Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: elenabastet    07/07/2022    4 recensioni
Questa serie di one shot, sotto il titolo collettivo di Lacrime nella pioggia (omaggio nominale ad un celebre film che quest’anno compie anche lui quarant’anni, Blade Runner), nascono per celebrare i giorni di luglio dell’universo di Oscar, attraverso una serie di missing moments, cioè le reazioni di vari personaggi alla notizia delle morti dei due eterni innamorati. Poi, tornerò a scrivere storie birichine, e anche storie più lunghe dove si salvano, promesso.
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Axel von Fersen, Generale Jarjayes, Marie Antoinette, Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LACRIME NELLA PIOGGIA

 

Rating: lutto, ricordi, morti di personaggi, rimpianti.

Fandom: Lady Oscar.

Note: questa serie di one shot, sotto il titolo collettivo di Lacrime nella pioggia (omaggio nominale ad un celebre film che quest’anno compie anche lui quarant’anni, Blade Runner), nascono per celebrare i giorni di luglio dell’universo di Oscar, attraverso una serie di missing moments, cioè le reazioni di vari personaggi alla notizia delle morti dei due eterni innamorati. Poi, tornerò a scrivere storie birichine, e anche storie più lunghe dove si salvano, promesso.

 

2. L’IMMENSITÀ DEL SILENZIO

Non ricordava quando aveva perso la fede in Dio, forse da ragazzino, a causa di quell’ignobile abate che gli aveva fatto per un po’ da precettore, prima di andare a fare l’Accademia militare, che gli era sembrata un paradiso a confronto.

O forse l’aveva persa man mano, tutte le volte che la sua adorata Julie, sua sposa promessa da sempre e sua cugina, vedeva morire senza speranza le vite che avevano provato a germogliare in lei. Senz’altro, era svanita per sempre quando Julie se ne era andata, in pochi mesi, volando via come una falena, per quella malattia che aveva sporcato di sangue le loro lenzuola, la stessa malattia che aveva visto apparire nella sua comandante.

Ma quel giorno, dopo aver saputo le intenzioni dei Soldati della Guardia e del loro comandante, di unirsi ai rivoltosi in una battaglia per la libertà, tornò in chiesa.

Non avrebbe avvisato il comando militare della loro scelta, lui poteva anche non saperne niente. Voleva stare in un luogo in silenzio, dove non arrivassero i rumori di quello che sarebbe successo, che temeva sarebbe stato un massacro.

Entrò nella chiesa di Notre Dame de Versailles e si mise in ginocchio di fronte ad una statua della Madonna con il bambino, chiudendo gli occhi e cercando di allontanare i pensieri negativi che si agitavano nella sua testa.

Rivolse un’invocazione a chiunque volesse ascoltarla, lassù, perché tutti quei ragazzoni che aveva imparato a stimare tornassero, perché non ci fossero conseguenze per nessuno di loro, perché la sua comandante riuscisse a stare meglio, non volasse via come Julie, ora che si era legata al suo ex attendente. Dovevano avere maggiore fortuna di lui e Julie, non poteva sempre finire tutto male per chi si ama.

Si alzò dall’inginocchiatoio e si sedette: in chiesa non c’era nessuno, erano tutti indaffarati in altre questioni, e provò serenità per un po’, magari quando fosse uscito da lì tutto sarebbe stato diverso e sarebbe andato a posto.

Sapeva cosa succedeva a Parigi, c’erano vari reggimenti in armi, come il Royal Allemande, e l’esito di ogni scontro poteva essere incerto. I Soldati della Guardia erano valenti, ma in battaglia potevano succedere tante cose.

Si beò del silenzio, ma di colpo una mano lo scosse:

“Allora siete qui, colonnello D’Agoult. Vi vuole il generale Bouillé, è urgente”.

Henri D’Agoult guardò con fastidio il comandante Labourne, con cui anche la sua comandante si era scontrata. C’era sempre qualcuno che diceva qualche parola di troppo e che svelava dove uno era.

Lasciò con rimpianto il silenzio della chiesa di Notre Dame e seguì Labourne dal generale Bouillé, al comando centrale a Versailles. Sapeva cosa gli avrebbe detto, e sperava che fosse solo quello.

La luce del giorno era ancora piena, ma pian piano il tramonto si stava avvicinando. Bouillé lo ricevette furioso:

“Colonnello D’Agoult, chi vi ha autorizzato a prendervi un giorno di permesso? Ma voi sapete cosa è successo?”

“Il comandante de Jarjayes ha autorizzato una mia richiesta, oggi è l’anniversario della morte di mia moglie e ho voluto avere un attimo di raccoglimento. Lei non c’entra, è una cosa decisa ieri”.

“Ah, davvero? E scommetto che non sapevate niente delle sue intenzioni! Oscar François de Jarjayes si è unita ai rivoluzionari, ha rinunciato al suo nome e al suo titolo e sta combattendo contro le truppe fedeli a Sua Maestà il Re a Parigi. Comunque, dagli ultimi dispacci, pare che i Soldati della Guardia si trovino in gran difficoltà. Vi ordino di tornare in caserma e attendere nuove istruzioni”.

Henri D’Agoult obbedì: nella caserma vuota c’era silenzio, troppo silenzio, non gradevole come quello in chiesa. Restò lì da solo tutta la sera, con un oscuro presagio che gli stringeva il cuore, ad un certo punto scoppiò un temporale, e nel rombo del tuono gli sembrò di udire un urlo, un urlo di donna, l’urlo della sua comandante, ma forse era solo suggestione.

L’indomani mattina, dopo una notte insonne, arrivò un nuovo ordine da Bouillé portato dalla persona di Labourne, doveva andare anche lui a Parigi perché le cose si stavano mettendo sempre peggio. Non seppe dettagli e non ebbe istruzioni ulteriori.

Arrivato a Parigi, incontrò due soldati del Royal Allemande, che erano rimasti isolati dal resto del reggimento: si capiva che il giorno prima era stato un inferno e che non avevano speranze che quel giorno andasse meglio.

“Voi siete dei Soldati della Guardia, vero? Sapete che la loro comandante ha disertato?”

“L’ho sentito dire”, disse D’Agoult cercando di mantenere un tono distaccato.

“Comunque ho sentito dire che in tanti di loro sono caduti e che la stessa comandante stanotte si è lanciata in un attacco quasi suicida contro un drappello di militari. Ma forse si è salvata. Comunque, pare che vogliano attaccare la Bastiglia, conviene andare là”.

In realtà, non riuscirono ad arrivare alla prigione, perché furono bloccati da varie scaramucce. Solo quando tutto fu finito, anche nel peggiore dei modi per la guarnigione che la presidiava, D’Agoult arrivò davanti alla fortezza, cercando qualche volto familiare.

“Colonnello, colonnello D’Agoult...”

Louis Perrier, uno dei soldati del reggimento dei Soldati della Guardia, gli si era parato davanti, era tutto sporco di polvere da sparo e sangue, ma non era ferito. Era esausto e addolorato.

“Oh, Perrier, dove sono gli altri?”

“È stata una carneficina...”

“Credo di aver capito, comunque io non ho detto niente agli alti comandi. Ma dove sono il comandante de Jarjayes, Alain e gli altri...”

Louis Perrier era un omone grande quasi quanto Alain, ma di colpo i suoi occhi si riempirono di lacrime e scoppiò in singhiozzi come un bambino:

“Colonnello, noi ci siamo schierati con il popolo, per la libertà. Ma sono morti, tutti morti, tanti morti. Alain, no. Ma è caduto La Salle, è morto Grandier, ieri sera, tra lo strazio generale, sapete, era diventato il compagno della nostra comandante...”

D’Agoult si sentì gelare il sangue nelle vene, malgrado il caldo. No, non doveva succedere, non questo.

“E poi è morta anche lei, le hanno sparato dall’alto della fortezza, ha voluto che continuassimo a combattere, abbiamo vinto ma lei è volata dal suo André. Colonnello, cosa faremo senza di lei!”

D’Agoult vacillò, ma poi chiese dove fosse. C’erano delle cose da fare, ma prima doveva salutarla, ancora una volta.

Arrivò in quella chiesa camminando in mezzo ad una folla ebbra che beveva e urlava. In chiesa c’era silenzio, e Oscar non era sola, era accanto al suo André, e vicino c’erano persone che lui non conosceva che pregavano. D’Agoult rimase un attimo in raccoglimento, poi se ne andò, doveva fare una cosa, la cosa più difficile, ma era suo dovere.

Doveva portare la notizia della morte di Oscar e André a casa, prima che qualcuno lo facesse in maniera cattiva e sbagliata. Si mise a cavallo, era buio, ora era tutto silenzio e si incamminò verso palazzo Jarjayes. Il caldo si era smorzato e stava piovendo. Meglio, pensò, almeno nessuno si accorgerà che sto piangendo.

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: elenabastet