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Autore: pattydcm    10/08/2022    0 recensioni
Fox non si sarebbe mai aspettato che il suo incarico sotto copertura sarebbe stato del tutto messo in secondo piano dall'arrivo di Mirco Neigo nella sua vita. Il giovane, infatti, lo coinvolgerà in un'avventura ai limiti della realtà, portandolo a diventare la guida vivente di un guardiano di anime.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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36 Il registro degli indagati

 

All’interno dell’antico e prestigioso complesso scolastico di Bagno Calo vi è una piacevole frescura. Negli ampi e lunghi corridoi dai pavimenti a scacchiera risuonano i passi del sindaco Giorgio Neri e di Fox, che sta facendo davvero fatica a seguire il filo del discorso. La frattura cranica pulsa facendogli dolere la testa e questo fischio continuo che gli invade le orecchie lo porta seriamente a preoccuparsi delle conseguenze della brutta avventura vissuta il giorno prima.

Forse è stato troppo affrettato nel giudicarsi guarito solo perché le ferite sono state fatte scomparire magicamente dal Guardiano e avrebbe fatto bene a restare a letto almeno fino a stasera, per prepararsi alla lunga notte da trascorrere in mare. Non è stato mai, però, il tipo di persona capace di oziare per un intero pomeriggio e da dopo quei quattro mesi di coma e tutti quegli altri trascorsi a faticare per rimettersi in piedi, stare anche solo più di un paio d’ore seduto lo innervosisce.

Seguire le tante parole del sindaco, però, è reso difficile anche dai continui flashback che gli compaiono improvvisi dinanzi agli occhi. Le bocche fameliche di quei cadaveri, le loro mani marce protese verso di lui, il volto luminoso di Ylenia sgusciano fuori dal suo inconscio tra una frase e l’altra.

“Spero solo non stesse pedalando o usando attrezzi pericolosi che possano averla messa in pericolo” si ritrova a pensare, annuendo distrattamente ad una domanda.

Si è ripromesso più volte di mettersi in contatto con lei mentre si affannava a restituire a Valerio Rossi un volto e un corpo. Quando, però, ha provato a scriverle su Messanger gli occhi gli si incrociavano nel tentativo di digitare anche solo un semplice ‘ciao’. Ha deciso, quindi, di lasciar perdere e ora il senso di colpa inizia a pungolarlo rendendogli ancora più difficile portare l’attenzione su quanto Giorgio gli sta dicendo.

<< Valerio, si sente bene? >> gli chiede il sindaco per l’ennesima volta da che si sono incontrati, altra conferma del fatto che avrebbe fatto bene a restarsene a letto.

Liquida la domanda con un sorriso e un ‘sì’ al quale cerca di infondere un po’ di convinzione. Se Ylenia non avesse avuto la prontezza d’animo di mandare a quel paese le sue paure e dargli il diaspro ora Valerio Rossi e la notizia della sua tragica morte in mare sarebbero il piatto forte di tutti i notiziari e una bella gatta da pelare per questo simpatico ometto.

<< Mi scusi se insisto, ma la vedo davvero stanco. E’ per via della sistemazione, non è vero? Anche a me gli occhi si arrossano a quel modo quando dormo male >>.

Ancora una volta sorride e lo rassicura del fatto che non c’entra nulla il cattivo sonno. Dare la colpa al sole caldo e fastidioso è più facile dello spiegargli che se i capillari dei suoi occhi si sono rotti è perché è stato portato a grandi profondità in pochi secondi e riportato a galla in ancora meno. Li massaggia sentendoli bruciare e fatica a mettere a fuoco quando li riapre. Avrebbe bisogno di posarli su Ylenia, come fa quando torna in redazione dopo un lungo mese di sagre ed esce sul balconcino alle sue spalle dal quale la osserva senza partire per chissà quale tipo di analisi o ricerca di informazioni. I suoi occhi, costantemente impegnati nel catturare le emozioni sul volto del prossimo, si posano semplicemente su di lei, come fossero in un luogo sicuro nel quale potersi riposare.

Avrei bisogno anche adesso di un po’ di riposto” sospira, destando ancora di più le preoccupazioni di Giorgio, che quasi col timore di causargli chissà quale danno gli porge un grande e pesante volume.

<< L’annuario >> risponde alla sua muta richiesta di spiegazioni. Fox lo ringrazia dandosi dell’idiota, ora che recupera quale fosse la domanda alla quale ha risposto affermativamente pochi istanti prima.

Per fortuna che ci sei tu con me” pensa, sicuro che Marco lo stia guidando nell’indagine coprendo i buchi causati dalle sue pessime condizioni psicofisiche.

<< Tranquillo, capitano, che poi facciamo tutto un conto >> lo schernisce il fratello, mentre Giorgio gli indica tra le foto in toni di seppia una piccola versione di se stesso con indosso un grembiule nero e un ridicolo fiocco bianco al collo.

<< Eh, questa foto e del ’66. Ero in prima elementare, pensa un po’ quanto tempo è passato >>.

Fox lo distrae con una domanda alla quale Giorgio si impegna a rispondere, per poter avere il tempo di cercare le foto delle classi del 1956, l’anno in cui ha ipotizzato il loro serial killer possa aver iniziato la scuola.

<< Ehi, guarda qui! >> esclama Marco che deve aver posato la mano sulla pagina impedendogli di girarla. La foto che ha catturato l’attenzione di suo fratello ritrae trenta bambini della prima elementare tutti vestiti con lo stesso grembiule nero e i ridicoli fiocchi. Nella prima fila, uno dei bambini più alti ha sulle labbra un sorriso furbetto che gli sembra familiare.

<< L’ho detto fin da subito che avevate occhio, Valerio. Sì, è proprio Calogero! O malanova miavi, si viriva già i figghiolu che era na cosa fitusa1 >>  ride Giorgio, sonoramente.

<< Quel tizio fin dall’inizio non è piaciuto per nulla a Mirco >> nota Marco, ma per Fox è troppo furbo e pure farabutto per ergersi come difensore della reale e genuina bellezza.

“E’ il primo che se potesse si porterebbe a letto una dietro l’altra le Miss, magari corrompendole pur di ottenerne le attenzioni” dice e Marco non può che convenire con lui.

L’occhio gli cade su un bambino proprio al centro della seconda fila. E’ davvero bello e anche lui come Calogero sorride, ma in modo più dolce e gentile.

<< Quello è Samuele Mosso. La sua storia è legata a uno dei misteri di questa città >> dice il sindaco rammaricato. << Io avevo solo tre anni quando è scomparso in mare. Purtroppo il suo corpo non è mai stato ritrovato e per questo non si può essere certi sia annegato. La famiglia ha preferito pensare a quel tipo di morte piuttosto che a quella per mano di chissà quale maniaco >>.

<< Mosso? Come la signora della biblioteca? >>.

<< Sì, Filomena è sua sorella >>.

Il fatto che la prima ipotetica vittima di questo serial killer sia stato compagno di classe del contatto di Mendez in questa sagra manda in fibrillazione il cuore di Fox.

Sta per voltare pagina quando scorge un bimbetto seduto per terra in prima fila. Magrolino e anonimo, passa del tutto inosservato, fagocitato dal nero imponente delle uniformi tutte uguali.

<< Oh, quello è Antonio >> ridacchia Giorgio.

<< Mi sta dicendo che il direttore del ‘Miramare’ ha 62 anni? >> esclama incredulo.

<< Eh, pari sempre nu figghiolu2 >> conferma il sindaco divertito. << Da piccolo era sempre malato. Una polmonite oggi, un raffreddore domani. Calogero lo aveva preso di mira come vittima prediletta per i suoi scherzi e ancora oggi gliene combina di tutti i colori, poveraccio. E sì che ha un carattere che si presta a qualsiasi gioco. Mai che si lamenti, sempre silenzioso e timidissimo >>.

Un brivido percorre la schiena di Fox che si isola da tutto il resto per riconsiderare quanto ha appena scoperto. L’adrenalina che lo aveva travolto all’inizio di questa indagine e che lo spiacevole incontro con gli zombie sembrava aver cancellato torna a investirlo da capo a piedi portando i suoi neuroni a lavorare frenetici. Due personaggi vicini al concorso di bellezza sono stati compagni di classe del piccolo Samuele Mosso, definito dalla sorella buono e generoso. Se davvero così stavano le cose, Fox si chiede quale possa essere stata la sua posizione dinanzi agli atti di bullismo perpetrati da Calogero ai danni di Antonio. Si è esposto troppo accusando pubblicamente Calogero al punto da spingerlo ad ucciderlo oppure ha usato la maschera del bambino adorabile per salvarsi dagli atti crudeli che, invece, commetteva? Se questa seconda ipotesi fosse giusta, Antonio potrebbe ritrovarsi inscritto nella lista degli indagati, dal momento che avrebbe potuto covare rabbia al punto da vendicarsi di questa falsa faccia d’angelo uccidendolo.

<< No. Quell’uomo ha vomitato l’anima quando ti ha visto ricoperto di sangue. Non posso crederlo capace di torturare a morte così tante persone >> dice Marco e Fox non può fare a meno di essere d’accordo con lui.

“Non possiamo, però, arrogarci il diritto di mettere limiti alla follia umana. Aspettiamo di vedere quanto ha scoperto Mirco sul nostro bambino buono e bello e per quanto riguarda Calogero ho una lunga notte a disposizione per capire meglio che persona sia”.

<< Ciao giornalista! >>.

La voce allegra di una ragazza strappa Fox ai suoi pensieri. Lei scuote il capo divertita mentre lui si rende conto di essere uscito dalla scuola probabilmente dopo aver salutato il sindaco.

<< Na mi riri chi ti spirdisti i mia!3 >> lo redarguisce lei agitando il dito indice.

<< No, no, io di una così non mi dimentico >> dice Marco malizioso.

<< Flora? >> le chiede, stupito facendola ridere di gusto. Quando si erano incontrati indossava una tuta larga e informe e aveva i capelli tenuti a casaccio da una molletta. Ora, invece, indossa un vestito corto blu notte che mette in mostra le belle gambe lunghe e le lascia scoperte le spalle abbronzate sulle quali ricadono i capelli castani ordinati e lisci.

<< Ti sei salvato in corner, giornalista. E’ da un po’ che non ci si vede, eh? Sei pallido. Non stai bene? >> gli chiede posandogli la mano sul braccio.

Fox sistema meglio gli occhiali da sole dalle lenti grandi e scure sugli occhi e impreca contro Ian e il suo rito che lo ha purificato davvero troppo, portandolo a doversi inventare indigestioni e altre fesserie per giustificare il pallore causato dal non aver avuto il tempo di applicare tutti gli strati d’olio autoabbronzante necessario a riportare il suo incarnato al colore di quello creato da Mistica per Valerio Rossi.

<< Immagino che il tuo lavoro comporti parecchi mal di pancia con tutte quelle sagre. Devo dire, però, che ti mantieni in forma >> sorride maliziosa la ragazza, radiografandolo con lo sguardo.

Riavvia poi una ciocca dietro l’orecchio, ridendo imbarazzata di se stessa e questo gesto cattura l’attenzione di Fox, che si rende conto appena di stare ricambiando il suo interesse. Non riesce a distogliere lo sguardo dal punto luce che pende della collanina che indossa.

<< Sì, certo, è proprio da quello che non riesci a distogliere lo sguardo >> lo canzona Marco al quale se potesse darebbe volentieri uno scappellotto.

<< Pensi di essere troppo provato per un gelato? >> gli chiede Flora, accarezzandogli distrattamente il bicipite.

<< A un buon gelato non si dice mai di no >> ribatte Marco.

Flora ride e gli rivolge uno sguardo seducente e solo quando le vede mordere il labbro inferiore si rende conto di aver pronunciato lui stesso la frase detta dal fratello. Senza lasciargli il tempo di spiegarsi, la ragazza lo prende a braccetto per condurlo a quella che reputa essere la migliore delle gelaterie di Bagno Calo.

Parla in continuazione mentre mangiano questo gelato davvero niente male ed è quel tipo di persona fastidiosa che deve toccare in continuazione il suo interlocutore mentre parla. Ylenia, invece, ha sempre mantenuto almeno un metro di distanza da lui, e anche in quell’unica occasione in cui si sono trovati seduti vicini al Borgo Medievale si è limitata a tenergli strette le mani nelle sue. Quando, poi, gli ha messo al collo questa piccola pietra e si è accorta di essergli troppo vicina ha in fretta ripristinato quel metro di distanza per poi riavviare la solita ciocca ribelle dietro l’orecchio, stringendosi nella spalle. La semplice canotta azzurra che indossava la avvolgeva delicatamente lasciandole scoperto il ventre morbido, particolare che gli genera non poco piacere ogni volta che ha la fortuna di scorgerlo.

<< Grazie per il gelato, giornalista >> cinguetta Flora lanciandosi in un bacio.

Fox dovrebbe usare il buon senso ed allontanarla da sé invitandola a non ripetere simili avventati gesti e in altre circostanze lo avrebbe anche fatto. Ora, invece, si ritrova stupito di se stesso a stringerla a sé, trasformando quel semplice bacio stampo in uno sempre più appassionato.

Il sapore dolce delle sue labbra lo avvolge mentre la stringe ancora di più e il calore dorato lo accende al punto che è sicuro stiano entrambi brillando, proprio come brillava lei in quegli abissi bui e freddi. Questa volta risalgono in superficie stretti l’uno all’altra, così vicini da azzerare qualunque distanza. Dai capelli, dal collo e dal seno morbido che preme contro il suo torace si espande la dolce fragranza alla vaniglia che da mesi stuzzica i suoi sensi. Corre a cercarla posandole baci leggeri sul collo che le fanno accapponare la pelle e affondare le unghie nelle spalle alle quali si aggrappa.

<< Giornalista, forse faremmo meglio a cercare un luogo più appartato, non credi? >>.

Come una doccia fredda, la voce di Flora raffredda i bollenti spiriti di Fox portandolo ad allontanarsi in fretta da lei.

Dìos mio, Marco! Perché non mi hai richiamato all’ordine?” ringhia contro il fratello che ride divertito della situazione imbarazzante nella quale lo ha cacciato.

<< Perché ti ci voleva una limonata, Capitano. Non è giusto che si diverta solo quell’assurda sottiletta >> ribatte lui, e Fox lo manda a quel paese con tante colorite imprecazioni.

La ragazza approfitta del suo attimo di confusione per prenderlo per mano e condurlo verso l’hotel, intenzionata, ovviamente, a visitare la loro stanza e continuare lì quanto hanno iniziato per strada.

<< Flora, aspetta >> le dice rallentando il passo. << Mi sono lasciato prendere la mano e ti chiedo scusa. Sta accadendo tutto un po’ troppo in fretta e io sono qui per lavoro >>.

La ragazza è chiaramente stupita dalle sue parole e l’imbarazzo pian piano si manifesta anche sul suo viso.

<< In effetti ho iniziato io. È la prima volta, però, che sento un uomo anteporre il dovere al piacere >> ride confusa e riavvia i capelli dietro l’orecchio, gesto che porta Fox a pensare che dopotutto non sarebbe male invitarla nella loro camera.

Si rende conto, però, che sta di nuovo rivedendo Ylenia in questa donna e la cosa non gli va giù. Non ha nessuna voglia di mancare di rispetto a entrambe solo per soddisfare un passeggero picco ormonale.

<< Dìos mio, non ti ho proprio insegnato nulla! >> sbuffa Marco alle sue spalle, ma Fox non ci bada.

Passeggiano in silenzio, mano nella mano, fino a raggiungere l’ombrellone che il ‘Miramare’ ha messo a loro disposizione. Si siedono uno accanto all’altra su uno dei lettini e per un lungo istante restano persi ognuno nei propri pensieri

<< E stasera… pensi ci si possa vedere? >> sussurra Flora, alzando gli occhi a incontrare i suoi.

<< Stasera temo proprio no >>.

<< Nemmeno tardi, tardi? >> insiste lei facendosi più vicina.

<< No, mi spiace. Trascorrerò l’intera notte in mare con il presidente della Pro Loco a caccia di alilunghe >> dice e la ragazza si rabbuia in viso distogliendo subito lo sguardo. Questo repentino cambiamento lo incuriosisce.

<< Che succede? Non ti piace il vecchio lupo di mare >>.

<< U vecchiu porcu o riri?4 >> risponde lei tra i denti.

<< Porco? Che ti ha fatto? >> le chiede preoccupato, ma la ragazza si allontana ancora di più e incerta gli lancia ripetute occhiate diffidenti. Fox sostiene il suo esame attendendone l’esito che non tarda ad arrivare con un sospiro rassegnato.

<< Lo terrai per te, vero? Non voglio essere messa in mezzo >> dice spaventata.

<< Sono qui per la sagra e da quel che mi risulta le alilunghe non commettono atti impuri >> cerca di sdrammatizzare. La ragazza abbozza appena un sorriso incerto e si concede un altro sospiro.

<< L’anno scorso ho partecipato anch’io al concorso. Già durante le selezioni Calogero mi ha riempita di complimenti, ma io non ci ho badato più di tanto perché è normale riceverne quando stai in costume davanti a tante persone che sono lì apposta per giudicarti in base all’aspetto fisico. Al termine della prima serata mi ha presa da parte e mi ha detto che avevo tutti i numeri per diventare Miss Bagno Calo 2011. Eravamo, però, tutte molto belle e quindi se avessi voluto davvero quel premio avrei dovuto saperlo convincere a mettermi tra le finaliste. Io non ho avuto il coraggio di rispondergli >> dice rabbrividendo al solo ricordo. << Mi sono liberata dalla sua stretta e sono scappata via. Il giorno seguente ho finto un malore e mi sono ritirata dalla competizione. Ora mi guardo bene dallo stare alla larga da quell’uomo >>.

<< Ti ha minacciata per aver abbandonato il concorso? >> le chiede Fox strappandole una risatina nervosa.

<< E perché avrebbe dovuto? Anche avessi detto a qualcuno della sua proposta credi che sarebbe servito a qualcosa? Non mi avrebbero presa sul serio e non tanto perché è un uomo disonesto e pericoloso, ma perché se non avessi voluto incorrere in simili sgradite attenzioni avrei dovuto semplicemente non iscrivermi a un concorso di bellezza. Così va il mondo, giornalista. Dovresti saperlo >>.

<< Purtroppo lo so >> sospira Fox rammaricato. << E’ che spero sempre di non ricevere conferma alle mie certezze. Andare a letto con un simile rifiuto umano per vincere questa sciocca competizione… non riesco a capacitarmi di come si possa arrivare a tanto? >>.

<< Io credo che proponga anche altro oltre alla vittoria. Come puoi ben immaginare non mi sono mai presa la briga di indagare, ma la vincitrice dell’anno scorso è partita per un lungo viaggio appena poche settimane dopo la conclusione della sagra >>.

<< Ed è tornata? >>.

<< Perché me lo chiedi? >>.

<< Beh, forse perché dal mio punto di vista darla a un vecchio che puzza di pesce, tabacco e vino scadente per una semplice vacanza è ancora troppo poco >> risponde salvandosi così dalla curiosa diffidenza di questa ragazza.

<< Devo dire che la pensiamo allo stesso modo >> ribatte lei dopo un lungo attimo di silenzio. << Sì, l’ex Miss è tornata e da quel che ho sentito dire era anche parecchio soddisfatta dell’esperienza vissuta. Si è trasferita a Milano, mi pare, all’inizio dell’anno ed è tornata qui per le vacanze, ma, chissà come mai, è dovuta ripartire proprio poco prima dell’inizio della sagra >>.

<< Già, chissà come mai >> borbotta Fox, che non può fare a meno di pensare che quest’uomo è il responsabile del suo essere in questo angolo d’Italia oggi, grazie ai suoi segreti accordi con Mendez. Rabbrividisce all’idea che l’ipotesi che gli era saltata alla mente poco dopo aver conosciuto Calogero possa essere confermata e che la collaborazione tra il presidente della Pro Loco e l’editore e direttore di parecchie testate giornalistiche possa essere finalizzata alla creazione di un giro di prostituzione.

<< Ma è davvero un uomo pericoloso? No, sai, perché vorrei capire con chi sto per trascorrere una lunga e gelida notte in mare >> domanda, nel tentativo di estorcere altre informazioni a questa ragazza.

<< Sta tranquillo, è troppo furbo per causare danni a un giornalista venuto fin qui dal nord. E poi sei un uomo e per quanto tu sia estremamente attraente, Calogero non subisce il fascino maschile >> dice gettandogli nuovamente le braccia al collo. << Non può neppure tentare di strapparti qualche favore, dal momento che non ti conosce >>.

<< Con strappare favori alludi al ricattare? >>.

<< Questo lo stai dicendo tu >> ribatte prontamente lei strizzandogli poi l’occhio. << Calogero è un maestro nello strappare favori. Ogni estate, ad esempio, obbliga quel poveraccio di Antonio, il direttore del ‘Miramare’, a riservare uno degli appartamenti del pianterreno per l’organizzazione del concorso. Quell’uomo mi fa tenerezza. Non riesce proprio a farsi valere. Le persone sensibili come lui non sono fatte per i posti di comando >>.

Già dal loro primo incontro con il proprietario dell’hotel che li ospita, Fox si era fatto questa stessa idea. Timido, impacciato e perennemente nervoso, Antonio sembra essersi trovato per sbaglio con un hotel da gestire e chiunque non perde occasione per farglielo notare. Persino Giorgio, rispettoso e alla mano, era andato su tutte le furie con lui per essersi dimenticato della email inviatagli da Mirco nella quale comunicava che si sarebbero presentati in due per questa sagra. Resterebbe da scoprire quale possa essere il ricatto perpetrato da Calogero nei suoi confronti.

<< L’albergatore sembra piacerti molto >> dice Fox nel tentativo di venire a conoscenza di qualche altra informazione a riguardo.

<< Sei geloso? >> gli chiede, invece, lei maliziosa, catturandogli le labbra. La mente di Fox, però, è già partita a briglia sciolta dietro mille piste e questa volta la bella maestra non suscita alcun effetto su di lui, che rompe il bacio.

<< Flora, io voglio essere sincero con te >> dice e gli dispiace vedere le sopracciglia di lei convergere verso l’alto, consapevoli del rifiuto in arrivo.

<< Sei già impegnato, non è così? >> sospira, infatti.

<< Sì >> risponde lui, abbozzando un sorriso. << Scusami per il bacio. È che tu sei così… esuberante. Con lei… non so se avrà futuro, ma è importante e non vorrei bruciarlo, capisci? >>.

<< Come si chiama? >> gli chiede cogliendolo alla sprovvista.

<< Ylenia >> sussurra e senza accorgersene inizia a rigirare il diaspro tra le dita.

<< E’ un bel nome. Beh, mi spiace, poteva essere una bella avventura. Baci in un modo così… travolgente >> risponde la ragazza, mimando un brivido. << Scommetto che ti ha regalato lei il diaspro >>.

<< Conosci questa pietra? >> le chiede stupito strappandole un sorriso.

<< Ho un’amica che ha una bancarella di pietre e cristalli e ha la brutta abitudine di parlare troppo del suo lavoro. Se ricordo bene, questa pietra ha lo scopo di proteggere dalle energie negative chi la indossa. Non deve essere facile per lei saperti sempre in giro in auto su e giù per questo pazzo stivale. Quando ami qualcuno vuoi proteggerlo e quella che hai al collo è la prova che Ylenia ti ama, giornalista. Anche se la invidio parecchio, mi piacerebbe poterle dire che mi hai dato prova di essere innamorato di lei >>.

Poche volte gli è capitato di arrossire ed erano tutte circoscritte all’infanzia e in alcuni casi anche all’adolescenza. Ora, alla veneranda età di trent’anni Fox sente il volto avvampare di imbarazzo, proprio come accade quasi costantemente ad Ylenia. Flora sorride, intenerita della sua manifestazione fisica che renderebbe inutile ribattere alla sua affermazione.

<< Direi che dovresti farti due domande, giornalista, e fare tesoro di queste parole, anche >> torna all’attacco suo fratello, rimasto stranamente in silenzio fino a questo momento.

Il telefono squilla facendo trasalire entrambi e imprecare Marco. Il nome del suo assistente compare sullo schermo dello smartphone a riportarlo alla realtà delle loro indagini.

<< Stai attento questa notte >> gli dice Flora, che, nonostante quanto gli ha detto su Calogero sembra sinceramente preoccupata.

È davvero carina questa ragazza, al punto da fargli rimpiangere di avere tutti questi limiti personali e professionali. Le posa un bacio sulla guancia che poi accarezza a lungo prima di alzarsi dal lettino.

<< Il dovere mi chiama. Ci vediamo in giro, Flora >> le dice rispondendo finalmente al telefono.

 

***

 

Mirco ha passato due intere ore a sentir parlare del ‘bel Samuele’ di qua, del ‘buon Samuele’ di là e sinceramente se lo sentisse nominare ancora una sola volta salterebbe per aria come un gatto isterico. La cosa che più di tutte lo rende nervoso, però, è il non sapere fino a che punto quanto gli ha detto e ripetuto la Mosso sul fratello sia attendibile.

Nell’aria si espande il profumo del pranzo, cosa che gli fa brontolare sonoramente lo stomaco. Nella piazza ancor più gremita di persone giunte fin qui per l’imminente partenza dei pescherecci, Mirco si guarda attorno alla ricerca di Rio. Questi gli aveva detto che si sarebbero incontrati a mezzogiorno all’ingresso della biblioteca, ma il campanile della chiesa ha ultimato i dodici rintocchi e del suo tutor non c’è traccia.

<< Questo è molto strano >> borbotta tra sé. Il suo tutor è maledettamente puntuale e questo ritardo inizia a preoccuparlo. Richiama il suo contatto dalla rubrica dello smartphone e fa partire la chiamata.

<< Tutto bene? >> gli chiede ancora prima che lui possa dire ‘pronto?’.

<< Certo. Ho da darti delle news. Parecchie news >>.

<< Brutte? >> domanda preoccupato.

<< Dipende dai punti di vista. Dammi un attimo che arrivo. Questo posto si è maledettamente riempito di umanità. Mettiti in fila per il pranzo e recupera qualcosa anche per me >> sbuffa riagganciando la chiamata.

<< Sarà meglio che ti dica io cosa prendere. Giusto per evitare shock anafilattici >> dice Marco comparendogli accanto.

Hai deciso di farmi venire un infarto, moccioso?” sbuffa lui raggiungendo la fila della mensa all’aperto. “Perchè sei così su di giri?” gli chiede, notando un sorriso più beffardo del solito su quelle labbra sottili.

<< Perché il nostro piano sta funzionando, sottiletta >> risponde lui dandogli di gomito.

Abbiamo un piano?” gli chiede, recuperando due vassoi.

<< Dìos mio, come sei lento! >> esclama alzando gli occhi al cielo. << Certo che abbiamo un piano: quello di ricongiungere due anime gemelle! >>.

<< Oh, quello! Perché che è successo? >>.

<< Qualcosa di eccezionale! >>.

<< A davvero? E cosa, sentiamo? >> domanda Rio, che con la sua battuta ad effetto riesce a far trasalire il fratello. Mirco ride forte ricevendo in risposta colorite imprecazioni da parte del custode.

<< Ehi, che hai fatto alle labbra? >> chiede al suo tutor che ha la bocca arrossata e gonfia. Rio porta le dita a tastarle e storce il naso in una smorfia di dolore.

<< Maledetti rossetti all’olio di mandorla >> dice tra i denti, recuperando una pastiglia dal marsupio che manda giù senz’acqua.

<< Rossetti? Cosa c’entrano i rossetti? >> gli domanda Mirco, incuriosito dal sorriso soddisfatto del custode. Senza degnarlo di una risposta Rio gli toglie il vassoio che ha preparato per lui dalle mani e si mette alla ricerca di un tavolo. Ne trova uno abbastanza isolato e lì gli racconta di quanto è venuto a conoscenza a scuola grazie al sindaco e delle proposte indecenti di Calogero alle concorrenti del concorso raccontategli da Flora.

<< Aspetta! Hai incontrato la maestra di danza di Federica? >> dice ed ecco di nuovo quel sorriso soddisfatto sul volto di Marco.

<< Ma cosa c’entra questo adesso? >> ribatte Rio, alzando gli occhi al cielo.

<< C’entra e come, se il rossetto del quale parlavi prima e che ti ha causato questa evidente reazione allergica è il suo >> sbotta infastidito. << Mi fa terrorismo con la storia del non farsela con le donne del posto e poi va in giro a limonare >>.

<< Io non vado in giro a limonare, ragazzino! >> ringhia Rio afferrandogli il polso. << Quella mi è saltata addosso e io l’ho respinta. Poi se ne è venuta fuori con la storia delle proposte indecenti al concorso e le ho dato corda per cavarne qualcosa di buono per quest’indagine >>.

<< Oh, quindi per le indagini si può fare, mentre per divertimento no? >> ribatte piccato a discapito del suo polso che viene ulteriormente stritolato. << Davvero hai respinto quello schianto di donna? >> gli chiede e da come annuisce affranto Marco pare proprio che lo abbia fatto.

<< A differenza tua, Neigo, io non ragiono col cazzo >> risponde Rio mollandogli il polso. << Tu, invece, hai ricavato qualcosa di positivo dal tuo pomeriggio di indagini oppure hai dato sfogo ai sensi? >>.

<< Avrei quasi preferito farlo, dato che quella donna non ha fatto altro che tessere le lodi di San Samuele Mosso Martire da Bagno Calo >> risponde addentando con rabbia un totano fritto. << Un santo che a quanto pare aveva per miglior amico un farabutto che fa proposte indecenti alle ragazzine >>.

<< Che cosa? >> esclamano in corso i due fratelli facendogli quasi andare il boccone per traverso.

<< Calogero era il migliore amico della prima ipotetica vittima del nostro killer? >> sussurra stupito Rio sporgendosi verso di lui.

Mirco annuisce messo in soggezione da questi quattro occhi che lo guardano increduli.

<< Cristo! Questa è un’informazione importantissima! >> esclama il suo tutor battendo la mano sul tavolo. << Dimmi tutto ciò che la donna ti ha riferito in merito >> gli chiede recuperando il taccuino dal marsupio.

Mirco annuisce prontamente e tira fuori dallo zaino gli appunti che ha preso. Filomena Mosso gli ha raccontato che suo fratello aveva preso a cuore Calogero, rattristato dal fatto che il padre sfogasse costantemente su di lui la propria rabbia. La donna sostiene che questi sia riuscito a prendere la licenza elementare solo grazie all’aiuto di Samuele e che non sarebbe oggi la pessima persona che è se lui non fosse scomparso. Si è rifiutata categoricamente, però, di dirgli perché consideri Calogero essere una pessima persona. Così, il ragazzo ha deciso di condurre alcune ricerche su quest’uomo, giusto per togliersi la curiosità, ma non ha trovato nulla se non un paio di denunce da parte di altri pescatori per motivi di pescato.

<< Adesso, però, sappiamo grazie a Flora che è un mago nell’arte di ‘strappare favori’ >> dice Marco.

<< Già, già, ed è possibile che sia grazie a questa arte che è riuscito fin da ragazzo a risalire la scala sociale fino a divenire uno dei vip del paese, cosa che ha cambiato notevolmente la sua situazione economica negli ultimi trent’anni >> concorda Mirco.

<< Chissà se questa ascesa la deve agli insegnamenti impartiti dal suo amico >> si chiede Rio.

<< Pensi che Samuele non sia stato il santo che descrive la sorella? >>.

<< Mi sto chiedendo che ruolo e quale influenza abbia avuto nella sua vita >> risponde allisciando la barba. << Giorgio mi ha detto che Calogero bullizza Antonio fin dai tempi della scuola, quindi da prima che Samuele scomparisse misteriosamente. Se era davvero buono come viene descritto e aveva preso a cuore la situazione familiare dell’amico, allora perché gli permetteva di accanirsi su un altro povero sfigato? >>.

<< Sfigato è un termine riduttivo per descrivere il direttore dell’hotel >> si intromette Mirco, svogliando i suoi appunti. << Chiacchierando ieri con gli ultracinquantenni del paese sono venuto a sapere che Antonio è l’unico figlio di una famiglia molto facoltosa e proprietaria dell’hotel ‘Miramare’. Da bambino è sempre stato cagionevole di salute e cronicamente timido. È cresciuto, anzi, forse sarebbe meglio dire che è sopravvissuto alle angherie di un padre padrone tutto frusta e bastone. Filomena si è fatta sfuggire che il padre di Antonio e quello di Calogero sarebbero potuti andare a braccetto in quanto a brutto carattere. Peccato che il direttore sia stato ancora più sfortunato, perché era l’oggetto degli scherzi di praticamente tutti i bambini. Tutti tranne ‘San Samuele Mosso da Bagno Calo’, ovviamente >>.

<< Ovviamente >> gli fanno eco Rio e Marco.

<< Si è ritrovato a dover gestire l’hotel di famiglia, ma purtroppo sembra non essere per nulla alla sua altezza. Più volte ha rischiato di far fallire l’attività e pare sia stato proprio Calogero ad aiutarlo economicamente ad uscire dal mare di debiti nel quale stava affogando >>.

<< Ed ecco qui come gli ha ‘strappato il favore’ di riservargli uno degli appartamenti del pian terreno per il concorso >> esclama Marco battendo le mani l’una contro l’altra.

<< Mica solo per il concorso. Calogero praticamente ci abita nell’appartamento numero cinque dell’hotel >> precisa Mirco. << Ma la cosa che mi ha colpito di più e che mi porta ad inscrivere non solo Calogero ma anche Antonio nel registro degli indagati è questa >> aggiunge Mirco porgendo a Rio lo smartphone. << Questa foto me l’ha mostrata Filomena e ritrae i padri di Calogero e Antonio, due uomini bellissimi dai modi affabili quando conveniva loro, ma dal pessimo carattere e una forte inclinazione alla violenza >>.

Marco esplode in colorite imprecazioni e si rivolge in spagnolo al fratello, ancora concentrato sullo schermo dello smartphone. Con espressione terribilmente seria continua ad analizzare quei due uomini e solo quando gli sfugge un sospiro il custode interrompe il suo monologo.

<< No, dai. Questo è impossibile! >> esclama contrariato.

<< E perché dovrebbe esserlo? >> ribatte Rio alzando appena lo sguardo verso di lui.

<< Perché i serial killer operano in coppia solo quando sono parenti, amanti o amici molto intimi. Calogero e Antonio non ci risulta appartengano a nessuna di queste categorie >> puntualizza Marco.

<< Questo è un punto sul quale dobbiamo ancora indagare e direi che avrò tutta una notte per sciogliere i dubbi a riguardo >>.

<< Senti, per come si stanno mettendo le cose direi che è meglio se trovi una scusa per stanotte >> si intromette Mirco afferrandogli il polso. << Non mi piace per nulla l’idea di saperti da solo in mare aperto con un potenziale serial killer. Potrai intervistarlo in qualunque altro momento ma qui sulla terra ferma, dove è più difficile inventarsi tragici incidenti o altre simili diavolerie >>.

<< Non sarà solo, sottiletta >> sbotta Marco alzando gli occhi al cielo.

<< Oh, questo non lo metto in dubbio >> ammette Mirco infastidito dall’arroganza del giovane. << Mi chiedo solo come potresti intervenire in caso avesse bisogno di aiuto. Mi spiace dovertelo ricordare ma sei puro spirito >>.

<< Il puro spirito lo ha già tirato fuori dai guai così tante volte che ne resteresti stupito >> ribatte acido Marco.

<< Volete piantarla voi due! >> li richiama Rio. << Mirco, tu stai tranquillo che mi sono ritrovato in situazioni peggiori e in compagnia di gente ancora più folle che mi ha permesso di imparare per bene a difendermi. Tu poi questa storia delle tante volte in cui mi hai tolto dai guai me la racconti >> dice rivolto al fratello la cui attenzione, però, è altrove.

Mirco si volta nella stessa direzione verso la quale Marco sta guardando e scorge Selvaggia alle spalle del suo tutor. Questa gli sorride e si avvicina loro mettendolo a disagio nel ritrovarsi a parlare con lei in presenza di Rio, soprattutto dopo quanto è accaduto il giorno precedente.

<< Sono proprio tanto arrabbiata con te, giornalista >> gli dice, sorridendo. << Mi aspettavo anche solo un messaggio e invece niente. Ti sembra corretto? >> gli domanda sedendosi su una delle due sedie libere al loro tavolo.

<< Come ti avevo detto sono qui per lavoro, Selvaggia, e non ho avuto modo di contattarti >> risponde, scoccando un’occhiata colpevole al suo tutor, che osserva interessato la scena.

La ragazza si volta appena verso Rio infastidita dalla sua presenza prima di riportare lo sguardo ammaliatore su di lui.

<< Tra poco ci saranno le prime eliminazioni e sono così nervosa >> dice stringendosi nelle spalle, movimento che strizza il suo seno richiamando in Mirco immagini hot che subito censura. << Secondo te ho qualche possibilità? >> gli chiede prendendogli la mano.

<< Dipende se il vecchio lupo di mare ha gradito quanto gli hai offerto, bellezza >> esclama Marco, che, forte del suo essere invisibile, non si fa alcun problema a guardarle con insistenza il seno.

<< Non ho alcun dubbio sul fatto che il premio sarà tuo >> le dice Mirco, cercando di rimanere il più possibile professionale. Lei ridacchia civettuola, facendosi ancora più vicina. Il buon senso vorrebbe che si evitasse di mettere a disagio una persona, soprattutto se questa siede di fronte a colui che è a tutti gli effetti il suo capo. Selvaggia, però, sembra proprio fregarsene e forse questa è anche una piccola vendetta per essersi tirato indietro e averla lasciata mezza nuda sul tavolino della sua postazione.

<< Spero proprio che la giuria la pensi come te. Sai, ci sono in giro persone che non sanno apprezzare le donne >> dice, scoccando un’occhiataccia a Rio. << Ora è meglio che vada >> dice, posandogli un bacio sulla guancia. << Chiamami, ci conto >> gli sussurra all’orecchio prima di alzarsi e allontanarsi da loro con studiata lentezza.

<< Quindi, se ho capito bene, secondo la sua logica un uomo che non cada imbambolato davanti alle sue tette non può che essere gay? >> dice Marco, che è il primo a fissare inebetito il lento ancheggiare della Miss. << Spero tu ti sia procurato le dovute precauzioni, Sottiletta. Rischi davvero di introdurre una parte delicata di te nello stesso luogo in cui ha bazzicato Calogero >>.

<< Stai esagerando! Come si potrebbe davvero fare sesso con quell’uomo per poter vincere un concorso stupido come quello indetto da una sagra di paese? >> ribatte Mirco, che rabbrividisce all’idea della bellissima Selvaggia tra le braccia di quell’uomo così rozzo e volgare.

<<  Pensi che per concorsi più seri, invece, abbia senso farlo? >>.

<< Non mettermi in bocca parole che non ho detto >> esclama Mirco a disagio.

<< Oh, tranquillo sottiletta, io non ti metterei in bocca proprio nulla >>.

<< Ok, ok, ragazzi diamoci una calmata >> interviene Rio, bloccandolo dal saltare al collo del custode. << Se ho ben capito hai il numero di quella ragazza >> dice e Mirco annuisce imbarazzato.

Rio, però, accarezza la barba con fare interessato e Mirco inizia a preoccuparsi quando vede il custode battere le mani l’una contro l’altra per poi appoggiarsi allo schienale della sedia e incrociare soddisfatto le braccia al petto.

<< Perché mi guardate così? >> chiede loro cauto.

<< Perché questo tuo filarino con una delle concorrenti del concorso può tornarci molto utile, Mic >> risponde Rio sporgendosi verso di lui.

<< Aspetta! Prima lui mi dice quella cosa sul bazzicare nello stesso luogo in cui è passato Calogero e ora tu mi inviti a farlo per dovere di indagine? >> lo interrompe Mirco esterrefatto.

<< Ora sei tu che metti in bocca a me parole che non ho detto >> ribatte Rio. << Non ti sto dicendo di farci sesso, sai bene come la pensi a riguardo, dal momento che sei in servizio. Sei bravo con l’ipnosi e penso che non ti sia difficile indurre uno stato ipnotico in una donna, interrogarla e poi tirarla fuori da lì facendo in modo che non si ricordi di nulla, o sbaglio? >>.

<< E’… è scorrettissimo ciò che mi chiedi! >> esclama Mirco inorridito. << E poi, scusa, cosa dovrei chiederle? Flora ti ha già detto che Calogero fa proposte indecenti alle concorrenti in cambio della vittoria. Non credo proprio che Selvaggia possa sapere qualcosa circa un eventuale complicità tra lui e Antonio per quanto riguarda quegli omicidi >>.

<< Non si conduce un’indagine sulla base delle sole ipotesi senza impegnarsi per validarle, Mirco, né si esclude un indiziato senza prima avere prove certe >> ribatte il suo tutor, serio. << Queste sono le domande centrali che potrebbero aiutarci ad acquisire maggiori informazioni su quei due e iniziare a capire se davvero possano essere complici o meno >> dice, scrivendo veloce sul taccuino. << E per favore registra tutto quanto >> aggiunge consegnandoglielo.

Mirco prende il foglietto e legge velocemente le domande, trovandole dirette e capaci di poter aprire profonde brecce nell’inconscio di una persona sotto ipnosi. Appena alza gli occhi dal foglietto, però, si ritrova puntati addosso gli sguardi dei due fratelli. Sembrano entrambi parecchio interessati a suo accettare l’incarico e Marco non riesce a camuffare il nervosismo che sta provando.

<< Perchè ho la brutta sensazione che mi stiate nascondendo qualcosa? >> chiede loro e se il suo tutor resta pressochè impassibile il custode distoglie svelto lo sguardo dal suo per rivolgerlo al fratello.

<< Ogni giorno mi confermi l’idea che mi sono fatto di te, ragazzino >> sorride Rio che anziché prendersela per quanto ha appena detto sembra davvero soddisfatto della domanda che gli ha posto. << Devo ammettere che Flora mi ha distratto. Non mi aspettavo per nulla di reagire a quel modo e quando la conversazione ha preso una piega del tutto diversa mi ha colto impreparato e non ho acceso il registratore. Di solito ho i riflessi più pronti, ma evidentemente ho la testa un po’ troppo altrove in questo periodo >> ridacchia passando la mano tra i capelli che non ce la fanno proprio a restare lisci.

<< Io… caspita, non smetterò mai di dirti quanto mi dispiace per come sei stato coinvolto in ciò che mi riguarda. Non capisco, però, perché sia così importante registrare queste informazioni. Insomma, non dobbiamo mica scriverci un articolo su questa storia? >>.

Il sospiro di Rio e lo sguardo che il custode gli rivolge fanno intuire a Mirco che quanto ha appena detto fa parte della verità che il suo tutor ha omesso. Lo vede tamburellare nervoso con le dita sul tavolo ed è possibile che lui e il fratello stiano comunicando telepaticamente, dal momento che Marco sembra parecchio contrariato. Scocca, infatti, a Mirco occhiatacce truci scuotendo il capo con decisione.

<< Non per la ‘Visitato per voi!’ >> dice finalmente Rio, facendo imprecare il custode. << Calogero è uno dei personaggi importanti nell’inchiesta che sto conducendo. Sono mesi che cerco di entrare in possesso di prove che inchiodino il protagonista principale e le rivelazioni fatte da Flora potevano essermi d’aiuto, dato ciò che ho scoperto poco prima della nostra partenza per questo mese di sagre >>.

Mirco resta a bocca aperta e sente improvviso il peso di una grossa responsabilità sulle spalle.

<< Avevi detto di aver rifiutato di essere reintegrato nel caso >> sussurra guardandosi attorno, timoroso di poter essere sentito.

<< E infatti è così. Un reporter investigativo, però, resta tale anche al di là degli eventuali blocchi che l’inchiesta principale alla quale partecipa può mettergli davanti. Io voglio concludere questa indagine, Mirco. Ci sto sopra da troppo tempo e sinceramente non ne posso più >> dice, passando la mano sul volto stanco e da lì ai capelli.

<< Una confessione estorta in questo modo, però, non ha alcun valore in tribunale >>.

<< Certo, ma io non sono un poliziotto nè tanto meno un avvocato. Il giornalismo d’inchiesta non segue queste regole e ha più margini d’azione rispetto a quelli vincolati alla legge. Quindi per quel che mi riguarda sarebbe perfetta e persino il mio capo la accetterebbe, nonostante si stia comportando da perfetto idiota ultimamente >> sbotta alzando gli occhi al cielo.

Mirco morde il labbro inferiore e rigira il foglietto delle domande tra le dita.

<< Io… non sono sicuro di riuscire a farlo >> ammette amareggiato. << Quella ragazza mi manda il sangue al cervello come nessuna prima d’ora. Neppure Nikky >> sospira imbarazzato. << Io voglio davvero aiutarti, ma… ecco, non sono sicuro di potercela fare >>.

L’espressione serena che Rio ha sul viso non muta dinanzi a questa sua ammissione, anzi sembra quasi rafforzarsi e lui per nulla abituato a ricevere piena fiducia da parte di qualcuno, si sente piccolo e inutile dinanzi al suo sguardo.

<< Posso immaginare cosa tu stia provando, ci sono passato anche io >> dice, posando la guancia sulla mano destra. << Sono sempre riuscito a ottenere fiducia solo in piscina, dove nessuno ha mai dubitato delle mie ottime qualità di nuotatore. Fuori da lì, invece, era un totale disastro su tutta la linea. Chiunque mostrasse fiducia nelle mie capacità mi dava ai nervi, facendomi sentire ancora più insicuro. Marco sa quanto nostro padre abbia subìto questa mia insicurezza >> dice e il custode annuisce, rattristato quanto lui. << Mi ci è voluto tempo per sbarazzarmi di tutte queste cazzate e soprattutto lavorare gomito a gomito con un team capeggiato da un emerito figlio di puttana. Anche a costo di rischiare di vederti chiudere a riccio, voglio dirti che hai tutti i numeri per diventare un ottimo giornalista investigativo >> dice, lasciandolo del tutto senza parole.

<< Me ne hanno affidati tanti di tirocinanti in questi anni e nessuno era in grado come te fin da subito di osservare e trarre deduzioni precise. Soprattutto, però, nessuno di loro sapeva fregarsene delle conseguenze del dire ciò che si pensa, come invece sai fare davvero bene tu. Anzi… ti ringrazio per quanto hai detto stamattina. È stato un calcio nelle palle di cui avevo bisogno >>.

Mirco manda giù il nodo che le parole accorate del suo tutor gli hanno formato in gola. Fa fatica a prendersi i suoi riconoscimenti, ma non li sta mettendo in discussione e questo è già un evento, per quel che lo riguarda. Sembra proprio che con ciò che gli ha detto stamattina abbia smosso in Rio qualcosa che lo sta portando a compiere un primo passo verso la risoluzione del piano al quale accennava Marco poco prima che lui arrivasse. Certo la strada è ancora lunga, ma questo piccolo passo porta Mirco ad essere anche più sicuro delle sue capacità. Se col suo essere diretto è riuscito a smuovere una corazza spessa come quella del suo tutor, forse potrebbe davvero farcela a gestire i suoi ormoni impazziti e condurre questo interrogatorio.

<< Allora che ne dici? Te la senti di porre quelle domande alla tua Miss? >> gli chiede Rio e lui annuisce deciso. << Bene. Portati dietro qualche preservativo, giusto per evitare guai e rendi produttiva la nottata. Io cercherò di fare altrettanto con Calogero >>.

<< Pessima scelta di parole, Liber >> sottolinea Marco disgustato.

Si ritrovano tutti e tre a ridere come matti in parte divertiti e in parte nervosi per i compiti che devono portare a termine, date le informazioni sempre più inquietanti che con le loro indagini stanno venendo alla luce.

1 Si vedeva già da bambino che era un fetente!

2 Eh, si mantiene giovane

3 Non dirmi che ti sei dimenticato di me, signor giornalista!

4 Il vecchio porco, vorrai dire?

 

   
 
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