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Autore: Lady Snape    23/05/2005    3 recensioni
I Malandrini...i personaggi migliori, ovviamente dopo Severus! qui una mia storia dedicata ai romantici: Remus si innamora di una sua compagna di corso, ma la loro relazione dovrà sottostare alla Luna....con gran dispiacere el lupacchiotto....buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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8

8.CAPITOLO.Luce d’argento

 

Il sole di Giugno colpì gli occhi di Selene. Li aprì molto lentamente. Si sentiva stanca e spossata. Provò a muoversi ma non ci riuscì. Ad un tratto ricordò cosa fosse successo la sera prima, sera di luna piena…

Come avevano fatto tutti loro a dimenticare? E come mai anche Madama Chips aveva dimenticato? La seconda domanda aveva una risposta più semplice: c’era stata un’esplosione nell’aula di Pozioni che aveva ustionato parecchi studenti e l’infermiera non poteva certo lasciarli senza cura, non rendendosi conto che la sera era giunta e che un compito gravoso doveva essere compiuto. Remus. Anche Remus aveva dimenticato. Forse perché era molto felice e non sentiva la stanchezza solita precedente alle sue trasformazioni.

Prima di colazione Lily Evans si recò in Infermeria.

< Ciao piccola! > disse avvicinandosi al letto di Selly.

< Ciao! Tutto bene? > rispose Selene.

< Sono io che voglio sapere  come stai! > sorrise tristemente.

< Mi riprenderò. Stasera esco dall’Infermeria. Il peggio è passato. Sai, Madama Chips mi ha dato una pozione molto potente: in solo mezz’ora sono riuscita a sedermi e pensare che stamattina non riuscivo a muovermi! >

< Quindi stai davvero bene? >

< Sì. E tu? >

< Tutto a posto. Mi hai salvato la vita! >

< Siamo amiche, no? >

Lily e Selly si abbracciarono strette.

< Remus…come sta? > chiese Selly molto titubante e triste.

< È  alla Stamberga. I ragazzi dicono che non ricorda nulla e … >

< Preferiscono che non lo sappia. Lo so, o meglio, lo immaginavo. Se scopre cosa è successo starà male…spero che tutto vada bene. >

A sera Selene lasciò l’Infermeria, come previsto, e si recò alla sua Torre. Come fare a nascondere a Remus qualcosa di così grave? Questo era ciò che si chiedeva aspettando la cena. Remus sarebbe tornato presto.

Era seduta da sola nella Sala Comune, quando il buco del ritratto si aprì. Lupin entrò: il suo volto presentava molti graffi, opera di Felpato, che spiccavano sul colorito pallido. Alzò i suoi occhi ambrati e notò Selene.

< Salve! Cosa ci fai qui? > chiese incuriosito.

< Ho avuto un giramento di testa, così la McGranitt mi ha fatta uscire. >

Remus si avvicinò alla ragazza e le diede un bacio sulle labbra.

< Stai bene ora? >

Selene si vergognava di se stessa; mentirgli così era orribile, ma lo faceva per il suo bene perché altrimenti si sarebbe tormentato e accusato. Il ragazzo si sedette accanto a lei per un po’, poi andò nel suo dormitorio per cambiarsi.

Poco dopo cominciò ad arrivare gente. Lily e i Malandrini entrarono.

< È arrivato? > chiese James.

< È nella vostra stanza. > Selly fissava il vuoto. Non riusciva a credere al suo comportamento.

A cena tutti si sforzarono di comportarsi normalmente, come se nulla fosse accaduto. Sirius faceva battute, scherzavano e ridevano. Selene, però, era un po’ distante. Non ce la faceva a mentirgli. Remus, d’altra parte, aveva notato qualcosa di strano e guardava i suoi amici con fare sospettoso, cercando inutilmente di dissimulare. Era tutta una commedia. Il gioco sembrava reggere, se non che…

< Cosa è successo ieri sera? > chiese, facendo calare un silenzio di tomba.

< Perché chiedi questo? > Sirius era il più abile a mentide

< Non ricordo nulla di ieri sera da un certo punto in poi. Ho un vuoto completo. >

< Eravamo all’allenamento e Madama Chips  è venuta a chiamarti come al solito. > James fece del suo meglio e Remus sembrò credergli.

La mattina seguente, però, la situazione precipitò.

Lupin non era certamente uno stupido! C’era qualcosa che non andava, lo sentiva. I suoi amici non facevano altro che rassicurarlo, ma Remus aveva dei seri sospetti.

Mentre era in giro per consegnare un messaggio al professor Vitius, vide Selene uscire dall’Infermeria. La fermò.

< Stai bene? > chiese apprensivo.

< Sì, è tutto a posto. > Selly aveva notato il suo sguardo indagatore.

< Va bene. Come vuoi. > si avvicinò per baciarla e le toccò la spalla. Un gemito le sfuggì. Lunastorta guardò Selene come non aveva mai fatto: era serio, molto serio e preoccupato. Sembrava che la sua mente stesse trovando la soluzione giusta ad un problema. Prese per mano Selly e la portò in un’aula vuota. Le sbottonò la divisa e vide: tre tagli molto profondi sotto una benda. I tagli percorrevano la spalla e parte del petto. Selly gli prese la mano, ma Remus aveva lo sguardo fisso e i suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime.

< Sono stato…io… > disse con un filo di voce. Non era una domanda, ma un’affermazione.

< Remus… >

< Sono stato io! > le lacrime cominciarono a rigargli il viso. Il suo respiro era affannoso, le mani gli tremavano. Si voltò e abbassò lo sguardo.

< Ascolta Remus… >

< No! Non c’è niente da dire. > Tra i singhiozzi riusciva a stento a parlare. < Io…sono…un mostro! >

< No che non lo sei. Non dire stupidaggini… >

< Non dirle tu! Tu…sai…cosa sono! Ora ricordo. Ho rischiato di ucciderti, di morderti e di condannarti alla mia maledizione! >

< Ma alla fine non è successo! Remus è tutto a posto. La ferita non è grave, guarirà presto! >

< Io non ce la faccio, non ci riesco! Selly, potrebbe capitare di nuovo! > era davvero disperato.

< Staremo attenti! >

< No, non posso. Ti condannerei ad una vita molto pericolosa e non solo difficile. >

< Remus, non fare così… >

< Io ti amo tanto e lo sai > la guardava negli occhi adesso. Tremava, era disperato, piangeva convulsamente < ma non posso stare più con te. Non devo metterti in pericolo. > Selene era sconvolta

< Ma cosa dici? Remus per favore… >

< Mi dispiace, e tanto. Meriti qualcuno che ti renda felice, meriti una famiglia e io queste cose non posso dartele. Perdonami se puoi per essermi comportato da egoista, mettendoti in pericolo. E perdonami per questo dolore… >

Remus uscì dalla stanza in lacrime. Selene non riusciva a comprendere che cosa era successo. Sembrava tutto un incubo. Voleva svegliarsi e scoprire che aveva sognato, ma ciò non avvenne. Si riabbottono la divisa. Voleva rincorrere il ragazzo, ma sapeva che lui voleva restare solo. Molto lentamente uscì dall’aula e camminò verso la sua Sala Comune. Entrò. C’era molta gente sulle poltrone, ma lei non vedeva nessuno. Lentamente arrivò al suo dormitorio e si lasciò cadere sul letto. Non cenò, non dormì. Più volte Lily cercò di parlarle per scoprire che cosa fosse successo, ma non ci riuscì. Selly fissava il vuoto e non riusciva neanche a pensare.

Da quel tragico pomeriggio Remus Lupin non le rivolse più la parola.

Molto tempo dopo Selene raccontò cosa fosse accaduto a Lily. Armai la scuola era finita e ognuno aveva preso la sua strada. Ciò che restava a Selene Grissom del suo amore era una cicatrice: la causa della fine della sua felicità. In ogni caso amava quel segno indelebile: era tutto quello che Remus le aveva lasciato. La loro storia era durata  troppo poco per esserci altri tipi di ricordi.

Alle volte sognava la trasformazione di Remus e le sue ultime parole.

Ogni volta che c’era la luna piena passeggiava sotto i suoi raggi, bagnandosi nella sua polvere d’argento, nella speranza di un segno che le rendesse possibile ritrovare ciò che aveva perduto.

 

Fine

 

 

Prima  o poi tutto finisce…ed ecco che siamo giunti al termine della storia. Il finale è molto triste come la vita del nostro lupacchiotto che per la sua dannata condizione vive un’esistenza a metà! Rispondo subito a Sphinx: so bene che la luna piena è il grande terrore di Lunastorta, ma anche ne “Il prigioniero di Azkaban” dimentica la sua maledizione, preso com’è ad indagare su Black. Sono partita dal presupposto che una forte emozione può portare a dimenticare tutto il resto, più o meno importante e come lo stato d’animo di una persona possa influire sul suo fisico. Mi spiego: la mente è in grado di creare e farci vedere cose che nella realtà non esistono (sembro Freud!!). Per spiegare ancora potrei far riferimento ad un film italiano “Il miracolo” di Winspeare (regista pugliese) dove si pensa che un ragazzino è in grado di curare li malati: un vecchietto si sottopone alle sue cure che consistono nell’imposizione delle mani. L’uomo pensa di essere guarito e dopo anni esce di casa e va in città. In realtà non lo è affatto, ma la sua mente lavora per lui e i suoi mali spariscono. Grazie per la domanda. Mi hai dato la possibilità di spiegare il mio pensiero. Continuo la ff “Inaspettatamente-7° libro” e magari inizierò qualcos’altro. Baci.

 

Lady Snape

 

   
 
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