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Autore: Sia_    27/07/2022    3 recensioni
Raccolta di drabble, flashfic e Os su crack paring estratte a sorte.
1. Irma Black/Nobby Leach – Questioni di sangue
2. Fred Weasley/Hermione Granger – Il colore delle tende
3. Caradoc Dearborn e Dedalus Lux – Il tempo di un tic e di un tac
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Pollux Black, Vari personaggi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Questioni di sangue
Coppia estratta: Irma Black/Nobby Leach

 

Prompt 1: Defenestrare

Nobby sposta la tenda con l’indice della mano sinistra e guarda la strada poco sotto il suo ufficio. Un gruppo di maghi purosangue è riunito per protesta davanti al Ministero, pronto a chiedere risposte e fatti concreti: un Ministro con una madre babbana non si è mai sentito! Leach lascia andare la stoffa, mette a posto la penna storta sulla scrivania e sorride. Non s’è mai sentito, ma è bene che si senta: il mondo magico deve cominciare a cambiare. 

Due tocchi sulla porta lo richiamano, lascia anche la penna ormai dritta e sistemata. “Sì?” 

Una donna austera mette piede nella stanza: nonostante l’espressione seria, è graziosa nel suo abito scuro e ricamato. Leach si perde un secondo a pensare che di donne al Ministero ce ne sono poche, bisognerebbe cambiare anche quello. “Posso esserle d’aiuto?” 

“Lei è Nobby Leach? Primo Ministro?” 

Lui annuisce. “E lei è… ?” 

“Irma Black.” Non sorride, tiene stretto il manico del suo obrellino nero di pizzo. “Sono qui per chiederle di andarsene, lasci la carica e la smetta di infangare il nome di tutti noi maghi!” 

Nobby non distoglie lo sguardo da lei, si chiede come sia riuscita a entrare. Probabilmente la chiave è stata la sua bellezza: è una giovane donna, due lucenti occhi azzurri le illuminano il viso e la carnagione è molto chiara. “Come prego?” 

Lei scuote il capo. “Ha capito benissimo! Lo faccia, lo faccia… oppure la defenestro!” Impreca, alzando la bacchetta nascosta nell’ombrello contro di lui. Nobby boccheggia per la sorpresa, ma poi si fa calmo: è diventato Ministro grazie al suo sangue freddo e alla sua intelligenza e di sicuro sarà in grado di fermare anche una seducente strega in preda alla follia omicida. 

“Signora Black, su, non faccia pazzie adesso…”

“La defenestro le ho detto! Non faccia un altro passo!” 

 

Nobby Leach è diventato ministro per tante cose, ma non per la sua bravura a leggere la situazione.

 

Gazzetta del profeta 

maggio 1962 

Il nuovo Ministro Inglese defenestrato da Irma Black, erede di una delle più famose famiglie purosangue del mondo magico!

“La donna è riuscita a entrare nell’ufficio del Signor Leach alle 16:24 di lunedì pomeriggio. Le guardie si erano sentite rasserenate dal sorriso smagliante e dalla promessa della Signora Black di chiedere un semplice autografo. Invece, una volta fatto irruzione nell’ufficio, ha defenestrato il Ministro, chiedendogli di dimettersi. Questa è solo una delle prime rivolte che i maghi puro…”

 

Prompt 2. It's not funny

I thought it was

You don't count, you started laughing in the middle of a funeral because you started thinking of a meme you saw on gazzetta del profeta 

Nobby Leach si mette a posto la cravatta nera e cerca di calarsi alla meglio il cappello a bombetta che tiene in testa. Non gli piace quel genere di eventi, ma da Ministro che è se li deve far andare bene in qualche modo. Fa un cenno alla sua guardia del corpo: è pronto a raggiungere gli altri. 

Ieri è morto Cygnus Black II e la sua segretaria gli ha caldamente consigliato di presentarsi al funerale. “Farà bella figura Signore, lei che si presenta al funerale di uno che si è sempre opposto alla sua nomina. Sa, lo deve fare per mostrare rispetto e fare le condoglianze alla famiglia e…” Nobby ha fatto finta di ascoltarla per dieci minuti, ma nel suo cuore pensava solo alla bacchetta di Irma Black puntata contro di lui. 

La vede vicino a Pollux Black e alla vedova Violetta Black al cimitero. A differenza degli altri non sta piangendo: immobile, tenta di mantenere rigore anche quando l’emozione dovrebbe prendere il sopravvento. Si guardano per un breve secondo: è abbastanza affinché decidano di fare piccoli passi per farsi vicini durante la cerimonia. Nobby è attratto da quegli occhi azzurri e pensa seriamente che lei voglia chiedergli scusa. Invece, quando si trovano vicini, abbastanza da sentire il profumo di lavanda che impregna i vestiti di lei, la sente ridere. 

“Le sembra divertente?” 

“No, non questo. Mi fa ridere un’altra cosa…” gli sussurra, alzando un sopracciglio e mascherando un debole sorriso sotto il palmo della mano. 

L’articolo della Gazzetta?” le domanda sconvolto. Ancora una volta quella donna è in grado di farlo precipitare giù da otto piani. Irma non gli risponde, sguscia via e si rivedono solo al rinfresco qualche ora dopo. “Si è messa a ridere nel bel mezzo del funerale di suo suocero per un articolo della Gazzetta del Profeta?" prova a chiederle di nuovo, con le dita ormai congelate intorno al whisky con ghiaccio. 

Lei alza le spalle, sistema un ricciolo dietro l’orecchio. “Le guardie si erano sentite rasserenate dal sorriso smagliante e dalla promessa della Signora Black di chiedere un semplice autografo. Invece, una volta fatto irruzione nell’ufficio, ha defenestrato il Ministro, chiedendogli di dimettersi.” Ripete a memoria, tornando a ridere. 

Nobby si stupisce per la terza volta: ha cominciato a ridere anche lui.

 

Prompt 3. “Non nominare mia madre, mai più!” 

Irma Black non è più ammessa al Ministero da mesi. Il suo volto è così noto alle guardie del corpo che persino nelle vie vicino non le è permesso camminare. “È per proteggerla, Signore!” gli ricorda la segretaria, stretta in un maglione di lana di poco gusto. Nobby ha cominciato a notare una certa mancanza di stile da quando ha incontrato Irma da sola nel parco. 

Hanno camminato insieme per un tratto e il suo lungo vestito verde sembrava calzarle addosso con una delicatezza mai vista. Prima di lei, proprio mai aveva pensato che potesse esistere una creatura più bella. Così Irma al Ministero non ci entra più, ma il Ministro d’origine babbane e la sua assalitrice purosangue fanno spesso passeggiate e si perdono per i sentieri inglesi. 

Nobby a volte si chiede se mai Pollux si sia accorto del fango sulle scarpe della moglie. O se sappia di come gli occhi di Irma brillino quando parla del vento e dell’universo. 

“Quindi… quindi penso che insomma veniamo tutti al mondo per una ragione precisa.” Costata lei un pomeriggio tardi, sistemandosi il cappellino sui capelli chiari. “Il suo è quello di mandare a fuoco il mondo e anche le mie credenze.” 

Nobby sorride. “Il suo invece è quello di sporcare di terra tutti i vestiti d’alta moda.” 

Irma sembra arrossire, rimane in silenzio qualche secondo. “Lei è uno sfacciato,” sussurra, “è proprio un mezzosangue sfacciato.” 

“E lei è una purosangue testarda.” Fa eco il Ministro, specchiandosi nell’acqua di un fiumicino lì a fianco. 

Irma rimane a guardarlo, “Vorrei poter ringraziare suo padre per averle regalato il dono della magia: è solo grazie a lui che ci siamo incontrati.” Vorrebbe aggiungere anche che sa che è morto, ma non è in vena di parlare di cadaveri. 

“Dovrebbe ringraziare almeno mia madre, è lei che mi ha messo al mondo.” Nobby la cerca con lo sguardo: si fissano senza parlare. Irma si sente nuda davanti agli occhi nocciola di Leach e teme che il suo corpo faccia qualcosa di stupido. 

“Non potrei mai, è una lurida babbana!” S’infiamma e continua così il gioco che tengono su da mesi. Ricordare il muro che li divide è l’unico modo per evitare quel qualcosa di stupido. Eppure i suoi stivaletti e i suoi vestiti di alta moda sono sempre più spesso sporchi di fango. 

“Allora non nomini mia madre mai più, finché non troverà il modo di apprezzare anche il diverso.” La riprende, dandole le spalle. 

Irma stringe le mani, sente che quel muro adesso le fa male davvero. 

 

Prompt 4. And that’s why, we really were on a break

Sente che qualcosa non è perfetto come prima quando le labbra di Pollux sulle sue non la rendono felice. Quando le certezze cominciano a farsi più rade. Quando lui si rinchiude per ore nella stanza con sua madre Violetta, per prendersi cura della sua malattia. 

Quando il fango non si toglie più dalle sue scarpe. Una stretta al cuore le dice che gli occhi nocciola di Nobby adesso sono l’unica cosa che tiene su l’universo ed è insensato e stupido che siano occhi di un mezzosangue. Un lurido… un… eppure le danno più di quanto le dia Pollux da mesi.

Lascia andare i capelli sulle spalle e si adagia alla seduta. Non s’accorge che il marito la sta guardando dalla soglia con le mani nelle tasche dei pantaloni marroni. Lo vede solo quando lui tossisce e i suoi stivaletti provocano un rumore sordo sul parquet della casa. “Irma, cara.” La chiama, accarezzandole la guancia. 

“Mh?” 

“Sarò in viaggio nei prossimi giorni per… per mia madre: sai com’è la sua salute ultimamente, preferisco starle vicino.” Irma fa la conta dei fratelli e dei nipoti e dei parenti che potrebbero andare al suo posto, ma alla fine annuisce. Pensa che se Pollux non fosse sempre via, magari anche lei rimarrebbe a casa il pomeriggio. 

Sei mesi dopo trova una lettera nel cassetto segreto della scrivania del marito. La scrittura è imprecisa, ma non ci mette tanto a leggere quello che deve leggere: suo marito la sta tradendo con Leonard Jewkes, il famoso artigiano di scope. L’aspetta a casa sveglia quella notte, la vestaglia che le cade sulla spalla. “E questa?” Gli domanda, arrabbiata. Dentro sente un certo sollievo che le prende il viso e la fa respirare. Non è stata l’unica ad aver pensato ad altro

“Io… è tutto vero. Ma devi capire, Irma, tu eri distante e…” 

“Io ero distante? T’inventavi continuamente di andare a curare Violetta e invece ti scopavi un… un…” le manca il respiro. Quanti paletti si sono tolti in una sola notte. E allora forse anche lei potrebbe amare un mezzosangue. 

“Ma Irma, non ci toccavamo più, pensavo ci stessimo prendendo una pausa!”

Una pausa?!

“Una pausa!” Conferma lui. “Non ci dicevamo più ‘ti amo’ ed è per questo che, sì, eravamo in pausa!” 

Irma stringe la lettera nella mano. Il cuore le dice tanto altro. “E adesso? Cosa siamo adesso?”

 

Prompt 5. "Sono uscit* a buttare la spazzatura (può essere qualsiasi cosa) in pigiama (o comunque non conciat* bene) perché credevo di non incontrare nessuno e ho incontrato proprio te"

Nobby non sa cosa l’ha fatto uscire di casa in piena notte. S’è sentito strano: ha pensato che il cielo fosse troppo scuro e di voler rivedere gli occhi di Irma ancora un minuto. Non la vede da una settimana, non la sente ridere da una settimana. E gli manca persino il fruscio del suo vestito contro le foglie. 

Irma non può passare davanti al Ministero, ma il Ministro può passare davanti alla casa dei Black. Solo di tanto in tanto. Ci passa anche ora e la scorge appena sotto la luce del lampione. “Signora Black?” Le domanda in un sussurro, lanciando un’occhiata all’imponente villa. 

“Nobby?” Abbatte i convenevoli in un secondo, le braccia che teneva strette al petto adesso cadono lungo il corpo. Leach la vede piangere per la prima volta e pensa che sia bella anche così. 

Le si fa vicino, passandole una mano sulla guancia.. “Che succede, Signora Black?” 

Lei sorride, una lacrima le solca le labbra. “Chiamami Irma, ti prego.” Le dita della giovane strega si incastrano con quelle del Ministro: insieme stanno andando contro le leggi dell’universo. Ma suo marito, quello che presto smetterà di essere suo marito, ha fatto molto peggio. 

“Ero uscita a buttare delle cose fuori da casa e sono impresentabile con questa vestaglia, credevo di non incontrare nessuno e invece… invece tra tutti ho incontrato proprio te.” Si appresta anche a dire, tirando su con il naso. Non dice che adesso nella spazzatura c’è la lettera dell’amante di suo marito e che il suo cuore su quel marciapiede è libero di amare ancora. 

Una delle due cose il Ministro sembra capirla. Sorride anche lui. “Hai degli occhi bellissimi” sussurra infatti. “È dalla prima volta che sei entrata nel mio ufficio che volevo dirtelo, Irma.”

 


Mi convinco finalmente ad aprire questa raccolta: ci sono altre storie che dovrei aggiungere, ma lo farò con la calma che mi distingue da mesi.
Ieri sera ho partecipato alla seconda serata di scrittura crack paring con altre quattro scrittrici di EFP [trovete il link alle loro storie non appena pubblicheranno tutte qui sotto]. Abbiamo estratto di comune accordo dieci personaggi dal Lexicon di Harry Potter: Violetta Bulstrode, Crosta, Zonko, Irma Black, Nobby Leach, Leonard Jewkes, Eleanor Branstone, Harlod Dingle, Georgi Zdrako e Hector Flawey. 

Per la serata ho scelto Irma Cribble, sposata in Black e il primo ministro di origine babbane Nobby Leach [che per chiare ragioni di trama qui ha la mamma babbana e il papà mago], fortemente osteggiato dalla comunità di purosangue. Comunque, Irma Cribble è la moglie di Pollux Black, figlio di Violetta Bulstrode e mi è piaciuto trovare un modo di inserire nella storia anche uno dei primi artigiani di scope, Leonard Jewkes. La linea temporale di questi personaggi è molto simile. Irma dovrebbe essere nata tra il 1920 e il 1938: ho pensato che fosse un'età plausibile per la nomina a Ministro di Nobby nel 1962. Sono cinque prompt, offerto da ognuna di noi: per ogni storia abbiamo avuto 12 minuti di scrittura.
Detto questa pippa, la smetto. Ringrazio chi è arrivato fino a qui e ha letto con interesse! Vi lascio le coppie delle altre partecipanti: 


Crosta/Violetta Bulstrode – LadyPalma 
Irma Black/Violetta Bulstrode – Maqry 
Crosta/Zonko – Mari Lace 
Eleanor Branstone/Harold Dingle – VigilanzaCostante
 

Sia 


 

   
 
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