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Autore: lmpaoli94    19/03/2022    1 recensioni
Cavalcando in mezzo ad una zona boschiva di cui non ne ero minimamente a conoscenza, io e il mio fidanzato Robert ci imbattiamo in un sontuoso castello in mezzo alla natura e dall’aspetto spettrale.
Credendo che fosse abbandonato da molto tempo essendo dal fuori molto decadente, il mio fidanzato decide di dargli un’occhiata.
Ma improvvisamente, qualcosa va storto e i cavalli che ci hanno protetti fino in quel luogo, scappano come se fossero spaventati.
E’ l’inizio di un terrore che avrebbe per sempre trasformato la mia vita.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Ci dispiace esserci intrufolati in casa > feci con voce rotta < Ma fuori stava piovendo a dirotto e abbiamo trovato la porta aperta. >
< Non è una scusa plausibile, Alexis > mormorò invece Robert < Ci perdoni. >
< Nessun problema. Davvero. Io e la mia famiglia eravamo molto lontani dal castello e qualcuno di noi deve essersi scordato di chiudere la porta… Anche se nessuno della mia famiglia si aspettava di ricevere visite. >
< Infatti non ho mai sentito parlare di voi > fece il mio fidanzato incuriosito < E non riesco a capire dove ci troviamo. >
< Siete a casa Gràvon. Il mio nome è Francis. >
< Piacere di conoscerla, Signor Gràvon. >
ma l’attenzione del giovane padrone di casa, si spostò verso di me che non riusciva a mollarmi gli occhi di dosso.
Occhi celesti, moro di capelli, un uomo molto alto e giovane e quel suo charme che attirava sempre in me la voglia di saperne molto di più sul suo conto.
“Non avrei mai immaginato di trovare un uomo bello come lui” pensai tra me e me “Credevo che c’avrei trovato un vecchio padrone di casa, e invece…”
< Voi due abitate qui nei dintorni? >
< Io sì. Mentre la mia fidanzata sta in città. >
< Capisco. Voi due siete fidanzati? >
Fu una domanda come se la sorpresa dipinta nei suoi occhi fu come un segno d’allarme.
< Esatto. Il suo nome è Alexis mentre io mi chiamo Robert. >
Avanzando verso di me facendo il baciamano come se fossimo nel Medioevo, sentii accapponare la mia pelle mentre un turbinio di emozioni mi travolse in quei pochi secondi.
< Un vero onore per me ospitare una giovane donna graziosa come voi. >
< Lei è troppo gentile, Signor Gràvon. >
< Mi chiami Francis, la prego. >
< Non credo che sia convenevole. Lei deve essere un nobile molto ricco e rispettato, mentre io sono una semplice ragazza di campagna. >
< E con ciò? Non mi disturba affatto chi è lei veramente, Alexis. >
Robert, forse colto da un piccolo senso di gelosia, cercò di prendersi l’attenzione interrompendoci bruscamente.
< Ecco, le volevo chiedere… >
< So benissimo dove vuole andare a parare, Signor? >
< Mi chiami pure Robert, Francis. Ormai abbiamo lasciato da parte in convenevoli. >
< Credo che non sia esatto. Io e lei dobbiamo tenere le nostre posizioni, non le sembra? >
Visibilmente imbarazzato, Robert non seppe che cosa dire.
< Signor Travis. Il mio nome completo è Robert Travis. >
< Bene, Signor Travis… A causa del maltempo lei e la sua fidanzata rimarrete in mia compagnia insieme alla mia famiglia. Vi faccio strada, se non vi dispiace. >
Cercando di andare avanti per coprirmi le spalle, Robert continuò a cercare l’attenzione necessaria.
Ma Francis, per quanto affascinante e di poche parole, avevo capito subito quanto fosse attratto da me.


Il castello era veramente enorme e bellissimo.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo da tale bellezza che raccontavano storie di una famiglia che si poteva benissimo studiare sui libri di storia.
Ma la cosa più sensazionale di tutti quei quadri che riuscivo a vedere, molti di loro assomigliavano proprio a Francis.
“Una strana coincidenza forse? È impossibile che Francis possa avere più di 300 anni. Non può aver venduto l’anima al diavolo.”
ma la sua anima e il suo sguardo, per quanto potessero essere affascinanti e poco indiscreti, riusciva a mangiarmi con gli occhi mentre il mio fidanzato Robert parlava a sproposito della sua vita.
“Smettila, Robert” sbuffai contrariata impaziente che potesse stare zitto “Nessuno vuole sapere della tua inutile vita e del nostro rapporto. Francis Gràvon è un uomo di tutto rispetto… e che uomo!”
Ma adesso dovevo smetterla e di lasciarmi alle spalle pensieri poco rispettosi verso il mio ragazzo.
Riuscivo a vederlo mentre mi assaporava con la sua bocca e mentre cercava di invadere il mio vortice di erotismo spingendomi oltre i limiti che credevo di non avere.
Ad un certo punto però, ridestandomi da pensieri sbagliati, venni attirata da altre due figure non meno importanti di quella famiglia.
< Cari viaggiatori > cominciò a dire Francis < Vi presento mia madre Amaril. >
La donna, con i suoi capelli rossi visibilmente tinti e il suo sguardo serio, si avvicinò a noi con tale rispetto e devozione.
< Lieta di ospitare due viandanti sperduti in questa giornata di pioggia. >
replicò Robert parlando anche a mio nome.
“Smettila di fare quel sorriso finto, Francis. La vecchia donna non ci cascherà come la maggior parte delle persone.”
Ma ecco che subito dopo si mostrò dianzi ai miei occhi un altro pezzo forte della famiglia.
Un giovane ragazzo presumibilmente della mia età, occhi verdi, capelli castano chiarissimi e uno sguardo enigmatico come suo fratello che non avrei mai potuto dimenticare.
< E naturalmente vi presento mio fratello Rafael. >
Robert, che fu spinto a non mostrare rispetto verso di lui, si accorse incredibilmente come il giovane ragazzo mi stava divorando con gli occhi.
< Fratello, strano che non ti sei tenuto per te questa graziosa e affascinante donzella. Quale è di grazia il suo nome? >
< Rafael, voglio ricordarti che siamo nel ventunesimo secoli. Le tue antiche riverenze non sono accettate > lo canzonò subito Francis.
Chissà come, ma anche quel ragazzo assomigliava ad alcuni quadri che avevo visto poco fa’ durante i numerosi corridoi che costituivano questo grandioso castello dimenticato dal mondo.
< Sto solo cercando di essere educato, fratello. Lo dovresti fare anche tu, sai? >
< Adesso smettetela voi due > replicò subito la Signora Gràvon < Vi devo ricordare che abbiamo ospiti questa sera. Saranno infreddoliti e affamati. >
< Oh, moltissimo. Soprattutto affamati. >
“Robert, per l’amor del cielo! Controllati!”
Dandogli una gomitata senza farmi vedere dalla famiglia che ci ospitava con tutte le riverenze, Robert non riusciva a capire perché l’avessi colpito.
< Prima presumo che i gentili ragazzi vogliano sistemarsi, giusto? > mormorò Rafael < Gli mostrerò io la stanza degli ospiti. >
< Lascia stare > fece Francis frapponendosi < Sono io la loro guida. Tu aiuta nostra madre con la cena. Sei molto più bravo di me in cucina. Ricordi? >
Improvvisamente però, vidi dell’astio tra i due fratelli, come se stessero combattendo facendo a gara chi sarebbe stato più gentile tra loro due.
“Che vogliono dimostrare?”
< Ma tu fratello sarai stanco di camminare in questo castello > fece Rafael < Lasciami conoscere i nuovi ospiti. >
< Potrai farlo più tardi. A cena. >
Rafael, che non voleva ascoltare le parole del fratello, cercò di essere ancora più insistente del dovuto.
Ma la Signora Gràvon, lo prese per mano strattonandolo verso di lei.
Il suo sguardo glaciale e imperioso lasciavano trapelare che era impossibile contraddirla, quindi il povero Rafael dovette ascoltare le parole del fratello senza che poteva dire la sua.
< Non ci metteremo molto > feci io cercando il sorriso di Rafael < Non abbiamo vestiti consoni per stasera, quindi ci limiteremo a darci una ripulita. >
< Oh, lei si sbaglia, Alexis. >
“Che cosa?”


Una volta giunti nella stanza che sembrava fatta apposta per due giovani innamorati, io e Robert furono allibiti dai numerosi vestiti e dall’enorme bagno di cui potevamo far dotazione.
< Accidenti! C’è anche la vasca idromassaggio! >
< Tutto per la vostra comodità > si limitò a dire Francis come se fosse la cosa più naturale di questo mondo la nostra ospitalità < Vi avverto che la cena sarà servita per le otto in punto. Vi prego di non fare tardi. Noi Gràvon teniamo molto alla puntualità. >
“Sette e dieci minuti. Direi che ci possiamo riuscire.”
Dopo averci salutati senza che Robert potesse dirgli grazie per tutto quello che aveva fatto per me e per lui, il mio fidanzato fu incredibilmente attratto da qualsiasi cosa in quelle due stanze.
La nostra camera e il bagno erano molto più grandi del mio appartamento e della sua piccola casetta in campagna, cosa che ci risultò davvero al limite dell’inverosimile.
ma per quanto potevo essere sorpresa, non riuscivo a dimenticare gli occhi grigi di Francis e gli occhi verdi di Rafael.
Due sguardi magnetici che mi avrebbero fatto capire in che razza di loro mondo mi ero gettata.
Perché anche se la tempesta fuori da quelle mura continuava ad imperversare con potenza, la mattina seguente io e il mio fidanzato Robert saremmo dovuti tornare alle nostre vite “povere” di sempre.
Ma non avrei mai fatto niente per farglielo capire.
Non l’avevo mai visto contento per così poco, come se adesso io non potessi esistere per lui.
< Alexis, non lo vedi che lusso? Io non potevo credere di essere… Eppure fuori da questo castello… >
< Sì, sembrava tutto decadente. E invece dobbiamo ricrederci. >
< E’ stata la fortuna a portarci fin qui. La Famiglia Gràvon è davvero gentile, non ti pare Alexis? >
“Sì… Forse anche troppo.”
Ma solo dopo avrei capito il motivo di tale gentilezza e di quegli sguardi magnetici che avrebbero albergato per sempre la mia mente.

   
 
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