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Autore: slanif    30/05/2022    3 recensioni
100 Prompt.
100 Storie.
Alcune collegate, altre no.
Un'infinità di personaggi, anche i più improbabili.
Coppie sia Het che Slash.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Vari personaggi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Titolo: Sottosopra
Autore: slanif
Prompt: 20
Personaggio/Coppia: Luna Lovegood, Rolf Scamander, Rolf/Luna
Contesto: Dopo la 2° Guerra Magica / Pace
Rating: Verde
Parole: 1.202
 
 
I Gorgosprizzi erano affascinanti, e benché fossero pericolosi perché entravano nelle orecchie e ti confondevano il cervello, Luna Lovegood amava girovagare per il bosco vicino casa alla ricerca di questi piccoli insettini insidiosi. Era un modo come un altro per andarsene scalza in mezzo alla natura mentre suo padre preparava un po’ di tè per il pomeriggio. Lo avrebbero bevuto con qualche biscotto alla zucca e poi avrebbero osservato il sole tramontare dietro le colline in lontananza mentre suo padre avrebbe letto a voce alta una storia da “Le Fiabe di Beda il Bardo”, che erano da sempre le sue preferite.
Luna lavorava, ovviamente, ma invece che cercare una sistemazione tutta sua, aveva deciso di rimanere nella casa dove era cresciuta, per fare compagnia al vecchio genitore. Sua madre era morta molti anni prima e Luna non se la sentiva di lasciarlo solo.
Il bosco poco distante forniva un’inesauribile quantità di animali da studiare (ed essendo lei una Magizoologa, era decisamente un fattore di suo interesse), quindi non si sentiva in gabbia, lì. In più, di sovente, partiva per qualche spedizione e andava di qua e di là in giro per il mondo a cercare gli animali più strani. La sua copia di “Animali Fantastici e dove trovarli” di Newt Scamander era così logora che l’aveva dovuta tenere insieme col Magiscotch. Suo padre continuava a insistere che ne comprasse un’altra, ma quella la accompagnava sin dai tempi della scuola ed era tra le sue pagine che si era appassionata alla materia, quindi non intendeva proprio separarsene.
Il bosco era silenzioso, intorno a lei, ma al contempo vivo. Non c’erano rumori forti, ma il frusciare delle foglie sospinte dal vento leggero, così come qualche canto di uccellino sporadico o lo scalpiccio di un animaletto che si nascondeva in qualche tana. Quegli scampoli di vita la stavano accompagnando da circa un’ora. I suoi piedi scalzi facevano scricchiolare foglie e rametti e quel rumore costante era rilassante.
Con i suoi occhiali eccentrici, Luna stava guardando qua e là alla ricerca del Gorgosprizzi, avanzando piano, con il libro di Newt Scamander stretto al petto, che la accompagnava come sempre in ogni sua spedizione, che fosse dietro casa o dall’altra parte del mondo.
Era così concentrata a osservare un cespuglio da cui le sembrava di aver visto del movimento che poteva rivelarsi interessante, che fu presa del tutto alla sprovvista quando un uomo le piombò davanti alla faccia.
La peculiarità? Era a testa in giù, appeso a un ramo per le ginocchia.
Luna lo fissò senza urlare, anche se si era dovuta impegnare per trattenersi, e osservò quel viso lentigginoso, i capelli color rame che puntavano al terreno come lunghi spaghetti e gli occhi castani e lucenti. Sembrava divertito, nei suoi pantaloni marroni, la camicia bianca e le bretelle rosse, abbinate al papillon con i pois gialli. Luna si ritrovò affascinata da quella peculiare vista.
«Ciao,» disse l’uomo, anche se forse non era il termine più corretto per descriverlo. Probabilmente avevano un’età molto simile, anche se il viso fanciullesco di quello strano tipo che la osservava da sotto in su sembrava quello di un ragazzino, quindi “uomo” le sembrava un po’ troppo, per un ventenne lentigginoso.
«Ciao,» rispose lei, sfilandosi gli occhiali dalle lenti bicolore e lasciandoli posati sulla testa, tra i riccioli biondi. «Sei nella mia proprietà,» ci tenne a precisare.
Il ragazzo sbatté le palpebre. «Davvero?»
«Ah-ah,» disse Luna, con il suo tono basso e calmo. Forse avrebbe dovuto preoccuparsi, a trovarsi davanti un Mago sconosciuto, ma non era nella sua indole andare nel panico per niente. «C’è un cartello, laggiù.» Indicò vagamente la foresta, sapendo che a circa cinquecento metri si trovava una recinzione mezza sgangherata che aveva costruito suo padre, per delimitare la loro proprietà da quella dei vicini.
«Oh, desolato,» rispose il ragazzo, lasciandosi cadere dall’albero e facendo una veloce capriola per atterrare con i piedi e non con la testa. Si alzò e, sorridendo, tese la mano. Era alto e dinoccolato. Dalle maniche arrotolate, spuntavano gli avambracci coperti da una leggera peluria scura e ricoperti di efelidi. «Rolf Scamander. Tu sei...?»
«Scamander, hai detto?» chiese lei, senza rispondere alla sua domanda, subito incuriosita da quel cognome che conosceva così bene.
«Già,» sorrise lui, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni larghi. Aveva un sorriso un po’ storto e tenero. I capelli erano più lunghi di quanto sembravano quando era ancora sottosopra. «Ma vedo che conosci già la mia famiglia,» disse lui, accennando al libro. «L’ha scritto mio nonno.»
A quel punto, tutta la calma di Luna evaporò e, col cuore che le batteva a mille, domandò con entusiasmo: «Sei il nipote di Newt Scamander?»
«In persona.» Rise. «Ma ancora non mi hai detto come ti chiami.»
«Oh, sì, giusto. Scusami,» ridacchiò lei, non stupendosi della sua sbadataggine. «Luna Lovegood, molto lieta.»
«Piacere mio.» Rolf sorrise di più. «Sei un’appassionata di animali?»
«Sono una Magizoologa, in realtà.»
«Anche io sono un Magizoologo!» si entusiasmò Rolf. «Ero qui proprio perché avevo sentito dire che da queste parti ci sono i Gorgosprizzi. Non ne ho mai visto uno, quindi volevo cercare di avvistarlo e magari disegnarlo, così da inserirlo nei miei appunti.»
«Si da il caso che anche io stia cercando i Gorgosprizzi. Non sono facilissimi da trovare, ma qui ogni tanto ho fortuna.» Aprì il libro e ne estrasse uno dei tanti fogli che ne deformavano la copertina, porgendolo a Rolf. «Ho disegnato i Gorgosprizzi su questa pergamena. Sono sicura che ti sarà utile sapere come sono fatti, quando ti troverai davanti gli insetti giusti.»
Rolf prese la pergamena dalle mani di Luna e, avidamente, fissò il disegno che la ragazza aveva fatto di quelle piccole creaturine pericolose. «Ma è straordinario!» si entusiasmò il ragazzo.
«Sì, sono animali affascinanti,» concordò lei.
Rolf la guardò di sottecchi. «Parlavo del disegno.»
Luna arrossì appena e non era una cosa che le capitava molto spesso. «Grazie, signor Scamander.»
«Oh, cielo, no! Chiamami Rolf, okay?» Sorrise ancora. Sembrava un suo tratto caratteristico. «Che ne dici di cercare i Gorgosprizzi insieme?»
«Uhm...» Luna non era sicura che fosse una buona idea. Quel ragazzo sembrava pericoloso. Ma non in modo violento, no. Più come... Se potesse rivelarsi troppo interessante per il suo bene, ecco.
«Avanti!» la esortò. «Così puoi controllarmi mentre vago nella tua proprietà.» Le fece l’occhiolino lui, con un sorriso saputello.
Oh, cavolo. Quel tipo era bravo. Molto bravo.
Luna lo aveva preferito decisamente sottosopra, quando non aveva saputo ancora che quel sorriso l’avrebbe convinta a fidarsi di uno sconosciuto, seppur nipote del Magizoologo più famoso del Mondo Magico.
«D’accordo,» acconsentì riluttante.
Rolf, entusiasta, cominciò a parlare a macchinetta e, di fianco a lei, senza commentare i suoi piedi scalzi ma anzi, appoggiandosi a un albero per sfilarsi a sua volta le scarpe, sempre sorridendole, la tempestò di domande sui Gorgosprizzi e i Nargilli, quando lei ne fece menzione.
Fu un pomeriggio piacevole. Il primo di molti. E quando poi lui, mesi dopo, di nuovo appeso sottosopra a un albero, la baciò mentre il sole al tramonto colorava di rosso e oro tutta la foresta, Luna non si oppose, anzi. Rispose con lo stesso entusiasmo, iniziando quello che, ne era certa, sarebbe stato il suo lieto fine.
   
 
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