Capitolo 5 Finito quel momento di ricongiunzione per la famiglia Potter, arrivò un momento di imbarazzo e tensione, causato dal tipico silenzio che si crea fra persone sconosciute. Fu James a rompere questo clima così teso, cosa prevedibile dato il temperamento esuberante e tendente all’iperattivo dell’uomo. “Allora Harry, non so se lo conosci, ma lui è il tuo padrino, Sirius Black.” Detto questo indicò l’uomo che già stava guardando Harry, quasi con speranza? “si, lo conosco” disse Harry con un po di esitazione nella voce. “Oh, bene, perfetto” gli rispose James. Dopo queste battute, fu chiaro a tutti che la tensione nella stanza era aumentata tantissimo. “Bhe, sono comunque il tuo padrino, un abbraccio non sarebbe sgradito…” L’animagus era segretamente infastidito dal fatto che il suo amato figlioccio si fosse buttato nelle braccia del fratello e invece esitasse tanto ad abbracciare lui. Ma fortunatamente, Harry non si fece pregare e su buttò quasi letteralmente nelle braccia di Sirius. “Sir, io…” “Shh, lo so” “No, è stata tutta colpa mia, insomma io… se mi impegnavo di più in occlumanzia, saresti ancora qua probabilmente… non me lo perdonerò mai” “Harry non dire cavolate sai benissimo quanto me che doveva succedere e che non è assolutamente colpa tua” “Non è…” “Basta” Con un sospiro Harry si decise ad azzittirsi e a bersi ancora un po di quel contatto da tanto desiderato. Dopo un po si presentarono e Sirius lo condusse verso una donna che aveva su per giù l’età dei suoi. “Lei è Marlene McKinnon, mia moglie” “È un piacere conoscerla signora McKinnon” “Anche per me, ma Harry, non chiamarmi Signora Mc kinnon, ne tanto meno non darmi del lei” “Ok, sign… ehm Marlene” “Poi loro sono i miei figli Regol e Andromeda” Al che Harry lo guardò stranito: Sirius figli? Harry era rimasto a quando non sapeva come “spegnere” un bambino (Harry) “Ohh.., ehmm, bhe piacere” disse tendendo la mano avanti. Regol ricambiò la stretta, mentre Andromeda lo trascinò in una stretta che aveva un che di fraterno. Poi Sirius continuò con le presentazioni: “Poi qui abbiamo il nostro Remus e la nostra Ninfadora” “Non chiamarmi Ninfadora!!! E comunque so presentarmi da sola.” “ Harry sono così felice di rivederti. Sei cresciuto tanto e devo dire anche bene!” “Grazie Tonks, sono anch’io felice di rivederti. Anzi rivedervi” Aggiunse stringendo i 2 in un abbraccio. “Ti presentiamo nostra figlia Neri Lupin” Anche Teddy ora aveva una sorella, Harry ne era contentissimo perché sapeva quanto Teddy sognava di rivedere i suoi genitori biologici, nonostante volesse un mondo di bene a Harry e Ginny. “Piacere” disse. Al che la ragazza gli strinse la mano con fare amichevole. Non era una Metamorfagus, era alta circa quanto sua sorella, aveva capelli corti a caschetto e neri, come Harry ipotizzò dovessero esseri quelli di Tonks originariamente. Le fattezze del viso invece erano un mix armonioso dei suoi genitori: forma degli occhi e naso della madre e tratti delicati, colore degli occhi e bocca del padre. “Ok, ora mi sa che tocca a me: Harry, ti presento mia moglie Katie, mia figlia Cissy e mio figlio Jacob.” Disse Regulus, e nel suo tono c’era un che di orgoglioso, che fece sorridere tutti i presenti. “È un vero piacere conoscerla signora” - disse Harry alla signora Black tendendogli la mano, poi si rivolse ai ragazz – “Sono felice di conoscervi. Quanti anni avete?” Jacob rispose: ”È un piacere anche per noi. Io ho 20 anni mentre mia sorella 18” disse con tono distaccato ma allo stesso tempo educato tipico dei purosangue. Prima però che Harry potesse ribattere la sorella che evidentemente non aveva ereditato lo stesso tono composto dalla famiglia del padre disse: “ Ehi, so presentarmi da sola scimunito. Non solo perché sei più grande hai il diritto di parlare al posto mio – disse facendogli la linguaccia (cosa che fece sorridere Harry), poi rivolgendosi a quest’ultimo disse – “Sono felicissima di incontrarti, ignora mio fratello, è un idiota” disse con tono rassegnato, per poi con uno scatto abbracciare Harry. Dopo essersi staccati Harry osservando in torno appurato che le presentazioni fossero finite e poi si diresse verso il salotto per poi buttarsi su un divano e tirare un sospiro rassegnato: per quanto fosse felice di riaverli tutti li prevedeva che le giornate seguenti sarebbero state al quanto impegnative. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Angolo autrice: Mi dispiace tanto del ritardo, ma con la fine della scuola si avvicinano gli esami e quindi mi edifficile aggiornare regolarmente. Chiedo venia per questo ma non posso farci niente.