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Autore: Dian87    04/06/2022    0 recensioni
Franziskyra, un membro dei Dragersønnene, viene inviata ad Haleflamme per aiutare nelle ricerche di un principe disperso. Quel che troverà, però, sarà più di quanto chiunque nel Þrándheimr possa immaginare…
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Immagine di copertina di Bumper
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Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Gea'
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Anno 952 dell’era di Enidi

Il freddo sole di asox era basso sull’orizzonte e la giovane donna era appoggiata al parapetto. Sotto di lei una cinquantina di novizi si trovava irregimentata. Erano tutti immobili, con un bastone di due metri appoggiato alla spalla destra, vestiti con una corta tunica marrone.

Sorrise lievemente, osservando i più fragili di loro tremare nel vento freddo.

«Franziskyra?» una voce giovane tossì alle sue spalle.

«Dimmi.» la ragazza non si voltò nemmeno, unendo le mani e intrecciando le dita.

«Gli Anziani hanno richiesto la tua presenza.» disse la voce, con un timbro maschile. «Dicono di andare subito.»

Franziskyra abbassò lievemente il capo e la coda di un biondo cenere le cadde oltre la spalla sinistra.

«Va bene, Jari.» rispose. «Hai sentito qualche informazione in più?»

Ruotò lievemente la testa e vide il ragazzino dai corti capelli castani che scuoteva il capo. Soltanto una decina di anni prima avevano deciso di affibbiarle quel ragazzo e non era mai riuscito ad ottenere qualche informazione in più, a volte sembrava che nemmeno ci pensasse.

«Va bene, va bene.» sbuffò, dandosi una lieve spinta per staccarsi dal parapetto. «Andate ad allenarvi al golfo di Ipseeks.» aggiunse per il ragazzo. «Voli a pelo d’acqua e acrobazie a bassa quota…» lo vide irrigidirsi. «e stavolta vedi di non dimenticare la lama o, quanto son veri gli avi, non vengo a tirarti fuori dai guai anche stavolta.»

Jari abbassò il capo contrito e Franziskyra cominciò ad allontanarsi.

Si sistemò il kyrtill verde, la cui passamaneria sulle maniche ritraeva una svastica di Aurinko gialla ripetuta incessantemente su un fondo celeste e si strinse lievemente i cordoncini al collo. Entrò nel forte e iniziò a salire le scale che correvano lungo la parete.

Hanno chiamato anche te, Evreirth? chiese al drago, mentre passava accanto agli arazzi dei draghi delle ere.

Non ancora, rispose lui cos’è successo?

Jari è venuto a dirmi che gli Anziani mi vogliono svoltò al pianerottolo, prendendo il corridoio di destra.

Franziskyra fece un cenno di saluto a Sumar, l’äyräkkäche faceva parte della sua nidiata i cui capelli bianchi sistemati dietro alle orecchie appuntite erano stati il sogno di molti novizi e novizie e gli occhi praticamente privi di iride e pupilla quanto erano bianchi si stavano soffermando sulla decina di pupilli che lo seguiva.

«Poi venne l’età di Indryss, che guidò il lato draconico; cos’avvenne durante quegli anni?» stava chiedendo l’äyräkkä ai ragazzi di diverse razze che erano stati accettati nell’ultima cinquantina d’anni, ma lanciò comunque un’occhiata a Franziskyra e le fece un cenno con la mano di saluto.

Sorrise, proseguendo il cammino. Sumar era sempre stato perfetto nel ruolo di insegnante e aveva sempre tenuto al fatto che tutti i suoi pupilli conoscessero la storia del Þrándheimr dalla notte dei tempi.

Lanciò un’occhiata alla finestra che si apriva in fondo al corridoio, il cui scuro era stato lasciato aperto per far entrare aria e luce, e svoltò nuovamente per trovarsi sovrappensiero davanti alla porta della sala degli Anziani.

Direi che il messo si è perso commentò Evreirth, annoiato.

Io sono arrivata lo avvisò lei ti aggiornerò più tardi.

La porta davanti a lei non era minimamente intarsiata quanto quella che portava al nido. Sull’anta destra, alta quanto una persona normale, era stato inciso un drago che si avvolgeva nelle sue spire con il muso rivolto verso sinistra, sull’altra anta, invece, stava in piedi un guerriero vestito di un’armatura completamente liscia, nulla a che vedere con le armature finemente decorate con draghi che i cavalieri come lei usavano.

Aprì l’anta con il guerriero ed entrò. Dinnanzi a lei otto scranni erano occupati da altrettante persone. In ognuna i capelli erano ormai sbiancati dal tempo, il viso era poco più di una maschera di cuoio di varie tonalità solcato da profonde rughe. Le lunghe tuniche candide giungevano fino al pavimento, nascondendo i piedi, e le maniche erano appoggiate ai braccioli, soltanto un rigonfiamento indicava dove si trovavano le braccia per quelli che ce le avevano ancora.

«Anziani.» salutò, battendo i tacchi, portando un braccio di traverso sul petto e chinandosi lievemente avanti. «Sono venuta il prima possibile.»

«Franziskyra di Evreirth.» la voce provenne dalla mummia dinnanzi a lei.

Le labbra si erano mosse appena. Franziskyra osservò l’anziano, il cui viso era solcato da una profonda cicatrice orizzontale che sembrava però aver lasciato attaccato il naso e sul lato destro della fronte ospitava una voglia a forma d’edera color vinaccia. Non aveva mai saputo se effettivamente aveva perso il naso o se era stato ricostruito in qualche maniera dai guaritori. Gli Anziani, semplicemente, erano.

«Abbiamo una missione da assegnarti.» continuò la donna alla sua destra, i cui occhi verdi lattiginosi erano posati su di lei con quelli di tutti gli altri. «È giunta una richiesta da Haleflamme, dal regno di Riippuva.»

«Il re ha richiesto il supporto dei Dragersønnene nella ricerca del principe ereditario e della sua compagnia. Si sono diretti a nord-ovest della città e non hanno fatto più ritorno.» la voce proveniva da quello più vicino alla sua destra, ma lei non si voltò ad osservarlo guardando dritta davanti a sé. «Doveva provare il suo valore e tornare alla città con una scoperta degna del suo rango.»

«Da quanto tempo mancano le comunicazioni?» chiese Franziskyra, iniziando a pensare ad un piano di volo per il drago.

«Da un ciclo di Taas.» rispose quello più vicino alla sua sinistra. «Sarebbero bastati pochi giorni per arrivare al luogo che aveva designato come partenza.»

Franziskyra annuì lentamente.

«Non sono giunte altre notizie dal messo. Ti fermerai alla stazione di Reykjarholl a raccogliere informazioni più aggiornate dal rievyötpaun[1].» parlò di nuovo il primo anziano, quello dalla cicatrice. «Sei congedata.»

Franziskyra batté i tacchi e indietreggiò fino a raggiungere la porta lasciata aperta e la chiuse davanti a sé.

C’è un principe da trovare disse mentalmente al suo drago.

Il mio messo si è decisamente perso commentò Evreirth, con una lieve nota scocciata nella voce mentale.

[1] rievyötpaun: custode della sosta (molense)

  
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