successivamente sono presenti anche una manciata di elementi da Warhammer e Darksiders.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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L'arrivo del team Morrigan aveva ribaltato le sorti della battaglia. Il loro nuovo mecha aveva avuto rapidamente ragione dei pesi massimi e dei numeri nemici. Una volta che le probabilità furono nuovamente a favore dei difensori, il drago robotico si diresse dunque sopra la grotta in cui si nascondeva Merlino.

 

Il Charlie's legacy, dopo lunghe vampe di plasma e artigliate, bucò finalmente il terreno, penetrando nel nascondiglio dell'odiato Zashan, che era in attesa della nuova sfida. La lunga testa del mecha scese fin nel rifugio, e sputò uno dopo l'altro Arthur, Zhen Hi e Arama. I tre compagni percorsero i tunnel, scendendo fino ad arrivare al luogo ove Merlino controllava la battaglia attraverso la sua sfera di cristallo.

 

L'aria era a dir poco elettrica. L'avatar di Zashan fronteggiava i tre avventurieri con tutta la dignità di cui era capace, bucando Arthur con lo sguardo come se volesse bucargli il cranio mentre scendeva dalla creatura meccanica assieme ai suoi compagni, Zhen Hi e Arama stretti davanti al loro leader in attesa di ordini e pronti a scattare. Difficile dire cosa passasse nella loro testa mentre fronteggiavano colui che aveva orchestrato la nascita di Camelot e chissà cos'altro. La cosa era reciproca per Merlino.

 

“ Sono arrivato, dannato imbroglione- disse infuriato il ministro, sfoderando la sua elettrobacchetta e la sua spada sega, sulla cui lama erano incise le parole ' Mea Culpa'- e voglio delle risposte.”.

 

“ Su Charlie? Che dire, quando entrò nei cavalieri era una piccola gemma tra tanti altri già incredibili. Abile, carismatico e obbediente ai suoi superiori, per quanto idealista- affermò Zashan, la voce animata da una certa emmirazione- Gli avrei dato tutto per portarlo dalla mia parte. Se non ci fosse stato Ar'tuu, forse avrei utilizzato lui come re marionetta. Poi ho capito che qualche mago a corte mi stava tenendo d'occhio e corsi ai ripari.”.

 

“ Già, volle distogliere l'attenzione da Percival e Galahad e ti fece credere di essere il solo a conoscere la tua vera identità.”, rispose Arthur, ricordando la conversazione avuta col metore del figlio alcuni anni prima. Aveva ammirato la capacità del ragazzo di sacrificarsi per una causa superiore. E anche per quello si sentì ancora più colpevole di non essere stato con lui a proteggerlo.

 

' Mea Culpa'. Aveva inciso queste parole sul dorso della sua sega una notte, mentre era ubriaco. Illuminato dalle fiamme della forgia, aveva scritto il proprio cordoglio tanto sul metallo che nel cuore.

 

“ Oh, mi sarei dovuto aspettare che erano loro a sospettare di me. Comunque, riuscì a incaricare una tribù di Cernous abbastanza isolata di ucciderlo, sebbene riuscì ad uccidere una buonan parte dei suoi assalitori. E poi io distrussi i sopravvissuti per evitare fughe di notizie. Quanto potenziale sprecato.... ammetto di rivedere molto di lui in te. Entrambi siete disposti a fare di tutto per Camelot, persino a dannarvi l'anima con terribili segreti. Proprio come ho fatto io.”, concluse il mago con un sorriso beffardo, che enfatizzò ancora di più la rabbia di Arthur e dei suoi compagni.

 

“ Grazie.... spero penserai lo stesso quando ti avrò spaccato il cranio.”, affermò il Tecnomago, attivando a piena potenza la sua fidata motosega e buttandosi all'attacco, accompagnato dagli amici fidati, con un grido che avrebbe anticipato la sua tanto desiderata vendetta.

 

*****

Ginevra si ritrovò spinta all'indietro dall'ennesimo incantesimo dell'avversario, che incrinò una volta per tutte la sua armatura Mega- danno, lasciando la druida senza difese e soprattutto senza energie per continuare a combattere. Prima che potesse dare ai pochi soldati rimasti in vita il comando di fuggire, una presa telecinetica la sollevò per poi portarla davanti al suo nemico.

 

“ Più che degno della futura regina di Camelot, il vostro re ha decisamente gusto- disse Voldemort, molto soddisfatto dell'ultimo combattimento- è un peccato che morirete prima del tanto agognato matrimonio”

 

“ Fottiti.”, rispose lei sputando in faccia al Mietitore. Il volto di Voldemort si deformò per un istante, lasciando intravedere scaglie al posto della pelle e un naso schiacciato sotto i suoi occhi color del sangue. L'aspetto che avrebbe forse avuto in un altro mondo dove il secondo Cataclisma non era mai arrivato per la sua gente. Poco distante Molly sbattè il pugno a terra, lamentando la sua impotenza e la rabbia di morire per mano di quel folle.

 

“ Sfrontata, ma amorevole. Purtroppo non posso risucchiare la tua anima come ho fatto coi tuoi uomini, ma sarai comunque un ottimo simbolo per chi non vuole arrendersi.”, disse preparandosi a impalare la sua agognata vittima, quando con la coda nell'occhio vide arrivare una freccia di fuoco che dovette evitare coi migliori riflessi che aveva.

 

“ Mia signora!”, esclamò una voce femminile, approfittando di quel momento di distrazione per portare Ginevra in salvo. L'ultima cosa che la druida vide prima di svenire fu lo sguardo preoccupato di Ginny che la prese tra le braccia per trascinarla via insieme alla madre, mentre Harry avanzava minaccioso verso il malefico mago.

 

Il Mago da battaglia appariva come il vendicatore per eccellenza, stringendo nelle mani allenate sia la sua Vibro lama che il bastone prestatogli poco prima, ansioso di affondare entrambi nella carne dell'odiata nemesi.

 

“ Ah, Potter. Cominciavo a chiedermi quando saresti arrivato. Temevo che una guerra non fosse abbastanza per attirare la mia attenzione.”, disse con un lieve inchino il malvagio Mietitore, prima di ricoprire la sua staffa con una potente luce nera.

 

“ Una guerra non è abbastanza, ma la distruzione e il dolore che causano lo sono- disse il giovane Mago da battaglia, mettendo mano alla spada e posizionando i piedi in preparazione per il duello- e sua grazia sarà l'ultima persona a cui farai del male oggi”, concluse prima di alzare anche il bastone datogli da Ginny, la cicatrice sulla sua fronte che brillava di potere.

 

“ Mphh, Grifondoro fino alla fine, come tuo padre. Voglio proprio vedere se alla fine resterai in piedi, pieno di onore e gloria.”, rise il malvagio incantatore, mettendo davanti a lui la sua asta nera. Harry non fu particolarmente impressionato dalla bravado del Mietitore, sebbene nei suoi occhi smeraldini si potè vedere una scintilla di rabbia.

 

“ Sì, alla fine resterò in piedi. Ma non avrò bisogno di onore o gloria per la tua sconfitta. Solo la consapevolezza di aver vinto e aver liberato il Megaverso dalla tua presenza.”, rispose con tono aulico, disposo a tutto pur di vendicare tutti coloro che erano morti a causa sua.

 

“ Ripeto, Grifondoro fino alla fine, sei noioso come loro. Che spreco di potenziale però, insieme avremmo potuto costruire un impero.Hai qualcos'altro da dire prima di combattere?”, chiese con uno sbuffo seccato Voldemort, desideroso di concludere una volta per tutte la profezia che pendeva sulla sua testa da quasi trent'anni.

 

“ Muori!”, sentenziò Harry, saltando e calando all'attacco sul suo nemico giurato in un duello che avrebbe fatto nascere bellissime canzoni per i secoli a venire.

 

*****

 

Vrena aveva dato libero sfogo al suo desiderio di carneficina, mulinando la sua spada mutaforma con qualsiasi aspetto le venisse in mente e scatenando incantesimi necromantici a profusione. Ossa e sangue mulinavano attorno a lei, accompagnate ogni tanto da luminose anime che entravano nella sua bocca, riempiendola con un'estatica situazione.

 

Certo, i guerrieri di Psyscape erano una seccatura come sempre. I loro attacchi a base di energia mentale la bersagliavano in continuazione, lasciando forti sensazione di bruciore e indebolendola lentamente, mentre gli attacchi rivolti direttamente al suo cervello putrefatto non mancavano di farle abbassare la guardia. Oltre al fatto ovviamente che non poteva nutrirsi delle loro anime.

 

Ma tutti cadevano alla fine. Persino un Borg Anti- Mostro armato fino ai denti, che tentò di travolgerla e bruciarla con un lanciafiamme incorporato, venne tranciato in due dopo una valente resistenza prima che la sua anima venisse assorbita.

 

Mentre la non morta era intenta a leccarsi il palato con lo spirito del guerriero meccanico, un robot atterrò dietro di lei con un grande boato. Il mecha alzò lo sguardo sulla testa tumefatta di Vrena, e aprì il torace per far scendere Koromi e Ross. Le due compagne scrocchiarono il collo e si misero davanti a Vrena, che ridacchiò soddisfatta.

 

“ Ah, Koromi, benvenuta. Cominciavo a credere ti fossi dimenticata di quanto ho massacrato i tuoi amici.... mhh, circa Ventuno anni fa giusto?”, chiese mettendo le mani sui fianchi, inarcando il labbro violaceo.

 

“ Ventun'anni, due mesi, una settimana e tre giorni.”, rispose la samurai, impugnando una delle sue katane e mettendosi in posizione, lo sguardo più serio che mai.

 

“ Hai contato anche ore, minuti e secondi? Diamine, voi giapponesi siete davvero dei professionisti.”, chiese sardonica la non morta, ricevendo un cenno d'assenso.

 

“ Sì. Lo ricordo perchè esattamente un anno dopo mi sono fatta installare i miei impianti e quello successivo sono partita per l'America a cercarti. In un certo senso devo ringraziarti, è solo grazie a te se sono entrata nel team Morrigan e sono diventata ciò che sono. Senza di te non avrei fatto un decimo di ciò che ho portato a termine assieme ai miei compagni”, affermò Koromi, determinata come Ross non l'aveva mai vista.

 

“ Oh, di nulla. Devo dire che non potevo sperare in avversari migliori, in miliardi di anni sei l'unica cyborg dotata di energia spirituale che abbia mai incontrato. Neanche le unità Anti- Mostro sono come te. Diamo inizio alle danze?”, affermò dunque Vrena, avvolgendo la sua spada mutaforma con un pericoloso velo di energia necrotica.

 

Prima che le tre donne potessero cominciare il loro scontro, una colonna di fiamme verdi si frappose tra loro. Quando si diradavano, al centro del triangolo da loro formato si trovava un Tuska in piena forma, che si rialzò pompando i suoi immensi muscoli color smeraldo.

 

“ Sono tornato.....”, ridacchiò l'orco, puntando i suoi occhietti neri su Vrena, che rise sadica, ammirando la muscolosa e tatuata figura di Tuska. Dalla sua espressione non si vedeva altro che il desiderio di concludere il duello bruscamente interrotto giorni prima.

 

 

“ Ah, speravo di rivederti, amico mio. Volevo tanto concludere il nostro duello. Ti assicuro inoltre che ho dato un bel pugno a Ducson, poi, per aver osato interromperci.”, rise la non morta, mentre Tuska faceva apparire la sua ascia fiammeggiante, saggiandone il peso familiare prima di mettersi in guardia.

 

“ Tuska, scusaci se ci intromettiano, ma penso ti serva una mano. Ti secca lasciarci partecipare?”, disse Ross, accompagnando alla sua pistola una lama di energia psionica.

 

“ Più siamo meglio è, consideratevi le benvenute. Avanti, ragazze, facciamo un bel WAAAAAAGH!”, gridò a squarciagola l'orco col suo tipico grido di battaglia, lanciandosi all'attacco contro Nixla, in un impatto di potere che scosse la terra per quasi un chilometro.

**********

Forse forse avrei anche potuto attaccare questo capitolo al precedente, ma ormai...

Spero questi anticipi siano di vostro gusto, ormai mancano solo i duelli finali e un bell'epilogo che spiani la strada alla prossima storia, che sono ansioso di scrivere e pubblicare. Per favore, mandatemi un bel pò di commenti.

 

  
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