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Autore: JAPAN_LOVER    04/06/2022    1 recensioni
Gregor Startseva è il giovane allenatore di 34 anni della nazionale maschile di pallavolo, con una lunga serie di successi alle spalle.
Proprio mentre è intenzionato a godersi le meritate vacanze estive, all'indomani di un trionfo che è valso ai suoi ragazzi la medaglia d'argento, viene convocato dalla Federazione sportiva per un nuovo incarico: guidare ai mondiali 12 ragazze a una settimana dagli esordi.
Tra numerosi punti oscuri e mille difficoltà, deve imparare a gestire una squadra di ragazze che non conosce. A suo modo, ognuna gli darà del filo da torcere e, in particolare una, Lucia, la capitana, rivelerà nutrire un'inspiegabile avversione nei suoi riguardi.
La medaglia è fuori dalla portata di mano, ma riuscirà Gregor a domare le sue 12 leonesse e a tornare a casa, senza rovinare molto la sua luminosa carriera?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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EPILOGO
 

LUCIA
Distesa sulla sdraio in riva al mare mi godo l’ultimo giorno a Porto Sant’Elpidio, dove abbiamo trascorso le ultime tre settime.
Il tempo è davvero volato, anche stamattina Greg ha voluto scendere in spiaggia prestissimo. Da quando siamo qui il mio amato coach non si è nemmeno perso un giorno mare, non credevo lo amasse così tanto.
Con una mano sblocco il telefono per controllare se ci sono novità da parte Cris, ma ancora niente. Nel cielo il sole tocca ormai mezzogiorno, ma ancora nessuna traccia dei miei amici per strada e da Gregor che deve ancora tornare dall’ultima nuotata.
Calo sugli occhi gli occhiali da sole e volgo lo sguardo verso l’orizzonte, improvvisamente lo vedo in lontananza far ritorno verso la riva. Esce dall’acqua prendendo una lunga boccata d’aria, con i bicipiti ben pronunciati.  
Da quando siamo qui i suoi riccioli scuri si sono incredibilmente schiariti e i suoi occhi dal colore del mare in tempesta danno quasi sull’azzurro. Inoltre è diventato scuro molto più di me, nonostante io usi un sacco di creme abbronzanti. Sembra un dio di qualche culto pagano, con il suo fisico imponente e statuario. Può sembrare incredibile, ma solo in spiaggia ho potuto notare al meglio il suo fisico mozzafiato. Sarà che amiamo fare l’amore alla luce soffusa di una stanza, ma solo adesso riesco ad ammirare ogni singolo muscolo del suo corpo.
Con il fiato un po’ corto e grondante di acqua salmastra, viene a distendersi sul lettino qui accanto al mio.
“Cominciavo a credere ti fossi perso…” lo stuzzico.
“Sono arrivato oltre la scogliera lì in fondo – mormora, indicandomi un punto lontano – c’era un’altra spiaggia molto piccola”
“Sei arrivato fino all’altro comune, quella spiaggetta non è di Porto Sant’Elpidio – noto con stupore – asciugati, fra poco dobbiamo rientrare”
Vedo attraverso gli occhiali annuire, mentre si lascia baciare dai raggi del sole di agosto.
Lo lascio riposare e godersi gli ultimi istanti il più possibile, finché non è ora di rientrare. Recuperiamo borse e asciugamani e saliamo sul lungomare, una bellissima passeggiata di circa 4 chilometri con vista mare.
Sono felice che a Gregor sia piaciuto il posto, nonostante sia abituato trascorrere le vacanze con gli amici in spiagge esotiche e paradisiache.
Stringo la mano di Gregor e mi guardo intorno con già nel cuore un po’ di nostalgia, so che ci vorranno le prossime vacanze per farvi ritorno.
“Hai notizie di quei due?” mi domanda Greg.
“Ancora niente, eppure dovrebbero essere arrivati da un pezzo”
Arrivati davanti al cancelletto, tiro fuori le chiavi di casa ed apro il portoncino che cigola annunciando il nostro rientro da mare.
Mia madre ha già apparecchiato la tavola in giardino, e un delizioso profumino ci raggiunge facendoci venire l’acquolina in bocca.
“Oggi proprio non volevate tornare da mare, vero?” ridacchia, sistemando cinque sedie intorno alla tavola.
“È dura lasciare un posto così – sospira Greg con il sorriso – non so come faccia Lucia a trovare la forza ogni volta di tornare a Milano”
Mia madre e Gregor si adorano, non mi aspettavo che avrebbero legato così tanto fin da subito e questo mi riempie il cuore di gioia.
“Su, intanto andate a togliervi la salsedine di dosso – ci ordina il capo, prima di tornare in cucina a ultimare i preparativi per il pranzo – i vostri amici saranno qui da un momento all’altro”
“Se non si sono persi” brontola Greg, frattanto che ci dirigiamo dall’altra parte del giardino dove ci sta la doccia all’aperto.
Osservo Greg recuperare il telefono dalla borsa, mentre mi tolgo il copricostume e occupo per prima la doccia. Arriva un primo getto d’acqua fredda che mi raggela, prima di intiepidirsi al punto giusto.
“Che fine avete fatto?...Possibile che ti perdi ovunque?...Sì, allora ci siete quasi, vi aspettiamo”
Sapevo che doveva esserci stato un qualche contrattempo.
Mi insapono bene tutto il corpo e mi passo lo shampoo tra i capelli, godendomi la doccia bella calda. Anche quando ci sono quaranta gradi non riesco a farla fredda.
“Dove sono?” gli domando, lasciandogli il posto.
Mi avvolgo in una delle asciugamani pulite che ci ha lasciato mia madre e mi tampono i capelli per bene.
“Paolo ha sbagliato l’uscita dell’autostrada, ma tra dieci minuti dovrebbero essere qui se non si perde di nuovo”
Mentre Greg finisce di lavarsi, mi infilo la salopette pulite e mi sistemo i capelli ancora umidi nella solita coda di cavallo. Poi gli passo un asciugamano e lui mi guarda con uno strano sorriso.
“Che c’è?” rido di rimando.
Lui scrolla le spalle ma rimane in silenzio, tamponandosi anche i capelli. Poi mi circonda con le sue forti braccia e posa le sue labbra sulle mie.
“Sei bella…” esala soltanto.
Apro le labbra per assaggiare il suo sapore, che mi piacere da impazzire, finché il suono di un clacson non ci interrompe bruscamente.
“Sono loro, andate ad aprire!!”” sento vociare mia madre dalla cucina.
“Paolo ha una sua puntualità” ridacchia Gregor.
“Finisci di vestirti, vado io…” gli dico strizzandogli un occhio con un sorriso malizioso.
Abbandono Greg vicino alle docce in giardino e vado ad accogliere i miei amici.
Paolo ha parcheggiato proprio davanti casa, lo vedo uscire dalla macchina brontolando qualcosa all’indirizzo di Cristina.
“Mi hai fatto fare il viaggio della speranza!” replica lei.
“Guarda che anche tu pensavi che quella per Civitanova fosse l’uscita giusta”
“Hey!” li saluto divertita.
Cris lascia le borse al suo ragazzo e corre a stringermi in un lunghissimo abbraccio.
“Pensavamo ormai che non arrivaste più” ridacchio.
“Anche io ho cominciato a temerlo” confessa lei.
Paolo e Cris passeranno la notte qui e domani partiremo tutti insieme per le Barbados, dove trascorreremo l’ultima settimana di vacanza prima di tornare alla base, a Milano. L’idea è stata di Cristina e Gregor ha accolto l’idea con grande entusiasmo visto che aveva in programma di andarci a luglio e invece ha dovuto seguire noi in Giappone.
“Pff! Ogni volta è sempre colpa mia…” sbuffa, caricandosi una valigia e un borse sulle spalle.
Li accompagno dentro e ci viene incontro Gregor, bello come il sole, che prima abbraccia Cris e poi dà una stretta di mano e un abbraccio rapido al suo amico.
“Stai davvero in un gran bel posto – osserva Paolo, con un lungo fischio di apprezzamento – come fai a lasciare tutto questo per venire a Milano?”
Sorrido con un po’ di malinconia, al pensiero che questo è davvero l’ultimo giorno.
“Il dovere chiama” sdrammatizzo, incrociando lo sguardo di Greg.
Adesso ho un motivo in più per tornare con il sorriso a Milano.
“Ragazzi, il pranzo è pronto – ci richiama mia madre – benvenuti!”
Gregor carica sulle spalle i bagagli dei nostri ospiti per portarli di sopra, frattanto che Cris e Paolo vanno a salutare mia mia madre.
“Rientri soltanto per il dovere che ti chiama, eh…?”
Questa sua esternazione seppur scherzosa mi prende di sorpresa.
“Per il dovere… e per un coach incredibilmente testardo ma decisamente sexy!”
Mi sento arrossire, ma lascio che Greg cerchi ancora una volta le mie labbra, prima di staccarmi con riluttanza da lui.
“Sbrigati, ci aspettano a tavola” gli bisbiglio, fintamente contrariata.
A breve ci attende un anno impegnativo e pieno di novità, sia a livello sentimentale che a livello lavorativo. Gregor alla fine ha firmato il contratto biennale e sarà ufficialmente il coach nella nazionale sia maschile che femminile, e anche se prima di gennaio non sono previsti allenamenti o ritiri, dovremo imparare a gestire il nostro rapporto di coppia e quello lavorativo. A tenerli ben separati, come ama tanto ripetere il mio coach, ma lo amo così com’è, adorabile e petulante.
Sento però che andrà tutto bene, con lui accanto affronteremo tutto con la solita placida imperturbabilità che contraddistingue Greg.
 
 
Ciao a tutti!
Non posso credere che questa storia sia arrivata alla fine, mi sembra così strano. Eppure non è cambiato nulla, si è conclusa esattamente come l’avevo concepita all’inizio. In tutto ciò ho iniziato il sequel, che per comodità recherà lo stesso titolo “DALLA PARTE DI GREGOR 2”, così che chiunque abbia voglia può agevolmente ricercarlo.
Non so ancora quando concluderò il primo capitolo, ma sento che questa estate sarà molto produttiva.
Grazie ancora a tutti voi che mi seguite, spero riusciate a lasciarmi un feedback.
Un abbraccio grande,
Japan Lover
   
 
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