TRAMEZZINI E BISCOTTI AL CIOCCOLATO

- Harry, se non ti spicci faremo tardi a lezione anche questa mattina. - disse Sianna.
Sempre la stessa storia. La sveglia che non suona. Che poi viene da chiedersi com’è possibile che la sveglia di quel ragazzo non suoni mai.
Ancora si chiedeva come fosse possibile che loro due fossero gemelli.
- Sto arrivando Sianna. - urlò il ragazzo in risposta.
Era giunta la mattina e come sempre in sala comune dei grifoni regnava il caos.
Ragazzi che cercano i libri dimenticati chi sa dove la sera prima, altri che tentano di finire i compiti all’ultimo minuto e alcuni che saltellano in giro cercando di legarsi le scarpe e al contempo correre per non arrivare in ritardo alle prime lezioni della giornata.
Finalmente Harry Potter apparve dal dormitorio maschile.
- Finalmente. - sospirò Sianna incamminandosi verso l’uscita della sala con il fratello al seguito.
- Snape le prime due ore, un vero strazio. - disse afflitto Harry.
- Si, e siamo pure in ritardo e per aspettarti non ho fatto colazione. - lo informò.
Entrarono nell’aula di Pozioni. Stranamente il professore ancora non ancora non era arrivato.
Presero posto nel tavolo con Ron ed Hermione che nemmeno li salutarono, erano troppo impegnati in una discussione che, probabilmente, riguardava il programma fatto dalla riccia per il ripasso in vista degli esami che, chiariamo, sarebbero avvenuti fra non meno di sei mesi.
Ad un tratto la porta si chiuse con un tonfo. Severus Snape fece la sua entra.
- Oggi cercherete di distillare in maniera accettabile il Distillato di Morte Vivente. - li informò. Con un colpo di bacchetta passaggi comparvero come sempre scritti sulla lavagna dell’aula. - Nessun fiato deve uscire dalle vostre bocche. Avete un’ora e mezzo poi prenderete una provetta, la riempirete con ciò che avrete e me la consegnerete per la valutazione. Iniziate. -
Nell’aula calò un assoluto silenzio. Tutti erano concentrati sul proprio calderone.
Al termine ogni studente, rassegnato, consegnò la provetta piena e uscì dall’aula.
Facendo finta di sistemare i libri, dopo aver congedato gli amici e il fratello, Sianna rimase l’ultima nella classe.
La porta dietro di lei si chiuse magicamente facendola sorridere.
- La colazione. - le disse una voce vicina al suo orecchio mentre davanti le si materializzava un sacchettino bianco.
- Stavo aspettando Harry. - lo informò lei alzando il viso.
Occhi negli occhi. Un lieve e veloce sfiorarsi di labbra.
- Immaginavo. - ripose il professore..
Sianna stava scartando il pacchetto che le era stato portato.
- Sai che se non lo chiamo salterebbe sempre le prime ore di lezione. -
Snape non ripose. Sapeva quanto Sianna tenesse al fratello. Era l’unico membro della famiglia che le era rimasto ma non sopportava l’idea che per colpa sua lei saltasse i pasti. Si era sempre preoccupato per lei, nell’ombra, fin dalla prima volta che l’aveva vista ma, da quando stavano assieme, aveva iniziato a prendersi cura di lei e si era accorto di come fosse contento ed appagato nel farlo anche attraverso piccoli gesti come,per esempio, quello di portarle la colazione se lei la saltava. E diciamolo, la saltava veramente spesso.
Quelle erano tutte sensazioni che credeva di non poter più provare ma poi, Sianna, era entrata nelle sue giornate, nella sua vita e l’aveva rivoluzionata.
- Mangia. - le disse staccandosi da lei e andando verso la cattedra per riordinare i lavori che avrebbe dovuto correggere.
- Grazie. Ti ricordi sempre le mie cose preferite. - gli sorrise dopo aver finito i tramezzini e i biscotti al cioccolato.
- Dovresti andare a lezione ora. - le ricordò.
- Due ore buche. - lo informò avvicinandosi a lui.
Snape smise di sistemare i lavori appena svolti dalla classe, secondo lui sempre pessimi, per circondarla e stringerla tra le sue braccia. Rimasero così per qualche minuto.
- Dovresti fare qualche cosa mentre io sistemo queste cose. - disse l’uomo.
- Effettivamente. - concordò lei sciogliendo l’abbraccio.
Sianna si sedette alla cattedra e senza parlare si mise a studiare Antiche Rune mentre il pozionista iniziava la correzione di alcuni saggi.
Non importava a nessuno dei due come passavano il tempo insieme poiché, per loro, era importante questo, essere insieme.