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Autore: Fairy23    05/03/2022    1 recensioni
Con questa lettera spero di liberarmi di tutta l’angoscia nel mio cuore. Chiunque tu sia, le poco righe che stai per leggere rappresentano tutte le mie gioie e i miei rimpianti. Ecco i fatti.
[...]
Leggendo la lettera vecchia e ingiallita caduta per caso da un polveroso e antico libro di chimica, probabilmente rimasta lì abbandonato da secoli, trovato nella biblioteca del collegio, quella ragazza dai lunghi capelli castani, con brillanti riflessi ramati, non immaginava a cosa stava dando inizio.
[...]
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Cari lettori, la storia che state per leggere non è una storia alla “c’era una volta”… oppure si, forse è veramente una storia di questo tipo, dipende quanto siete pronti a mettervi in gioco. Solo chi avrà il coraggio di leggerla e arrivare fino in fondo potrà scoprite che tipo di avventura sia questa. Se siete pronti a imbarcarvi su questo vascello allora Buona lettura!

 

Un cielo di pioggia, fulmini, tuoni e in lontananza qualcosa, un’immagine incomprensibile. Il vento di una forza travolgente e poi tutto si blocca e una luce accecante avvolge la scena.
 
Questa era l’immagine che ormai abitava nei sogni di Alice e ogni volta si svegliava in un bagno di sudore. Non comprendeva fino in fondo il significato di quell’incubo ma lo riteneva particolarmente inquietante e soprattutto totalmente stressante, dopotutto non riusciva a dormire per tutta la notte da quasi un mese e ormai per il sonno faticava a rimanere sveglia durante le lezioni. Inizialmente pensava fosse un monito a ricordarsi l’ombrello ma dopo una settimana di sole splendente aveva cominciato a pensare che fosse solo la sua grande fantasia o una cena particolarmente pesante.

Ormai sveglia si alzò dal letto, si preparò la solita tisana e si mise seduta davanti la finestra della sua stanza nel collegio. Già, lei viveva in un collegio, il collegio Rosa Blu. Era un collegio per persone dall’intelligenza fuori dal comune: nel collegio venivano ammesse quelle persone che eccellevano in  precise categorie (arte, scienza, musica…) e che vantavano di spirito di iniziativa e di una particolare fantasia. Lei per esempio eccelleva nella chimica, in un laboratorio si sentiva veramente sé stessa. Finita la sua tisana si rimise a sotto alle coperte sperando nel fatto che se si fosse riaddormentata non avrebbe rivissuto ancora quell’incubo tremendo.

La sveglia suonò come sempre alle 7:00 in punto e lei, che non era più riuscita ad addormentarsi, si alzò da quel letto esausta. Dopo mezz’ora, vestita di tutto punto con la sua divisa celeste (chi era al primo e secondo anno usava la divisa celeste cambiando solo il colore del fiocco, celeste per quelli del primo e rosa per quelli del secondo; chi frequentava il terzo anno divisa rosa con fiocco celeste, il quarto divisa rosa con fiocco rosso e al quinto indossavano una divisa rosa e celeste), uscì dalla sua stanza e si diresse nella sala principale del collegio.

“Alice!” si sentì chiamare lei da dietro le spalle e voltatasi vide il suo più caro amico,

“ciao Alex, magari la prossima volta non urlare così forte” le disse lei un po' scocciata che tutti si fossero girati a guardarla,

“scusami, lo sai che ho difficoltà a contenermi”

“sì lo so”, lei e Alex erano amici ormai da diversi anni. Lui era un ragazzo di media altezza, occhi verdi e capelli mori come i suoi; era un ragazzo molto affascinante secondo molte delle loro compagne anche se lei ciò non lo capiva, dopotutto non riusciva a vederlo come lo guardavano loro, forse perché lo aveva sempre considerato come un fratello; si erano incontrati due anni prima che lei entrasse nel collegio e da quel momento erano stati sempre insieme,

“sei pronta per un nuovo emozionante giorno all’accademia?” le chiese lui quasi sul punto di saltare dall’emozione,

“non tanto in realtà, dopotutto sono qui sotto costrizione ricordi; faccio fatica a essere felice come te!” ammise lei arrabbiata,

“i tuoi genitori ti hanno voluto dare un’occasione fantastica, questo collegio è per le menti più eccelse; chiunque esca da qui a una carriera di successo assicurata e tu con le tue spiccate abilità nelle materie scientifiche e principalmente nella chimica non potevi non studiare qui”

“sì, potevo non studiare qui ma i miei non hanno voluto sentire ragioni. Avevo una vita più rilassata fuori da questo collegio, non dovevo passere quasi tutto il mio tempo libero a studiare. Voglio anche rillassarmi.”, mentre il ragazzo si accingeva a controbattere suonò la campanella della prima lezione e i due furono costretti a una tregua poiché se fossero arrivati tardi in classe avrebbero ricevuto un severo castigo.

Ogni persona al collegio in base alla propria categoria di eccellenza aveva, oltre alle lezioni in comune con tutti, delle lezioni più specifiche. La giornata di Alice, perciò, prevedeva oltre le prime tre ore in comune con tutti di letteratura italiana, storia e storia dell’arte, 3 ore di corso teorico e laboratorio di chimica. Da quando non dormiva tuttavia arrivare alla fine delle lezioni diventava sempre più complicato e infatti successe che crollò in un sonno profondo durante la parte teorica.

“Signorina Revier, si sta riposando per bene?” le chiese la professoressa vicino al suo orecchio e a quelle parole Alice si sveglio di scatto e si alzo in piedi,

“presente!” disse e tutti i suoi compagni scoppiarono in una sonora risata,

“si rende conto che una cosa del genere non è ammissibile nella mia classe” e nel dire ciò gelò con lo sguardo tutta la classe che ripiombò nel silenzio più totale,

“questa è una classe di livello superiore, lei non può usare questo tempo per riposarsi! Solo perché ha dei voti altissimi e i suoi genitori sono particolarmente influenti non vuol dire che il suo posto qui sia assicurato”

“mi scusa signora professoressa, non ci sono giustificazione valide per il mio comportamento e le prometto che non succederà mai più” le rispose Alice senza minimamente accennare al fatto che non dormisse, una professoressa come lei avrebbe sicuramente pensato che mentisse e che avesse passato le serate a fare baldorie,

“di questo ne sono certa anche perché come castigo dovrai svolgere un saggio di mille parole sull’argomento trattato in classe per domani”

“certo professoressa” avrebbe voluto in realtà controbattere ma sapeva che se ci avesse minimamente provato il saggio sarebbe diventato di duemila parole, perciò, si risedette al suo posto senza dire altro.

Finite tutte le lezioni tornò in camera pronta a svolgere il suo saggio; le sembrava ingiusta come punizione ma non aveva altra scelta che obbedire. Ben presto si accorse che i suoi libri non erano sufficienti per scrivere il saggio con tutte le informazioni in più che desiderava la sua professoressa - già quando lei spiegava molte volte si allontanava dai libri di testo – e capì che l’unica soluzione che aveva era dirigersi nella biblioteca,

“maledizione! Ora mi tocca pure andare in biblioteca, non bastava già il saggio” esclamò esasperata mentre raccoglieva le sue cose nella borsa e si dirigeva verso la porta della stanza.

La scuola sembrava gigantesca e Alice essendo al primo anno faticava molte volte a orientarsi. Molti studenti del primo anno in realtà avevano il suo stesso problema, perciò, venne messo a disposizione per loro una mappa con lo scopo di non perdersi. Mentre, quindi, grazie alla mappa si dirigeva verso la biblioteca, immersa nei suoi pensieri, venne urtata da un ragazzo, il quale neanche si girò per scusarsi,

“ammetto che avrei dovuto prestare più attenzione, ma almeno uno scusa me lo potevi anche dire o almeno girarti per vedere come stavo” ma il ragazzo continuò a camminare dritto senza girarsi e lei nel guardarlo andare via oltre a essere scocciata aveva una strana sensazione, più lo guardava e più non riusciva a fare a meno di farlo, come se avesse una forza magnetica che la attirava verso di lui e solo quando si rese conto di essersi bloccata in mezzo al corridoio riuscì a rinsavire e a dirigersi nella biblioteca.

La biblioteca del collegio era spettacolare, un misto fra novità e antichità, vi erano tomi antichi di secoli, libri nuovi e anche una parte riservata ad attrezzature super tecnologiche. Era il meglio del meglio. Alice si diresse al punto informazioni e chiese i libri che potevano servirle per il suo saggio e la bibliotecaria la mando nella parte della biblioteca più desolata con tomi parecchio antichi,

“mi raccomando trattali con cura e usa i guanti” si raccomandò la signora,

“certo non si preoccupi” le rispose. Ogni studente che maneggiavo un libro antico era costretto a usare i guanti e una particolare attenzione e ciò rendeva Alice ancora più stressata.

Una volta arrivata nella parte della biblioteca che le era stata indicata si mise i guanti e cercò il libro. Quegli scaffali vantavano una lunga serie di scritti antichi le cui copertine erano di una fattezza spettacolare e camminarci vicino le metteva un po' di ansia. Sembrava quasi che il libro non fosse lì e lei dopo mezz’ora stava perdendo la speranza di trovarlo quando finalmente lo trovò, un libro particolarmente grande e anticò, rilegato in pelle e dipinto, ironia della sorte, con il suo colore preferito, il verde;

“finalmente!” esclamò lei a bassa voce. Una volta preso in mano rimase per qualche secondo incanta dalla bellezza di quella copertina - lei amava particolarmente i libri antichi – finché non si decise ad aprirlo.

Era un libro di un’eleganza impressionante e curato nei più piccoli dettagli, sembrava quasi un peccato anche solo pensare di usarlo per uno stupido saggio ma purtroppo non aveva altra scelta. Mentre lo sfogliava tuttavia cadde dal libro una lettera per terra,

“ma cosa…” poggiò il libro e raccolse la lettera; quella lettera sembrava come fosse lì per lei e perciò si accinse a leggerla senza minimamente immaginare quanto quel gesto le avrebbe per sempre cambiato la vita.
  
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