Fanfic su artisti musicali > Pink Floyd
Ricorda la storia  |       
Autore: cassiana    14/09/2022    2 recensioni
Altro giro, altra corsa. Un’altra raccolta di storie dedicate ai Pink Floyd partecipanti a varie iniziative e challenge stagionali e no. Ogni storia è a sè stante, vari avvisi e generi all’interno.
Disclaimer: ovviamente non possiedo nessuno dei Pink Floyd (sob). Questo è un lavoro di finzione e nulla di quanto raccontato è realmente accaduto. Nessuna diffamazione o calunnia è intesa. I personaggi sono la mia rappresentazione di fantasia delle persone reali, ma non c’è nessuna pretesa di verità dei dati biografici o storici.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Smutty David'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Seminare e raccogliere
Fandom: Pink Floyd
Rating: G
Relazione: /
Personaggi: David Gilmour, Roger Waters, Nick Mason, Rick Wright
Note: "Opera creata per il Writeptember H/C edition del gruppo FB Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - GRUPPO NUOVO "
Prompt: “Non sono così forte” + “Questa non è una prigione” + Caratteraccio + Ciò che resta
Warning: Hurt/Comfort, slice of life, missing moment, friendship fluff, time line 1977 durante la registrazione di Animals
Sinossi: Un nuovo litigio tra Roger e David porta alcune verità a galla e delle spiacevoli conseguenze.




Seminare e raccogliere




Se qualcuno avesse avuto il potere di trasformare la tensione tra persone in energia elettrica quel pomeriggio la Battersea Power Station sarebbe esplosa in mille scintille. E il motivo di tale energia repressa erano i due uomini che si fronteggiavano a un paio di kilometri di distanza, in uno degli studi di registrazione di Britannia Row. Non era di certo una novità che il bassista, nonché leader creativo, e il chitarrista dei Pink Floyd fossero ai ferri corti e paradossalmente quel dissidio, ormai nemmeno troppo sotterraneo, era uno dei motivi del successo del gruppo. Nella sala di controllo Snowy White, Nick e il nuovo ingegnere del suono stavano aspettando con una rassegnazione mista a pazienza di poter ricominciare il lavoro. Le voci maschili filtravano dalla porta chiusa, sommesse nonostante i toni accesi.

"Ti ho già detto che non avevo intenzione di cancellare quello stramaledetto assolo! D'altra parte se tu non fossi così fottutamente lento…"
"Mi stai dando dell'indolente Roggah? Perché sono dannatamente stufo di te e delle tue cagate!"

Roger aveva incrociato le braccia e squadrava l'uomo più basso con un sorrisetto di scherno che gli sollevava appena l'angolo delle labbra:

“La verità è che ci costi un sacco di soldi: più ti gingilli con la tua chitarra, più tempo ci mettiamo a registrare. Ce ne siamo andati da Abbey Road per avere più libertà artistica, non più tempo da sprecare. E a questo punto non so se ne vali la pena.”

David giocherellava nervoso con una matita, tentato di infilzarla in uno degli occhi del collega. L’ostilità sembrava essersi gonfiata e gravava sulla stanza come una nebbia soffocante. Il silenzio fu interrotto dal rumore di legno che si spezzava:

"Mi vuoi fuori dal gruppo, Roger?"

Roger allargò le braccia e incurante rispose, più calmo:

"Che vuoi che ti dica, Dave? Questa non è una prigione. Ma una volta fuori, rimani fuori."
“Sai che ti dico? Fottiti! Ho finito per oggi.”

Con un gesto secco David chiuse la custodia della chitarra e tempestò fuori dallo studio, sbattendo la porta. Roger gli urlò dietro, le vene del collo grosse come corde, risaltavano rosse sulla pelle pallida:

“Non abbiamo ancora finito: sarà meglio che torni o sei fuori. Mi hai sentito? E voi altri, forza: abbiamo del lavoro da fare!”

Rick arrivò un’ora più tardi e la situazione non era migliorata di un millimetro: Nick e Roger stavano lavorando al sintetizzatore, Snowy stava provando un assolo e quando Rick chiese loro dove fosse David nessuno seppe dargli una risposta precisa. Lo trovò in uno dei bagni del magazzino, al secondo piano.

“Che diavolo è successo?”

David era seduto su una sedia, frammenti di vetro circondavano i suoi piedi. Si teneva premuto un malloppo di carta igienica, ormai zuppo, sulla mano sanguinante. La pelle del viso pallida sotto la barba, le spalle tremolanti e gli occhi febbricitanti denunciavano quanto fosse sconvolto sotto la calma apparente. Ghignò amaro:

“Solo un altro piccolo scazzo con quello stronzo di sotto.”

Rick guardò lo specchio in frantumi, un portarotoli divelto dalla sua postazione e penzolante dal muro, le mattonelle ammaccate:

“E la cosa ti ha trasformato in un berseker, vedo. Aspetta qui, vado a prendere la cassetta del Pronto Soccorso.”

Dopo qualche minuto Rick stava pulendo la ferita frastagliata sul palmo della mano di David. Immerse una garza nel disinfettante e la poggiò con delicatezza sul taglio, David ispirò a denti stretti. Rick era concentrato sulla mano mentre chiedeva:

“Per fortuna non serve dargli dei punti. Davvero, cosa è successo? Non sei il tipo che distrugge i bagni quando s’incazza. E’ Roger quello che ha un caratteraccio.”
“Ha minacciato di mandarmi via o io ho minacciato lui che me ne sarei andato, non ricordo.”

Rick sollevò il viso, gli occhi colmi di paura mentre gli chiedeva:

“Ma, non lo farai, vero?”
“Che importa, tanto ha già un sostituto, no?”

Rick tornò a concentrasi sulla mano di David per non fargli vedere quanto tremassero le sue labbra. Si impose di tenere le mani ferme, mentre lavorava su quella rovinata dell’amico: applicò una garza sulla pelle asciutta e la fermò con un giro di cerotto.

“Ti riferisci a Snowy? Ma non è bravo quanto te…. non è te!”

David si strinse nelle spalle, e appoggiò la testa al muro chiudendo gli occhi.

“Dio, ho voglia di fumare.”

Sollevò di nuovo la testa e guardò il viso preoccupato dell’amico che intanto stava accendendo uno spinello:

“Sono stanco Rick, davvero. Sono sempre e solo io che faccio da parafulmini, forse se qualcuno mi desse man forte, mi affiancasse per una volta, invece di farmi combattere sempre da solo…”
“Non sono così forte. Nick potrebbe…”
“Nick ha sempre e solo fatto i suoi interessi e non lo biasimo nemmeno per questo.”

Rimasero in silenzio per qualche minuto a fumare, passandosi la canna dall’uno all’altro. David sospirò osservando quel che rimaneva del bagno devastato:

“Cristo. Sarà meglio dare una sistemata qui, che dici?”
“Già. E tu controllati quella mano, ci manca solo che per fare il coglione non riuscissi a suonare.”

David allargò e strinse il pugno con una smorfia: gli faceva un po’ male, ma non avrebbe pregiudicato la sua capacità di chitarrista. Sorrise:

“Col cavolo che dò una scusa a Roger!”

I due sghignazzarono per qualche momento fino a che Rick tornò serio:

“Non te ne andrai, vero?”
“Non lascerò a quel coglione tutta la gloria, tranquillo. E poi dove andrei mai senza voi altri scemi?”

Sorridendo uscirono dal magazzino, per il momento il gruppo era ancora salvo.
   
 
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Pink Floyd / Vai alla pagina dell'autore: cassiana