Anime & Manga > Battle Spirits
Segui la storia  |       
Autore: ShawnSpenstar    04/03/2022    0 recensioni
Un nuovo campionato mondiale di Battle Spirits alle porte, il primo anno di liceo, strani eventi che accadono all'interno del piccolo mondo della sua cittadina, una sorellina da proteggere, una situazione familiare non più perfetta; tutto nella vita di Hajime Hinobori, studente e duellante di quindici anni sta cambiando. Inseguendo il sogno di diventare campione mondiale, si imbarcherà con gli amici di una vita in una grande avventura che forse potrà farne ben più che un duellante migliore.
Pronti per una nuova storia nel mondo di BS, tra sport, avventura e momenti di grande demenzialità?
Varco apriti, energia!
Genere: Avventura, Demenziale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ballate per piccoli fratelli
 
 
 
-Pensino pure quello che vogliono- mugugnò mentalmente Hajime bevendo l’ennesima bibita portatagli da Mika -io non posso permettermi di perdere e, quindi, di stare a pensare a certi giochetti-
 
Chiuse un attimo gli occhi e, immediatamente, riuscì a materializzare di fronte a se le immagini dei suoi compagni del club, i suoi amici, che lo osservavano con aria delusa.
Il ragazzo sbuffò. Che diavolo volevano da lui, in fondo il giorno in cui avevano stipulato quello stupido patto loro lo avevano abbandonato all’università, non era nemmeno presente quando avevano stretto l’accordo, e poi lui non aveva mai acconsentito, e poi… e poi…
 
-… e poi hai paura di perdere contro dei dilettanti-
 
“Non sono dilettanti” sibilò rabbioso tra sé e sé
 
“Hai detto qualcosa Hajime?”
 
“Eh n-no, ni-niente” rispose trafelato alla barista che lo osservava con aria preoccupata
 
“Ok” sussurrò dolcemente, riempiendogli di nuovo il bicchiere “non preoccuparti per il conto, offre la casa”
 
“Grazie” rispose lui, quasi imbarazzato da tanta gentilezza
 
Vuotò il bicchiere con lentezza, come se ad ogni sorso corrispondesse un ripensare, ancora una volta e sempre più ossessivamente, agli eventi del giorno prima durante gunslinger; era furioso con se stesso, avrebbe dovuto essere assieme agli altri a festeggiare l’impresa di Kouta e Kataru, a cui era riuscito l’ingresso nel tabellone principale, e invece ancora una volta non riusciva a lasciarsi stare.
Richiamò la barista per poter avere un altro bicchiere d’acqua fresca e si sforzò di far scivolare via tutti quei pensieri molesti su future vittorie immeritate (o presunte tali) e sui suoi recenti marchiani errori, voleva perlomeno provare a godersi quel giorno di riposo in attesa del ritorno in campo per il tabellone principale.
 
In quel locale, al momento, aleggiava un silenzio quasi surreale; il grande salone, che nei due giorni precedenti era stato abituato a contare decine (se non centinaia) di presenze, oggi se non ci fossero stati gli adulti non avrebbe raggiunto i dieci clienti (Hajime compreso) e il piano di sopra, che nei giorni seguenti sarebbe stato pervaso da un rumorosissimo tifo, ora era muto come una tomba anche perché abitato da due che, in quel momento, erano così tesi da essersi quasi dimenticati come si parla... ovviamente, i sopracitati Kouta e Kataru.
 
Quando erano entrati, nessuno degli allora cinque frequentanti si era accorto di nulla e Hajime stesso era rimasto sorpreso quando i due, qualche minuto prima, gli avevano chiesto di fare un salto su per discutere qualche strategia; il ragazzo sbuffò appoggiando sul tavolo il bicchiere appena vuotato per la seconda volta, non aveva particolare voglia di parlare di BS (lui!) ma non poteva certo dire no al suo fratellino, specie dopo non essergli stato di nessun aiuto in quel breve momento di sconforto dopo la scoperta del suo primo avversario come semiprofessionista.
 
Si sollevò dalla sedia e diede un’occhiata veloce all’ambiente per vedere i suoi compagni di giornata: c’erano un paio di ragazzi, di cui non sapeva il nome, visti per la prima volta al gunslinger; c’era Chihiro che osservava di sottecchi un Kawashima che, a giudicare dalle occhiaie, non aveva dormito un secondo; c’erano i fratelli Hide e Hideji, cui a proposito doveva dei complimenti per il suo bel mazzo, intenti a parlare e a dare sfoggio dei rispettivi mazzi; infine, distanti dal resto della folla, stavano Arata e altri due uomini della sua età che il duellante non conosceva, ma che dovevano per forza essere suoi amici vista la cordialità con cui dialogavano.
Abbassò lo sguardo, evitando accuratamente di dare confidenze, e imboccò la scala a chiocciola che conduceva al piano superiore deciso a giungere in aiuto dei due fratelli minori bisognosi.
 
Quando li vide, si rese immediatamente conto che probabilmente aveva ampiamente sottovalutato il quanto fossero… ehm, bisognosi i due fratellini; il duellante della nazionale non riusciva davvero a capire come quei due, restando in silenzio tutto il tempo, avessero potuto fare un simile casino, con almeno una cinquantina di nuclei disposti su varie postazioni (non per forza corrispondenti ai tabelloni sui tavoli) e una pletora di carte sparse più o meno ovunque tra tavolo e pavimento.
 
-Ma che diavolo è successo qui?- si domandò -è scoppiata la guerra nucleare più silenziosa di sempre?-
 
Con discrezione, il nazionale fece per avvicinarsi al duo cercando di schivarne le attenzioni, purtroppo per lui le sue precauzioni si rivelarono del tutto vane e, solo con il suo primo passo, riuscì nell’ordine a: provocare uno strano rumore, come di una sassaiola; perdere l’equilibrio e lanciare un urlo di spavento; cascare a terra e, quindi, lanciare un altro urlo, questa volta di dolore, attirando l’attenzione di tutti i presenti e forse anche di tutta Kadode.
 
-Beh, ovvio che ci sia un mucchietto di nuclei per terra- commentò mentalmente il ragazzo, osservando spazientito le pietre che l’avevano fatto cadere -e perché non dovrebbero esserci? In fondo ci sono solo cinquanta altri tavoli vuoti-
 
Alzò lo sguardo, ovviamente imbarazzato per la figura da idiota appena fatta, ma la sola cosa che si trovò di fronte furono quattro occhi ancor più imbarazzati dei suoi, condite dalle classiche espressioni facciali di chi era appena stato colto con le mani nella marmellata.
A vederli in quello stato, il più esperto si intenerì e decise di rimangiarsi tutti i rimproveri e gli improperi a cui aveva pensato nel lasso di tempo tra la caduta e la presa di coscienza del perché fosse caduto; in fondo erano solo un ragazzino e un coetaneo storicamente timido e imbranato, peraltro al loro primo duello nel tabellone principale di un torneo ufficiale; era normale che fossero a disagio, anche lui lo era il… in realtà no, ma lui era una persona diversa, che non si preoccupava mai di niente se non di Battle Spirits.
 
-Ne sei proprio sicuro?- lo canzonò la sua voce interiore -stando agli ultimi tre mesi non si direbbe affatto-
 
Mandò prontamente a fanculo se stesso e ritornò a rivolgere la sua attenzione ai due disperati duellanti novizi. Dopo aver raccolto la maggior parte delle carte e convinto i due a fare ordine, il vicecampione mondiale si sedette accanto ai due e passò in rassegna i loro mazzi: almeno in quello era fortunato, avendo entrambi un mazzo giallo la strategia di base sarebbe stata la stessa, si doveva solo adattarla al relativo avversario.
 
“Ok, partiamo da te Kouta” fece il ragazzo “conosco Kimari e il suo mazzo come le mie tasche, per cui sarà più facile mettere in piedi un piano efficace, specie considerando che non utilizzerà ne Caotico Seimei ne Cleopatra
 
“Beh, il suo nuovo spirit non mi sembra così da buttare però” commentò il ragazzino visibilmente preoccupato
 
“E infatti quello è il nostro unico vero problema” spiegò il maestro “parliamo di uno spirit premio che, per quanto ne sappiamo, potrebbe essere sempre stato nelle mani di duellanti non professionisti, per cui cercare su BSTV un duello in cui sia stato usato per capire come affrontarlo è… decisamente una perdita di tempo”
 
Il morale dei due neofiti crollò a terra all’udire quelle parole; stavano perdendo pure quel poco di speranza che avevano all’inizio, se nemmeno il vicecampione del mondo Hajime Hinobori, che peraltro per Kouta era un idolo, era in grado di aiutarli chi avrebbe potuto? Forse solo Tegamaru e Arata, ma il primo era pressoché inavvicinabile senza un appuntamento e il secondo, negli ultimi tempi, sembrava costantemente essere impegnato in qualcosa, tanto da non aver nemmeno presenziato al gunslinger.
Dispiaciuto per la situazione in cui sentiva di star cacciando i due, Hajime si avvicinò a Kouta prendendo dalla tasca la sua penna ed estraendo un quaderno dalla sua valigetta scolastica; andando a memoria fece uno schizzo della carta compreso di immagine stampata e tutti i dettagli di gioco, concluse il tutto in circa cinque minuti: la figura era di certo stilizzata e parecchio lontana dalla rappresentazione reale, ma il resto c’era.
 
“Perfetto!” esclamò mostrando il pollice alto a Kouta “vieni qua, ora possiamo dargli un’occhiata”
 
Il ragazzo più piccolo si avvicinò e osservò la rappresentazione, effettivamente l’immagine avrebbe potuto essere qualunque cosa ma gli effetti erano scritti perfettamente.
 
“Partiamo dai vantaggi” iniziò Hajime indicando con la penna gli ideogrammi “l’effetto peculiare di questa carta è Immortalità; personalmente la considero una delle abilità peculiari, se non L’ABILITÀ PECULIARE, più difficili da sfruttare per via dell’impossibilità quasi totale di combinarla con la maggior parte degli altri effetti. Questo primo effetto, nello specifico, copre ben tre costi diversi, tutti e tre molto bassi e quindi facili da reperire, non è certo la miglior notizia del mondo ma ce ne sono di peggiori…”
 
Con un rapido gesto spostò la penna direttamente alla terza riga.
 
“Il secondo effetto è solo un’assicurazione contro la distruzione del mazzo, per cui non ci interessa” proseguì deciso il ragazzo, dando, di volta in volta, sfuggenti occhiate per assicurarsi di non aver perso l’attenzione dei suoi interlocutori “ciò che più ci deve preoccupare è il terzo effetto poiché permette a Kimari, contemporaneamente, di spostare una carta dagli scarti al fondo del mazzo, ingiocabile certo ma è un altro aiuto contro i deck out, e soprattutto di spostare due nuclei da uno spirit avversario alla riserva, una cosa molto da spirit viola; questa peculiarità è qualcosa che merita certamente attenzione ma, nel complesso, quello che abbiamo è una media di un effetto veramente pericoloso su tre, per trattarsi di uno spirit chiave non è chissà che”
 
Il minore dei Tatsumi sembrava recepire ogni singola parola di quel lungo discorso con la stessa attenzione con cui i soldati ascoltano gli ordini dati dal loro superiore; con lo sguardo seguì poi il nuovo spostamento della penna che viaggiò verso la parte alta del disegno, a segnalare gli ultimi dettagli.
 
“Paragonandolo ancora ai classici spirit chiave di Kimari, bisogna ammettere che i costi di evocazione ed elevamento sono probabilmente migliori (specie considerando che l’effetto burst Caotico Seimei non ne consente l’evocazione a zero), nulla di trascendentale, per carità, ma leggermente superiori lo sono” osservò prima di giungere agli ultimi due punti del suo discorso “i PB sono in linea con quelli dei soliti spirit chiave di tua sorella; ciò che davvero butta un po’ giù questo spirit è il genere, “Arti Nere” è una famiglia molto rara ed è difficile avere magie e nexus con effetti correlati all’appartenenza ad essa”
 
“Stando a sentire te, quasi non dovrei nemmeno preoccuparmi del nuovo spirit della sorellona” osservò Kouta molto più rincuorato
 
“Ecco, questa è una cosa che mai mi sentirai dire in tutta la mia vita” scherzò l’altro “in nessun modo inciterò mai un duellante a sottovalutare l’avversario o un suo spirit”
 
“Anche perché non ci faresti una bella figura” commentò Kataru “ti ricordo che, nella tua prima sfida contro Tegamaru, sei stato battuto da due Kakyuso
 
“Ehm, ehm, ma voi siete qui per imparare o per prendermi in giro?”
 
I due novellini preferirono rispondere con le risate rispetto che con le parole e, nonostante stessero sostanzialmente ridendo di lui, Hajime non poté che esserne soddisfatto: certo, fino al giorno del duello non avrebbe potuto sapere se i suoi consigli si fossero rivelati utili o meno, ma perlomeno era riuscito a far sentire a proprio agio i suoi due temporanei allievi, cosa molto importante specie per ciò a cui stava per arrivare.
 
“Per quanto riguarda te, Kataru, l’aiuto che posso darti è davvero molto relativo” ammise un po’ sconsolato “questo Yukio l’ho visto duellare meno volte di te, per cui conosco lui, le sue strategie e il suo mazzo esattamente al tuo stesso livello, forse anche meno”
 
“Non ti preoccupare, già lo immaginavo”
 
“Posso solo darti qualche consiglio generico in base alle mie esperienze” esplicò il ragazzo con la fascetta “per affrontare un avversario che sai essere più forte di te devi: mantenere sempre alta la tua concentrazione e prenderti il tuo tempo per ogni mossa; non escludere a priori nessuna mossa avversaria, le (brutte) sorprese sono sempre dietro l’angolo; e, infine, non lasciare che lo spirit chiave avversario diventi un’ossessione… ok, questa è personale, lo ammetto”
 
Non lo disse per caso, la sua mente ricreò l’immagine di quel suo primo duello contro Tegamaru, quello della sconfitta ai regionali. Ne riuscì, in particolare, a ripercorrere interamente un paio di turni e, come sempre, dovette ammettere come non fosse un bello spettacolo; escluso il recente duello contro Manabu, quello era stato di gran lunga il suo peggior duello e l’unico per cui il suo idolo, Arata Yakushiji, l’aveva apertamente rimproverato.
Quella era stata una delle giornate più dure della sua vita, almeno fino ai giorni più recenti.
 

 
… cominciava a diventare un po’ troppo ricorrente, quella formula.
 
 
“Ho un ultimo consiglio per te, Kataru” riprese il vicecampione di BS “so che, visto il tuo carattere, ti risulterà difficile farlo, ma non lasciare che questo Yukio Kawashima ti entri nella testa”
 
Il rosso coetaneo lo osservò con uno sguardo interrogativo.
 
“È per una cosa che mi ha detto tuo fratello” spiegò “mi ha raccontato che, durante il duello, questo Kawashima… gioca con te: all’inizio si mostra disinteressato e dosa le parole, poi invece ti punge con allusioni e ironie; ti fa perdere la calma fino a che non cominci a fare errori e a sconfiggerti da solo”
 
“E come lo batti uno così?”
 
“Io… non lo so” ammise tristemente “non sono molto bravo a capire le persone, non riesco a costruire rapporti se essi non comprendono in qualche modo Battle Spirits e non ho nemmeno abbastanza esperienza come duellante per darti il giusto consiglio”
 
Kataru soppesò le parole di Hajime e si rese immediatamente conto che aveva ragione: che senso aveva chiedere consigli su come battere Kawashima ad uno che non l’aveva mai visto duellare in prima persona; pensò a come, ancora una volta, si fosse dimostrato un codardo e uno stupido, ma, per una volta, quel pensiero non lo abbatté, anzi fu la base per un ragionamento che lo condusse ad una nuova soluzione.
 
“E… se lo chiedessi ad Arata?”
 
Al ragazzo con la fascetta non parve quasi vero di aver udito quelle parole, tanto che si zittì con un’espressione sorpresa sul volto; poi però quell’espressione trasfigurò in un convinto sorriso, era bello vedere che tutto il lavoro fatto per insegnare all’amico a non abbattersi alla prima difficolta era servito.
L’idea era eccellente, come confermarono gli altri due, e il più giovane degli Ohizumi era deciso a metterlo immediatamente in pratica; a differenza dell’Hinobori infatti, il rosso sapeva benissimo dove trovare il campione del mondo, da poco uscito dal club, nella sua vita di tutti i giorni.
 
“Ci ritroviamo stasera a casa tua, Kouta?” chiese, raccogliendo le sue carte, il ragazzo grassottello al più piccolo della compagnia
 
“Ok” replicò l’altro
 
E, ricevuto quell’assenso, Kataru Ohizumi scese al piano inferiore e, con passo insospettabilmente spedito, uscì dal club per imboccare quella che era una delle vie principale della città; la seguì fino ad arrivare ad un imponente edificio dall’aria moderna e austera al tempo stesso in cui entrò senza esitazione raggiungendo, al suo interno, la postazione all’ingresso.
 
“Buongiorno signora Yamanouchi” esordì il rosso salutando l’impiegata
 
“Buon… signorino Ohizumi? È lei?” domandò lei “cosa ci fa da solo in municipio?”
 
“Ehm, si” fece l’altro imbarazzato “i-io cercavo Arata”
 
“Il signor Yakushiji” lo corresse lei
 
“G-già, i-il signor Yakushiji”
 
“Passa di qua” suggerì la donna indicando una porta accanto a lei
 
Il quindicenne imboccò quel corridoio e si ritrovò nel dietro le quinte della sala d’attesa municipale dove l’ex campione del mondo e altri due “loschi figuri” erano intenti a lavorare per la comunità… da leggersi come “fare giochi di prestigio con le carte da BS”.
 
“Ehm ehm, Papà sarà molto felice di sapere cosa combinate qui” scherzò il ragazzo appena entrato
 
“Toh guarda, il signor figlio del sindaco” replicò Arata facendo venire un colpo ai suoi due amici che, infatti, cascarono dalle loro sedie come pere
 
Normalmente una scena del genere avrebbe fatto esplodere Kataru in una fragorosa e incontrollabile risata ma, per loro fortuna, quel giorno era troppo teso per pensare a divertirsi; in fondo aveva anche un ruolo istituzionale da rispettare, non poteva lasciarsi andare troppo.
Passò tra i due “cadaveri” osservandoli con un’aria altera esageratamente artificiosa, tanto che sarebbe risultato più credibile come pupazzo di un ventriloquo che come persona, a cui inspiegabilmente i malcapitati parvero credere visto che, dopo essersi goffamente rialzati, si misero perfino sull’attenti.
 
“Calmi signori” li blandì il giovane “guardate che mio padre non è mica l’imperatore”
 
“Si si, ci scusi”
 
“Di nulla” concluse il rosso rivolgendosi poi ad Arata “credevo che oggi fosse di turno il signor Kimura”
 
“Ricordi bene ragazzo, ma sono tornato al volo dall’Hokkaido per permettergli di prendersi una giornata di riposo” spiegò il campione “Mitsuo ha coperto tutte le mie assenze per motivi di carriera sportiva, ora tocca a me fare qualcosa per lui”
 
“Nobilissimo proposito, ma te ne vorrei proporre uno altrettanto nobile” fece il rosso con un tono da venditore porta a porta “aiutare un povero ragazzo ad allenarsi in vista del suo esordio da semiprofessionista contro un avversario fortissimo”
 
“E questo povero ragazzo avrebbe anche un nome?”
 
“Daiii, per favoreee!”
 
“Ma tu sei proprio sicuro di avere quindici anni?” scherzò “e va bene, aspetta la fine del turno e vedrò cosa posso fare”
 
L’Ohizumi lanciò le braccia al cielo in segno di esultanza e uscì di volata dal locale dirigendosi verso l’accoglienza; i due funzionari attesero di essere certi che il rampollo fosse fuori dal “raggio d’azione” delle loro voci per rilassarsi e lasciarsi andare ad una grassa risata.
 
“Se non lo sapessi già, non direi mai che quello è il figlio del nostro sindaco” osservò uno dei due
 
“Già, suo fratello è molto diverso da lui” replicò Arata, riportando lo sguardo sullo schermo del computer
 
“Il signorino Manabu? Altroché” commentò l’altro, anche con una punta di cattiveria nella voce “lui si che è un erede vero e degno di suo padre”
 
Arata sorrise divertito: era bello che ci fossero momenti in cui il peso delle confessioni dei suoi ragazzi risultasse meno opprimente e più… divertente, in un certo senso.
 
“Forse avete ragione” fece l’ex campione del mondo “eppure, tra i due, è Kataru quello che sa cosa vuole fare da grande”
 
“Cosa intendi dire?” gli chiese uno dei due colleghi
 
“Oh, nulla” minimizzò
 
Ma lui sorrideva ancora.
 
 
 
“Allora, proseguire dritto fino al parco, attraversarlo, prendere la seconda perpendicolare e arrivare circa alla metà della via” ripeté ad alta voce il ragazzo cercando di visualizzare mentalmente il percorso appena raccontato; era stato a casa della famiglia Tatsumi davvero poche volte considerando che lui e la primogenita erano… circa amici da quasi tre anni, per questo motivo, ad ogni passo, sentiva il bisogno di ripercorrere nella sua testa tutta la strada.
 
Si, era di certo per quello che lo faceva… quello e, forse, perché pensare alla strada lo faceva pensare all’allenamento con Kouta e pensare all’allenamento lo aiutava contemporaneamente a tenere a mente il meeting strategico avuto con Arata e ad ignorare lo scomodissimo borsone con il necessario per passare la notte che doveva trascinare dietro.
 
Quando si dice “prendere due piccioni con una fava”
 
Battutacce a parte, il confronto con l’ex campione del mondo era stato particolarmente proficuo; mai nella sua vita il giovane aveva ricevuto una lezione così esaustiva e stimolante, non che fosse una sorpresa visto che la lunga carriera professionistica dell’insegnante gli aveva permesso di avere esperienze con quasi ogni tipo di duellante e che spiegare concetti complicati in modo semplice era praticamente il suo “vero lavoro”, ma alcuni degli spunti che gli aveva offerto erano stati decisamente interessanti e originali.
 
La parte più entusiasmante, tuttavia, era stata senza dubbio la pratica.
 
Già perché, per potergli chiarire meglio alcuni concetti, Arata aveva ritenuto molto più educativo mostrarglieli di persona e così avevano duellato non una ma ben tre volte, ognuna con una lezione diversa da spiegare.
Era stato meraviglioso; per qualunque appassionato di Battle Spirits, duellare contro Arata era come, per un appassionato di calcio, giocare con la propria squadra del cuore contro Diego Armando Maradona e poco importava che all’Ohizumi fosse riuscito di rubargli solo quattro vite in tre duelli.
 
Ciò che aveva realmente preso da quell’uomo non era quantificabile con i numeri.
 
Il suo cervello recuperò dall’archivio l’ultimo di quei tre duelli, quello che aveva sfruttato per approfondire l’ultimo insegnamento.
 
Era certo che, se non gli lo avesse spiegato Arata in persona mettendolo poi in pratica contro di lui, mai in tutta la sua vita il giovane Ohizumi avrebbe anche solo considerato l’idea si potesse portare avanti un piano del genere e il perché gliel’aveva detto proprio il campione del mondo stesso: era una strategia decisamente rischiosa e che, in caso di non perfetta esecuzione, avrebbe sicuramente portato ad una figura di merda.
 
-Però potrebbe essere la tua unica occasione-
 
La sua voce interiore gli aveva ripetuto quasi l’esatta frase che l’ex campione del mondo aveva pronunciato per convincere lui (notoriamente né un cuor di leone ne uno particolarmente “immune” alla pressione sociale) ad adottare quel piano così complicato e labile in vista del suo primo duello da professionista; durante tutto l’allenamento era stato sempre tanto diretto quanto onesto con lui e, per Kataru, questo era un grande plus visto che aveva imparato dal fratello maggiore sia a diffidare di lecchini e adulatori sia a non indorare troppo le eventuali pillole… in più era storicamente abituato a pensare il peggio.
 
Per questo non fu sorpreso quando l’uomo gli disse la verità e cioè che, quasi certamente, avrebbe perso il duello; non fu però neanche irritato dalla dichiarazione poiché, subito dopo, lo stesso Arata gli indicò la giusta strada.
 
“Gli altri consigli che ti ho dato” gli disse al termine del terzo duello “sono lezioni generali valide per ogni duello, quello che ti ho appena mostrato invece potrebbe essere la tua unica occasione di vincere; so bene che si tratta di una strategia difficile da improvvisare in poco tempo e che non sei tipo da arrischiare cose così azzardate, ma…”
 
-se davvero vuoi diventare, e so che lo vuoi, un duellante professionista allora devi duellare per vincere, sempre-
 
Da un paio d’ore, quello era diventato il suo mantra personale; aveva ragione quell’uomo, per migliorare si DEVE assolutamente passare al livello successivo e lui desiderava farlo… anzi ancora di più, l’avrebbe fatto di sicuro.
 
-Sempre, sempre, sempre, semp…-
 
Ecco, magari ipnotizzarsi da solo con il proprio mantra non era proprio la più grande idea dell’universo.
 
Trafelato, il ragazzo fece per soccorrere il malcapitato con cui aveva inavvertitamente giocato agli autoscontri ma, non appena gli arrivò vicino, si rese conto che quello fosse già in compagnia di un benefattore.
E anche che non fosse un “quello” ma una “QUELLA” e, perdipiù, una quella conosciuta.
 
“Chihiro?” chiese lui sorpreso
 
“Kataru?” replicò lei
 
“Hanzo!” completò il terzo, prendendoli in giro entrambi
 
Nel vedere la faccia inebetita del minore, probabilmente impegnato a ricercare un “Hanzo” tra i suoi conoscenti, la ragazza ebbe un moto di pieta… ok, in realtà prima si mise a ridere, poi però ebbe davvero pietà di lui e venne in suo aiuto.
 
“Non farti venire il mal di testa, Kataru” consigliò “a parte Tegamaru e Kobushi, nessuno di voi può conoscerlo se non di fama: lui è il fratello di papà, mio zio Hanzo Kusakabe”
 
Al povero Ohizumi junior parve di regredire alla imbarazzante e perennemente sottomessa versione di se stesso di prima delle vittoriose elezioni alla rappresentanza studentesca delle medie; avrebbe voluto sparire, non solo non aveva riconosciuto un importante membro della prestigiosa famiglia Kusakabe, apparso molte volte sui giornali, ma aveva anche supposto che si trattasse di un servitore; bene ma non benissimo.
Per sua fortuna, Hanzo Kusakabe nella vita di tutti i giorni era molto diverso dall’austero, organizzato e silenzioso collaboratore del fratello descritto dalla stampa, nonché all’esatto opposto rispetto all’immagine che Kataru, e chiunque altro, aveva di un miliardario dall’antica tradizione nobiliare.
 
“Sei sicura che sia un duellante Chihiro?” scherzò ancora “questo trema più di tua madre nel giorno in cui sei nata”
 
“Zio, per favore!” ribatté divertita
 
“Che c’è?”
 
“Già Kataru è uno che si imbarazza facilmente, se ti ci metti anche tu non ne viene fuori più”
 
“Scusami ma per cosa si dovrebbe imbarazzare?”
 
“Beh, a dirla tutta lui si imbarazza per ogni cosa” precisò la ragazza
 
“EHI, SONO ANCORA QUA!” sbottò il rosso
 
“Vero, scusaci” fece la Kusakabe contrita “a proposito di questo, cos’è che staresti facendo qua?”
 
“Ho appuntamento da Kouta, ci alleniamo per il duello” rispose l’altro
 
“E lo zaino?” domandò il terzo uomo
 
“Ho deciso di trascorrere li la notte” spiegò, mostrando fiero il borsone “qua dentro ho tutto il necessario”
 
Forse fu perché le difficoltà del periodo l’avevano molto provata e aveva voglia di compagnia, o forse dipese dalla conversazione avuta il pomeriggio di ieri con Tegamaru ma in quel momento Chihiro non poté non pensare che anche a lei servisse un po’ di compagnia.
Lanciò una rapida occhiata al suo accompagnatore sicura che avrebbe capito, così fu e difatti quello rispose indicando il borsone e mugugnando qualcosa da quasi inudibile con uno sguardo dubbioso dipinto sul volto; lei però non si lasciò scoraggiare e l’uomo, alla fine, dovette limitarsi ad allargare le braccia in segno di resa prima di trovarsi a richiudere in un abbraccio quando lei gli corse addosso per ringraziarlo.
 
“Grazie” sussurrò
 
“Promettimi che chiamerai i tuoi genitori” replicò Hanzo
 
“Sicuro” concluse lei e andò ad affiancare un Kataru che capiva sempre meno di cosa stesse succedendo.
 
Salutarono l’uomo e proseguirono assieme fino alla casa di Kimari e Kouta, dove vennero accolti da una Tatsumi Hanayo che appariva tanto sorpresa quanto eccitata da quella visita inattesa; non capita tutti i giorni di avere ospiti nella stessa serata il figlio del sindaco di Kadode, della cui presenza comunque era stata avvisata, e l’erede di una delle famiglie più ricche e prestigiose della nazione
Con notevole prontezza la padrona di casa aggiunse un posto alla tavola già imbandita per la cena e ringraziò i kami di aver ampiamente abbondato, come spesso accadeva, con le dosi del pasto; già seduto al tavolo, il capofamiglia salutò i nuovi venuti e li invitò ad abbandonare un attimo i loro bagagli (o, meglio, bagaglio, visto che Chihiro non aveva nulla con se), poi richiamò sonoramente i suoi figli.
 
La prima a scendere fu Kimari che, per la verità, era totalmente intenzionata a presentarsi con un’imprecazione già carica in canna e pronta da sparare al povero Ohizumi ma per fortuna (soprattutto di Kataru) la vista di Chihiro la fece immediatamente desistere; non le andava di fare la figura dell’infantile di fronte alla sua matura e sofisticata amica altolocata.
Le faceva quasi strano pensare che solo pochi anni fa pensava di convincerla a finanziare la sua campagna per la dominazione mondiale: la Kusakabe era allora quanto di più lontano dall’uomo, o in questo caso donna, d’affari una persona potesse immaginare, un po’ carente di polso e, ancor di più, totalmente priva di pelo sullo stomaco, e solo adesso sembrava dimostrare alcune qualità (quelle un pelo più edificanti) tipiche della categoria… un vero peccato che nel frattempo Kimari avesse rinunciato al suo obiettivo.
 
-Se ci penso un’altra volta finisce che riconsidero le mie scelte- rifletté la castana avvicinatasi agli ospiti per dagli il benvenuto
 
“Come va?” domandò educata Chihiro “sai non ero sicura di trovarti; ci speravo, certo, ma sinceramente pensavo fossi con Hajime”
 
“Cos… e perché?!” rispose lei con un tono leggermente alterato, come fosse stata colta di sorpresa
 
“Beh, è un periodo un po’ strano per lui e pensavo…”
 
“EHI, NON SONO MICA SUA SORELLA O ALTRO?!” sbraitò la castana interrompendo l’amica “NON SONO MICA OBBLIGATA A STAR DIETRO A TUTTE LE FISIME DI QUELL’ESSERE INFIMO!!”
 
Con le guance arrossate e il fiato corto, la ragazza più giovane concluse la sua filippica con la forza travolgente di un fiume in piena, aveva ammutolito tutto di tutti (persino i pensieri) e ora si ritrovava con puntati addosso gli occhi di ciascuno dei presenti, ospiti e famiglia.
Il colorito che le tingeva le guance le prese tutta la faccia.
 
“Scu-scusa” balbettò, divorata dalla vergogna “è solo che sono… parecchio arrabbiata con quella sottospecie di celenterato”
 
“Non ti preoccupare” la rassicurò l’altra “cosa ti ha fatto stavolta”
 
“Oh, a me niente” chiarì “è una cosa che riguarda una nostra amica comune; l’hai conosciuta anche tu, si chiama Himekawa Shizuku”
 
“La ragazza del club? Cosa è successo?”
 
“Nulla di irreparabile ma se quell’immane imbecille maturasse anche solo un pochino avremmo solo di che guadagnarci” rispose lei “non è che, dato è il mio migliore amico, possa comportarsi così con la mia altra migliore amica”
 
La duellante bianca non sentì il bisogno di continuare oltre la conversazione, le parole dell’altra le avevano già disegnato il quadro generale e poi preferiva “ibernare” quel dialogo e conservarlo così nella sua memoria: non accadeva tutti i giorni che Kimari Tatsumi chiamasse Hajime Hinobori “il mio migliore amico” (anche se lo era), meglio evitare di proseguire nel discorso e rischiare di rovinare tutto.
 
Parallelamente allo svolgersi di quella conversazione, anche Kouta era arrivato al piano di sotto per accogliere gli ospiti; in particolare, il minore dei Tatsumi era avanzato ad ampie falcate verso il suo “collega” Ohizumi con il mazzo in mano e l’aveva tirato da parte verso la sala, avvertendo la madre che si sarebbe messo al tavolo con qualche minuto di ritardo.
 
“Se non vieni entro cinque minuti la tua cena è mia” gli gridò la sorella
 
Il ragazzino nemmeno la sentì, era troppo impegnato a farsi spiegare dall’amico come fosse andato l’incontro con Arata e che cosa avesse appreso dal suo breve allenamento con l’ex campione. Ben tredici minuti furono impiegati nel seguente dialogo “non dialogo”, infatti il povero Kataru, che dopo tutta la strada fatta con il borsone sulle spalle aveva poca voglia di parlare e molta di riempirsi la pancia, si limitò ad una serie di allusioni, riassunti raffazzonati e soprattutto promesse di un resoconto più completo da svolgere dopo cena; non ne fu troppo soddisfatto, Kouta, ma accettò la proposta e i due poterono finalmente raggiungere la tavola ove trovarono i rispettivi piatti.
 
“Ringraziate Chihiro che mi ha convinto a concedervi quindici minuti invece che cinque” sibilò Kimari “se fosse stato per me, col cavolo che avreste mangiato stasera”
 
La duellante bianca coprì graziosamente la bocca con la mano per nascondere una delicata risatina: non l’aveva “convinta” a fare un bel niente, non aveva nemmeno parlato a dirla tutta, al massimo avevano scambiato un paio di occhiate; la sua amica ex dominatrice del mondo aveva fatto tutto da sola.
 
-Noi umani siamo complicati- pensò malinconica -a volte basterebbe anche solo parlarci per rendere tutto più semplice-
 
E stavolta non le serviva Tegamaru per capire come non si stesse riferendo solo al burrascoso rapporto tra i due fratelli Tatsumi.
 
Per sua fortuna, proprio nel momento in cui quei pensieri sembrarono farsi più pressanti, le vennero in aiuto la signora Tatsumi Hanayo e la sua meravigliosa cucina, di cui un singolo assaggio fu sufficiente per farle ritrovare la forza di mettere all’angolo i cattivi pensieri; li avrebbe ritirati fuori più tardi parlando con Kimari, ora voleva un po’ di tempo per se.
Quando ebbe finito (molto più tardi di chiunque altro) di mangiare, al tavolo erano rimasti solo lei, Kimari e il signor Denjiro, con sua moglie che gravitava intorno a loro raccogliendo le stoviglie e i ragazzi spariti al piano di sopra; si sentiva bene, quasi come se i suoi problemi non esistessero, voleva continuare a sentirsi così per cui decise che si, Tegamaru aveva ragione.
 
Cercare sempre di rifugiarsi nei consigli di qualcun altro era sbagliato; LEI, e SOLO LEI, sapeva da cosa stava scappando e LEI, e SOLO LEI, avrebbe potuto affrontare le sue sfide.
 
Era l’erede della famiglia Kusakabe, per diamine!
 
Si alzò dal tavolo e, con grande educazione, portò il suo piatto al lavandino offrendosi perfino di lavarli al posto della padrona di casa. La fermezza nel suo tono di voce e il fuoco quasi visibile nei suoi occhi fecero capire ai due coniugi come quella non fosse una richiesta; era il suo “sangue nobile” a parlare e non avrebbe accettato un no.
Svolse con grande diligenza il compito e ripose al loro posto le stoviglie, poi ringraziò per la cena e uscì fuori in giardino per montare la tenda di Hajime, quella che lui aveva dimenticato li due anni fa; non avrebbe potuto fare altrimenti: si era presentata li senza nessun preavviso, il minimo che poteva fare era di ripagare l’ospitalità disturbando il meno possibile.
 
“Ok, questo dovrebbe andare qui” mormorò tra se e se armeggiando con i paletti “mentre il tuo posto inve… ohnnnoo!”
 
Uno dei puntelli si era divelto e la tenda cominciò ad ammosciarsi e richiudersi su se stessa; la nobildonna afferrò il lembo in due punti e allargò il più possibile le braccia, riuscì a tenerla almeno parzialmente in piedi ma ora qualunque tipo di azione le era impedita; avrebbe dovuto ricominciare tutto da capo… o forse no.
 
“Qua!” esclamò Kimari ripiantando il piolo
 
“Grazie Kimari” fece l’altra “però ora rientra, per favore; devo iniziare a farcela senza l’aiuto degli altri”
 
“Ti sbagli! Quello che davvero devi fare è smettere di chiedere agli altri quali sono le decisioni che TU devi prendere” la rimproverò la duellante viola trasformando poi la sua espressione in un sorriso “e comunque non sai tu ad avermi chiesto aiuto, l’ho fatto di mia volontà e quindi non ho nemmeno violato il tuo diktat”
 
“Ma che hai parlato con Tegamaru per caso?” domandò divertita la nobile “mi hai detto più o meno quello che mi ha detto lui”
 
“No, ma come ho spiegato anche a Shizuku, sono abbastanza brava a leggere le persone” rispose quella altrettanto allegra “specie se si tratta di un’amica”
 
Chihiro era quasi commossa; non aveva ne aveva mai avuti molti di amici, certamente non alle elementari, e anche il suo ingresso nel team Tegamaru aveva migliorato solo in minima parte le cose.
Ora invece…
 
“Kimari, ti andrebbe…”
 
“Certo” la fermò con voce gentile “di cosa vorresti parlare?”
 
“Di tutto”
 
E così fu. Mentre i due maschi nella casa sperimentarono in dei duelli i consigli del campione Arata, loro parlarono di obiettivi e sogni, di sport e moda, di libri, di politica, perfino di ragazzi.
 
Parlarono di tutto… tranne che di Battle Spirits.
 
 
 
Dopo il giorno di riposo, nel club Kisaragi di sede a Kadode era finalmente arrivato il momento di fare sul serio, la gigantesca massa dei duellanti del blocco rosso aveva subito la prima scrematura ed era ora di passare al torneo vero e proprio, quello dei “dentro o fuori” che non perdonano.
I ragazzi qualificati per il tabellone principale erano seduti ai tavoli al pianterreno in attesa che Galaxy e Mika li convocassero per la loro sfida; tra essi c’erano duellanti già affermati e nuovi talenti, giocatori esperti e principianti, tutti accomunati da un unico fattore: erano tutti pronti… più o meno.
 
-Ma perché deve toccare a me il duello d’apertura?- si lamentò mentalmente Kataru -già sono stato sorteggiato contro Kawashima, potevano almeno darmi un po’ più tempo per prepararmi ca…-
 
Bloccò sul nascere la sua stessa imprecazione, quasi avesse paura che il suo educatissimo e ingessato fratellone potesse sentirlo e quindi rimproverarlo, ma batté con forza i pugni sul tavolo; per quanto non potesse lasciarsi andare ad espressioni colorite, aveva bisogno di scaricare la tensione.
Per sua fortuna gli venne immediatamente in mente un modo più costruttivo per farlo.
 
“Ok, vediamo di ripassare un attimo le lezioni di Arata” mormorò tra sé e sé aprendo a ventaglio il suo mazzo sul tavolo “la prima regola da seguire nell’affrontare un duello era… ah si, mai fossilizzarsi sul colore usato dall’avversario”
 
Gliel’aveva spiegato molto bene il perché che stava dietro a quel primo punto. Tutti i duellanti, anche i più inesperti, conoscevano le caratteristiche fondamentali (punti di forza e punti deboli) dei sei colori di Battle Spirits, ma proprio per questo i neofiti finivano spesso per concentrarsi solo sugli stereotipi riguardanti il colore per poi trovarsi impreparati di fronte ad ogni minima variazione rispetto alla strategia più basilare.
Ohizumi Junior applicò quel principio alla sua situazione: il suo avversario aveva un mazzo bianco, notoriamente considerato il miglior colore difensivo ma svantaggiato da costi sempre molto elevati; solitamente, la strategia più basilare contro esso è mettere pressione all’avversario sin dai primi turni ma ora, grazie al consiglio di Arata, il rossiccio riusciva a vederne meglio i difetti.
 
“Molti spirit bianchi possono bloccare più volte in un turno e spesso questa qualità viene usata per annientare lo schieramento avversario prima di scatenare l’offensiva finale nel turno successivo” raccontò a se stesso il ragazzo “riducendo le vite da subito in teoria dovresti costringerlo a bloccare i tuoi spirit con i suoi, impedendogli di formare il suo piccolo esercito”
 
-In teoria- gli sussurrò la sua mente
 
Se l’avesse attaccato, lasciando i compiti di difesa alle magie bianche la sua “strategia basilare” avrebbe finito per rivoltarglisi contro.
 
-E questo ci porta alla seconda lezione di Arata- commentò la sua voce interiore -quando affronti un duello, specie se contro un avversario più forte, non pensare mai a cosa ha lui in più di te ma concentrati su cosa tu hai in più rispetto a lui-
 
Avrebbe potuto sembrare solo il classico pensiero consolatorio, una frase fatta, ma in realtà era la versione più “colta”, evoluta e ad ampio raggio del “non lasciare che lo spirit chiave avversario diventi un’ossessione” di Hajime; il principio di fondo era banale, ma troppo spesso veniva dimenticato: in ogni sfida, anche la più impari, esiste per forza un vantaggio che tu hai nei confronti del tuo rivale, anche fosse solo il fatto di conoscere lui e le sue strategie meglio di quanto lui conosca le tue, ed è li che devi andare a colpire.
 
“E per colpire... la terza lezione” sussurrò ancora
 
“Allora hai deciso”
 
Non era una domanda, quella che Kouta, appena sedutosi di fronte a lui, gli stava ponendo.
 
Il ragazzo dai capelli rossicci alzò la testa con disegnata sul volto l’espressione più determinata che il piccolo Tatsumi gli avesse mai visto; non c’era ombra di paura o dubbio in quel sorriso, come se quel ragazzo abituato a non agire per paura di essere preso in giro se ne fosse andato lasciando il posto al suo riflesso oltre lo specchio.
 
“E sia, fagli vedere chi sei Kataru!”
 
Strinsero con forza le mani e sorrisero ancora; erano pronti… pronti per vincere.
 
“Ohizumi Kataru e Kawashima Yukio sono pregati di raggiungerci sul palco” disse Mika al microfono
 
I due contendenti raggiunsero il luogo prestabilito e si disposero uno di fronte all’altro; una rapida occhiata tra i due, da cui Yukio non riuscì ad ottenere l’effetto sperato, ed erano già pronti per iniziare.
 
“Dichiaro aperto il torneo regionale di Battle Spirits del blocco rosso!” gridò Galaxy
 
“Varco apriti! Energia!”
 
 
TURNO 1
 
 
La sorte aveva assegnato il primo turno al ragazzo dai capelli biondi il quale mise sin da subito in chiaro di aver avuto in dote una prima mano decisamente fortunata.
 
“Fase principale: evoco Fenneparabola e Zaneegun a livello 1”
 
Il suo sguardo si spostò rapidamente dal tabellone metallico, all’arena piastrellata dove il felino e il pesce metallico avevano appena fatto il loro esordio e, infine, alla postazione avversaria dove incrociò gli occhi del giovane Ohizumi; dalla parte opposta dell’anello, Kataru osservò con attenzione quell’espressione: era strano, sembrava quasi fosse dispiaciuto di non poter attaccare già in prima mano; insolito per uno che, nelle due volte in cui l’aveva visto duellare, non aveva mai nemmeno dichiarato una fase d’attacco prima del decimo turno.
 
“A te la mossa” concluse l’altro, irritato
 
 
TURNO 2
 
 
-Devo essere pronto ad ogni evenienza- si disse il robusto ragazzo, ricordando le lezioni di Arata “Ok, fase iniziale: fase dei nuclei e fase di acquisizione”
 
Una rapida occhiata alla carta offertagli dalla sorte: non male, anzi l’avrebbe usata subito.
 
“Fase principale: evoco Nekomarda a livello 1 e attivo immediatamente il suo effetto “quando evocato” che mi consente, scartando una carta dalla mano, di pescare un’altra carta dal mazzo”
 
Come aveva esaustivamente spiegato, il rossiccio appoggiò il nexus Primo Libro della Creazione negli scarti e sollevò in cambio la carta in testa al suo mazzo aggiungendola alle tre restanti.
 
“Fase finale, turno concluso”
 
 
TURNO 3
 
 
“Mano eccellente quella appena giocata dal giovane Kataru Ohizumi” gracchiò Galaxy nel microfono “ad eccezione che contro un mazzo blu, infatti, cercare di velocizzare il ricambio delle carte è sempre una buona idea da parte di un duellante in quanto consente di arrivare prima alle carte che più interessano; vediamo ora come risponderà il suo avversario”
 
L’annunciata replica, che prontamente arrivò, fu uno strano mix di classico e nuovo per tutti coloro che avessero mai visto un duello dell’arrogante erede dei Kawashima; se infatti quello esordì con l’evocazione di uno spirit Orsa Polare a livello 1 (mossa che parve quasi un tic, da quante volte l’aveva ripetuta) poi però proseguì in un modo che nessuno, dai commentatori, agli spettatori e all’avversario, si potesse aspettare: attacco con Fenneparabola.
 
Prontamente, Kataru rispose all’attacco con la vita e aggiunse il nucleo perso alla sua riserva, ma nessuno tra il pubblico poté fare a meno di pensare a quanto quella situazione fosse diversa da ciò che si aspettassero. Uno in particolare aveva davvero brutte sensazioni a riguardo: Manabu Ohizumi, il fratello maggiore dello sfidante
 
“C’è un’unica ragione per cui Yukio dovrebbe cambiare completamente modo di duellare solo per Kataru” osservò guadagnandosi l’attenzione del suo gruppo di amici “lo conosce; l’ha studiato e vuole farlo andare in tensione perché sa che, sotto pressione, mio fratello va nel panico”
 
“Non lasciare che ti entri nella testa Kataru!” esclamò un preoccupato Hajime, ripetendo il consiglio che gli aveva dato il giorno prima
 
“Ho finito, a te la scena Ohizumi” terminò il biondo con sufficienza
 
 
TURNO 4
 
 
“Fase principale” dichiarò il ragazzo sovrappeso osservando carte e nuclei “ok ci sono, evoco Charadrius a livello 1 ed elevo il mio altro spirit a livello 2, infine posiziono un burst”
 
Appoggiò la carta coperta molto lentamente e rischiando pure, un paio di volte, che gli sfuggisse di mano; sugli spalti la sua piccola ma energica torcida era sempre meno tranquilla, avevano l’impressone che da li a breve qualcosa sarebbe andato nel verso sbagliato.
 
E così accadde.
 
“Attacco con Nekomarda!” gridò il duellante giallo inclinando la carta
 
“No Kataru, l’effetto di Orsa Polare!” esclamò il vicecampione del mondo dagli spalti, ma ormai era troppo tardi e, come prevedibile, la carica di quello strano gatto armato di shamisen andò a schiantarsi contro il petto corazzato della belva bianca
 
“Grr… a te la mossa”
 
-Siamo solo al quarto e il duello è praticamente finito- pensò tristemente Manabu -povero Kataru, se anche il solo momento in cui si sente a suo agio dovesse abbandonarlo non so come potrei fargli ritornare il sorriso questa volta-
 
 
TURNO 5
 
 
“Sai credo tu mi abbia appena offerto uno dei duelli più semplici della mia vita” lo irrise Kawashima “comunque grazie per non avermi fatto perdere troppo tempo prima di far piangere Chihiro… fase iniziale!”
 
Espletò rapidamente le funzioni obbligatorie e, dopo una fulminea fase principale in cui evocò il nexus Foresta delle Bestie Giganti ed elevò di livello Zaneegun a scapito dell’indebolimento di Orsa Polare, passò di slanciò alla fase d’attacco.
 
“Sei fortunato sai, se avessi pescato una carta più adatta questo patetico spettacolo sarebbe già finito” continuò quello, rincarando la dose di insulti “comunque sia… attacco con tutti e tre i miei spirit!”
 
Le tre carte si inclinarono e i tre spirit corrispondenti iniziarono la loro carica; Kataru dalla sua postazione passò con lo sguardo da una creatura all’altra spasmodicamente prima di bloccarsi su Zaneegun e sorridere.
 
-Ora!-
 
“Blocco l’attacco di Zaneegun con Charadrius” affermò il ragazzo osservando il pesce metallico scattare avanti agli altri due e distruggere il povero volatile in abiti da medico
 
“SEI UN IDIOTA!!” urlò una Kimari che finora, non si sa come, era riuscita a rimanere calma “DOVEVI BLOCCARE LA VOLPE, ALMENO SARESTI RIUSCITO A DISTRUGGERLA!!!”
 
Eppure, il ragazzo non era per nulla preoccupato.
 
“Con la distruzione del mio spirit, posso attivare il mio effetto burst!” esclamò scoprendo la carta “evoco a costo zero Regina Amazzone di livello 2 e attivo immediatamente il suo effetto all’evocazione che mi consente di recuperare ed evocare senza costo un mio spirit con effetto Raggio di Luce negli scarti… toh guarda, ce n’è proprio uno che fa al caso mio: evoco Charadrius!”
 
Il simpatico uccellino e la donna con ali da farfalla andarono presero posizione sul terreno di gioco pronti ad agire contro gli altri due spirit avversari impegnati nella carica; la loro voglia di battaglia fu presto saziata perché il loro padrone dichiarò immediatamente l’intenzione di blocco (Regina Amazzone su Orsa Polare e Charadrius su Fenneparabola).
 
In pochi istanti un flusso di stelle caduto come pioggia dalle ali del volatile-medico sommerse la volpe fino a soffocarla e la forte corazza metallica sul petto del plantigrado niveo fu sfondata dal bastone della donna guerriera; Yukio osservò la scena con un’espressione che, Chihiro a parte, nessuno dei ragazzi di Kadode gli aveva ancora visto fare: era completamente sorpreso.
 
“A-a te la mossa” balbettò cedendo la mano al suo avversario gongolante
 
 
TURNO 6
 
 
“Wow, non posso credere di averlo fatto davvero” esordì il corpulento ragazzo, apparendo quasi rinato “del resto nessuno è più affidabile del signor Arata in fatto di Battle Spirits”
 
“Cosa intendi dire?” domandò il biondo tanto arrabbiato quanto incuriosito
 
“Terza lezione di Arata Yakushiji nei duelli contro avversari più forti… è la più rischiosa ma anche l’unica in grado di darti una possibilità di vittoria” fece Kataru con una sicurezza che non aveva precedenti in lui “quando cercheranno di farti crollare e di entrare nella tua testa tu non rifiutarli, falli entrare… e poi chiudili dentro!! Fase principale: abbasso tutti i miei spirit a livello 1, evoco Ragazza Amazzone, Kuhja Pavone Stellare e il nexus Terra delle Tombe dei Re al medesimo livello”
 
Il rosso osservò gli effetti della sua spettacolare azione: le piramidi dorate che brillavano dietro alla sua postazione, il pavone dalla splendente armatura aurea e la seducente ragazza alata dalla pelle azzurra vestita solo da un bikini di conchiglie schierati a fianco degli spirit evocati durante il turno precedente; ce l’aveva fatta, ora era lui a condurre le danze.
 
Era il suo momento.
 
“Fase d’attacco: attacco con Kuhja e Charadrius!!”
 
Non ci fu replica da parte di Yukio; certo, non aveva spirit e quindi mai avrebbe potuto bloccare quell’attacco, ma di solito lui trovava sempre qualcosa da dire che fosse un’allusione, un commento cattivo o quant’altro. Questa volta no, Yukio Kawashima era completamente senza parole.
 
“A te la mossa”
 
 
TURNO 7
 
 
Nella perdurante incredulità generale, il ragazzo dai capelli biondi si ritrovò a giocare un settimo turno che non fu ne decisivo, ne tantomeno, come invece lui aveva immaginato poco prima, l’ultimo; era ancora scottato da cosa fosse successo (soprattutto perché non capiva COSA fosse successo) ma le sensazioni buone che aveva all’inizio non erano cambiate.
 
Insomma, in fin dei conti lui era sempre Kawashima Yukio e il suo avversario era sempre Ohizumi Kataru, per diamine!
 
“Abbasso Zaneegun a livello 1, evoco Balli-Star Bestia Giavellotto” sibilò cercando di recuperare il suo atteggiamento consueto “poi attivo il nexus Grande Torre di Avvistamento e sfrutto il suo effetto al momento dell’attivazione per eliminare Regina Amazzone
 
Una pioggia di frecce di fuoco piombò dalla cima dell’altissima torre sulla donna guerriera annientandola in un’esplosione.
 
“Spiegazione” si inserì Galaxy “quando il nexus Grande Torre di Avvistamento viene attivato, se la sua attivazione è avvenuta dalla mano, il suo potere consente di eliminare uno spirit avversario a scelta a patto che questo abbia meno di 5000 PB”
 
“Tutti gli spirit di Kataru erano a rischio” commentò Mika, al suo fianco nella loggetta “Yukio ha semplicemente scelto il più forte”

All’attacco del nexus, seguì l’attacco del brave in forma di spirit che, con la gigantesca freccia che reggeva nelle fauci, sfondò lo scudo rosso apparso a difesa della postazione.
 
“A te la mossa” concluse il duellante
 
 
TURNO 8
 
 
“Grazie mille, amico!” esclamò Ohizumi con simulata cortesia; nessuno, e dico nessuno, nemmeno suo fratello, l’aveva mai visto tanto grintoso e sicuro di se
 
“Non sono tuo amico!” sbottò l’altro
 
“Mmm, in effetti hai ragione… non lo sei, non permetterei a nessun mio amico di far soffrire Chihiro” replicò il rosso “fase principale: elevo il nexus a livello 2 e Kuhja a livello 3”
 
La maestosa piramide irradiò l’intero terreno di gioco con la sua luce dorata, risplendendo come se alle sue spalle ci fosse il sole di mezzogiorno ad illuminarla; allo stesso tempo, nel ring, il nobile volatile alzò la testa con fierezza e batté con forza le sue ali sul petto.
 
“Infine colloco il burst” terminò il ragazzo “a te la mossa”
 
 
TURNO 9
 
 
Quasi frettolosamente, Kawashima completò le operazioni obbligatorie che precedevano l’inizio vero e proprio del turno, era irritato e distratto a tal punto che si lasciò quasi sfuggire un grido di esultanza al momento dell’acquisizione ma la cosa non sembrava interessarlo.
Voleva solo concludere il duello più in fretta possibile.
 
“Fase principale: evoco il re delle fredde notti sotto la luce della luna, Strike-Siegwurm Drago della Luce Lunare a livello 3!” gridò senza più preoccuparsi di trattenere l’entusiasmo “elevo il mio nexus a livello 2 e poi… fusione di Strike-Siegwurm con Balli-Star, Brave!”
 
La bestia corazzata si dissolse lasciando di se solo le corna-arco, la freccia e il cranio; le prime si collegarono alla schiena del drago formando le sue nuove ali, la seconda si dispose a metà dell’arco alare pronta per essere scoccata e l’ultima andò a coprire il volto del dragone bianco come in un minaccioso e maestoso elmo.
 
“Attacca brave spirit!!” urlò il suo padrone senza nemmeno dargli il tempo di atterrare
 
“Blocco con Charadrius!”
 
Il duellante biondo nemmeno si curò di quella risposta, tanto era scontato l’esito di qualunque scontro tra il suo brave spirit e ognuno degli spirit avversari, sentì solo il rammarico di non poter fare nulla con l’effetto del suo brave in stato di fusione.
 
“Purtroppo per Kawashima Charadrius è l’unico spirit del genere “Volatile Canoro” controllato dal suo avversario” chiarì Mika “per cui l’effetto in brave di Balli-Star non può fare ulteriori danni”
 
“Ma posso farli io!” si inserì Kataru “con la distruzione del mio spirit si attiva il mio burst”
 
La carta coperta saltò per aria e ricadde rivelata sul tabellone metallico accompagnata dall’esultanza di tutta l’arena. La loggetta dei ragazzi di Kadode, in particolare, esplose alla vista di quella carta; era arrivata, finalmente.
 
“Tale effetto dice che, quando ci sono tre o più carte gialle nei miei scarti, posso aggiungere un nucleo alla mia riserva o alle mie vite” spiegò il rosso “dì bentornata alla vita numero quattro”
 
La gemma sulla divisa da duello si riaccese all’improvviso e sul tabellone riapparve, splendente come prima, il nucleo-vita toltogli da Balli-Star. Ciò che invece non aveva mai smesso di risplendere era il suo sorriso.
 
“E ora preparati perché, se il tuo drago ruggisce sotto la luce lunare, io sto per richiamare la luna stessa: evoco, a costo zero, Kaguya della Luna Eroina della Luce!”
 
La signora con il volto di una bellissima donna e le ali piumate al posto delle mani fece la sua regale planata sul terreno di gioco accanto al resto della nutrita schiera, accolta dagli applausi del pubblico e dalla riverenza degli altri spirit; era come se una dea fosse appena discesa tra i comuni mortali.
 
“Non è ancora finita: attivo innanzitutto i due effetti di Kuhja, quello di livello 3 e quello di livello 2 e 3, che mi consentono di pescare una carta dal mazzo e guadagnare un nucleo nella riserva ogni volta che un mio spirit giallo viene distrutto” fece duellante giallo recuperando la carta aggiuntiva “Inoltre utilizzo l’effetto di livello 2 del mio nexus che mi consente, affaticando il nexus stesso, di riportare sul terreno di gioco in stato di affaticamento un mio spirit con effetto Raggio di Luce o Raggio di Luce Nera eliminato in questo turno; recupero Charadrius
 
Anche il divertente uccello in camice bianco tornò all’interno dell’arena per tributare onori a Kaguya; dalla sua postazione, il giovane Ohizumi non poté trattenere uno splendente sorriso, aveva addirittura migliorato il suo battaglione nel turno avversario, ora doveva solo giocare la sua decima tornata come aveva in mente.
 
-Sarà il mio turno perfetto-
 
 
TURNO 10
 
 
“Fase iniziale: fase dei nuclei, fase di acquisizione e fase di recupero”
 
Senza perdere d’occhio la girandola di gemme, il rosso aggiunse la nuova carta alla sua mano e la osservò: perfetto, faceva decisamente al caso.
 
“Fase principale: abbasso Kuhja a livello 2 ed elevo Ragazza Amazzone al medesimo livello”
 
La luce che ammantava il fiero pavone in armatura si affievolì per passare all’affascinante spirit dalle fattezze femminili; a Kataru ora rimaneva solo da fare qualche conto, assicurarsi che tutti i costi fossero copribili e essere certo di ricordare tutti gli effetti degli spirit avversari.
 
La risposta fu sempre si; era pronto.
 
“Fase d’attacco…”
 
“Attivo l’effetto a livello 3 di Strike-Siegwurm quando si trova fuso in brave!” lo interruppe il biondo decisamente arrabbiato “all’inizio della fase d’attacco avversaria posso scegliere uno spirit rivale non fuso in brave e costringerlo ad attaccare ed io scelgo Kaguya della Luna!”
 
La dea della luna spiegò le sue braccia alate e si lanciò all’attacco; il suo aspetto nobile e distaccato non lasciava trasparire nulla di quell’enorme voglia di combattere per il suo padrone che la pervadeva ma la velocità ed esplosività con cui percorse l’anello la tradiva.
 
“Attivo l’effetto ai livelli 1, 2 e 3 di Strike-Siegwurm che mi consente di recuperare lo spirit ogni volta che un avversario attacca” proseguì il teppista “brave spirit blocca!!”
 
-Perfetto!!- urlò internamente il rosso, mentre dagli spalti il fratello e gli amici esultavano di gioia
 
“Azione lampo!” esclamò “attivo l’effetto di Kaguya della Luna Eroina della Luce: sposto due nuclei dalla mia riserva ai miei scarti e abbasso a 2000 i punti battaglia del brave spirit!!”
 
“No!”
 
Ma ormai era troppo tardi. La tempesta di piume rilasciata dalle braccia alate della dea sommerse il drago bianco facendolo saltare in aria; arco, freccia e elmo si staccarono dai resti della bestia e andarono a ricomporre il brave in stato di spirit.
 
“Secondo attacco, vai Ragazza Amazzone!”
 
“Stavolta hai commesso un errore” sibilò il biondo, inclinando in sua difesa il brave appena riformatosi sul terreno di gioco
 
“Dici? Ancora azione lampo: utilizzo la magia Scintilla Interscambiabile” replicò l’attaccante, spostando i nuclei del costo negli scarti “durante questo confronto, i punti di battaglia dei due contendenti verranno scambiati”
 
Non finì di spiegarlo che la piccola freccia scagliata dall’amazzone sbriciolò l’enorme giavellotto scagliato dall’altro arciere e terminò la sua corsa trapassando le sue fauci, il tutto sotto gli occhi sempre più assottigliati di Yukio.
Quegli stessi occhi si sollevarono per osservare l’artefice dell’eliminazione del suo brave e notarono immediatamente che la ragazza non aveva nessuna intenzione di riposarsi.
 
“Ora capisco” intervenne Galaxy “ha aumentato il livello di Ragazza Amazzone per poter utilizzare il suo effetto a livello 2!”
 
“È vero” gli fece eco Mika “l’effetto del suo spirit a livello 2 e 3 consente a Kataru di recuperare una volta a turno Ragazza Amazzone qualora, in quel turno, sia stata giocata una carta magia”
 
La freccia dell’arciera azzurra venne scagliata ancora e stavolta ad essere trapassati furono lo scudo giallo e, soprattutto, l’orgoglio dell’avversario; non poteva crederci, lui che si era impegnato per imparare ad umiliare e giocare con la testa degli altri ora veniva giocato e umiliato da un ragazzo timido e imbranato almeno quanto il lui di una volta.
 
Alla freccia fece seguito l’affilato becco del pavone cavaliere e un’altra delle sue vite finì nella sua riserva; la sua mano andò a toccare l’ultimo nucleo della sua divisa, l’unica cosa che potesse ancora difendere.
 
“Attacco con Charadrius
 
“Blocco con Zaneegun” ribatté, rassegnato all’idea di perdere anche il suo ultimo spirit ma felice di essere riuscito, in ultimo, a difendersi…
 
… forse.
 
“Azione lampo!” gridò in modo quasi liberatorio “attivo la magia Bibbia Regale, pago abbassando il livello di Kuhja e recupero tutti i miei spirit di costo 2 come Charadrius… che attacca ancora”
 
“Azione lampo!” replicò l’altro, sull’orlo di una crisi di nervi “utilizzo Carta del Vuoto, scelgo il colore giallo e sottraggo a tutti i tuoi spirit un simbolo di quel colore… ne rispondo con la vita”
 
Lo scudo apparve ma lo spirit avversario non ebbe la forza di infrangerlo e rinculò a terra sfinito; il ragazzo dietro la barriera lasciò andare un sospiro di sollievo per essere riuscito in una difesa così disperata, ma la situazione non era cambiata di molto: non aveva bloccanti, gli rimaneva solo una vita contro quattro dell’avversario; avrebbe fatto fatica a resistere ancora mentre per vincere… beh, gli sarebbe servito un miracolo.
 
 
TURNO 11
 
 
Per assurdo, la SUA mossa decisiva si rivelò essere l’aver elevato il suo nexus a livello 2 e gli fu chiaro quando il suo effetto di secondo livello gli permise di pescare una carta supplementare in fase di acquisizione.
Forse nemmeno potendo scegliersele avrebbe selezionato due carte tanto perfette; il miracolo era avvenuto.
 
-E fortuna che ero un figlio dei demoni-
 
“Abbasso il nexus a livello 1 ed evoco Artefatto Forseti e un altro Balli-Star Bestia Giavellotto che fondo immediatamente in brave”
 
Come da indicazioni del loro proprietario le due creature appena evocate si scomposero e unificarono in un istante, la corazza dell’addome andò a coprire il corpo dell’androide e il giavellotto volò nella sua mano dopo che questi ebbe lasciato cadere spada e scudo.
 
“Fase d’attacco: brave spirit attacca” esultò “azione lampo! Utilizzo Potenziamento Magico: recupero il brave spirit e gli aggiungo 2000 PB”
 
“Ri-rispondo all’attacco con la vita” balbettò il rosso senza nemmeno guardare; non poteva crederci, era praticamente fatta
 
“Attacco ancora” replicò Kawashima “è finita ragazzo”
 
L’ultimo giavellotto venne scagliato e la barriera si infranse in mille pezzi; il ragazzo dai capelli biondi non aveva nemmeno assistito a quell’ultimo attacco poiché si era già voltato dall’altra parte in attesa della porta bianca.
Rimase per qualche secondo solo con se stesso e i suoi pensieri: era stato di gran lunga il suo peggior duello, si era fatto fregare da un fifone patentato e, quel che era peggio, era riuscito a scamparla per puro culo.
 
-Fanculo, bel modo di prepararsi al duello con Chihiro-
 
Ingoio l’orgoglio e oltrepassò la porta verso il mondo reale.
 
“È stato… è-è stato…”
 
Assurdo, nemmeno Galaxy sembrava trovare le parole per ciò a cui aveva appena assistito. Quando i due contendenti uscirono dalla realtà virtuale furono sommersi da uno tsunami di applausi mai sentito per un quarto di finale dei regionali, tutti sembravano voler stringere la mano a loro… anzi, a lui, perché l’oggetto di tutte le attenzioni era solo Kataru.
La cosa in realtà non dispiacque troppo al suo vittorioso rivale che così, sfruttando la distrazione di tutti esclusa Chihiro, riuscì a farsi largo tra la folla e ad imboccare l’uscita, rabbioso come non mai per un duello vinto per pura fortuna; l’altro, al contrario, era ad un niente dall’essere portato in trionfo e solo l’arrivo dei suoi amici lo sottrasse a quel destino.
 
“Sei stato fantastico!!” esclamò Kouta abbracciandolo “quella strategia è assurda!”
 
“Già, solo Arata potrebbe pensare di fare una roba così rischiosa” replicò il rosso
 
“No, evidentemente” si inserì un’altra voce, austera ed educata “non solo Arata”
 
Kataru alzò lo sguardo e vide davanti a lui la torreggiante figura di suo fratello maggiore, con la testa alza, un’espressione fiera negli occhi e un sorriso colmo di soddisfazione.
 
Ecco, ora aveva vinto davvero.
 
“Andiamo Kataru” sussurrò affettuosamente Manabu “ti pago un gelato”
 
“No, grazie fratellone” rispose quello scuotendo la testa “magari dopo, ora voglio assistere al duello di Kouta”
 
Il maggiore alzò le braccia in segno di resa e poi diede all’altro un’orgogliosa pacca sulla spalla, invitandolo ad andare dall’amico per gli ultimi consigli.
 
“I-il duello di apertura del torneo regionale è stato… qualcosa di mai visto a questi livelli” annunciò Galaxy, ripresosi da quella specie blocco “ma ora è il momento di un altro duello interessante, uno che vede un altro esordiente assoluto a questi affrontare nientepopodimeno che sua sorella”
 
Con un cenno della mano fece segno ai due contendenti di salire.
 
“Fate un bell’applauso a Kimari Tatsumi, la regina viola!” gridò pieno d’energia “e a suo fratello, Kouta Tatsumi”
 
I due fratelli si strinsero la mano e rivolsero l’uno all’altra un ghigno di sfida.
 
“Varco apriti! Energia!”
 
 
TURNO 1
 
“Fase iniziale!” esordì la ragazza “fase di acquisizione”
 
La prima carta aggiuntiva del duello non venne nemmeno aggregata al resto della mano poiché il suo destino fu quello di finire sul tabellone metallico; si trattava di uno spirit Fantoccio di Paglia e venne evocato assieme ad un Alisauro entrambi a livello 1.
 
“Attivo l’effetto all’evocazione di Alisauro” proseguì lei “pesco un’altra carta dal mazzo e poi concludo il mio turno”
 
 
TURNO 2
 
 
“Scommetto che avresti voluto attaccarmi, eh sorellona” scherzò il minore mentre completava le operazioni di inizio mano
 
“Assolutamente” confermò lei “anzi, dovrei scrivere una lettera di protesta alla federazione per far cambiare questa stupida regola del primo turno”
 
“Lo immaginavo, sei sempre alla ricerca di violenza tu” la prese in giro il corvino “Vorrà dire che ti regalerò un po’ di azione, fase principale: colloco immediatamente un burst, poi evoco Pulcino Pentan e Sacerdote Pentan a livello 1”
 
Due minuscoli topazi si sbriciolarono e ne uscirono due dolci pinguini, un pulcino azzurro e un adulto lilla vestito con abiti rituali.
 
“Fase d’attacco: attacco con entrambi i miei spirit”
 
Le due carte appoggiate sul metallo si inclinarono e le due creature assunsero l’espressione più aggressiva (e scarsamente credibile) che gli riuscisse prima di partire alla carica e infrangere, con i loro colpi, la barriera della sorella che, ovviamente, aveva risposto con la vita.
 
“Ma come, io to offro l’opportunità di assistere ad una bella rissa e tu la snobbi così?” domandò Kouta ridendo ancora
 
“Perdere i miei spirit a gratis ti sembra una mossa intelligente?” ribatté a sua volta l’avversaria “finiscila di fare il gradasso e sii serio o giuro sulla nostra famiglia che ti distruggerò fino a farti piangere”
 
“E sia, ho concluso”
 
 
TURNO 3
 
 
“Ora ti faccio vedere io come ci si comporta in duello” sibilò aggressiva “fase principale: evoco Kudagitsunen a livello 2”
 
Anche nel lato del ring controllato dalla ragazza apparve un topazio fluttuante, che si spezzò rivelando lo spiritello mascherato dall’aspetto di volpe; per la maggior parte del pubblico, Galaxy e Mika compresi, fu uno shock dato che, nonostante uno dei suoi spirit chiave fosse di quel colore, la giovane aveva sempre e solo usato spirit viola, ma i suoi amici più stretti sapevano benissimo perché avesse aggiunto al suo deck spirit gialli di costo nullo.
 
“Attacco con Fantoccio di Paglia
 
“Vita!” ribatté prontamente l’altro afferrando forte i sostegni metallici per resistere al primo impatto della sua carriera di duellante nel terreno tridimensionale
 
“Mano tua, bamboccio”
 
 
TURNO 4
 
 
“Smettila di chiamarmi bamboccio, ho dodici anni!” gridò stizzito il corvino, dimentico di dove si trovasse
 
“Solo se tu la smetti di essere così infantile” lo irrise la sorella “e ora duella, ti ricordo che sei in un’arena”
 
Il ragazzino divenne rosso come un pomodoro ed elencò le fasi basilari ad una velocità ultrasonica ai limiti della regolarità per poi passare, sempre allo stesso ritmo forsennato, alla fase principale in cui, prima, elevò al secondo livello Pulcino Pentan e, poi, evocò Veggente Pentan.
 
“Attivo il suo effetto all’evocazione” dichiarò dopo aver appoggiato la carta “scarto una carta magia dalla mia mano, pesco una carta dal mazzo e infine passo alla fase d’attacco”
 
Con gli occhi colmi di determinazione, il minore inclinò lo spirit di cui aveva appena modificato il livello e lo lanciò all’offensiva.
 
“Blocco con Kudagitsunen” ribatté l’avversaria
 
“E io rispondo con azione lampo: utilizzo la carta magia Piedi Alati; grazie ad essa se, durante un confronto di spirit, il mio spirit è di pari livello o superiore all’avversario può ignorare il blocco e colpire comunque le vite”
 
Un paio di maestose ali bianche si materializzò all’altezza dei piccoli piedi dello spirit giallo che, con un’evoluzione, schivò l’ostacolo e, appallato, si gettò sullo scudo giallo della ragazza con un poderoso tuffo a bomba.
 
“Tua” concluse Kouta “allora, che ne dici di come gioca questo bamboccio?”
 
 
TURNO 5
 
 
“Non male, in fondo potrei anche decidere di cominciare a considerarti un parente degno” rispose la sorella maggiore con tono affilato e malizioso “ma credimi, la tua strategia non avrà l’effetto sperato”
 
“E quale sarebbe la mia strategia?” chiese ironicamente l’altro
 
“È banalissima” commentò quella “vuoi togliermi molte vite sin dall’inizio per costringermi a non attaccarti… la conosco fin troppo bene, è la stessa strategia di Hajime!”
 
Il giovane Tatsumi ebbe un moto di sussulto e, pur cercando in ogni modo di non modificare la sua espressione facciale, non riuscì a mascherare appieno il suo disappunto per essere stato “letto” così facilmente; sulla postazione opposta, la sorella sfoderò un ghigno feroce, di quelli che era solita fare in passato quando pensava di dominare il mondo.
 
“Fase principale: abbasso Kudagitsunen a livello 1 e uso i nuclei raccolti per evocare colei che è divisa tra due mondi, la fata-strega gialla dai poteri viola, Geraldy Suprema Principessa Magica a livello 2!”
 
Un topazio di dimensioni molto più notevoli si spaccò perfettamente a metà e dalla luce intensa emerse uno spirit particolare, un’affascinante donna dai vestiti nobili e l’aria malevola, armata di un bastone rosso.
 
Kudagistunen, Geraldy attaccate!!”
 
“Rispondo all’attacco di Kudagistunen di persona” gridò il ragazzino afferrando saldamente i sostegni “con la diminuzione della vita si attiva l’effetto burst di Sussurro Magico grazie al quale posso recuperare tutti i miei spirit affaticati appartenenti ad un genere a mia scelta; scelgo il genere “Volatile Canoro” e recupero Pulcino Pentan con cui blocco l’attacco di Geraldy
 
Quella serie di ordini travolse la battaglia come un fiume in piena e le azioni dichiarate del minore dei Tatsumi trovarono realizzazione sul terreno di gioco.
 
“Non è finita” incalzò il piccolo “attivo l’azione lampo di Sussurro Magico: pago il costo con Veggente Pentan che viene eliminato e cambio la natura dei confronti tra spirit, dai PB ai livelli e questo significa… di addio a Geraldy!!”
 
I due spirit si scontrarono con violenza alla meta esatta dell’anello di pietra finendo entrambi in polvere; dal suo parapetto il ragazzo sorrideva: per quanto i freddi numeri indicassero uno contro due a suo sfavore, lui sapeva benissimo che sua sorella avesse perso molto di più.
 
“Sai, un po’ mi dispiace che l’esordio del tuo nuovo spirit sia durato così poco” ironizzò l’altro appena prima di ricevere la mano dall’avversaria per il sesto turno
 
Dopo un inizio così movimentato seguirono due turni di quasi calma piatta in cui i due contendenti si limitarono a rinforzare le relative schiere di spirit: il più piccolo dei due Tatsumi sostituì lo spirit appena perso con Menestrello Pentan di livello 3, elevando il suo altro spirit al secondo livello; al contrario, la sorella optò per un rafforzamento più soft, un secondo Alisauro di livello 1, puntando più ad aumentare il numero di carte nella sua mano.
Agli amici sugli spalti era piuttosto evidente cosa la ragazza stesse cercando di fare con tutte quelle carte; non erano destinate all’uso ma al sacrificio, in combinazione con la magia Artigli Affilati.
 
“Se Kimari riesce a pescare e settare il burst fa una mezza strage” osservò Hajime, parzialmente preoccupato per il suo piccolo amico, autore finora di un eccellente duello.
 
“Concordo” gli fece eco Manabu “è sempre meglio evitare di concedere troppe carte a Kimari”
 
“Già, ma purtroppo è qualcosa su cui un duellante non ha controllo” osservò Chihiro
 
“Vero, ma si possono comunque trovare delle contromisure” replicò il presidente “ad esempio non concentrarsi così tanto su Geraldy; comunque vediamo cosa verrà fuori adesso”
 
E ciò che venne fuori fu un turno allo stesso tempo normale e fantastico.
 
 
TURNO 8
 
 
“Evoco Pentan Saltarocce a livello 1 ed uso la magia Coro d’Uccelli” fece entusiasta il moro, giostrando tra carte e nuclei “la magia mi permette di recuperare dagli scarti tre spirit appartenenti al genere “Voltatile Canoro; riprendo così in mano i due spirit distrutti”
 
La casella scarti del ragazzino iniziò a risplendere di una luce dorata e dal freddo metallo si rimaterializzarono le due carte eliminate durante gli scontri del quinto turno, balzando in aria per essere afferrate al volo dal loro proprietario; contemporaneamente, un topazio di dimensioni decisamente superiori si spezzò lasciando il posto ad uno dei Pentan più particolari e noti che ci fossero: aveva il piumaggio nero, sopracciglia e capigliatura affilate e aggressive e alcune gocce dorate, simili a gemme, incastonate su braccia-ali e fronte; la corporatura era, come di consueto, tondeggiante ma molto più imponente del solito; infine nella mano reggeva una lunga lancia bardata.
Il motivo della sua notorietà però non era da ricercare nella sua manifestazione tridimensionale bensì tra i dati della carta poiché si, il costo era alto, ma i punti battaglia segnavano 4000 a livello 1 e 7000 a livello 2; non era il classico Pentan carino ma inutile in duello se non per gli effetti, questo era un combattente serio.
 
“Attacco con Pentan Saltarocce
 
Il grosso pinguino si lanciò alla carica reggendo la lancia con entrambe le mani, per ordine dell’altra bypassò la linea difensiva avversaria e distrusse il nucleo vita; Kouta osservò soddisfatto il risultato del suo duello: aveva ancora tre vite, due difensori e la schiera di quattro spirit di sua sorella non aveva nessuna possibilità di sconfiggerlo nel turno seguente; in più aveva recuperato dagli scarti due dei suoi combattenti e a lei restava solo un nucleo.
 
Stava vincendo.
 
 
TURNO 9
 
 
Siccome il destino sa essere, quando vuole, molto simpatico, il duello giocato da Kimari fu la replica quasi perfetta di quello precedente disputato dal fratello; rafforzò il suo schieramento aumentando di uno i livelli di tutti gli spirit e poi lanciò un attacco, peraltro con l’unico spirit giallo tra i suoi.
 
“Vita” rispose stringato l’altro, quasi con noncuranza
 
“Turno tuo” concluse la ragazza irritata dall’impossibilità di fare di più
 
Fu quella la sola cosa che distinse quella coppia di turni.
 
 
TURNO 10
 
 
“Finalmente il mio momento è arrivato!” esclamò allegro il corvino “Abbasso a livello 1 tutti i miei spirit, evoco di nuovo Pulcino Pentan e Veggente Pentan anch’essi a livello 1 e infine… transevocazione di Menestrello Pentan
 
Un bagliore giallo avvolse il piccolo spirit spargendo fasci di luce su tutto il terreno di gioco.
 
“Evoco, a livello 2, il cavaliere nella scintillante armatura, il primo pinguino volante, Phoenixpentan il Coraggioso
 
La nebbia gialla venne dispersa da una serie di violente sferzate di vento che andarono a fendere l’enorme gemma apparsa nella tempesta; quando si sbriciolo, dalla polvere emersero due ali di fenice, poi uno scudo tondo, un elegante spada e infine il maestoso spirit dall’aspetto di pinguino.
 
“Fase d’attacco: attacco con Pentan Saltarocce” annunciò il ragazzo inclinando la carta
 
“Blocco con Alisauro
 
Il volatile corazzato venne trafitto dalla lancia del suo avversario esplodendo.
 
“Attivo l’effetto Immortalità di Geraldy” fece Kimari interrompendo per un attimo il flusso del suo avversario “Ogni volta che un mio spirit di costo 2, 3, o 4 viene distrutto, Geraldy può essere evocata dagli scarti”
 
La principessa dall’aria stregonesca riapparve sul terreno di gioco.
 
“Ottima mossa, ma io attacco di nuovo e stavolta con Phoenixpentan” continuò Tatsumi junior “attivo il suo effetto al momento dell’attacco, sposto Pentan Saltarocce in cima al mio mazzo e recupero lo spirit attaccante”
 
“Blocco col secondo Alisauro
 
Anche il secondo uccello ferrato venne tagliato in due dalla spada dell’eroe dorato che, immediatamente, si illuminò di luce propria, roteando l’arma sulla testa in segno di vigore.
 
-Se attaccassi con uno dei miei spirit di livello 1 lei mi bloccherebbe con Geraldy e li distruggerebbe senza perdere il suo spirit- pensò prima di arrivare alla sua decisione definitiva “e sia, attacco ancora con Phoenixpentan e attivo un’altra volta il suo effetto, stavolta ritirando e rimettendo Veggente Pentan
 
“Blocco con Fantoccio di Paglia
 
Anche il pupazzo demoniaco andò in mille pezzi e Kouta non riuscì a non sbattere il pugno sul pannello metallico in segno di esultanza: aveva tre spirit attaccanti contro un solo bloccante e una vita.
 
Ce l’aveva fatta.
 
“Andiamo sul sicuro… attacco ancora con Phoenixpentan!” esclamò entusiasta “se blocchi perdi di nuovo Geraldy e se non blocchi perdi la tua ultima vita, è finita!!”
 
“E invece che ne dici dell’opzione tre; azione lampo!!” gridò la ragazza sfogando finalmente tutta la sua voglia di rivalsa “utilizzo la magia Avidità di Nuclei: sposto due nuclei da due spirit avversari non fusi in brave nella riserva, scelgo di spostare i nuclei di Pulcino Pentan e Sacerdote Pentan che finiscono così negli scarti”
 
“Brava ma devi ancora bloccare il mio attacco”
 
“Oh, ma io non ho intenzione di bloccarlo” ghignò la ragazza “di nuovo azione lampo! Attivo la magia Danza Macabra: scarto tutte le carte che ho in mano e rimuovo tutti i nuclei da Phoenixpentan che viene a sua volta eliminato!!”
 
“NO!”
 
Ma era troppo tardi, per ogni carta lasciata cadere negli scarti, una freccia viola trafisse l’armatura dorata del cavaliere pinguino fino a spazzarlo via. Kouta abbassò la testa sconsolato; era finita si, ma non come pensava lui.
 
 
TURNO 11
 
 
“Sacrifico Kudagitsunen per evocare Stein-Bolg Malvagio Capricorno Supremo
 
La rara X dello zodiaco emerse dal consueto globo di oscurità brandendo il bastone mentre, dagli scarti, la sua padrona recuperava la magia Avidità di Nuclei usata nel turno precedente come imposto dall’effetto “quando evocato” del suo demone caprino.
 
“Fase d’attacco: hai disputato un bel duello Kouta”
 
Inclinò le carte, i due spirit caricarono e lo scudo si infranse sbalzando per la prima volta Kouta lontano dal pannello metallico; quando il suo sguardo si alzò, il portale luminoso era già li.
 
Tornò al mondo reale e si trovò davanti lo stesso muro di applausi che aveva incontrato Kataru, ma, come per Kataru, solo tre erano le facce che voleva vedere; ci impiegò un po’ di più ma riuscì anch’egli a farsi largo nella folla fino a loro e li trovò disposti uno accanto all’altro: a sinistra, sua sorella, che l’aveva appena battuto, con il viso seminascosto e l’aria indifferente ma visibilmente orgogliosa; al centro, Hajime Hinobori che gli mostrava sorridente il segno d’assenso col pollice; a sinistra, un Kataru Ohizumi che stava disperatamente cercando di non mettersi a saltellare dall’esultanza.
 
“Ragazzi finitela, se qualcuno vi vede potrebbe pensare che io abbia vinto” fece lui avvicinandosi e rivolgendosi proprio al giovane Ohizumi “mi dispiace Kataru, ho perso anch’io in undici turni”
 
“Già forse è stato un segno del destino… di sicuro, però, è stato magnifico” sussurrò divertito quello “è stato come vedere l’Hajime inesperto ma determinato di qualche anno fa”
 
“Ti ringrazio, ma tu hai fatto anche di più” si complimentò il moro con le guance arrossate dall’imbarazzo “hai seguito la strategia del campione del mondo, sei stato un piccolo Arata che…”
 
“Ora non allarghiamoci con frasi ai limiti della diffamazione” si inserì Kimari, fattasi via via sempre meno disinteressata “posso concedere ad entrambi di aver disputato due incontri di alto livello; comunque stai tranquillo fratellino, niente e nessuno potrebbero mai far credere ad anima viva che tu mi abbia battuto”
 
“State buoni ragazzi” si inserì Manabu con aria da paciere “dai, offro a tutti e due; vi accompagno a prendere quel gelato”
 
L’idea venne accolta con grande entusiasmo e i due sconfitti di giornata si fiondarono fuori dal locale in direzione della gelateria più vicina; dietro di loro, Manabu si arrestò sulla soglia, prendendosi del tempo per osservare i due fratelli minori scherzare e giocare tra loro, rilassati.
Il suo sorriso pieno di orgoglio venne interrotto solo da una nota voce di li accanto.
 
“Tuo fratello ha del talento” sussurrò
 
“Lo so” replicò il presidente salutando con un cenno della testa il campione Arata, appoggiato al muro bianco del club
 
“Beh, direi che ha fatto capire chiaramente quale sia il suo vero sogno” alluse l’uomo “ora tocca a te, Manabu Ohizumi, essere onesto con te stesso e con lui; merita la verità”
 
Sbuffò sonoramente estraendo dal portamazzi il suo mazzo originale.
 
“A te la mossa”
 
 
 
SPAZIO DELL’AUTORE:
 
 
Ciao a tutti ragazzi, siamo ufficialmente oltre la metà di questo arco.
 
Il titolo del capitolo è una citazione da un album degli Afterhours e introduce poeticamente i due protagonisti della storia ovvero Kouta e Kataru, per uno si tratta di una prima volta assoluta mentre l’altro si è già ritrovato in ruoli importanti ed entrambi avranno ancora modo di brillare. Sono due che mi piacciono, soprattutto Kataru è anche nell’anime originale davvero un bel personaggio e il suo duello vinto contro Hajime uno dei più significativi (per capirci, se dovessi fare un paragone, è come se Zongurii battesse il Dan di “Gehika Dan” o se Plym battesse Clarky).
 
I duelli sono, senza modestia, tra i migliori che ho mai scritto, esattamente come li volevo sia nei loro parallelismi sia nelle loro differenze: due duelli simbolicamente di pari durata, ne troppo lunghi ne troppo corti e in cui i due ragazzi perdenti dimostrino le loro abilità… ma in modi diversi (Kataru che ha più esperienza, ribalta il duello, addirittura lo domina scegliendo di seguire Arata invece che Hajime mentre Kouta, che di Hajime è discepolo, segue alla lettera lo stile del suo maestro e disputa un bell’incontro ma del quale Kimari non perde mai realmente il controllo).
Il finale del primo scontro potrà sembrare, immagino, un bel po’ artificioso ma la cosa è voluta poiché la mia intenzione era proprio quella di rappresentare una vittoria per pura fortuna; ho già scritto sconfitte onorevoli di Kataru e volevo che questa fosse qualcosa di più: un duello che Kataru sulla carta ha vinto e in cui solo la sorte gli impedisce di poter gioire della vittoria effettiva.
 
Ah, so che probabilmente risulterò eccessivo a ripeterlo anche questa volta: giuro che mi dispiace per chi ritiene pesanti due duelli a capitolo, ma purtroppo, se vi interessa continuare con questa storia, dovrete farci l’abitudine perché essendo la trama di questa storia retta in gran parte dagli archi dei tre tornei (come nell’anime originale perché, secondo me, la struttura era perfetta), è necessario che ci siano tanti duelli e non posso proprio svolgerli tutti offscreen.
 
E anche per questo capitolo abbiamo finito, spero di risentirvi presto.
 
Alla prossima, ora per voi ci sono le turnazioni dei duelli e le anticipazioni.
 
 
Yukio vs Kataru
 
Turno 1: Zaneegun, Fenneparabola, Orsa Polare, Carta del Vuoto + Foresta delle Bestie Giganti
Turno 2: Kuhja Pavone Stellare, Ragazza Amazzone, Scintilla Interscambiabile, Nekomarda + Primo Libro della Creazione (Charadrius)
Turno 3: Potenziamento Magico
Turno 4: Regina Amazzone
Turno 5: Balli-Star Bestia Giavellotto
Turno 6: Terra delle Tombe dei Re
Turno 7: Grande Torre d’Avvistamento
Turno 8: Kaguya della Luna Eroina della Luce
Turno 9: Strike-Siegwurm Drago della Luce Lunare (Kataru: Corona del Cielo Stellato)
Turno 10: Bibbia Regale
Turno 11: Balli-Star Bestia Giavellotto, Artefatto Forseti
 
 
Kimari vs Kouta
 
Turno 1: Fantoccio di Paglia, Avidità di Nuclei, Geraldy Suprema Principessa Magica, Oscura Torre dell’Orologio Nascosta + Alisauro (Danza Macabra)
Turno 2: Pulcino Pentan, Piedi Alati, Sussurro Magico, Pentan Saltarocce + Sacerdote Pentan
Turno 3: Kudagitsunen
Turno 4: Veggente Pentan (Phoenixpentan il Coraggioso)
Turno 5: Furore Offensivo
Turno 6: Menestrello Pentan
Turno 7: Alisauro (Camelot Città del Crepuscolo)
Turno 8: Coro d’Uccelli
Turno 9: Funerale Violaceo
Turno 10: Voce Bianca (Caotico Laboratorio della Magia)
Turno 11: Stein-Bolg Malvagio Capricorno Supremo
 
 
Per Chihiro Kusaka è arrivato il momento del suo grande duello; se vincerà potrebbe non cambiare niente mentre se perderà sicuramente cambierà tutto… e in peggio, per lei e per suo zio, ma per affrontare il duello deve prima affrontare Yukio e capire qualcosa di più di lui e dei problemi da cui sta scappando; sarà il suo ultimo lascito perché a combattere potrà essere solo Chihiro Kusakabe una vera… Girl on fire.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Battle Spirits / Vai alla pagina dell'autore: ShawnSpenstar