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Autore: slanif    04/03/2022    3 recensioni
100 Prompt.
100 Storie.
Alcune collegate, altre no.
Un'infinità di personaggi, anche i più improbabili.
Coppie sia Het che Slash.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Vari personaggi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Titolo: Giglio
Autore: slanif
Prompt: 9
Personaggio/Coppia: Severus Snape (Severus Piton), Lily Evans, accenni ai Malandrini, accenni James/Lily
Contesto: Malandrini / 1° Guerra Magica
Rating: Verde
Parole: 717


Severus Snape osservava Lily Evans da dietro una delle colonne del porticato, nascosto nell’ombra di una primavera ormai rigogliosa, che forniva riparo dal calore e da sguardi indiscreti. Severus era abituato a guardarla da lontano. La osservava da anni, ormai, vedendola trasformarsi da bambina a donna. Vedendola diventare sempre più bella, sempre più brillante, sempre più eterea e delicata, come i petali del fiore di cui portava il nome.
La osservava da anni, mentre sempre di più la ragazza si avvicinava a lui.
Severus cercava di non provare rancore a quella prospettiva, ma come poteva riuscire a contenere la sua collera? Aveva conosciuto Lily molto prima di James Potter, eppure, lei non riusciva a vedere altri se non quell’arrogante Grifondoro.
Dal suo nascondiglio, la sentì ridere, argentina e tintinnante, lucente come il sole che splendeva alto su Hogwarts quel giorno.
Il ragazzo sapeva da sempre di non avere nessuna speranza con la giovane Evans. Si era convinto che l’avrebbe guardata da lontano per sempre, assistendo alla sua felicità con qualcun altro. Ma perché quel “qualcuno” doveva essere proprio la persona che meno gli piaceva al mondo? Severus e James erano il giorno e la notte, opposti in qualsiasi cosa. Lì dove Severus era la luna, James era il sole. Dove Severus era la notte, James era il giorno. Il giovane Snape viveva nell’ombra e nel silenzio, mentre non c’era ala del Castello che non fosse riempita dalla voce tonante di Potter, così come della sua risata sguaiata quando il suo migliore amico Sirius Black diceva qualcosa che lo faceva ridere.
Severus trovava oltremodo fastidioso, tutto ciò, eppure Lily sembrava nutrirsi di esso. Sembrava brillare di fianco a James, illuminandosi in viso e facendo risplendere le lentiggini che le punteggiavano le guance e l’arco del naso. Severus avrebbe voluto tracciarle con le dita; passare i polpastrelli sopra la pelle delicata in una carezza quasi impercettibile, ma non ne aveva il diritto. Così, si consolava sfiorando i petali dei gigli che crescevano nel grande giardino di Hogwarts. Prendeva uno dei delicati petali tra due dita e chiudeva gli occhi, strofinando piano finché la sensazione si tramutava in fantasia e lui poteva illudersi che quella morbidezza fosse la pelle di lei. Ovviamente, l’incanto finiva non appena riapriva gli occhi e la realtà tornava a bussare alla sua porta, ma Severus ci si attaccava strenuamente, rincorrendo quella sensazione di benessere che null’altro al mondo era capace di dargli.
Mentre i capelli rossi di Lily risplendevano al sole, riempiendosi di infinite sfumature arancioni, Severus sospirò chiudendo gli occhi.
«Ehi, Mocciosus!» lo chiamò la voce di Sirius, grondande sarcasmo, mentre usava quell’orribile soprannome che gli avevano affibiato con tanta cattiveria. «Ti apposti nell’ombra come il maniaco che sei?»
Alla sua uscita, i suoi tre amici – James, Remus Lupin e Peter Minus – scoppiarono a ridere sguaiatamente mentre Severus si ritirava ancora di più nell’ombra con un’espressione di pietra in viso e Lily arrossiva furiosamente, bisbigliando accorata: «Smettila, Sirius. Lascialo stare.»
Lei lo difendeva sempre. Sempre. Anche se non faceva nulla per allontanarsi da quella combriccola, Severus si attaccava alla consapevolezza che Lily non aveva dimenticato la loro amicizia e che, seppur nelle loro enormi differenze, sapeva apprezzarlo come nessun altro. Era una magra consolazione, se confrontata al sentimento che nutriva per lei, ma Severus aveva imparato ad accontentarsi.
«E dai, Lily, non fare la guastafeste!» la rimproverò bonariamente James, buttandole un braccio sopra le spalle e scoccando a lui uno sguardo pieno di tronfio orgoglio, mettendo bene in chiaro che lei era sua. Come se Severus potesse dimenticarlo.
Ma Lily se lo scrollò di dosso e, impettita, si avvicinò al suo nascondiglio, fissandolo negli occhi.
Quelle iridi verdi... Severus era stato rapito da esse sin dal primo momento.
«Mi dispiace, Severus,» disse lei in un bisbiglio, non appena gli fu di fronte. «Non sono cattivi, sai, solo... stupidi.»
Severus forzò un sorriso. «Ormai ci sono abituato.»
Lily sospirò e gli sorrise con affetto. «Tu stai bene?»
Dolce, tenera, amabile Lily. Così splendida come il giglio più bello dell’intero giardino.
«Sto bene, grazie.»
«Bene,» annuì lei, prima di voltarsi e salutarlo con una mano, guardandolo da sopra la spalla con l’ennesimo sorriso.
Quei momenti, per Severus, rappresentavano tutto. E seppure non avrebbe mai avuto Lily come desiderava, poteva far sì che lei continuasse a sorridergli.
   
 
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