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Autore: pattydcm    21/08/2022    0 recensioni
Fox non si sarebbe mai aspettato che il suo incarico sotto copertura sarebbe stato del tutto messo in secondo piano dall'arrivo di Mirco Neigo nella sua vita. Il giovane, infatti, lo coinvolgerà in un'avventura ai limiti della realtà, portandolo a diventare la guida vivente di un guardiano di anime.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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41 L’invito

 

Dal palco sul quale si è appena conclusa l'assegnazione del premio 'Miglior amo' Selvaggia e le sue colleghe aspiranti Miss applaudono il vincitore. Nonostante sia all’oscuro del destino che Antonio ha in serbo per lei, oggi sembra che essere al centro dell’attenzione altrui la metta a disagio. Si guarda attorno nervosa e quando incontra lo sguardo di Mirco gli regala un sorriso incerto prima di distogliere velocemente lo sguardo.

Avrebbe voluto metterla al corrente del pericolo, ma non hanno prove contro il direttore dell'hotel e l’unico modo per poterlo incriminare è coglierlo con le mani nel sacco. Il fatto che questo comporti la possibilità che Selvaggia possa essere ferita turba parecchio Mirco.

<< Sta tranquillo, non sei l’unico che tiene all’incolumità della tua Miss >> lo rassicura Rio scoccando un’occhiata a Calogero.

Sapere, però, che quest’uomo tenga all’incolumità di Selvaggia solo per poter mantenere gli accordi presi con Mendez lo agita ancor di più. Da che la notizia della sua macabra pesca notturna ha fatto il giro dei notiziari e del web, il Presidente della Pro Loco sta facendo i salti mortali per comparire dinanzi alle telecamere e ai microfoni dei giornalisti, dando mostra di non essere particolarmente adirato per aver perso il primo posto in questa farsa e del tutto incurante di stare violando l'esclusiva spettante alla loro rivista.

<< Non dovremmo imporgli di tacere? >> chiede Mirco che ha già ricevuto un buon numero di gomitate dai colleghi.

<< Non spetta a noi farlo >> risponde Rio allontanandosi dalla ressa. << Lasciamogli vivere il suo sciocco momento di gloria che farà guadagnare al nostro direttore i soldi della violazione contrattuale >> aggiunge strizzandogli l’occhio.

Mirco lo segue pensieroso verso la mensa all’aperto che è più affollata che mai a causa della presenza dei media che solleticano la voglia di apparire della piccola gente. Un gruppetto di ragazze chiede loro l’autografo e Rio le spinge tutte verso di lui, a suo dire più adatto per questo genere di cose. Così per la terza volta il ragazzo si ritrova a lasciare la sua firma a perfetti sconosciuti con i quali posa per selfie e fotografie. Quella che, però, a Saint Boser era stata per lui una novità della quale ha cavalcato l’onda a Lumi, trova sia del tutto fuori luogo qui, dove la situazione è decisamente più seria.

<< Grazie per avermi gettato tra le braccia della folla, capo >> sbuffa raggiungendo Rio, che per farsi perdonare ha già recuperato per lui una porzione abbondante di pesce fritto.

<< Non proviene dai pescati della gara, sta tranquillo. Che ne dici di andare in spiaggia? >> gli propone porgendogli il piatto.

Mirco ha quasi spazzolato la sua porzione quando raggiungono il loro ombrellone. Rio, invece, rigira pensieroso tra le dita i tranci di pesce senza averne ancora consumato neppure uno.

<< Vuoi parlarne? >> si arrischia e il suo tutor sospira, lasciando ricadere il cibo nel cartoccio che ripone sul tavolino dell’ombrellone.

<< Di cosa? Della storia che si ripete sempre uguale? >> lo provoca, pulendo le dita oleate con un salviettino. << Cambiano gli attori, le situazioni, ma alla fine tutto si ripete >>.

<< Ti riferisci a quella che Freud chiama coazione a ripetere? >> domanda Mirco, catturando la sua attenzione. Marco compare seduto al fondo del lettino sul quale è sdraiato il fratello e sembra anche lui parecchio interessato a ciò che ha detto.

<< Quella cosa che si interrompe solo quando scopri di esserci dentro? >>.

<< E’ un po’ più complesso di così >> risponde Mirco, pescando un trancio di pesce dal carroccio abbandonato da Rio. << Beh, ecco… dalla coazione a ripetere esci quando trovi il bisogno non soddisfatto che ti ha portato a reiterare inconsciamente certe situazioni al fine di risolverle. Nel momento in cui capisci quale questo sia puoi risolverlo in altri modi, anziché con i soliti attori e ripetendo le stesse situazioni >>.

Il suo tutor accarezza meditabondo la barba e dal modo in cui il custode esulta Mirco capisce che deve aver colto il nodo che lo tiene legato a questa ripetizione. Poi, però, Marco alza gli occhi al cielo e una brutta smorfia furente gli raggrinza il viso.

<< Ti prego smettila con queste cazzate! >> esclama ed è talmente sconvolto che il fratello sente il pugno che gli ha dato sulla gamba.

<< Potranno anche essere delle cazzate per te, ma questo non impedisce loro di esistere nella mia testa >> ribatte Rio infastidito.

<< Tu non saresti mai potuto essere come loro, questo devi metterti in testa >> sbotta Marco contrariato. << Il fatto che siano entrambi cresciuti a suon di botte, umiliati da un padre pazzo e tiranno e mal considerati dagli altri adulti può essere un triste vissuto che vi accomuna, ma questo non vuol dire che se tu non avessi conosciuto me e non avessi avuto tuo nonno accanto saresti diventato sicuramente o un farabutto come Calogero o un pazzo assassino come Antonio >>.

<< Oddio no, Rio. Questo no >> si intromette Mirco cogliendo di sorpresa entrambi, talmente presi dal loro battibecco da essersi dimenticati di lui.

<< E perché no? >> lo sfida lui e il suo sguardo tagliente gli incute timore.

Non farti impressionare, vai avanti!” lo esorta Marco, la cui voce gli esplode nella testa. Il custode annuisce quando ne incontra lo sguardo, incoraggiandolo ulteriormente.

<< E’ vero, le persone che si incontrano lungo il cammino fanno la differenza. Ma non è solo quello, Marco ha ragione. Tu non hai un’indole violenta >>.

<< E tu cosa ne sai? Non mi conosci >>.

<< E’ vero non ti conosco e non so praticamente nulla di te. Ma so riconoscere l’animo delle persone che incontro anche se non ho più le mie guide a raccontarmene la storia con tutti i suoi particolari. Io mi fido di te >> dice sorridendogli, cosa che induce Rio a distogliere lo sguardo.

<< Questo perché sei un ingenuo! >> esclama e i suoi occhi sono carichi di giudizio, capaci di colpirlo allo stomaco come un pugno.

Si sta difendendo. Lo hai toccato, non fermarti!” lo esorta Marco, rassicurandolo e lui allora decide di stare al suo gioco.

<< Si è possibile tu abbia ragione >> ammette sporgendosi verso di lui. << E’ possibile anche che tu ci abbia visto giusto e che saresti diventato violento, pazzo e crudele come lo Chef. Forse ora saresti il capetto di una qualche banda, avresti assoggettati al tuo volere un buon numero di persone e magari ti divertiresti a stuprare qualunque essere vivente ti capitasse a tiro per il tuo intimo piacere personale >>.

Benchè siano state forti e dirette le sue parole, il volto del suo tutor è rimasto immutato e terribilmente serio, come non le avesse neppure sentite. Per fortuna Marco lo esorta a continuare, guidandolo come era solito fare Alex quando si trovava ad avere a che fare con anime particolarmente complesse.

<< Rio, ciò che è successo dal momento in cui sei nato ad oggi è l’unica cosa che poteva accadere. E ora non rompermi i coglioni con il fatto che non credi in queste cose, perché penso di saperne qualcosa in più rispetto a te >> mette subito le mani avanti. << Se fosse stato scritto per te un destino come quello di Calogero o Antonio allora saresti lì, a dettare legge o a uccidere gente. Invece sei qui, a portare a galla verità scomode e nascoste e a far da guida ausiliaria a un piccolo, fragile e ingenuo Guardiano di anime. Vuoi macerare nel senso di colpa grazie a i tuoi ‘se’ e ai tuoi ‘chissà’? Bene, fallo pure. La realtà, però, è un'altra e se vuoi interrompere questa maledetta coazione a ripetere nella quale ti trovi hai solo da accettare di andare bene così come sei. Con le tue cicatrici, i tuoi sguardi truci e i silenzi snervanti che usi per coprire il tuo immenso bisogno di essere amato >>.

Rio aggrotta appena le sopracciglia e sospira prima di riportare i piedi sulla sabbia e appoggiare i gomiti sulle ginocchia. Marco al suo fianco mostra soddisfatto il pollice in su a Mirco, che tira un sospiro di sollievo.

<< E’ questo bisogno che mi tiene nella coazione a ripetere >> sussurra il suo tutor e il custode esulta, felice che finalmente lo abbia tirato fuori. << Credevo di aver capito la lezione e invece proprio la persona che mi ha aiutato a studiarla si è rivelata essere una nuova ripetizione >>.

Gli occhi di Rio si inumidiscono, ma neppure una lacrima scenderà da loro, di questo Mirco è sicuro. Sente la tristezza arrivare a ondate imponenti da lui e investirlo da capo a piedi.

<< E’ del tuo capo che stai parlando? >> gli chiede e questi annuisce, abbozzando un sorriso amaro.

<< Mi ha insegnato tante cose che mi hanno aiutato a crescere e a diventare il giornalista investigativo che sono e non posso negare che mi siano serviti i suoi insegnamenti. Continuava, però, a dirmi che il suo obiettivo, ciò che realmente voleva, era vedermi diventare molto più bravo di lui. Io credevo di esserlo diventato e pensavo di aver iniziato a riconoscere le mie capacità. Da che sei arrivato nella mia vita ho capito che in realtà quello sguardo che era sempre sfuggente, basso e che non rivolgevo a nessuno non l’ho mai alzato con lui. Con il resto del mondo sì, ma non con lui. E ora che l’ho fatto tutte le belle parole che mi ha detto in questi anni sono crollate, rivelandomi la vera natura di quest’uomo. Credevo di essere importante per lui. Che mi volesse bene senza alcun secondo fine e invece… all’inizio ho visto il secondo fine legato al lavoro, ora quello ancor più pesante che grava su tutto il resto. Lui vuole solo che torni, perché da quando mi sono unito al suo team la qualità del lavoro per le sue inchieste è migliorata. Lui se ne è sempre vantato e io pensavo fosse giusto. Mi presenta a tutti come il suo braccio destro lasciando intendere, appunto, che sia solo un braccio. E’ lui la mente, colui che ha le intuizioni, che trova le soluzioni geniali e che, in definitiva, risolve i casi. Mentre, invece, il grosso del lavoro l’ho sempre fatto io. Sky Fall mi ha aiutato con l’attrezzatura tecnica e Mistica con i travestimenti, ma il culo me lo sono rotto sempre io in prima linea. Lui da quando ci sono io è sempre più spesso rimasto alla base a fare il ‘Charlie’ della situazione e io, idiota, pensavo fosse anche giusto così >> dice tra i denti, battendo i pugni sulle ginocchia. << Mi dicevo che, diamine, ha iniziato a lavorare a sedici anni si meriterà un po’ di riposo, no? E che potessi solo ritenermi fortunato ad essere parte del suo team e onorato di essere il suo vice, quindi se i meriti di ogni singola cazzo di cosa vanno a lui cosa mai ci sarà di male? >>
Chiude gli occhi e prende un profondo respiro, cercando di mantenere la calma che sta seriamente rischiando di perdere. Eccolo Liber. Ecco l’uomo dietro la maschera di Valerio Rossi. Sanguigno, determinato e spaventoso nei suoi momenti di rabbia. Capace, però, anche di gestire questa emotività esplosiva che gli cambia del tutto i connotati. Da quando gli ha svelato il suo segreto, l’uomo col quale ha viaggiato è stato diverso da quello che Mirco ha conosciuto nella prima parte di questo mese. Solo ora, però, si sta mostrando nella sua genuinità ed è talmente imponente da incutere timore.

“E se questo Juan Hérnandez è riuscito a imporsi su di lui… Dio, spero di non conoscerlo mai”. 

Di personalità forti ne ha incontrate tante, ma tutte tra gli spiriti che a lui si sono rivolti o tra le guide che componevano la sua schiera di protettori. Entità capaci di adombrare anche il più carismatico dei vivi col quale gli fosse mai capitato di avere a che fare. Fino ad oggi almeno, perché Rio può giocarsela alla pari con loro.

“E ora ho capito perché Alex lo ha scelto” pensa sorridendo soddisfatto.

Il suo tutor alza lo sguardo, forse incuriosito dal suo sospiro. Questi occhi sanno essere terribili, ma Mirco sta imparando a conoscerli e ad ammirarli ora ancora più di prima.

<< Ora capisco >> dice, cogliendolo alla sprovvista. << Quella storia sul pisciare il proprio contributo nell’acqua che è passata, ricordi? Mi aveva colpito. Mi ero chiesto come potesse farmi una simile ramanzina un giornalista che sembrava non averne combinata una giusta nella vita. Stavi parlando di te. Quella mattina ti ho fatto da specchio >>.

<< E’… assurdo >> sussurra Rio stupito, scuotendo piano il capo. << E’ sempre stato tutto lì. Tutto davanti ai miei occhi, ma io non volevo vedere. Ci si affanna così tanto a cercare la verità quando, invece, la conosciamo già >>.

<< Ogni cosa ha un suo tempo. Anche la verità >> gli dice, intenerito dal suo stupore. << Se la stai vedendo adesso è perché così doveva essere. Non ieri, non domani, ma oggi perché oggi sei pronto >>.

<< Pronto? >> ridacchia nervoso. << Io non mi sento per nulla pronto, Mic. Mi sento solo tradito e deluso. E anche stupido. Maledettamente stupido >> sospira passando la mano sul volto stanco.

<< Io credo tu sia troppo severo con te stesso >> dice, posando a sua volta i gomiti sulle ginocchia. << Sei stato tradito dallo Chef, che ti ha fatto passare come normale un tipo di amore morboso, violento e che non ti ha amato come tu avresti avuto bisogno di essere amato da un padre.
Hai trovato, allora, un altro genitore, uno non fisicamente violento, capace di esortarti ad essere te stesso e di insegnarti a gestire le tue doti come un bravo maestro Yedi. Purtroppo, però, anche questo non è stato disinteressato nei tuoi confronti. Ciò non vuol dire, però, che tu sia stupido, né che ora tu debba chiudere le porte della fiducia nel prossimo. Prendi le distanze. Rivendica ciò che è tuo e la tua libertà e poi passa oltre >>.

<< Fosse facile >> sospira affranto.

<< Non ho detto che lo sia. Anzi, è maledettamente difficile, ma ne vale sicuramente la pena. Prendi me, ad esempio >> dice raddrizzando la schiena. << E’ maledettamente difficile per me vivere una vita normale eppure voglio farlo e scelgo di farlo ogni giorno. Diventare silenzioso, schivo, solitario sarebbe di gran lunga più facile. Mi perderei, però, la bellezza dell’essere qui con te adesso, di avere un lavoro e un’istruzione e anche una compagna. L’amore è davvero tanto bello, Rio >> sussurra, tornando a sporgersi verso di lui. << Sapere di essere amati nonostante tutta la mostruosità che si ha dentro è bellissimo, credimi >>.

Raddrizza la schiena allontanandosi dalla verità scomoda che gli sta rivelando. La sua mano corre inconsapevole ed automatica al diaspro che ha al collo e che prende a rigirare tra indice e pollice. Marco sorride di questa reazione e rivolge a Mirco uno sguardo commosso.

<< Le hai risposto? >> gli chiede Rio ed è emozionante vedere come abbia subito ricollegato Ylenia all’amore di cui gli ha parlato.

<< Non ancora >> dice prendendo il cellulare. << Vogliamo farlo insieme? >> gli chiede, porgendogli la conversazione che ha con Ylenia su whatsapp.

Rio accetta il telefono e passa la mano tra i capelli scompigliati, mentre rilegge l’ultimo messaggio della loro collega. Il cellulare vibra e il suo tutor si acciglia per poi alzare lo sguardo verso di lui.

<< Il nostro usignolo ti sta cercando >> gli dice mostrandogli l’elenco di chat in cima al quale c’è quella che ha con Selvaggia.


           Possiamo vederci? Ho bisogno di parlarti

Resta senza fiato dinanzi a questa breve frase. Sfrega forte le mani l’una contro l’altra nervoso all’idea di rivederla dopo quanto è successo nella loro stanza.

<< Dimmi cosa hai visto in lei prima >> chiede al suo tutor.

<< Dimmi tu cosa hai visto >> ribatte lui, che a quanto pare vuole fare il professore anche in una situazione simile.

<< L’ho vista diversa. A disagio. Meno felice di essere sotto i riflettori e credo sia l’effetto di quanto le ho detto prima di farla uscire dallo stato ipnotico >> .

<< Sì, credo anche io che sia stato quel tuo discorso sul rispetto di sé e sullo stare attenta a quel bastardo di Mendez ad agire questo cambiamento >> annuisce Rio, che ha indossato nuovamente i panni del detective con una velocità tale da mandare Mirco in confusione.

<< Ho sbagliato? >> chiede, infatti, temendo un rimprovero che invece non arriva.

<< Credo che avrei fatto lo stesso al tuo posto >> ammette. << La cosa importante adesso, però, e che lei resti su quel palco. Non solo per permetterci di portare avanti le indagini, ma anche per evitare che se ne vada in giro a farsi rapire da Antonio >>.

A questo Mirco non aveva pensato. Si alza in piedi nervoso, sbattendo la testa contro le stecche dell’ombrellone che scaraventerebbe via volentieri in questo momento.

<< Ok. Quindi ora vado lì e che faccio? >> chiede a Rio che sta rispondendo alla ragazza.

<< Lascia che sia lei a parlare e poi agisci di conseguenza: se ti dice che vuole ritirarsi dal concorso convincila a restare in gara; se dovesse accusarti di qualcosa implora il suo perdono e cerca di uscirne pulito e se dovesse chiederti un altro appuntamento… beh, domani la sagra sarà finita e sarai un qualunque turista in vacanza >> gli dice strizzandogli l’occhio e il fratello al suo fianco gli mostra il pollice in su, mimando poi azioni inequivocabili che hanno il solo effetto di far arrossire Mirco fin sopra le orecchie.

Il cellulare vibra di nuovo e Rio glielo porge.

Vediamoci davanti all’hotel. Tra cinque minuti sarò lì

Ha scritto Selvaggia in risposta al semplice ‘Dove?’ scritto da Rio.

<< Ricordati di registrare. Non si sa mai che se ne esca con qualche altra ottima notizia per noi >> aggiunge lui rendendogli il cellulare.

<< Ah, no bello mio! >> esclama Mirco rifiutandosi di prenderlo. << Io torno in prima linea con Selvaggia e tu resti qui nelle retrovie a rispondere ad Ylenia. Ad ognuno il suo momento di gloria! >> esclama, porgendogli la mano affinchè gli consegni il suo telefono.

 

***

 

Lo sguardo di Mirco non lascia spazio a repliche e Fox, messo alle strette, prende il sul smartphone dalla tasca e prima di posarlo nella mano del ragazzo accende il registratore vocale.

Senza aggiungere altro, Mirco esce dal cono d’ombra dell’ombrellone e si incammina verso l’hotel davanti al quale resta fermo e nervoso guardandosi attorno alla ricerca della Miss.

<< Conti di tenerlo d’occhio per tutto il tempo? >> .

Lo so che siete in combutta su questa storia, Repoter

<< Dai, non essere melodrammatico, adesso! Devi solo scriverle un messaggio. Lei penserà tu sia Mirco, che problema mai potrai avere? >>.

Il modo in cui il fratello sta svalutando la situazione lo infastidisce parecchio. Non vuole ritrovarsi a chattare con Ylenia convinta di parlare con il giovane apprendista a conoscenza dell’interesse che ha nei suoi confronti. E’ ancora peggio che continuare a farle credere di essersi presa una cotta per un uomo che non esiste.

<< A questo potrai porre rimedio quando avrete modo di incontrarvi >>.

“Cristo, lo sai come funziona il mio lavoro! Mi hai fatto la testa tanta quando ho deciso di rivelare la mia copertura a Mirco e ora mi consigli con leggerezza di fare altrettanto con questa donna?” .

<< Ylenia non lo andrebbe a dire in giro, Liber >>.

<< Ma non è questo il punto! >> esclama a gran voce e alcuni occupanti dell’ombrellone della fila di fronte si voltano curiosi verso di lui, che riporta lo sguardo allo smartphone.

“Marco, tu lo sai quanto sia pericoloso quello che faccio, hai vissuto con me in tutti questi anni” dice sforzandosi di far finta di giocare col telefono. “Ylenia è una persona discreta, lo so, ma sono a un passo dal mandare a monte i piani di un uomo piuttosto pericoloso che se scoprisse chi sono si divertirebbe nel farmela pagare. Mendez adora le vendette trasversali, credo tu conosca a memoria le sue bravate proprio come le conosco io” dice e Marco sospira di nuovo, consapevole di quanto abbia ragione. “Per prima cosa interrogherebbe Vanessa e questa gli direbbe che in questi sei mesi mi ha visto parlare molto con lei. Quella donna non la sopporta, Dio solo sa perché”.

<< Mica solo Dio! >> si intromette Marco. << Hai rifiutato il suo ‘aiuto’ e poi hai dato confidenza esclusivamente ad Ylenia e quella donna non sopporta di essere ignorata >>.

“Vedo che inizi a ragionare” annuisce felice che stia aprendo gli occhi. “Come minimo la farebbe prelevare da qualcuno, portare in uno dei suoi posti sicuri e non voglio neppure immaginare cosa sarebbe capace di farle. Già solo così la sto mettendo in pericolo, figurati se le dicessi di più”.

<< Hai ragione >> concorda Marco e questo lo rincuora. << Non è giusto, però >> aggiunge dandogli ai nervi.

Il cellulare di Mirco vibra tra le sue mani, salvandolo dall’esplodere dando modo ai presenti di pensare che l’inviato di ‘Insieme a te!’ abbia qualche rotella fuori posto. Il mondo attorno a lui, però, scompare quando si rende conto di chi stia cercando di mettersi in contatto col suo assistente.

<< Che aspetti, rispondi! >> lo esorta Marco, facendolo trasalire al punto da perdere quasi la presa sul telefono che smette di squillare.

Fox sospira sollevato, mentre il fratello impreca. Certo non è giusto lasciarla così senza una risposta alla sua domanda più che legittima, soprattutto dopo essersi ritrovata trasformata in luce negli abissi del mare calabro a salvarlo da un’orda di zombie.

Morde il labbro inferiore riprendendo il registro chiamate che indica quella persa con Ylenia. Marco non dice nulla, ma Fox può avvertire i suoi occhi puntati contro sebbene non possa vederli. Preferirebbe essere solo in questo momento. Magari chiuso nella camera dell’hotel, anziché sulla spiaggia che si riempie sempre più di persone.

Il telefono squilla di nuovo insistente dando a intendere di come la ragazza si sia stufata di essere ignorata. Questa volta Fox accetta la chiamata e porta il cellulare all’orecchio.

<< Pronto?... Mirco? >>.

Vorrebbe risponderle, ma ha la bocca talmente secca e la lingua come di velluto da non riuscire a dire nulla.

<< Pronto, Mirco, mi senti? >> ripete Ylenia incerta e una parte di lui spera rimetta giù, si faccia una ragione del non riuscire a mettersi in contatto col collega e decida di riprovare più tardi. Oppure mai.

<< Sì, ti sento >> si affretta, però, a dire un istante prima che chiuda la chiamata. << Ma non sono Mirco >> aggiunge stupito di se stesso.

Un lungo silenzio interrogativo segue la sua battuta. Fox vorrebbe dire tante cose, giusto per romperlo e togliersi dalla tensione che questo gli crea, ma non ci riesce.

<< Scusi devo aver… devo aver sbagliato… >> balbetta la ragazza imbarazzata.

<< No, Ylenia, non hai sbagliato >>.

<< Valerio! >> esclama lei, all’improvviso.

Si rende conto solo adesso di come gli abbia dato fastidio fin dalle loro prime chiacchierate sentirle pronunciare questo nome. Ora che stanno per affrontare un argomento importante che li vede coinvolti entrambi in qualcosa di pericoloso, a questo fastidio si aggiunge la frustrazione del sapere che non potrà mai essere chiamato da lei con il suo vero nome.

<< Io… credevo di trovare Mirco, scusami >> .

<< Beh, è il suo numero questo >> ribatte e Marco gli da una gelida gomitata.

<< Troppo brusco >> lo rimprovera e deve ammettere che ha ragione. Questo brutto vizio di rivolgersi male al prossimo quando si trova a disagio non lo ha ancora perso.

<< Lui è impegnato e ha lasciato a me il telefono. Ho pensato di rispondere, spero non sia un problema >> dice addolcendo la voce, cosa che, però, sembra mettere ancor più in imbarazzo la collega.

<< No, no nessun problema >> dice lei in fretta e Fox immagina che stia riavviando quella solita ciocca ribelle dietro l’orecchio. Si sorprende a sorridere di questo.

<< Lo cercavi per via del messaggio che gli hai inviato? >> le chiede, lasciandola senza parole. << Sì, l’ho letto e anzi scusaci se non ti abbiamo ancora risposto. Stanno accadendo cose davvero strane qui >> .

<< Anche qui >>.

Queste due semplici parole hanno il potere di raggelarlo.

<< Ylenia cosa ti è successo quando mi hai salvato da quei mostri? >> le chiede andando dritto al punto e Marco gli assesta un’altra gomitata. << Scusami… non volevo essere brusco è che… ero… sono… preoccupato per te >>.

In vita sua si è trovato a vivere situazioni scomode, pericolose, difficili, ma mai si è sentito così a disagio come in questo momento. Non è la prima persona per la quale manifesta la propria preoccupazione, ma le altre volte non ha provato così tanto imbarazzo. Anzi, era sicuro di sé cosa che in questo momento non è affatto, soprattutto ora che lei è nuovamente piombata nel silenzio. Un silenzio così netto da dare l’idea che stia trattenendo il fiato, sebbene lui speri sia caduta la linea.

<< Quindi è tutto vero >> dice invece lei con un filo di voce. << Quel che ho visto. Quei mostri. Oh mio dio! >> aggiunge in fretta e le trema la voce in preda al panico. << Ero sicura del fatto che non potesse essere stata un’allucinazione, ma era così assurdo. Poi ho visto quella foto sulla vostra pagina Facebook… >>.

Lascia la frase in sospeso e i respiri concitati raccontano del suo stato di agitazione. In altre circostanze Fox si starebbe prodigando in parole rassicuranti per aiutarla a gestire la situazione, ma in questo momento si rende conto di non riuscirci. Non sa cosa dirle. Non sa cosa può dirle, perché questa storia è un tale casino che potrebbe peggiorare il suo stato di ansia piuttosto che aiutarla a gestirlo. E poi si rende conto che è lui stesso il primo ad aver bisogno di essere rassicurato e questa volta non gli riesce di mettersi via per prendersi cura dell’altro.

<< Cosa sta succedendo, Valerio? >> gli domanda Ylenia con un filo di voce.

Ancora una volta si ritrova in mezzo alla gente che si fa allegramente i fatti propri con all’altro capo del telefono una ragazza disperata. Ancora una volta non sa come gestire la situazione, cosa dire, cosa fare e vorrebbe solo mettere giù la comunicazione e scappare via lontano. Non servirebbe a nulla, però. Forse deve solo smetterla di tentare ad ogni costo di proteggere il prossimo e rendersi conto che gli altri sono in grado di badare a loro stessi. Potrebbe svestirsi dell’armatura, sedersi sullo stesso letto della principessa in difficoltà e trovare insieme a lei una soluzione per poter sconfiggerei il drago.

<< Succede che la tua ipotesi era corretta, Ylenia >> risponde, quindi, lasciandola ancora una volta senza parole. << Ti ringrazio per avermi dato questo diaspro. Sarei morto se non fosse stato per lui… se non fosse stato per te >>.

<< Oddio >> singhiozza lei. << Io… io non… credevo di essere pazza a pensare che fosse un guardiano di anime >>.

<< Beh, allora siamo in due. Anzi, in tre: lui che dice di esserlo, tu che pensi lo sia e io che lo vedo all’opera e mi chiedo come sia possibile >> dice abbozzando una risata nervosa che lei imita. << Come puoi essere uscita fuori da questa piccola pietra? >> le chiede rigirandola tra le dita.

<< Non lo so >> ammette lei. << Io ho studiato i cristalli, le pietre e le loro proprietà curative ed energetiche, ma non credevo che avrebbero mai potuto fare qualcosa di simile >>.

<< Un altro mistero, quindi >> sospira Fox, passando la mano tra il disastro che sono diventati i suoi capelli. << Non mi hai risposto, però. Cosa ti è successo quando sei diventata luce? >>.

<< Sono svenuta >> risponde lei, imbarazzata come fosse una colpa perdere i sensi. << Stavo lavorando nel giardino di una committente e ho creduto fosse successo a causa del caldo e che avessi avuto un’allucinazione. Mi faceva strano, però, perché non mi era mai successa una cosa simile. Tu, invece, come ci sei finito in fondo al mare a rischiare di essere ucciso da quegli zombie? >>.

<< E’ lunga da spiegare, Yle, e non sono neppure nel luogo adatto per potertene parlare. Mi rendo conto che tu abbia tante domande e avrai le tue risposte, ma non adesso, scusami >>.

<< Certo, capisco. Dimmi solo se è tutto finito oppure se potresti trovarti nuovamente in pericolo, per favore >> gli chiede perentoria e questo suo essere più preoccupata per lui che per se stessa lo infastidisce. In effetti, però, stanotte devono tornare nel convento in cui li attendono trenta anime desiderose di vendetta. Dal momento che Mirco stesso non è per nulla tranquillo della situazione che si è venuta a creare, potrebbero ritrovarsi in pericolo ed è un dovere da parte sua metterla a conoscenza della possibilità che si ritrovi nuovamente svenuta.

<< Mirco deve risolvere una faccenda piuttosto grossa e sebbene mi auguri fili tutto liscio… ecco, non posso più dirmi certo di nulla, ormai. Quindi questa notte, per favore, cerca di trovarti in un luogo in cui tu possa essere al sicuro nel caso dovessi… >>.

<< Certo >> interviene lei a concludere la frase che ha lasciato in sospeso. << Ti prego stai attento >>.

Questa richiesta lo lascia senza parole. Più volte gli è stata posta da molte persone, soprattutto in questi ultimi anni. Suo padre, i suoi colleghi, recentemente anche Gray Stone e Mirco. Nei confronti di ognuno di loro ha provato fastidio, perché ha avvertito nella loro voce quella preoccupazione egoistica che porta a chiedere all’altro di fare attenzione per evitare che possano loro per primi soffrire, in caso dovesse accadergli qualcosa. Ylenia, invece, sembra sinceramente e genuinamente preoccupata per lui e lui soltanto. Sembra volere il suo bene a prescindere da ogni altra cosa, come sua madre, l’unica altra persona che ha sempre sentito sincera in situazioni simili.

<< Ci proverò >> risponde infatti come è solito rispondere a lei, che ogni volta scuote il capo per poi abbracciarlo forte.

<< Sì, ma provaci seriamente, ok? >> sottolinea, invece, Ylenia, strappandogli una risata. Gli piace come sembri aver messo da parte l’imbarazzo e ora rida con lui. << Ti ringrazio per aver risposto alla mia telefonata, Valerio >> gli dice e ancora una volta immagina che stia riavviando quella ciocca dietro l’orecchio.

<< Non potevo ignorare una tua legittima richiesta di spiegazioni, Yle >> le dice accomodandosi sul lettino. << Solo mi spiace doverti dare pezzetti di informazioni e pure confuse >>.

<< Sono sempre meglio del silenzio, credimi >> gli dice e lui non può fare altro che convenirne.

<< Senti… magari potremmo… >> si interrompe, passando nervoso una mano tra i capelli.

<< Cosa? >> domanda lei spezzando il suo silenzio.

<< Potremmo, compatibilmente con i nostri reciproci impegni... vederci al di fuori della redazione. Per parlarne con calma, intendo >> dice sentendosi un vero idiota.

<< C-certo… certamente… sì >> risponde lei imbarazzata.

Una bolla esplode nel ventre di Fox e un forte calore si espande al resto del corpo. Si rende conto per caso di avere sulle labbra un sorriso gigantesco.

<< Perfetto! >> esclama, forse con un po’ troppa enfasi. << Ne parliamo lunedì in redazione, allora >>.

<< Io rientro il quattro agosto >>.

<< Oh… sei in ferie? >>.

<< Magari! >> ride lei divertita. << Sono impegnata con i centri estivi >>.

<< Non ti invidio! >> esclama ridendo. << Ti va bene se salvo il tuo numero in rubrica e ti chiamo non appena arrivo a Torino? >>.

<< Sì, certo. Mi ha fatto piacere sentirti e… sapere che stai bene >> aggiunge in un sussurro.

<< Anche a me ha fatto piacere >> ribatte sincero e scopre che vorrebbe continuare a parlare con lei.  Un ronzio, però, si intromette tra loro e la ragazza sbuffa infastidita.

<< Devi andare >> la anticipa, ricordando la sveglia che tante altre volte li ha interrotti, ricordarle che è arrivato il momento di correre verso un altro impegno.

<< Già >> sospira lei, che sembra essere davvero tanto stanca. << Mi raccomando per stanotte >>.

<< E tu sta attenta su quella bici >> ribatte strappandole una risata.

Resta in silenzio a fissare il display ormai scuro di un cellulare che non è nemmeno suo con un sorriso ebete sul viso. Poco per volta, però, questo sorriso viene spento dalla consapevolezza che questo giro di parole senza senso che ha appena pronunciato sono state il suo primo goffo tentativo di invitare a cena una rappresentante del gentil sesso.

<< E io sono fiero di te, Capitano! >> gli dice Marco battendogli la mano gelida sulla spalla.

Io, invece, mi sento maledettamente incoerente” sospira lui sdraiandosi sul lettino.

<< Senti, mi rendo conto che la situazione non sia per nulla facile. Ho capito quel che mi hai detto prima, davvero. Solo… penso tu debba goderti il momento. Questa inchiesta finirà, Mendez si toglierà dai piedi e poi forse… >>.

<< Vale, vale, lo tengo1! >> esclama rimettendosi in piedi. Si libera velocemente dei vestiti, sentendo il bisogno di sfogare la frustrazione nuotando.

Il cellulare di Mirco vibra e dall’anteprima scorge un messaggio ricevuto da parte di Nikky.

 Hai una spiegazione per questo?

Chiede la ragazza sotto una foto che coglie Selvaggia avvinghiata a Mirco durante la festa alla quale ha partecipato la sera prima.

<< Mi sa che la sottiletta è seriamente nei guai >> ridacchia Marco .

Fox, però, non ci trova nulla da ridere. Questa ragazza è sul piede di guerra e il suo assistente sta rischiando di giocarsi una relazione per lui importante a causa di queste indagini.

<< Ma dai, ci sarebbe caduto anche se non fosse stato un guardiano e non ci fosse stato nessun palazzo pieno di spiriti >> minimizza Marco, che forse ha ragione.

Fox, però, non può fare a meno di sentirsi responsabile per questa situazione. Nikky continua con la sua sequela di messaggi al vetriolo proprio mentre Mirco e Selvaggia sono stretti in un abbraccio fermi davanti all’hotel. Le porte scorrevoli si aprono rivelando la presenza di Antonio che li guarda disgustato.

<< Se continua così temo che non sarà solo Selvaggia a rischiare di finire appesa ai ganci di quella stanza >> dice Marco.

Un brivido corre lungo la schiena di Fox, che teme suo fratello abbia spaventosamente ragione.

1 Ok, ho capito!

   
 
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