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Autore: Doctor Nowhere    20/06/2022    2 recensioni
Un giovane ragazzo è stato benedetto col dono di poter raggiungere qualsiasi obiettivo si ponga nella sua vita. Inizia dunque un lungo viaggio su una Sinuosa Strada per trovare il proprio Fato.
Cosa realizzerà nella sua vita?
Quale destino è abbastanza glorioso per lui?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passò altro tempo. Sole, pioggia, vento e tempesta si contesero il cielo sotto cui cavalcava noncurante il Perfetto Predestinato. Era consapevole di essere vicino al compimento del suo Fato, sentiva quasi di poterlo afferrare con la mano. Quindi continuava, continuava a spronare il suo Celere Cavallo. Non poteva fermarsi proprio a un passo dal successo.

Giunse in vista di un Valido Villaggio. Non era nelle sue intenzioni fermarsi a lungo, ma vide su un volantino l’annuncio di un Trionfale Torneo indetto dal Magnanimo Monarca in persona. Ecco, quella sarebbe stata la sua grande occasione. Grazie alle sue doti nessuno avrebbe potuto tenergli testa, avrebbe potuto fare colpo sul re, che di certo avrebbe saputo indirizzarlo una volta per tutte alla gloria che gli spettava di diritto.

Mentre pagava il conto alla Locale Locanda si accorse che i soldi della sua Signorile Saccoccia iniziavano a scarseggiare, ma non se ne curò. Dopotutto si sentiva già in tasca i soldi della vincita del Torneo, e della paga che di certo il Magnanimo Monarca gli avrebbe offerto se lo avesse preso nei suoi cavalieri.

Il Predestinato passò i giorni successivi nel cortile della Locanda, ad allenarsi. Era più che sicuro di vincere, ma voleva essere certo di mostrare il meglio della propria forma, le sue mosse più eleganti, per fare colpo sul re.

Giunse infine il giorno del Trionfale Torneo. I Competitivi Contendenti si squadravano l’un l’altro nel campo, armati fino ai denti e pronti a dimostrare il loro valore. Il Predestinato alzò lo sguardo verso le tribune e fu piuttosto deluso dallo scoprire vuoto lo scranno riservato al re. Ma non aveva importanza. Di certo i nobiluomini e i suoi consiglieri che osservavano la sfida gli avrebbero raccontato del suo indiscusso valore, una volta che la polvere del duello si fosse posata.

Gli scontri cominciarono al suono di un corno. Erano duelli uno contro uno, in cui tutto era valido salvo le ferite gravi. Il Perfetto Predestinato non si prese neanche la briga di studiare chi aveva di fronte. Per tutto il tempo piroettò da un lato all’altro del campo di battaglia, stordendo i Contendenti con la sua agilità, per poi sferrare un devastante colpo diretto quando meno se lo aspettavano. In pochi riuscirono a resistere abbastanza a lungo da ricevere il terzo colpo. Sbaragliò con facilità tutti i suoi avversari che ebbero la sfortuna di affrontarlo, senza mai venire ferito neanche di striscio.

Giunse quindi senza alcun problema all’ultima sfida. L’altro finalista era un Coraggioso Cavaliere, a tutti gli effetti il braccio destro del Monarca, che si era distinto per forza, valore e fedeltà in mille occasioni. Quando le loro armi cozzarono, però, la lama della Scintillante Spada, superba a vedersi ma forgiata più per estetica che non per dei veri scontri, si spezzò in mille pezzi. Il Predestinato balzò all’indietro. Non se l’aspettava.

Il Cavaliere, da combattente leale qual era, si offrì di interrompere il duello per dargli l’occasione di prendere un’altra spada, ma il Predestinato declinò. Era proprio l’occasione che gli serviva per mostrare chi era davvero. Non aveva bisogno di una spada per vincere. Caricò l’avversario a testa bassa, schivò un fendente all’ultimo istante e lo colpì al mento con un pugno. Il Cavaliere barcollò, e fu costretto a rinculare. Il Predestinato lo sommerse sotto una raffica di colpi, e infine riuscì ad afferrargli il braccio e a torcerlo. La presa sulla spada del suo avversario si indebolì, e il giovane ne approfittò per disarmarlo.

Il Cavaliere fu costretto ad ammettere la sconfitta, e si congratulò con il campione. Si offrì di donare la sua spada al Predestinato, ma questi rifiutò. Con gli occhi già scrutava la folla che lo acclamava, nella speranza di scorgere il sigillo del re, ma non lo vide.

Un po' deluso, fece per lasciare l’arena, ma venne fermato da un Mansueto Mendico, un vecchio incappucciato accompagnato da un Nervoso Nerboruto.

“Giovane” gli disse il Mendico “Hai dimostrato forza, coraggio e arguzia nel Torneo di oggi. Devi essere ben fiero di te stesso”

Il Predestinato sorrise, e rispose che era contento di aver dato quell’impressione. “Ho sentito parlare, di recente” continuò il vecchio, con aria pensierosa “Di un giovane cavaliere prodigio che percorre il Reame Radioso seguendo la Sinuosa Strada per trovare il proprio Fato” alzò il mantello, mostrando sul suo petto una veste molto più raffinata, su cui era ricamato lo stemma reale. Quell’uomo era il Magnanimo Monarca, travestito da Mendico per vagliare i problemi del popolo con maggiore discrezione, e il Nerboruto che lo accompagnava era la sua fidata scorta. “Giovane cavaliere” riprese il Monarca “Per caso, potrei umilmente permettermi di offrirti un destino al mio fianco?”

Il Predestinato non stava più nella pelle per l’eccitazione. Chiese al sovrano quali pericolose missioni avrebbe potuto affidargli. C’erano draghi che minacciavano il suo Regno? Un sanguinario nemico venuto dall’Oriente metteva in pericolo la pace del suo popolo? Qualche mago crudele aveva lanciato un’oscura malizia su un villaggio indifeso?

Il Monarca sorrise “Niente di tutto questo. Anzi, il mio Reame sta vivendo un periodo di pace come pochi ne ricordano gli storici, e ne sono molto soddisfatto. Non vedo conflitti all’orizzonte, né vedo motivo di iniziarne, e ad ogni modo saremmo più che pronti a difenderci. No, quello di cui ho bisogno in questo momento è di altri consiglieri. Persone che viaggino per il Reame come me per trovare torti da riparare e problemi da risolvere, oppure che stiano nella Colossale Capitale a discutere di quali leggi possano essere più sagge e più giuste. Il mio Reame è florido, ma sento che c’è ancora molto lavoro da fare, tanto nei villaggi quanto nel palazzo. Se accetterai il mio incarico e ti dimostrerai degno ti concederò molto potere. Ricorda, dovrai sempre usarlo per il bene del popolo, e mai per il tuo interesse personale. Dunque… sarai al mio fianco nel compito di governare questo Reame Radioso?”

Il Predestinato rifletté. Era un’offerta che non capitava tutti i giorni. Nel consiglio del re avrebbe potuto mostrare la sua saggezza, però… sarebbe stato abbastanza? Non sarebbe stato un po' uno spreco del suo immenso potenziale? E poi, non avrebbe rischiato di divenire invisibile in mezzo alle folte schiere di consiglieri di cui si era circondato il sovrano? Non c’era molta occasione di gloria in quella corte.

Con tutta la cortesia possibile, declinò l’invito. Il Monarca parve dispiaciuto, ma accettò la decisione del giovane “E sia. Ti auguro buon viaggio, giovane cavaliere. Spero tu possa trovare il Fato che cerchi così appassionatamente”.

E così il Perfetto Predestinato riprese il suo viaggio, per compiere il suo grandioso Fato.

   
 
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