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Autore: elenabastet    13/07/2022    3 recensioni
Questa serie di one shot, sotto il titolo collettivo di Lacrime nella pioggia (omaggio nominale ad un celebre film che quest’anno compie anche lui quarant’anni, Blade Runner), nascono per celebrare i giorni di luglio dell’universo di Oscar, attraverso una serie di missing moments, cioè le reazioni di vari personaggi alla notizia delle morti dei due eterni innamorati. Poi, tornerò a scrivere storie birichine, e anche storie più lunghe dove si salvano, promesso.
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Axel von Fersen, Generale Jarjayes, Marie Antoinette, Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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LACRIME NELLA PIOGGIA

 

Rating: lutto, ricordi, morti di personaggi, rimpianti.

Fandom: Lady Oscar.

Note: questa serie di one shot, sotto il titolo collettivo di Lacrime nella pioggia (omaggio nominale ad un celebre film che quest’anno compie anche lui quarant’anni, Blade Runner), nascono per celebrare i giorni di luglio dell’universo di Oscar, attraverso una serie di missing moments, cioè le reazioni di vari personaggi alla notizia delle morti dei due eterni innamorati. Poi, tornerò a scrivere storie birichine, e anche storie più lunghe dove si salvano, promesso.

 

7 – CHI SALVA UNA VITA

Si era chiesto in quei giorni se il suo dovere non fosse andare a Parigi a portare soccorso ai feriti di quella che si preannunciava come una carneficina, comunque uno la pensasse. Ricordava le parole di un suo amico di gioventù, Isaac Meyer, un medico di religione ebraica che aveva conosciuto a Marsiglia, Chi salva una vita salva il mondo intero.

Ma di vite da salvare ce ne erano tante anche non andando a Parigi a soccorrere i feriti dagli scontri, nuove vite che dovevano nascere, persone che dovevano salutare questo mondo, infortunati.

Cercava di concentrarsi sul lavoro, ma due persone continuavavo a venirgli in mente, due persone che conosceva da una vita. La bella figlia guerriera del generale de Jarjayes, Oscar, e il suo attendente, o meglio gemello spirituale, André Grandier, figlio della governante, ma per lei molto di più. Negli anni aveva conosciuto tante persone, molte le aveva perse di vista non solo per eventi fatali, lui non era così alla moda rispetto ad altri suoi colleghi, ma di Oscar e André si ricordava da quando erano piccoli.

Era arrivato a Jossigny quando Oscar aveva una manciata d’anni e l’aveva curata da un raffreddore, che si era presa insieme ad André, dopo aver giocato come due pazzi in mezzo alla neve. Da allora, ricordava ogni sua malattia, poche a dire la verità, e anche le due volte che l’avevano ferita, ma conosceva anche il dramma segreto di André, la sua cecità imminente.

André era andato sempre meno da lui, forse per evitare una diagnosi sempre più spietata, e non aveva visto Oscar per tanto tempo. Fino a tre giorni prima, quando era arrivata di sera a casa sua, e aveva constatato il suo stato di salute.

Stava male, e le probabilità che si trattasse di tisi erano più che concrete, se non altro per il sangue che perdeva quando tossiva. Le aveva dato il suo parere di medico, cercando di convincerla a lasciare il servizio militare, ma lei era determinata: non voleva morire, ma nemmeno rinunciare alla sua vita. Era una donna diversa dalle altre, indubbiamente, così bella, ormai eterea, come appartenesse ad un altro mondo, come la fata guerriera di una leggenda.

Il dottor Pierre Lassonne non poteva obbligare Oscar a lasciare l’uniforme, ma aveva dovuto informarla, su cosa poteva aspettarla e anche sulle condizioni di André. In cuor suo, sperava che si sarebbero ritirati da qualche parte, magari in quella tenuta che la famiglia Jarjayes aveva vicino a Mont Saint Michel. Si sarebbe sentito rinfrancato, gli sembravano davvero un unico essere, da sempre aveva capito che si amavano profondamente, e poi erano comunque troppo giovani per morire, troppo belli, troppo importanti.

Pierre Lassonne era sempre stato impegnato con il suo lavoro, e diceva ridendo che aveva sposato i suoi pazienti, da ragazzo era troppo timido, in seguito la solitudine l’aveva avvolto sempre di più, era vissuto attraverso gli amori degli altri, le vite degli altri, i figli degli altri. Ora, dopo aver superato la boa del mezzo secolo, sapeva che sarebbe rimasto solo per sempre, salvo cercare la compagnia di qualche signora compiacente, cosa che faceva ormai poco, ma ogni volta che salvava una vita si sentiva felice, e alle loro vite teneva, c’era qualcosa in loro che glieli rendeva più cari.

Uno dei suoi pazienti del giorno prima, un anziano notaio, lo aveva ragguagliato su cosa stava succedendo a Parigi:

“Mio figlio e la sua famiglia sono arrivati a casa mia, sono scappati, a Parigi si combatte in ogni via, è invasa dai soldati stranieri, vogliono sciogliere l’Assemblea nazionale. Hanno dato ordine anche ai Soldati della guardia francese di sedare i disordini”.

I Soldati della guardia francese, dove c’erano Oscar e André. Pierre Lassonne pregò che si fossero allontanati dal servizio, ne avrebbero avute tutte le ragioni. Oscar non si era mai consultata con lui per le cose da donna, era come se il suo essere donna non esistesse, eppure lo era eccome, e per un attimo lui la immaginò finalmente felice tra le braccia di André.

Quel mattino, caldo e con uno strano e inquietante silenzio, la situazione sembrava tranquilla, quando di colpo qualcuno bussò alla porta della casa di Pierre Lassonne.

Un militare, forse della sua stessa età, ma con tanto dolore e stanchezza sul volto che lo invecchiavano, gli si parò davanti.

“Potete venire con urgenza a palazzo Jarjayes?”

Guarda, combinazione, pensava proprio a loro. Ma dallo sguardo che aveva, non c’era niente di buono nell’aria.

“Scusatemi se non mi sono presentato. Sono il colonnello Henri D’Agoult, dei Soldati della Guardia. Purtroppo Marie Grandier, la governante di palazzo si è sentita male, e anche il conte e generale e sua moglie non stanno bene...”

“Non dovete nemmeno darmi spiegazioni, arrivo subito”.

Marie Grandier… non una donna, ma una roccia, avrebbe seppellito tutti, a cominciare da lui stesso, e ora gli dicevano che stava male. Un fosco presagio gli mozzò il fiato.

“Perdonatemi, ma devo dirvi cosa è successo. Come forse saprete, ai Soldati della Guardia era stato chiesto di sedare i tumulti a Parigi...”

“Certo, l’ho sentito, ho avuto vari impegni con i miei pazienti, ma ne ero al corrente”.

“I Soldati della Guardia, sotto l’ordine del comandante Oscar François de Jarjayes, hanno deciso di disertare e unirsi ai rivoltosi”.

No, questo non lo sapeva, ma ricordando l’animo nobile e pieno di senso di giustizia di madamigella Oscar non si stupì. E quindi non aveva seguito i suoi consigli, mettendo a repentaglio la sua salute. Ma forse, se dopo quegli scontri, si fosse ritirata da qualche parte con André, c’erano delle possibilità di vita, magari non sarebbe arrivata all’età che aveva lui, ma ancora qualche anno, qualche primavera, qualche compleanno, avrebbe potuto viverli, al meglio, trovando un po’ di felicità.

“Purtroppo, la situazione è degenerata presto. Sto cercando di chiarire la dinamica dei fatti, ma a quanto ne so il luogotenente André Grandier, lo sposo di Oscar, è stato ferito mortalmente la sera del 13 luglio...”

No, non poteva essere vero, non André. Pierre Lassonne capì in un lampo che non avrebbe mai più visto quell’uomo buono e gentile, che aveva il potere di spargere serenità e dolcezza intorno a sé. Sarebbe stato un medico migliore di lui. Si erano sposati, allora ci aveva visto giusto…

“Il comandante Oscar ha preso ieri il comando dell’assedio della Bastiglia, che minacciava con i suoi cannoni Parigi, in un tentativo disperato, ed è stata ferita...”

Pierre Lassonne interruppe il suo interlocutore, mentre usciva con lui per andare verso palazzo Jarjayes.

“Ma allora dovrò curare anche lei!” Certo, doveva essere così, come quella volta che era caduta malamente da cavallo, rimanendo ferita con un ramo e rischiando di morire dissanguata, o come dopo quell’agguato, con quella brutta ferita alla spalla. Non era poi mai tornata a farsi controllare le cicatrici. Ma come avrebbe mai potuto vivere Oscar senza il suo André?

E prima che D’Agoult continuasse, il dottor Lassonne capì cosa gli stava per dire.

“Il comandante Oscar è deceduta poco dopo per le ferite ricevute. Vi prego, a palazzo Jarjayes hanno bisogno di voi”.

Chi salva una vita salva il mondo intero. Ma non riuscendo a salvare Oscar e André il mondo era distrutto, e niente sarebbe più stato come prima. Pierre Lassonne corse fuori, mentre cominciava a piovere, perché il suo dovere era salvare vite, per provare a salvare il mondo. Ma stavolta si sentiva impotente, non doveva andare così.

Pioveva tanto, e ringraziò la pioggia, perché nascondeva le sue lacrime, mentre correva verso vite già perdute. Chi perde una vita perde il mondo intero, capiva anche questo, adesso.

  
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