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Autore: sweetkonan    07/09/2009    4 recensioni
-Non sei un mostro.-
Iniziò  ad accarezzargli la testa.
Lo faceva lievemente ma in modo che Zoro potesse sentire l'affetto in quelle coccole.
-E allora perchè...ho solo te?-
Zoro pensava al suicidio solo quando era debole, quando si sentiva preso in giro dalla vita e si odiava ancora di più.
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roronoa Zoro, Tashiji
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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sacrificio 2
Sacrificio

mattina







In certi momenti le parole gli uscivano come se fossero dettate dall'inconscio di lei.Era quasi capace di leggerle l'anima e di dire ad alta voce ciò che lei aveva in mente ma che non avrebbe mai osato proferire.

Spesso capitava questo ma sin dalla prima volta che lo fece Tashigi non era rimasta mai sorpresa.
Alle volte anche lui si rendeva conto di essere inutile, e magari sperando che facendolo notare potesse risolvere qualcosa.
Zoro era conscio quando si ritrovava in uno stato mentale paragonabile a quello di un bambino di pochi anni.Se ne rendeva conto e questo lo attanagliava sempre di più.
Il fatto di saperlo e di vedere nello stesso istante senza però riuscire a reagire.
Sapeva di comportarsi da bambino ma non riusciva a impedire che ciò avvenisse.
Come se il vero Zoro ogni tanto venisse ingabbiato, lasciato ad assistere alla scena ricorrente.Urlare scalmanarsi e voglia di combattere senza che qualcuno se ne accorga.
In questi momenti Zoro piange, piange dentro. Perchè si rende conto che la parte migliore di lui è morta molto tempo fa.



Zoro si svegliò che saranno state le sei.Accanto a lui nel letto c'era Tashigi.
Si alzò e si avviò sul terrazzo dove decise di appoggiarsi alla ringhiera.
Ce la faceva.Quella mattina qualsiasi dio esistesse era stato così clemente da permettergli di reggersi con le sue gambe.
Gli stavano resistendo e non gli facevano male.Un mezzo sorriso gli comparve sulle labbra mentre continuava a guardarsele e gli sembravano così dure.Mentre ieri erano di pastafrolla.
Ma com'era sciocco.Sorridere per una cosa così normale.Eppure per lui ogni volta gli sembrava un miracolo.
A dir la verità ogni volta che si risvegliava la mattina senza essersi suicidato la notte prima consisteva in un miracolo.
Poi iniziò a guardare il paesaggio.
Senza fiatare si avviò via.

Riuscì a vestirsi senza fare rumore e si congratulò mentalmente con sé per questo.Infatti Tashigi dormiva ancora.O almeno così sembrava.
Il tempo di guardarsi riflesso e poi uscì di casa.
Che schifo che si faceva.
L'unica cosa che gli impedisse di odiarsi era quella di alleviare la moglie.Doveva approfittarne in questi momenti in cui ci riusciva.

Il suo ego moriva ogni volta che si fermava di fronte ad uno specchio.
-Come sei bello!-
Gli ripeteva la moglie.Lei alle volte era più illusa di lui.
Zoro in realtà più si guardava  più si ritrovava disgustoso.Racappricciante, una lurida larva che se ne approfittava e strappava la vita di lei.Che era così giovane e invece così triste per lui.
Era quando faceva queste considerazioni che l'uomo si accorgeva di amare solo la moglie al mondo.Forse in un tempo per lui lontano era stato capace di amare anche sé stesso.
Per ora non faceva che odiarsi.
Fare qualcosa per lui gli risultava impossibile da comprendere anche se lei non faceva altro.Gli dispiaceva, ma purtroppo non poteva farci niente.
Poteva uccidersi.Così lui avrebbe smesso di odiarsi e di ricevere cose che non meritava, ma avrebbe ucciso anche lei, che viveva solo per far vivere Zoro.
Che schifo che si faceva.
Anche capire che era l'unico motivo di vita di Tashigi gli provaca ancora più repulsione.
Soprattutto.

Camminare in mezzo ad altra gente.Sperando di non perdersi Zoro si avviava per le varie strade che credeva di conoscere.Quanta di questa gente lo aveva visto sulla sedia spinto dalla moglie e quante altre invece, camminare da solo come quella mattina.Non parlava mai con nessuno perchè non gli andava di sentire la compassione nella voce degli altri.Sentiva solo quella da una vita.
Anche da Tashigi, ma nonostante ciò non poteva odiarla.Lei era l'unica che non si meritava un sentimento simile.Però alle volte lo trattava come uno stupido, sembrava lo prendesse in giro e seppure alle volte dava l'impressione che lui fosse veramente un bambino non sopportava di essere trattato come tale.Anche se oramai non sapeva più che farsene dell'orgoglio.
Avrebbe potuto dirle tante cose quando era lucido, di come si sentisse impotente di fronte a tutto, di quanto si odiava e di come volesse smettere di essere trattare come uno stupido moccioso anche quando lo era.
Avrebbe finito solo per ferirla.
La stava già ferendo troppo vivendo.

Mentre saliva le scale verso l'ingresso si sentì cedere nelle gambe.
"Cazzo...non potevate resistere un'altro pò?"
Ma era già soddisfatto del risultato.
Come era felice quando si rendeva conto di essere ancora dotato di intelligenza al punto da pensare.
Perché per lui oramai nulla era più scontato e doveva aspettarsi di perdere tutto da un giorno all'altro.
Aprì la porta di casa e la vide.
Stava seduta al tavolo a piangere.
-Tashigi...Ma che fai....-
Che tono straziante che aveva Zoro in quei momenti perchè sapeva di avere fatto una domanda stupida.
Lei si alzò da dove era seduta.
-Per...perché sei uscito senza dirmi niente!?!-
Aveva troppa forza per gridargli contro, mentre Zoro aveva perso quella per reagire.
-I...io...-
Lei riusciva a leggere lo sgomento di lui.Odiava urlargli contro perchè si rivelava quanto fosse diventato debole.
-Ero preoccupata!!Sei...sei un pazzo!Non farlo MAI più!-
-Ta...tashi....io volevo.-
-Ti prego.Smettila di parlare Zoro.-
Sperava in quel momento.
-Tashigi....-
Ma non sapeva più come si faceva.
-Io....-
-Smettila...Zoro.-
-Volevo solo esserti utile.Anzi... ti avevo preso la colazione.-
E poggiò il fagotto sul tavolo.Tremava ancora.
-Ma...sciocco...non dovevi.Non devi fare tutto questo.A me...non serve.-
-Lo so...-
Non riusciva a guardarla negli occhi, mentre lei teneva fisso lo sguardo a terra.
-Non devi...più.Ti scongiuro.-
Come avrebbe voluto farla felice.Soprattutto ora che aveva il pieno controllo di sè.
-Promettimelo.-
-Non posso....Tashigi.-
La ragazza alzò il volto verso l'uomo.
-Devo ....invece.-
-Ma perché?Così mi fai star male...-
-Perdonami.Ma altrimenti ....smetto di vivere.-
Silenzio.
Zoro pensava al suicidio solo quando era debole, quando si sentiva preso in giro dalla vita e si odiava ancora di più.
-Ed io...non posso morire.-
Ma in momenti come quelli aveva solo voglia di alzarsi con le sue gambe.Anche se durava poco.
-Devo...proteggerti ancora Tashigi.-
Quel poco gli bastava per tirare avanti.
-Come posso proprio io cercare di proteggere qualcuno?-
Anche se si alternava fra stati di piena lucidità e momentanea dipendenza.
-Ma io la forza per farlo la saprò far uscire.-
Mentre parlava, Zoro non tremava più.
-La forza per farlo solo per te la so far uscire.-


E lui viveva solo per lei.

































































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Messaggio dell'autrice:

Che pena.



  
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