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Autore: Its a beautiful day    23/06/2022    0 recensioni
Partire significa ricominciare. La partenza di Jess ha comportato per Sarah un nuovo inizio. Sarah ha intrapreso un viaggio diverso da quello che si sarebbe mai aspettata per sé stessa, ma il Destino riserva continuamente nuove sorprese.
Quando il Destino entra in gioco, tutto può cambiare.
Persone che un tempo non erano altro che piccole comparse nella vita di Sarah, di un tratto assumono un ruolo totalmente diverso, lasciando in Lei un segno indelebile.
Questo ha riservato il Destino per Sarah: un ritorno al passato per permetterle di ricostruire sé stessa, per tornare ad essere felice.
Quel posto lontano chiamato Felicità - Parte II è la conclusione di un lungo viaggio fatto di sofferenze e nuovi inizi.
È la fine di un lungo viaggio fatto di consapevolezze e di duro lavoro per sconfiggere i propri demoni.
Perché forse è proprio quando tutti i piani sembrano distrutti che la tua vita sta cominciando davvero.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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Pov. Sarah

Mi rigiro nel letto, incapace di alzarmi.

Beth è uscita da poco per andare a lezione, io invece non ne ho proprio voglia.

Ho intenzione di passare l'intera giornata a letto, senza fare assolutamente nulla.

I ragazzi pensano ancora che io sia dai miei, per alcuni problemi di famiglia.

Ho ricevuto più di un messaggio di conforto da tutti, in cui mi assicuravano che per qualsiasi cosa loro mi avrebbero aiutato.

Mi si è stretto il cuore mentre leggevo quei messaggi, mi sono sentita incredibilmente in colpa.

Vorrei poter raccontare a tutti la verità, il vero motivo che mi porta ad essere sdraiata in questo letto, senza riuscire a muovermi.

Prendo in mano il telefono, ma di lei nessuna traccia.

Non ho sue notizie da sabato notte, quando mi ha riportata al campus, ma non ho intenzione di scriverle.

Mi ha ferita troppo, ho paura di come potrei reagire avendola di nuovo qui davanti a me.

Scuoto la testa.

Per sbaglio entro nella galleria del telefono e la foto del mio tatuaggio troneggia davanti a me.

Sorrido.

Da quando è stata scattata non ho più avuto modo di postarla, anche se avrei voluto tanto farlo.

Clicco su condividi, ed in un attimo creo il post per Instagram.

Decido di non aggiungere nessuna descrizione perché qualsiasi cosa scrivessi sarebbe superflua.

Poco dopo averla pubblicata cominciano a comparire i primi like.

Sorrido quando vedo il nome di Matisse. Anche Jace mette mi piace.

Tra le foto in galleria noto anche una foto a cavallo, scattata da.. Regan.

Sorrido al ricordo di quel terribile ed al contempo meraviglioso pomeriggio.

Sono sorridente in sella al cavallo, non c'è nemmeno una nota di paura sul mio viso.

Anche questa merita di essere pubblicata.

Dopo aver pubblicato anche la seconda foto recupero il mio tablet.

A breve il dottor McHellen mi chiamerà.

Da qualche tempo ormai stavo rimandando le sedute, ero così serena che non ne sentivo più l'esigenza, ma ora.. dopo questa bomba che mi travolta, ho bisogno di parlare con lui.

L'uomo che per anni mi è stato accanto, mi ha aiutata a tirarmi su, seppur a fatica, rendendomi di nuovo.. una persona.

"Sarah buongiorno. Come stai oggi?" il Dottor McHellen mi guarda, cercando di captare il mio stato d'animo

"Buongiorno Josef. Insomma, di umore altalenante" sorrido

"Ti va di raccontarmi?" mi sorride e mi sento subito meglio.

Il suo sorriso mi scalda il cuore

"Beh.. Tecnicamente ciò che viene detto tra di noi è coperto dal segreto professionale, giusto?" chiedo

"Che succede Sarah?" si rabbuia

"Oh no nulla" lo rassicuro "È solo che.. è un po' complicato tutto quello che ho da raccontare" rido nervosamente.

Inizio a raccontargli di Regan, di tutto ciò che è successo negli ultimi mesi.

Dei passi avanti che abbiamo fatto insieme, dei passi avanti che ero riuscita a fare grazie a lei.

La felicità di provare finalmente qualcosa dopo tanto tempo, distrutta in un attimo da quel fottuto dossier trovato nel suo studio.

Mentirei se dicessi che ripercorrere questi mesi non sia stato doloroso.

Riaffrontare di nuovo il dolore di essere stata tradita da una persona di cui mi fidavo è devastante.

Mi sono sentita di nuovo come in quella baita in montagna, in ginocchio sulla ghiaia, con la consapevolezza crescente che una delle persone a cui tenevo di più mi stesse voltando le spalle.

Seppur il sentimento verso Regan era ben diverso, la sensazione era simile.

Quando finisco di parlare la gola mi brucia.

Cerco di trattenere le lacrime.

"Oh wow Sarah" il Dottor McHellen per un attimo rimane spiazzato "Innanzitutto lasciami dire che sono molto felice che tu sia riuscita a provare di nuovo qualcosa. Sei riuscita a abbattere quel muro che ti eri creata. È un segno di grande coraggio e di grande forza rimettersi in gioco" mi sorride

"Grazie" mi mordo l'interno della guancia, una lacrima mi riga il viso

"Per quanto riguarda il resto.. La gente spesso sbaglia. Quello che questa ragazza ti ha fatto è stato terribile" annuisce "Hai provato però a pensare quali siano stati i motivi che l'hanno spinta a fare ciò?"

"No.. In realtà ero così concentrata ad incazzarmi con lei, che non sono riuscita a pensare a nient'altro. Beth mi ha detto che lo ha fatto per tutelarsi" abbasso lo sguardo

"Lo reputi un buon motivo?"

"Più o meno. Penso che se davvero hai così tanto da perdere non puoi permetterti di rischiare, soprattutto se rischiare vuol dire ferire altre persone, ma lei è così egoista.." mi prendo la testa fra le mani

"Pensi che lei sia egoista?"

"Lo era" sospiro "Da quando abbiamo cominciato a frequentarci sul serio.. No. È cambiata così tanto" alzo gli occhi al cielo

"Sarah prenditi tutto il tempo che ti serve per elaborare tutto questo. È giusto che tu ti prenda il tempo che ti serve per capire com'è più giusto comportarsi"

"Speravo me lo dicessi tu" rido nervosamente

"Sai che non è questo il mio compito" mi sorride dolcemente

"Secondo te cosa dovrei fare?" lo guardo.

Anche tramite una webcam il suo sorriso riesce a farmi sentire meglio

"Secondo me devi solo prenderti del tempo per pensare. Quando sarai pronta potrai affrontarla, falle capire che quello che ha fatto ti ha ferita. Ricordati Sarah, essere sincera ed esprimere i propri sentimenti è sempre la cosa più giusta da fare"

"Non servirà a nulla. Regan è così" scuoto la testa

"Ma almeno potrai dire di averci provato, no?" lui mi guarda con i suoi occhi dolci dall'altra parte dello schermo

"D'accordo" annuisco solamente

"Va bene Sarah, se sei d'accordo potremmo fissare un altro appuntamento per la prossima settimana, così mi aggiorni sulle ultime novità"

"Va bene" gli sorrido.

Dopo aver fissato l'appuntamento, chiudiamo la chiamata.

Parlare con lui mi fa sempre bene, mi sento incredibilmente leggera.

Il Dottor McHellen ha ragione, dovrei prendermi del tempo per pensare a quale sia l'atteggiamento più giusto da tenere con Regan.

Capire se sono in grado di perdonarla per ciò che mi ha fatto.

Ad oggi non sono sicura di essere in grado di andare oltre.

Guardo il cellulare, continuano a non esserci sue notifiche.

Da quando abbiamo cominciato a frequentarci non abbiamo mai passato più di qualche ora senza sentirci, compatibilmente con i nostri impegni.

"Ehi" Beth entra in stanza sorridendomi

"Ciao Beth" le sorrido

"Ti vedo meglio" mi osserva curiosa

"Le sedute dallo psicologo fanno miracoli" rido

Beth si siede sul mio letto, e mi racconta della giornata.

Laureen e Pongo hanno discusso, ed anche se non ci hanno detto il motivo, sembra qualcosa di grave.

Nessuno dei due si è presentato a pranzo.

Mi è parso di cogliere qualcosa di strano in Laureen in questi giorni, ma egoisticamente ero troppo impegnata a leccarmi le ferite per darci peso.

Che amica orribile.

Grace è venuta a trovare Dj mentre Mark e Marie si stavano già muovendo per organizzare il weekend.

Ascolto curiosa Beth parlare, cercando di fuggire dalla triste bolla in cui mi sono rinchiusa.

 

 

Pov. Regan

Analizzo attentamente i documenti che mi trovo davanti non appena arrivo in ufficio.

Sulla mia scrivania giacciono infatti tre o quattro cartelline, relative a progetti in fase di avvio.

Affondo la testa tra i mucchi di scartoffie per fuggire un po' dalla realtà che mi circonda.

Da giorni ormai non sto più bene. Più precisamente, da quando lei mi ha chiesto di riportarla al campus.

Mi sono resa conto solo nel momento in cui l'ho persa che il mio essere così.. serena era dovuto esclusivamente da lei.

Lei era ciò che mi rendeva felice, felice come probabilmente non lo ero mai stata in vita mia.

Se guardo indietro nel mio passato, non ricordo un singolo episodio che mi abbia resa davvero felice.

Nemmeno quando ero solo una bambina.

Ho avuto così tanto fin da quando ero in fasce che tutto smise in fretta di avere un valore.

Anche se in fondo ero solo una bambina

"Buongiorno, buongiorno!" urla Joshua entrando nel mio ufficio

"Sta zitto Jo" mi porto le mani sulle orecchie per evitare che la sua irritante voce mi trapani i timpani

"Ci siamo alzate con la luna storta? La tua bambina non ti ha dato la buonanotte prima di andare a dormire?" ride posandomi davanti un bicchiere di Starbucks

"Fottuto coglione" sbuffo "Lasciala stare"

"Che succede Regan? Solitamente hai sempre un sorriso a trentadue denti quando entri qui" inarca un sopracciglio

"Te lo dirò, ma non far domande okay? Non ho intenzione di essere psicanalizzata come una fottuta ragazzina" mi guarda confuso

"Dovrei risponderti okay? Sono confuso" scuote la testa

"Io e Sarah abbiamo chiuso" abbasso lo sguardo.

Con la coda dell'occhio noto i suoi cambiamenti d'espressione: in un primo momento sembra rimaner spiazzato dalle mie parole, poi il suo viso assume un'espressione triste

"Mi dispiace Regan, stavano andando bene le cose tra di voi.."

"Sì, prima che trovasse il suo dossier a casa mia" alzo gli occhi al cielo

"Oh, cazzo" risponde solamente "Sono sicuro che ti perdonerà, dalle solo un po' di tempo Regan. Dev'essere stato un bel colpo per lei"

"Sì ma quanto tempo Jo? Non la vedo da sabato, sono passati appena due giorni e mi sembra sia passata una vita" stringo i pugni

"Lo so, è difficile Regan. È sempre fottutamente difficile, ma se ci tieni davvero a lei dimostraglielo. Fai qualcosa per dimostrarle che davvero ti sei pentita di ciò che hai fatto"

"E cosa dovrei fare Jo? Presentarmi con un mazzo di fiori e dei cioccolatini?" rido nervosamente

"Sei Regan McFinin, puoi fare molto di più"

 

La chiacchierata con Joshua è stata a suo modo costruttiva.

Ha ragione, devo farmi perdonare in qualche modo. Il problema è.. come?

Come posso farlo?

Cosa posso fare per far sì che lei mi perdoni?

So che non esiste nulla al mondo che cancelli ciò che ho fatto, ne sono consapevole, ma ci dev'essere qualcosa che posso fare affinché lei torni ad avere un minimo di fiducia in me.

Ma cosa?

Joshua non mi ha dato nemmeno un fottuto consiglio.

Mi ha semplicemente abbandonata a me stessa, a leccarmi le ferite da sola.

L'ho sempre fatto, mi sono sempre leccata le ferite da sola perché sapevo di essere l'unica persona di cui potevo fidarmi, ma ora avrei bisogno che qualcuno mi dicesse cosa devo fare.

Non ho mai gestito una situazione del genere, soprattutto un sentimento del genere.

Come posso fare per smettere di sentirmi così?

"Pronto?" rispondo al cellulare

"Ciao Regan, sono Beth"

"È successo qualcosa a Sarah?" mi alzo in piedi dal mio divano.

Otis, che era sdraiato fino a pochi secondi prima accanto a me, scatta in piedi.

Si posiziona accanto a me, le orecchie tese, in posizione di difesa

"No Dio" sputa "Volevo.. volevo solo sapere come stessi"

"Tu? Tu vuoi davvero sapere come sto?" rido

"Ti ricordo che io sono la sorella con un cuore, sei tu quella fatta di pietra"

"Hai ragione" annuisco "Sto bene Beth, ti ringrazio. Lei.. lei come sta?" non riesco a trattenere le parole, che escono veloci dalla mia bocca

"Sta bene Regan" sospira

"Perché sospiri? Sta bene davvero Beth? Lei.. lei può.." comincio a balbettare ripensando al suo passato fino ad arrivare al giorno del suo tentato suicidio

"Lo so Regan cosa può fare" sputa "Ma sta bene, non la lascerei da sola nemmeno per un momento se pensassi che possa essere un rischio per sé stessa"

"Prenditi cura di lei da parte mia"

"Sì certo, come ho sempre fatto. Buona serata Regan"

"Ciao Beth" sospiro, chiudendo il telefono,

Sapere che Beth è così protettiva nei suoi confronti mi rassicura, perché so che c'è qualcuno che si sta prendendo cura di lei in questo momento così.. delicato.

Ho bisogno di sapere che lei stia bene, soprattutto che non si senta come si è sentita in passato a causa del suo ex.

Non vorrei essere la causa della sua crisi esistenziale, non potrei sopportarlo.

Raggiungo camera mia, il cuore più leggero.

Sono contenta che Sarah stia affrontando tutto questo con Beth. È una persona così gentile. amorevole, empatica.

Tutto il mio opposto.

Spero sia in grado di far capire a Sarah che il mio è stato solo uno sbaglio innocente che si è protratto più del previsto.

Avrei dovuto fermarmi quando avevo scoperto tutto di lei, ma ho voluto continuare.

Ho sentito il bisogno di monitorarla per sapere sempre dove lei fosse.

Avevo bisogno di essere tranquilla, di saperla al sicuro.

Il mio sentimento verso di lei si è trasformato in una sorta di ossessione.

Che sciocca che sono stata a pensare che lei mi avrebbe capita. Come si può comprendere una cosa del genere?

Mi sdraio sul letto, Otis accanto a me desideroso di coccole.

Gli passo delicatamente una mano sulla schiena e lui sotto il mio tocco delicato si addormenta.

Io invece continuo a fissare il soffitto, cercando di capire cosa potrei fare per farmi perdonare da lei.

 

   
 
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