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Autore: mrsstilinski__    27/06/2022    0 recensioni
Odiava l’estate.
Solo, lontano da lei.
Distante dalle mura confortevoli di Hogwarts che custodivano il loro segreto.
Decisamente sì, odiava l’estate.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Un tiepido raggio di sole attraversò la tenda da campeggio, sfiorando il viso di Rose, che aprì gli occhi infastidita, tirandosi su la coperta di lana per coprirsi il viso e accucciandosi ancor di più nel tentativo di ripararsi dal freddo. Sebbene si stesse a poco a poco abituando al freddo islandese, il momento del risveglio era ogni mattina traumatico e le ci voleva sempre qualche minuto in più per abituarsi all’atmosfera e l’ambiente che la circondava: la tenda da campeggio era enorme, e in quella stessa tenda i suoi genitori, nonno Arthur e i suoi zii, molti anni prima, erano stati alla famosa Coppa del Mondo del Quidditch che aveva sancito il ritorno di Voldemort, preludio di tempi di guerra che lei poteva conoscere solo dai racconti e gli aneddoti della sua famiglia e dai libri.
Si alzò dal letto, ancora accucciata nella coperta di lana, e si diresse verso il cucinino, preparandosi del latte caldo in cui inzuppare i biscotti al cioccolato che nonna Molly le aveva mandato.
Sorseggiava il suo latte leggendo l’ultima lettera che il suo fidanzato Scorpius le aveva inviato, arrivata proprio la sera prima: le raccontava della partita dei Falcons contro i Tornados a cui era andato assieme ai suoi amici, le diceva di come stesse considerando l’idea di darsi al quidditch professionistico dopo il diploma, e ancora le diceva delle passeggiate che amava fare in solitudine al tramonto, dei bagni in piscina, di come aiutava il suo elfo domestico con le faccende, e le chiedeva di raccontargli delle sue ultime scoperte magico-scientifiche, era sempre molto curioso di sapere cosa facesse. E, infine, le aveva ricordato quanto sentisse la sua mancanza.
Rose si intenerì per il tono di quella lettera, da cui aveva percepito in ogni parola quanto Scorpius si sentisse solo, nell’enorme maniero di famiglia, troppo grande per una persona sola, soprattutto una persona come lui che aveva scoperto di avere dentro di sé tanto da raccontare, un mondo intero da scoprire e da voler condividere con gli altri. E Rose non riusciva a contenere la felicità per averlo aiutato a tirare fuori l’aspetto più profondo del suo carattere, che aveva rivelato un ragazzo sensibile, dolce, fragile. E lei si era innamorata di lui in questo modo, scoprendolo nei suoi lati più nascosti, giocando con i suoi difetti, aprendosi anche lei in prima persona, come non aveva mai fatto, sebbene fosse una persona espansiva.
Scorpius le mancava, era innegabile. Temeva che la lontananza potesse nuocere al loro rapporto, già messo a dura prova dall’essere una relazione segreta e lontana da occhi indiscreti, e invece lui le mancava ogni giorno.
Certo, amava stare in Islanda, studiare i geyser e l’aurora boreale, cercare una qualche correlazione tra scienze e magia che potesse spiegare i fenomeni naturali secondo una nuova chiave di lettura che non era ancora stata individuata dalla letteratura scientifica. La ricerca era il suo sogno ed era orgogliosa di starlo realizzando, avrebbe solo voluto Scorpius al suo fianco a sostenerla, ad ascoltare le sue teorie cercando di capirci qualcosa, coinvolgerlo e vedere se anche lui si sarebbe appassionato ai suoi studi. Ricordava bene il suo sguardo fiero, quando gli aveva comunicato di essere stata presa per lo stage. Era lì che aveva capito quanto lui le volesse bene, perché nessuna dimostrazione d’amore era veritiera quanto l’orgoglio per una persona amata che sta realizzando i propri desideri.
E in quel momento di particolare nostalgia, rileggendo le parole chiave della lettera e bevendo gli ultimi sorsi di latte, se solo avesse potuto avrebbe preso la prima passaporta per Londra e si sarebbe diretta a Malfoy Manor, desiderosa di baciarlo finalmente dopo più di un mese di lontananza. Ma, in fondo, era felice così. Stava mettendo i primi mattoncini di quella che – sperava – sarebbe stata un giorno la sua carriera nell’ambito della ricerca, l’aspetto serio della sua vita, il suo lato studioso e determinato; mentre Scorpius era tutto il resto: era l’amore, puro e dinamico. Era nostalgia, in quel momento particolare.
Amava quell’estate, perché stava studiando ciò che amava. Contemporaneamente l’odiava, perché la lontananza da Scorpius e da Hogwarts era ogni giorno più pesante, e lei non vedeva l’ora di rivederlo e sentirsi di nuovo a casa.
  
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