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Autore: Nami_chin96    15/03/2022    1 recensioni
Una raccolta di dieci racconti, tra favole e fiabe, dal punto di vista della ciurma di Cappello di Paglia. Cosa ci fa Zoro vestito da principessa? Riuscirà Jabura a mangiare la nonna di cappuccetto rosso? Nami sarà così coraggiosa da scalare il fagiolo magico?
Questo e molto altro vi aspetta. Buona lettura!
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Biancanami e i sette "shichinani"
C'erano una volta, parecchi anni fa, un re ed una regina sempre gentili e sorridenti. Erano amici del popolo, che li adorava. Ma, ahimè, erano anche molto tristi: non avevano ancora, infatti, avuto il tanto sognato erede.
Un giorno, la regina Bellmère, mentre era intenta a lavorare con l'arcolaio, si punse un dito e qualche goccia del suo sangue cadde sulla neve sottostante la finestra. Sospirò: << ah, quanto vorrei avere una bambina con la pelle chiara come questa soffice neve >>
Evidentemente, tra il manto bianco si nascondeva qualche fata o folletto (forse i tontatta?) perchè, qualche tempo dopo, la regina Bellmère rimase incinta e nacque una bella bimba: aveva carnagione chiara come la neve, capelli arancioni e occhi nocciola. Il re Genzo, dalla gioia, organizzò un banchetto a corte che durò oltre una settimana.
Quattordici anni dopo, Biancanami (questo il nome della fanciulla) era diventata un'adolescente tanto bella quanto ribelle e si era fatta molto amici nel villaggio vicino.
Purtroppo, un giorno il re la fece convocare a palazzo per darle una brutta notizia:
<< padre, che succede? >> chiese, allarmata
<< purtroppo, mia cara, vostra madre è venuta a mancare. Sapevate anche voi quanto era malata >>
La regina, infatti, in seguito al parto, aveva sviluppato una malattia per cui nessun medico aveva saputo fornire una cura efficace.
Biancanami scoppiò in lacrime: << voglio la mamma! >> disse, e ancora singhiozzante, scappò nelle sue stanze, sbattendo la porta.
Il re non seppe cosa dire e cosa fare. Non poteva di certo biasimarla.
Alcuni mesi più tardi, il re Genzo aveva trovato una nuova compagna: Cavendishina. Era una donna cattiva ed invidiosa della bellezza della figlia del re. In segreto, custodiva anche uno specchio magico che alla fatidica domanda << chi è la più bella del reame? >> rispondeva: << voi, mia regina >>
Qualche tempo dopo, anche il re morì e la perfida matrigna fece vestire Biancanami di stracci e la obbligò a svolgere i lavori più faticosi, oltre a vietarle di vedere i suoi amici del villaggio. Ma Biancanami non si dava per vinta e, tra una canzone e l'altra, riusciva a tirare avanti, certa che per lei sarebbero arrivati tempi migliori.
Un giorno, mentre Biancanami puliva le stalle, Cavendishina andò di nascosto nella stanza dello specchio e recitò << specchio servo delle mie brame, chi è la più bella del reame? >> si aspettava che rispondesse "voi", come di consueto, invece lo specchio rispose : << voi siete bella ma ahimè c'è una fanciulla che ancor di più lo è >>
<< di grazia, posso saper chi è? >>
<< Biancanami il suo nome è >> disse lo specchio, poi si spense.
La matrigna Cavendishina era nera di rabbia: aveva fatto di tutto pur di togliersi dai piedi quella ragazza, eppure ancora le dava filo da torcere. Fece subito chiamare il cacciatore, Zoro.
<< avete chiamato, mia regina? >> disse l'uomo, che portava sempre con sé tre katane ed era famoso per l'uso della tecnica a tre spade
<< porta Biancanami nel bosco ed uccidila. Come prova, voglio che mi porti il suo cuore >>
<< agli ordini >> rispose Zoro
Andò a chiamare la ragazza e le disse di seguirlo nel bosco
<< ma insomma! che volete? stavo disegnando le mie mappe! >> rispose la principessa, che aveva lo strano hobby di disegnare mappe e piantine di qualsiasi città avesse visitato.
Zoro preparò la spada per colpirla ma, all'ultimo, si fece prendere dalla pietà ed esclamò << presto! fuggite! la regina Cavendishina vuole uccidervi, andatevane e non tornate mai più a palazzo >>
Biancanami, presa di sprovvista, a quelle parole si mise a correre più che potè nel bosco: era sorpresa e spaventata. Correndo, inciampò molte volte, procurandosi qualche botta qua e là ma non ci fece caso. Ad un certo punto, al limitare della foresta, vide una casetta, da cui comignolo usciva del fumo, segno che era abitata. Decise di andare a chiedere aiuto.
<< BUM BUM >> bussò. Nessuno rispose. Riprovò ancora ma niente. Dopo vari tentativi, vide che la porta era aperta e decise di entrare << do solo un'occhiata in giro >> si disse tra se e se << non rubo nulla, non ho cattive intenzioni >>
La casa era piccola e ben ordinata: c'erano una tavola apparecchiata per sette, sette scodelle nel lavandino e, per finire, sette letti in un angolo remoto della stanza. Tutti i muri erano bianchi con travi in legni e il tetto era di paglia
<< deduco ci vivano in sette qui >> disse Biancanami con una vena d'ironia.
Nel frattempo, il cacciatore Zoro era tornato al palazzo ed aveva consegnato alla regina il cuore di un cervo, per poterla imbrogliare
<< sii, finalmente sono io la più bella! >> esclamò entusiasta.
Intanto, in una caverna poco lontano dalla casetta, sette persone erano intente a finire di lavorare.
<< ma insomma Buggy, ho detto di non spingere >> si lamentava una giovane ragazza, con capelli neri lisci e occhi azzurri
<< s-scusa Hancock-chan non vedo l’ora di assaggiare i manicaretti che hai cucinato >> rispose l’altro, un tizio con un naso simile a quello di un clown
<< fatela finita! >> si aggiunse il terzo, un certo Kuma. Un uomo alto circa sei metri, con cappello ed occhiali.
<< fu-fu Kuma ha ragione. Per oggi abbiamo finito, per cui possiamo tornare con calma a casa >> concluse il quarto, un tipo simile ad un fenicottero. Detto ciò, presero i cestini del pranzo ed, in fila, tornarono verso il bosco canticchiando “ eh oh eh oh andiamo a riposar”. Erano i sette ‘shichinani’ del bosco e lavoravano ogni giorno in quella caverna per estrarre un minerale particolare, agalmatolite. Vederli era uno spettacolo, erano piuttosto buffi e divertenti.
Arrivati a casa, notarono che la porta era aperta
<< i ladri! >> disse Hancock, balzando per aria
Kuma diede un calcio e la porta ruzzolò via. Ai loro occhi apparve una ragazza, intenta ad assaggiare un bignè
<< e tu chi sei?! >> chiese Buggy infuriato con denti da squalo << quella era la nostra merenda! >>
<< chi siete voi piuttosto >> chiese Biancanami
<< siamo i sette shichinani del bosco! Hancok, Doflamingo, Kuma, Moria, Mihawk, Law e io sono Buggy >> disse, indicando gli altri e poi se stesso
<< piacere, io sono Biancanami >> rispose la principessa. Poi le venne un’idea: “ se mi faccio ospitare da questi tizi avrò vitto e alloggio gratis “ Era da sempre ossessionata dall’idea di sperperare troppo denaro. Continuò:
<< una regina malvagia mi da la caccia. Se mi farete stare con voi mi occuperò delle faccende così potrete lavorare tranquillamente >>
<< non è una brutta idea >> sentenziò Mihawk, che era il più grande e il più saggio << avevamo proprio bisogno di qualcuno che badasse alla casa in nostra assenza >>
<< ovviamente mi spetterà il 90% dei proficui >> disse Biancanami, che in fatto di calcoli era una maga
<< tu sei pazza! >> commentò Hancok
<< 85…80.. va bene, mi rovino 50% >> disse la ragazza
Gli shichinani alla fine accettarono. E così, per settimane, in loro assenza, Biancanami rassettava e puliva casa oltre a preparare deliziosi manicaretti.
Cavendishina, nella solita stanza, decise di interrogare lo specchio ancora una volta : << specchio servo delle mie brame, chi è stavolta la più bella del reame? >>
<< Maestà bella voi siete ma ahimè, anche a sto giro c’è chi è più bella di te >>
<< dimmi il suo nome >>
<< Biancanami >>
A quelle parole, la perfida regina impallidì. Possibile che Biancanami fosse ancora viva? Il cacciatore l’aveva ingannata, non v’erano dubbi! Fece andare a chiamarlo per avere spiegazioni ma questi, che era furbo, s’era già dileguato da un pezzo, andando a vivere in un paese lontano, con la sua famiglia.
A quel punto, Cavendishina non ci vedette più dalla rabbia e decise di compiere lei stessa quella missione. Si recò da un suo vecchio amico stregone, un certo Kaido, un essere alto quanto un grattacielo e che adorava bere il sakè. Egli diede alla regina una mela avvelenata, chiamata “smile” : << si dice che chiunque la mangi muoia all’istante >> le disse.
Cavendishina tornò a palazzo e, consultando lo specchio, riuscì a scoprire dove si trovava la fanciulla. Così si trasformò in una vecchia strega, Hakubina, e, preso un cesto di mele in cui nascose quella avvelenata, si avviò verso la foresta.
Intanto, Biancanami, aveva finito di lavare le ciotole della colazione e stava rassettando i letti
<< beh, dato che oggi ho lavato anche i pavimenti mi devono lo 0,60% in più. Lo segnerò sul taccuino >> si disse tra sé e sé .
Poveri shichinani, di questo passo sarebbero stati spillati per benino dalla ragazza che ora, più che una fanciulla in pericolo, pareva essere una strozzina.
<< BUM! BUM! >> si sentì bussare
<< chi è? >> chiese Biancanami, che non attendeva visite e sapeva che gli shichinani sarebbero rincasati soltanto al tramonto
<< apri cara ad una povera mendicante >>
La ragazza, che comunque era gentile, alle parole della vecchina si lasciò convincere ed aprì. Davanti ai suoi occhi si presentò una vecchia bionda, vestita di stracci e con un cestino sotto al braccio
<< tesoro, vorresti provare una delle mie mele? >>
<< mm… Quanto costano? >> chiese scettica Biancanami
<< per te che sei stata gentile sono gratis >>
<< allora la prendo! >>
<< saggia decisione… >> disse Hakubina, con ghigno che però la ragazza non vide.
Hakubina le porse la mela “smile” e poi, con una nuvola di fumo, svanì nel nulla. Ce l’aveva fatta! Finalmente sarebbe stata solo lei la più bella! A quel pensiero si distrasse, inciampò e cadde per sempre in profondo burrone.
Biancanami, intanto, stava ammirando la mela: aveva strani ghirigori sulla buccia e aveva una strana aria. Decise di non mangiarla e la mise da parte.
Gli shichinani intanto, cantando la solita canzoncina “eh oh eh oh andiamo a riposar” erano di ritorno. La ragazza fece loro vedere la strana mela e quelli si congratularono con lei per essere stata scaltra e non averla assaggiata.
<< Potremmo rivederla e guadagnarci su >> propose la fanciulla
<< Ho un’idea migliore. Scopriamo com’è stata fatta e facciamone altre, chissà quanto potremmo guadagnare >> propose lo shichinano Doflamingo, che aveva occhio per certe cose.
Si misero subito al lavoro. Scoprirono anche che era stata avvelenata ma quelle che replicarono, ovviamente, non lo erano. E così iniziarono una vera e propria produzione e Biancanami, naturalmente, si occupava dei finanziamenti e dei conti bancari.
E così rimasero a vivere tutti insieme, felici ricchi e coontenti.
Ps: Biancanami in breve tempo, divenne non solo la più bella ma anche più ricca di quanto già in passato non fosse. Ma questo non ditelo alla regina Cavendishina! E’ un segreto!
Salve a tutti! Eccomi con la nuova storia, che ve ne pare? Spero vi sia piaciuta, fatemelo sapere con un’eventuale recensione. Chiedo scusa per averci messo tanto ma tra le cose di tutti i giorni era difficile trovare un momento per raccogliere tutte le idee. Così ho deciso che le storie usciranno una volta a settimana, approssimativamente il martedì o mercoledì, in modo da dare anche a me il tempo di pensare e scrivere.
Forse nei panni di Biancaneve a livello estetico sarebbe stata più indicata Robin ma “Biancanami” secondo me suonava meglio… Fatemi sapere anche cosa ne pensate degli shichinani hahah! Ovviamente ho voluto stravolgere un po' la storia perché sennò a parer mio, farla uguale all’originale, sarebbe risultata noiosa e scontata. Inoltre ho cercato di mixare i caratteri della vera Biancaneve con quello di Nami, non so se ci sono effettivamente riuscita ma comunque vi ringrazio per aver letto!
  
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