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Autore: RoriStark    12/08/2022    3 recensioni
giuro che migliora dopo i primi capitoli!! hahaha BTW Bleach con l'introduzione di un OC che viene chiamato a lavorare per la soul society come shinigami! Ecco le avventure di una piccola shinigami che capitombola nell'intreccio di vite del seiretei. Bleach e' stata la mia prima ossessione e spero davvero di dare onore a quest'opera!
Genere: Azione, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nnoitra Jilga, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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C'era pace nei quartieri del seiretei, era una tranquilla mattinata, gli Shinigami camminavano per le strade, alcuni ridevano in gruppo, raccontando le loro avventure nel mondo degli umani, altri osservavano la vita scorrere placida come un fiumiciattolo di montagna, erano sereni, c'era pace in tutta la città. Perfino nella sede della quinta compagnia c'era una strana quiete, Shinji sonnecchiava davanti all'engawa,  steso come se fosse stato in una località balneare, il dito mignolo che stuzzicava la narice, accanto a lui, in ginocchio sul tatami, Aizen compilata dei moduli accumulati durante la settimana, che il capitano aveva totalmente ignorato. Seduta a gambe incrociate  accanto allo Shinigami, stava infine Himawari, la penna in mano, pronta ad aiutare Aizen nel carico di lavoro che gli avevano scaricato come al solito per svogliatezza dei piani alti. Prese un foglio dalla pila e comincio' a compilare il rapporto. Non faceva troppo caldo,per fortuna, sebbene fosse estate, c'era una piacevole brezza  che scompigliava i capelli ai tre Shinigami, soprattutto Aizen, che si trovava continuamente dei ciuffi davanti agli occhi, inutili i suoi tentativi di tirarli indietro come si deve. Se li portava indietro con una mano, ma continuavano a coproirgli gli occhi come un bearded collie color nocciola

 

"Accidenti...faremo ritardo se continua questo vento"

si lamento' con un sospiro lo shinigami, la mano ferma sulla fronte per tenere a bada i capelli, la shinigami lo osservo' sentendo le farfalle nello stomaco sbattere le ali insistentemente

"Aspetta.. "

 

Himawari  si avvicinò a lui, prese dalla tasca delle mollette e con una mano gli tirò indietro i capelli folti e  soffici, li fermò con le sue pinzette colorate, le aveva prese in città durante un'uscita di pattuglia, erano le sue preferite, in effetti, amava tutti gli accessori colorati ed i vestiti che avevano nel mondo degli umani, spesso si portava a casa oggettivi vari, tra cui fermacapelli e collanine. Finalmente gli occhi dello Shinigami erano liberi, nonostante fossero mollette rosa e celesti, non sembrò curarsene, le sorrise dolcemente

 

"Grazie"

 

Lei inclino' il capo sorridendo, si stese sulla pancia comodamente mentre riprendeva a scrivere sul foglio  delle consegne, si era presa una buona parte del suo mucchio di scartoffie, era abbastanza ferrata con gli affari da luogotenente, chissà se un giorno, quella fascia sarebbe stata sua, quando magari Sosuke avrebbe portato sulle spalle l'hai da capitano. Himawari osservava Aizen scrivere,  ora che aveva i capelli tirati indietro, sembrava ancora più bello del solito. Quando poi si tolse gli occhiali per pulirli, voltò lo sguardo verso Himawari, sorridendo di nuovo con dolcezza. Il cuore di Himawari scalciò come un pazzo nel petto, le guance divennero rosse mentre con una risatina nevrotica riprese a scrivere sulle scartoffie. 

 

"Non…non c'é di che, Sosuke!Non puoi fare tutto da solo,sai che puoi sempre contare su di me"

Aizen sorrise alla shinigami dolcemente, anche i suoi occhi sorrisero, sincero

"lo so"

Shinji aprì un'occhio annoiato, per osservarli e sorrise sotto i baffi, notò Aizen carezzare i capelli rosa di lei con la punta delle dita, lo sguardo fisso su di lei impegnata col suo lavoro. Il sorriso del capitano si affilo' come quello di una volpe, lui prima di tutti riusciva a vedere attraverso il velo delle menzogne, lui prima di tutti riusciva a vedere situazioni che ancora dovevano avvenire, nascoste nei gesti, negli sguardi dei due shinigami e si chiese, se tutto quello sarebbe stato meglio fermarlo o lasciarlo scorrere senza interferire. Cosa sarebbero diventati? 

 

"Capitano"

 

Shinji sobbalzò, destato dal pisolino in cui stava di nuovo cadendo, dopo aver chiuso gli occhi per quei fantomatici due minuti

 

"Che c'è? "

 

"Appena avremmo terminato, io e Himawari andremo a Karakura, abbiamo già chiesto i nostri Gigai ad Urahara,li sperimenteremo per la divisione dodici, in modo che presto anche gli altri shinigami potranno andare in missione senza timore,approfitteremo anche del tempo la' per riposare, non torneremo prima di tre mesi, spero stara' bene senza di noi"

Shinji sobbalzo' e si mise a sedere sudando freddo, le mani tra i capelli. I suoi migliori pezzi che se ne andavano per tre mesi?? tre mesi di scartoffie e missioni che avrebbe dovuto affrontare?? Era estate e doveva...lavorare?? non lavorava mai, non aveva mai voglia e non aveve intenzione di farsela salire proprio d'estate. Lo shinigami sbotto' contrariato

 

"Ma ci sono altri fogli da fare dopo quelli!!"

 

"La mia non era una richiesta, noi andremo a Karakura e lei, completerà i fogli rimasti"

 

"Non ci penso nemmeno.. "

 

Shinji stava per sbraitare, si era messo in piedi con i pugni stretti, il tono sul piede di guerra, ma bastò uno sguardo del suo luogotenente per zittirlo, convincendolo a sedersi di nuovo. Sbuffo' tornando al suo posto, grattandosi la nuca con una mano e spulciando l'orecchio con l'altra. Avrebbe di certo lasciato accumulare tre mesi di scartoffie, Sosuke Aizen se lo sentiva nelle viscere che sarebbe successo, ma prima o poi, si sarebbe liberato anche di quel peso, doveva solo avere pazienza.  Himawari rise sotto i baffi, completando l'ultimo foglio con la firma del capitano che ormai sia lei che Sosuke sapevano imitare alla perfezione, forse meglio della loro stessa firma. La Shinigami prese dalle mani di Aizen il timbro e sigillò l'ultima missiva con un verso acuto e soddisfatto che fece sobbalzare i due Shinigami accanto a lei

 

"Ecco qui! Possiamo andare! "

 

"Brava,piccola"

 

Si complimenti Aizen con un baffetto, entrambi gli Shinigami si alzarono con i fogli e le lettere in braccio, osservarono Shinji con un sorriso orgoglioso per il lavoro svolto, il capitano schioccò seccato la lingua sul palato e si voltò di scatto altrove, sul voltò i segni dell'offesa che fece sorridere i due Shinigami, li saluto' con un verso seccato ed un rapido gesto della mano mentre tornava placido al suo meritatissimo pisolino. Quando i due shinigami raggiunsero la sede della dodicesima compagnia, Urahara li aspettava nel suo studio, o meglio, laboratorio. Era una stanza enorme, situata in un seminterrato, una volta scese le scale, un'aria gelida costrinse Himawari a stringersi nelle spalle, infreddolita. Aizen si guardò attorno, ma non con lo stesso interesse di lei, difatti, sembrava già conoscere quei luoghi, tanto che sembrava far lui da guida all'interno della stanza. Himawari notò tutte le strane creature rinchiuse nei barattoli in formaldeide, sembravano piccoli hollow, simili a vermiciattoli, addormentati per sempre, incapaci di sentire, provare dolore. Urahara era in fondo alla stanza ad arieggiare con delle provette colorate con liquidi fluorescenti, di certo, non sembravano appetibili, ma era grazie alla sua scienza che gli Shinigami riuscivano ad avere tutti quei giovamento, soprattutto per andare nel mondo degli umani. Solo Aizen ed il suo capitano sembravano sapere di questi Gigai,erano ancora in fase sperimentale, ma per loro due Urahara sembrava aver fatto un'eccezione, o forse, erano le sue cavie, pensò la Shinigami rabbrividendo. 

 

"Eccovi qui! Allora, pronti per il nuovo Gigai?? "

 

Aizen incrociò le braccia al petto guardandolo con fare divertito, Himawari al suo fianco, guardava i due fantocci esposti come manichini di un negozio, avevano indosso abiti da comuni umani, adatti alla stagione primaverile.  Himawari osservò il Gigai destinato a Sosuke, il suo Gigai aveva un'abito in lino blu oltremare , un completo elegante, con una giacca leggera di lino, sembrava che Urahara tenesse molto ai dettagli, notò ai polsi un braccialetto d'oro. Il suo Gigai era invece più leggero , azzurro cielo, un po'di stile marinaretta. Himawari pensò che gli umani fossero fortunati avevano a disposizione un sacco di abiti bellissimi, mentre lei doveva sempre stare in divisa.  Si avvicinò al Gigai come per sfiorarti, lo stesso fece Aizen, dietro di loro invece, ridacchiando, Urahara li spinse in avanti. I due persero l'equilibrio e quando si volarono imprecando verso di lui, notarono che addosso, avevano i vestiti che prima erano nei manichini. 

 

"Ma che diamine…"

 

"Ma..sono bellissimi!! "

 

Himawari ballava allegra nei suoi nuovi abiti, sembrava al settimo cielo, si portò davanti ad una grande ampolla per usarla come specchio, fece una piroetta, ammirando il fiocco che aveva al petto, era meravigliata. Intanto, Aizen si era voltato verso Urahara, emettendo un versetto di sorpresa mentre si sistemava i lembi della giacca con fare elegante e pacato

 

" accidenti capitano,c'é mancato poco…avrei potuto farle male"

 

Sussurrò sgranchiendosi la schiena, adattandosi come poteva all'interno di quel contenitore fittizio che fin dall'inizio se lo stava sentendo stretto, si massaggiò sul punto dove Urahara lo aveva spinto, continuava a guardarlo, con un sorriso da trenta danari, che si rifletteva anche nei suoi occhi chiusi, quando la voce di Himawari lo fece sobbalzare appena

 

"Sosuke!! Guarda!! "

 

La ragazza gli corse incontro allegra, mise le mani in alto, I palmi aperti che lo invitavano a battere il doppio cinque, Himawari dovette saltare per arrivarci. Sembrava davvero felice del suo nuovo Gigai, saltellava come se avesse avuto il fuoco sotto i piedi, osservava Aizen nel suo abito elegante, non lo aveva mai visto così.. Diverso. Si fermò all'improvviso quando lui le strinse le spalle sorridendo,  quando i suoi occhi rosa si tuffarono in quelli castani di lui. Sorrise timida, l'emozione per il suo vestito, lasciò spazio ad altre emozioni, scaturite dalla vista di Aizen. Si scoprì arrossire, sentiva le farfalle nello stomaco, si conoscevano da decenni e ogni anno che passava, nascevano nuove farfalle che le davano un piacevole tormento nelle viscere quando lui la guardava, le parlava, la toccava.  Quel sentimento sbocciava in lei, in silenzio, lentamente, ed ora le stava avvinghiato come un rampicante sull'albero. 

 

"Andiamo, Himawari? "

 

La ragazza si rese conto di essersi pietrificata di fronte a lui, si scosse come se si fosse svegliata da un sogno ad occhi aperti, si massaggio' la nuca guardando distrattamente altrove

 

"S-si!! "

 

"Perfetto!! "

 

Urahara diede una pacca ad entrambi, prese poi dalla tasca un paio di soul candy, diede quello con la faccina di Chappy il coniglio a Himawari e quello con pupples il cane ad Aizen. 

 

"Non potete usare i vostri poteri, dovrete usare un gikon, in modo da poter uscire dal vostro Gigai e se necessario, combattere. Mi raccomando, state lontani dagli umani quando lo fate,potreste ferire qualcuno con la vostra reiatsu al momento del rilascio"

 

 Si soffermò ad osservare Aizen con un cipiglio di sospetto, scetticismo e… timore

 

"Specialmente tu, con la reiatsu che ti ritrovi rischi di far addirittura vaporizzare qualcuno"

Aizen annui' continuando a sorridere, mentre si sistemava i bottoni dei polsini, poi si volto' per dare una sistemata anche al fiocco sul petto della shinigami che si paralizzo' dalla sorpresa,di nuovo rossa in volto quando lui le diede una carezza tra i capelli dopo averle sistemato il vestito. Si volto' di nuovo verso Urahara che sembro' aspettare una risposta con impazienza

 

"Capisco..molto bene allora"

 

Aizen non si scomposte, si limitò a sussurrare con un sorriso gentile, mentre il capitano  apriva loro la via per il mondo degli umani. Himawari fece il primo passo, emozionata, seguita da un Aizen silenzioso, tranquillo come al solito. Era la prima volta che andavano là per puro divertimento, per concedersi una pausa, lo avevano pianificato da tutta la settimana e non sarebbero bastate le cartacce di quello sfaticato di Shinji  ad impedire loro di prendersi una meritata vacanza. Urahara aveva programmato tutto, avevano un'identità, una casa dove potevano stare e sarebbero stati comodamente confusi tra gli umani come due gocce d'acqua in un oceano. Il Gigai impediva alla loro reiatsu di essere percepita, così potevano comportarsi come due persone qualunque. Raggiunsero la terra degli umani con un balzo, era strano, Himawari non aveva la sua zanpakutō al fianco e la sua sensazione sulla pelle era strana, si sentiva, più fragile e delicata del solito. Sapeva ,teoricamente,che quella forma la rendeva in tutto e per tutto umana, ma sentirlo sulla pelle era un'altra faccenda. Aizen non sembrava preoccupato,anzi, sembrava piuttosto tranquillo nella sua nuova "pelle" Guardò dritto davanti a sè come per orientarsi, erano nel cortile di un grande edificio, c'erano ragazzi di tutte le età che leggevano libri o giocavano a pallavvolo. Nel tragitto, Urahara aveva lasciato ad Aizen dei figli ed un paio di zainetti, lo. Shinigami lo porse alla ragazza che lo strinse al petto guardandolo poi leggere i fogli con attenzione. Da quando aveva il disperato bisogno di contemplare Aizen ogni volta che poteva? I suoi tratti marcati, il taglio della mascella, gli occhiali spessi, i capelli soffici e ribelli davanti al viso.. 

 

"A quanto pare, dobbiamo andare là, fare l'iscrizione alla facoltà con i documenti che ci ha dato e seguire le lezioni… siamo Stati iscritti alla facoltà di…zoologia"

 

"Zoologia??? Gli.. Gli animali del mondo degli umani?? Fico!! "

 

La ragazza gli ballo accanto, frugando nella sua borsa per cercare i fantomatici documenti, li trovò in un portafogli insieme ad una strana carta magnetica con su scritte le istruzioni su come pagare ogni necessità. I due si avviarono verso l'interno dell'edificio, Aizen le porse il braccio e lei glie lo prese come era solita fare. Mentre raggiungevano la metà, Himawari sentiva sguardi austeri addosso, sussurri, ragazze che osservavano Aizen e sussurrava cose alle orecchie dell'altra ridacchiando. Himawari deglutì osservando invece che i ragazzi la guardavano come le ragazze guardavano il suo compagno, alcuni le lanciarono dei baci al volo, altri le lanciarono occhiolini e la Shinigami pensò fossero fortunati che Aizen era immerso in ben altri pensieri che prestare loro attenzione. Entrarono alla reception, dove una donnina anziana li accolse con un sorriso pieno di nostalgia per diversi denti. Lo Shinigami ricambiò il sorriso con una fila di denti scintillanti che quasi accecarono la donna. La registrazione fu rapida ed indolore grazie ad Aizen, in un paio di righe, aveva già memorizzato cosa dovevano fare. Ricevettero il numero di matricola, il libretto per gli esami ed un mazzetto di buoni per i vari bar e librerie della città. La donna non sembrò sconvolta quando i due affermarono di avere già un'alloggio, così con un'altro sorriso sdentato, li congedò. Himawari sembrava entusiasta, aveva già preso dalla libreria un paio di libri di zoologia e quando si erano sistemati sul prato insieme agli altri, prese a sfogliarli con curiosità. Himawari era seduta appoggiata contro il tronco di un'albero, Aizen era al suo fianco, la spalla appoggiata contro la sua, la testa piegata verso di lei, la osservava mentre meravigliata sfoggiava ogni singola creatura stampata su quelle pagine

 

"Eh! Guarda! Lo squalo balena! Guarda che bei colori!Hanno tremila denti! Tremila"

 

Aizen ridacchiò accostando la guancia a quella di lei, per osservare la foto da vicino, facendole balzare il cuore in gola quando i suoi capelli le solleticarono la pelle. Sentì nelle viscere lo strano istinto animalesco di strofinare il viso contro il suo, come di solito fanno i gatti, cercò di trattenersi, limitandosi a godere di quel contatto delicato

 

"Lo squalo bianco può staccare fino a quattordici chili di carne con un morso, io affrontare questo qui, sembra interessante"

 

"Perché dovresti picchiarti con uno squalo? "

 

Aizen fece una pausa,portando le nocche alle labbra con fare pensoso

 

"Sushi?.."

 

"Scemo!! "

 

Himawari lo spinse con una spallata, ma si accostò di nuovo a lui ridendo, si lasciò andare contro il suo fianco, lo Shinigami si mosse appena per lasciare che la ragazza si appoggiasse al suo petto

 

"Sarebbe bello vederli dal vivo, chissà se ci faranno fare qualche… gita fuori porta per poterlo studiare dal vivo! " 

 

Aizen sorrise, passandole una mano tra i capelli, quando notò di fronte a lui, gli sguardi di alcuni ragazzi, strinse gli occhi, affilati come coltelli, costringendoli a guardare imbarazzati ed intimiditi altrove. Sapeva che non rappresentavano alcuna minaccia, ma il solo fatto che la stessero guardando gli dava ai nervi, era diventato molto possessivo nei suoi confronti, col tempo, era l'unica cosa che rendeva la sua vita meno noiosa, meno solitaria. Era una Shinigami dal grande potenziale ed era l'unica che riusciva ad ascoltarlo, non avrebbe mai permesso che qualcuno, gli portasse via il suo piccolo sole,avrebbe piuttosto, messo a fuoco e fiamme l'intero mondo, I cieli, ogni divinità che si sarebbe parata di fronte a lui. 

 

"Vieni, andiamo a vedere com'è il nostro alloggio"

 
  
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