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Autore: Gaia Bessie    01/05/2022    5 recensioni
Draco dice di no ma, alla fine, giocare a nascondino con le ombre è semplice. Scorrazza per tutta casa alla ricerca degli angoli più segreti e, quando scopre che la mamma nasconde i gioielli nelle tasche delle pellicce per non farli toccare dagli Elfi, ride a crepapelle. E ruba una fetta di torta in cucina, poi si nasconde nella stanza degli ospiti del piano superiore, tocca un lampadario ancora da appendere nel salottino di sua madre. Gioca.
Finché non s’imbatte nella cosa più interessante del Manor – la stanza proibita: Lucius glielo dice, che lì non si entra, che è un gioco per adulti e lui è dannatamente e odiosamente piccolo.
[Kid!Fic | Draco Malfoy | Partecipa alla "May the inspiration be with you" challenge indetta da VigilanzaCostante e alla "To be Writing Challenge" indetta da BellaLuna sul forum Ferisce più la penna]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy
Note: Kidfic, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nascondino tra le ombre
 
 
Gli dicono che è abbastanza grande per giocare da solo, senza che sua madre si debba chinare sul pavimento, le gonne raccolte, per inventarsi mille passatempi consoni per un bambino di sette anni e mezzo: Draco sbuffa, frigna, sbatte i piedi – suo padre non si smuove di un millimetro e gli dice: il Manor è grande, gioca a fare l’esploratore.
Draco dice di no ma, alla fine, giocare a nascondino con le ombre è semplice. Scorrazza per tutta casa alla ricerca degli angoli più segreti e, quando scopre che la mamma nasconde i gioielli nelle tasche delle pellicce per non farli toccare dagli Elfi, ride a crepapelle. E ruba una fetta di torta in cucina, poi si nasconde nella stanza degli ospiti del piano superiore, tocca un lampadario ancora da appendere nel salottino di sua madre. Gioca.
Finché non s’imbatte nella cosa più interessante del Manor – la stanza proibita: Lucius glielo dice, che lì non si entra, che è un gioco per adulti e lui è dannatamente e odiosamente piccolo. Draco, stranamente, non fa i capricci.
Pensa.
Iniziano così le sue esplorazioni: si avvicina a quella porta per giorni, arriva perfino a poggiare la manina sul pomello ma, quando si tratta di girarlo, gli manca sempre il coraggio. Perché suo padre, fuoco negli occhi quando lo deve rimproverare, l’ha definita la stanza proibita – che lo rende eccitante, pericoloso e sicuramente dovrebbe essere un deterrente: ma Draco posa la mano sul pomello e la notte sogna cosa proverebbe se potesse semplicemente aprire la porta.
Inghiotte ogni domanda, sa che sua madre non risponderebbe: Narcissa ha ripreso possesso del proprio tempo e non ha intenzione di lasciarlo andare per tornare a essere solamente sua mamma e niente di più, così Draco non le pone la domanda – si assicura di vederla sorseggiare il tè con una o due delle sue amiche piene di trucco e di profumo, che gli tirano le guance come se volessero staccargliele, e parte all’avventura. Lucius sparisce nella stanza proibita ogni sera dopo cena e, quando vede che Draco lo segue in cima alle scale, scuote il capo e lo spedisce a letto con un cenno rigido del capo: un giorno, gli dice, forse.
Draco non ci crede mai: gli adulti dicono una marea di bugie, forse persino più di Pansy Parkinson che ancora oggi cerca di convincerlo d’esser principessa anche quando Draco le risponde che ha più scaglie di una salamandra, e quindi si rifiuta di pensare che esistano segreti che un giovane avventuroso non sia in grado di svelare. Prende e parte, all’avventura, nel corridoio fino alla porta della stanza proibita.
La ribellione è fatta di piccoli passi e la sua, a sette anni, inizia il giorno in cui apre la porta e s’intrufola nello studio di Lucius.
È molto noioso – pieno di polvere: una scrivania sgombra, libri senza figure, pergamene fitte fitte di scritte così piccole che Draco non riesce a leggerle nemmeno sillabando.
Un quaderno bianco, senza disegni o lettere o altro: prende piuma e pergamena, ci disegna un sole che svanisce come l’inchiostro tocca carta.
La sua prima avventura è una delusione: la stanza segreta non nasconde niente di emozionante e, quando chiude la porta dietro le spalle, Draco si domanda che senso abbia un forse, un giorno se non c’è niente da nascondere.
 
 
«Vieni Draco, entra».
Il giorno viene che ha sedici anni ed è sua madre a scortarlo nella stanza proibita.
Narcissa ha gli occhi lucidi, mentre glielo dice.
«Il Signore Oscuro ha chiesto di vederti».
«Madre, io…».
«Adesso questo studio è tuo: usalo come meglio credi».
Draco si guarda attorno: ma oltre a libri polverosi e pergamene di nomi di Mangiamorte, non trova più niente.
Nemmeno un quaderno su cui scrivere.
 

[620 parole]


Per tornare su questi lidi devo inghiottire diverso amor proprio: iniziavo a sentire il peso delle aspettative, in questo fandom, e codardamente da brava serpeverde sono andata via.
Oggi torno, dopo due mesi, con una OS su Draco Malfoy, perché alla fine torno sempre alle mie origini: ovviamente, per chi se lo stesse domandando, sì il quaderno che cito è il diario di Tom Riddle.
Non so che farò con questo profilo, se torno per rimanere o definitivamente migrerò altrove: nel mentre, spero davvero di riuscire a trovare l'ispirazione per tornare a scrivere anche di HP.
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