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Autore: Strypgia    23/09/2022    2 recensioni
Shinji fa qualcosa di leggermente diverso quando Asuka gli propone di baciarsi... e tutto cambia. Improvvisamente non sono più soli e iniziano a diventare più forti di quanto non fossero mai stati. E dal loro nuovo legame iniziano a scaturire dei cambiamenti. La guerra agli angeli, e i piani della Seele e della Nerv non saranno più gli stessi.
Una nuova puntata ogni venerdì.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Kaworu Nagisa, Rei Ayanami, Shinji Ikari
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4.5: Prima della tempesta





Asuka spalancò la porta del bagno e si precipitò all’interno. “Va bene, Shinji, che diavolo era quello? Cosa intendeva Wond…” Si fermò di colpo, come se fosse andata a sbattere contro un muro di mattoni.
 
Shinji era al lavandino, molto intento a lavare la gonna di Rei. Gonna che Rei non stava indossando. Rei era dietro Shinji, in piedi, perfettamente immobile al centro del bagno, che guardava Asuka dal momento in cui era entrata. Il fatto che fosse spoglia sotto la vita non sembrava disturbarla. Aveva anche una biancheria intima davvero monotona, notò vagamente Asuka.
 


“Wondergirl, perché diavolo te ne stai lì con indosso solo le mutandine?”
 
“Ikari-kun doveva lavare il tè che aveva versato sulla gonna. Questo era il modo più efficiente per farlo.” disse Rei, imperturbabile. Shinji continuava a lavare la gonna nel lavandino, tenendo molto attentamente la testa bassa per evitare di guardare allo specchio proprio davanti a lui e vedere le… grazie di Ayanami.
 


“Non puoi toglierti la gonna davanti a un ragazzo in questo modo! Anche se si tratta di baka-Shinji! I ragazzi potrebbero farsi un’idea sbagliata!” sbottò Asuka.
 
“Quale idea?” chiese Rei.
 
Asuka sbatté le palpebre. Ayanami sembrava completamente, sinceramente sprovveduta. “Ma… ma… Il sesso, ovviamente! Se un adolescente vede una ragazza spogliarsi fino a restare solo in mutandine in un luogo appartato come questo, penserà che tu stia cercando di lasciarlo senza pantaloni! Come fai a non saperlo? Tua madre non ti ha insegnato a non mostrare la mercanzia ai ragazzi?”
 
“Madre?”
 
“Sì, baka! Tua madre! Tutti ne hanno una!”
 
“No.”
 
“No cosa?”
 
“Non ho ricevuto alcun insegnamento da una madre.”
 
Asuka condivise uno sguardo perplesso con Shinji, che si era permesso di alzare la testa a questa strana risposta. “Beh, e perché no?”
 
Il tono di Rei era più pacato che mai. “Sono stata cresciuta sotto le cure della Nerv dal Comandante Ikari, con l’assistenza della dottoressa Akagi. Non mi hanno dato alcuna istruzione in merito.”
 
Il rumore dell’acqua corrente fu l’unico suono nella stanza per un momento.
 
“Cosa è successo a tua madre, Ayanami?” chiese Shinji con calma.
 


“Non lo so.”
 
Asuka scambiò uno sguardo molto intenso con Shinji. ‘Beh, questo che è un dettaglio interessante! Dannazione, Shinji ed io dobbiamo parlarne! Dobbiamo scavare a fondo, senza far sapere ad altri che lo stiamo facendo. Aspetta, altri…’ Si guardò intorno, notando improvvisamente la mancanza di orinatoi. “Baka-Shinji, questo è il bagno delle ragazze! Perché diavolo sei corso qui?! E se ci fosse stata gente dentro?
 


“Era il più vicino! Mi sono fatto prendere dal panico!” piagnucolò Shinji.
 
Asuka aguzzò gli occhi. “Già, è stato un improvviso, piccolo e comodo ‘incidente’ quello che hai avuto fuori prima. Cosa stava per dire Wondergirl? L’hai toccata da qualche parte?”
 
“Ehm…”
 


“Ha toccato il mio seno destro.” disse Rei tranquillamente.
 
Asuka la guardò, a bocca aperta. “Cosa?!” Scosse la testa. “Spiega, in fretta.”
 
“Ikari-kun era venuto da solo nel mio appartamento. Mi ha vista mentre uscivo dalla doccia. Stava esaminando un mio oggetto personale. Quando gliel’ho preso di mano, è caduto su di me. La sua mano ha afferrato il mio seno destro mentre cadevamo a terra. È rimasto così finché non gli ho chiesto di spostarsi.” Rei fissò il vuoto per un attimo. “Non è stato… spiacevole.”
 


Asuka rivolse a Shinji uno sguardo che avrebbe potuto incendiare la sua camicia. “Ah davvero? Interessante…” Shinji si chinò, riportando gli occhi sul lavandino. “Piacevole o no, non puoi lasciare che baka-Shinji o chiunque altro ti veda nuda in quel modo.”
 
Rei inclinò di poco la testa di lato. “Non mi dispiace se Ikari-kun mi vede nuda.”
 
‘Oh no non ci pensare nemmeno, piccola stronzetta dai capelli blu! Lui è MIO!’ “Non puoi farlo con Shinji! Lui è…” ‘MIO! Solo per me! Impegnato! Reclamato! Innamorato di me! GAAAAGHH! Non posso dire niente di tutto ciò!’ “Lui è… non… tu… WHARRGAGBBL!”
 
“Non capisco.” disse Rei dopo che Asuka si lasciò trasportare per un attimo dalla rabbia.
 
“È… È…” ‘Coraggio, Sōryū! Dovresti essere un genio! Pensa a qualcosa! Dovrebbero esserci mille motivi per cui dovresti dire a Wondergirl di tenere mani e occhi ben lontani da Shinji oltre a ‘È mio e se provi anche solo ad avvicinarti al mio dolce baka-Shinji, ti faccio a fette!’ Forza! Ah!’ “Non è un comportamento da ragazze per bene!” ‘Oh, bella questa Sōryū. Ora sembri una zia vecchia e zitella.’ “Non puoi lasciare che un ragazzo ti tocchi in quel modo! Il sesso dovrebbe essere fatto con qualcuno a cui tieni!”
 


“Io tengo a Ikari-kun.”
 
Shinji sussultò sonoramente mentre entrambi elaboravano le implicazioni di questa frase. Prese la gonna di Rei e camminò di lato verso i soffioni dell’aria calda, curandosi attentamente di voltare le spalle alla ragazza dai capelli blu e tenendo la testa bassa.
 
‘Non iniziare a pianificare l’omicidio di Wondergirl. Non iniziare a pianificare l’omicidio di Wondergirl. Non iniziare a pianificare l’omicidio di Wondergirl. Non ti è permesso ucciderla, qualcuno potrebbe accorgersene.’ Ad alta voce, riuscì a trattenersi. “Non iniziare a pianificare di fare sesso con lui, Wondergirl. Misato potrebbe accorgersene. E di sicuro io non ti permetterò di provarci né di andare in giro piazzata così, per molte ragioni. Dovremmo insegnarti ad aumentare il tuo Sync Rate come abbiamo fatto noi, giusto? Bene. Allora ti insegneremo ad essere più simile a noi, perché in questo momento normale non lo sei di certo.”
 
Si avvicinò a Rei e alzò il dito per puntarglielo dritto in faccia. “Per esempio, se dovessi scoprire che hai detto di proposito tutte quelle cose a pranzo, io ti strozzo, ma sei così stramba che scommetto che in realtà non sapevi nemmeno cosa stessi dicendo”.
 


“Cosa stessi dicendo? L’ho informata su eventi fattuali di azioni passate compiute all’interno dei nostri Eva.” disse Rei, sembrando leggermente perplessa.
 
“E quasi tutto quello che è uscito dalla tua bocca era un enorme doppio senso!” esclamò Asuka.
 
Rei la guardò senza segno alcuno di comprensione. “Che cos’è un ‘doppio senso’?”
 
Asuka abbassò la mano e la fissò. “Tu… cosa? Davvero tu… Ti stai prendendo gioco di me, First?”
 
Rei le rivolse uno sguardo così vuoto o così piatto che non riuscì a capire la differenza. “Non mi sto prendendo gioco di te, pilota Sōryū.”
 
“Un doppio senso è quando si dice qualcosa apparentemente normale con un deliberato doppio senso sessuale. Quando dici a Tanaka ‘Ikari-kun è stato il primo ad entrare nell’Entry Plug di Sōryū’, lei penserà che tu stia facendo una battuta sul fatto che io e lui facciamo sesso! E cose come ‘Ha fatto irruzione nel mio nucleo’ o ‘Mi piacerebbe farlo di nuovo’ fanno sembrare che baka-Shinji lo stia facendo anche con te!”
 
“Non stavo cercando di insinuare questo. Non sto facendo sesso con Ikari-kun.”
 
“Ma Tanaka questo non lo sa! Penserà che tu l’abbia fatto apposta! Probabilmente è convinta che ‘Shinji il Casanova’ qui presente ci abbia entrambe ai suoi piedi per tutta la notte grazie a te!”
 
“Israfel Special?” mormorò Shinji dietro di lei, a voce abbastanza alta perché lei potesse sentirlo.
 


Mordendosi il labbro per trattenere un sorriso e reprimendo l’impulso di ridere, Asuka si voltò a guardare Shinji, il quale aveva finito di asciugare la gonna di Rei. Anche lui la guardò. “E tu! C’è qualcun’altra di cui dovrei venire sapere, baka?”
 


Shinji arrossì. “Io… ehm… non c’è mai stato un buon momento per parlartene!” sbottò. “È stato un incidente, Rei dopo mi ha dato uno schiaffo, ed entrambi abbiamo cercato di non parlarne mai più!”
 


Asuka guardò Rei. “Gli hai dato uno schiaffo?” ‘Non so se essere arrabbiata con lei per aver colpito il mio Shinji, o se essere orgogliosa di lei per essersi comportata come una ragazza normale almeno per una volta.’ “Bene! Non puoi lasciare che i baka la passino liscia dopo aver messo le mani sulla tua mercanzia in quel modo, non importa quale sia la scusa.”
 
“Ha insultato suo padre.” disse Rei.
 
“Aspetta, questo baka maniaco che cade su di te e da una bella toccata alle tue grazie non ti ha dato fastidio, ma il fatto che abbia insultato quel bastardo di suo padre ti ha spinta a schiaffeggiarlo?” chiese Asuka incredula. Gli occhi di Rei quasi brillarono di rabbia per l’aggettivo scelto da Asuka, ma si limitò ad annuire. ‘Ok, cancelliamo la parte sulla ‘ragazza normale’.’
 
Asuka si sfregò il volto. “Ok. Ok! Bene, quindi dobbiamo insegnarti davvero tutto. Tanto per cominciare, non lasciare che i ragazzi la passino liscia quando afferrano le tue grazie senza una rapida e accurata punizione.” ‘A meno che, ovviamente, non sia tu a volerlo, in quel caso dovresti dire a Shinji di smetterla di provocarti e darsi una mossa!’ le disse una vocina felice nella testa. ‘Molte grazie libido, ora sta’ zitta!’ “Secondo, non ci si spoglia davanti ai ragazzi nei bagni pubblici!” ‘Quella parte la tieni per quando andate nella camera da letto che condividete a casa, o in soggiorno se Misato non è in casa! Quell’espressione sul suo volto…’ Asuka strinse i denti. ‘Accidenti, tutti questi pensieri non aiutano.’ “Non puoi farti vedere in quel modo dalle persone. Non hai un po’ di vergogna?”
 
“Cos’è la ‘vergogna’?”
 
Asuka si coprì il volto con una mano. Aprì la bocca per rispondere a quest’ultima strana lacuna nella comprensione di Rei, quando si bloccò. C’erano voci in corridoio che si stavano avvicinando alla porta dei servizi igienici. ‘Scheiße!’ Afferrò Rei per le spalle e la fece voltare alla sua sinistra, spingendola verso una delle toilette. “Presto! Dentro!” Si sporse indietro per afferrare la mano di Shinji e tirare dentro anche lui. “Rei, siediti. Third, io e te sulla parete in fondo. Non possiamo avere tre paia di piedi in bella vista.”
 
Afferrò la gonna di Rei dalle mani di Shinji e la fece cadere sul pavimento intorno ai piedi di Rei. Avevano appena sbattuto la porta della toilette e l’avevano chiusa a chiave quando sentirono la porta dei servizi igienici aprirsi e una manciata di ragazze entrare.
 
Asuka lanciò a Shinji uno sguardo tranquillizzante rimanendo appoggiata alla parete della toilette. “Andrà tutto bene. Cerchiamo di evitare altri disastri per oggi, hmm?” sussurrò.
 


---
 
“No, sul serio, mi ha detto ‘non riusciresti a gestirlo’! Sōryū ha detto che è troppo da gestire. E Ayanami praticamente sbavava all’idea che lui ‘toccasse di nuovo la sua parte più morbida’!”
 


“Dai, stai scherzando! Se le fa entrambe? E a loro sta bene?”



“L’unica cosa che a Sōryū sembrasse dispiacere era che Ayanami stesse rivelando tutto! E il fatto che poi abbia cercato di mettermi in guardia dal provarci con lui? Deve essere decisamente fantastico, e loro non vogliono condividerlo!”
 
“Non ci posso credere, Tanaka. È riuscito a portarsele a letto entrambe, il Demone Rosso e la Regina di Ghiaccio? Sembra così tranquillo e pacato! Chi si sarebbe aspettato un maschio focoso sotto quell’aspetto così pacifico?”
 


“Io! Anzi io lo sapevo. Sapevo che sotto quella faccia da timido doveva esserci una tigre. Anche Akemi e Haruko lo pensavano. Per questo hanno provato a invitarlo a pranzo il mese scorso. Ha detto di no a tutte quelle che gliel’hanno chiesto, e Sōryū lo sorveglia come uno squalo. Come hai fatto a fargli dire di sì, Tanaka?”
 
“Gliel’ho chiesto mentre sorrideva. Immagino fosse di buon umore. È così carino quando sorride…”
 
“Lo so! E con quegli occhi di un blu profondo! Dovrò chiederglielo domani. Anche se si porta dietro quelle due, ne vale comunque la pena. Voglio dire, Sōryū ti ha detto di farti da parte, ma lui non ti ha detto nulla, giusto? E ha detto di sì per il pranzo!”
 
“Beh, finché Sōryū non ti uccide solo per averci provato…”
 
“Glielo chiederò di nuovo la prossima settimana.”
 
“Anch’io.”
 
“Io ci proverò venerdì.”
 
“Qualcuno sa se è impegnato dopo la scuola? Voglio chiedergli se gli va di tornare a casa insieme.”
 
“Casa tua non è verso est?”
 
“Sì, e allora?”
 
“Giusto.”
 
---
 


“E un’altra cosa, First: se e quando le mostrerai a qualcuno che non sia il Third Children, indossa qualcosa di meglio di quelle mutandine, perché è la biancheria intima più noiosa che abbia mai visto.” Asuka lanciò un’occhiata dietro di loro, assicurandosi che Shinji fosse ancora indietro abbastanza da non sentire nulla. Era già abbastanza imbarazzante così.
 


Rei scosse la testa verso Asuka mentre si diressero verso il cancello della scuola. “Credevo che non dovessi mostrarle a nessuno.”
 
Asuka sospirò. ‘Non posso credere di aver dovuto spiegare ‘la storiella delle api e dei fiori’ a questa cavolo di Wondergirl. Posso capire che il Comandante Ikari non voglia farlo, ma perché non dovrebbe farlo la dottoressa Akagi?’ Questa era l’esperienza educativa più strana a cui Asuka avesse mai partecipato. “Beh, nell’ipotetica ed estremamente improbabile ipotesi in cui tu abbia un ragazzo, dovresti indossare qualcosa di diverso da quelle.”
 
Rei scosse la testa una volta. “Non ne ho di alcun altro tipo.”
 
Asuka la guardò. Ancora una volta, Rei si comportava non tanto come se fosse un’adolescente, quanto un alieno che ne aveva l’aspetto. “Non hai niente di più carino? Qualcosa da abbinare ai pantaloni, qualcosa che non lasci una linea visibile?”
 
“Ne ho sette paia come queste. Nient’altro.”
 
Lo sguardo di Asuka si fece ancora più confuso. “First, non hai proprio altri vestiti?”
 
“Ho diverse uniformi scolastiche.”
 
“Cosa?” Una voce più piatta di quella usata da Asuka avrebbe potuto essere usata come marciapiede. “Wondergirl, come fai a non avere altri vestiti se non le uniformi scolastiche?”
 
“Il Comandante Ikari non mi ha mai dato istruzioni di procurarmene.”

Asuka non riuscì a trattenersi dal guardare Shinji. “Third, che diavo… cosa stai guardando?”
 
Shinji non le prestò attenzione. Stava fissando il cancello della scuola davanti a loro. Asuka si voltò per seguirne lo sguardo.
 
Tanaka e quelle che sembravano essere circa un terzo delle ragazze della loro classe erano riunite in gruppo davanti al cancello. E tutte stavano guardando i piloti. Asuka sentì i propri capelli rizzarsi. ‘No… stanno guardando Shinji. Oh no.’
 
Le ragazze più vicine ridacchiarono mentre si avvicinavano, e quella in testa al gruppo si avvicinò a loro per parlare con Shinji. Asuka le lanciò un’occhiata tagliente. Megumi Haya… qualcosa. Asuka non riusciva a ricordare, se non che avesse una voce fastidiosamente allegra, sembrava non smettere mai di parlare, ed era una di quelle che sorprendeva sempre a fissare Shinji quando lui non guardava.
 
“Ciaooo~, Hikari-kun.” cinguettò a Shinji mentre lui si faceva più vicino, con mani dietro la schiena, testa bassa e petto in fuori. Shinji la guardò nervosamente, tenendo lo zainetto tra lui e lei come se fosse uno scudo. “Ehm… sì, Hayashibara-san?”
 


“Sei impegnato ora? Se non ti dispiace, mi piacerebbe…”
 
“È impegnato.” la interruppe Asuka. ‘MIO!’ avrebbe voluto ringhiarle.
 


Hayashibara si allontanò dallo sguardo di Asuka, e riprese. “Lo… lo stavo chiedendo a lui, non a te, Sōryū-san.” ribatté, in modo freddamente educato.
 
“Questioni riguardanti la Nerv.” replicò Asuka con altrettanta freddezza. “Stiamo facendo un addestramento speciale e non possiamo separarci o subire intromissioni. Quindi lui è con noi e noi siamo impegnati ora. Ci vuole un addestramento infinito per essere piloti come noi. Se ti piace non essere uccisa dagli angeli, cerca di evitare di interferire.”
 
La replica a caldo di Hayashibara si spense di fronte al duro richiamo di Asuka alla realtà della vita a Neo Tokio-3. Guardò i piloti prima di inchinarsi profondamente verso Shinji. “Grazie per i tuoi sforzi nel proteggere la nostra città, Ikari-san.” Si alzò, poi fece un inchino appena accennato verso Asuka e Rei. “E grazie anche a voi.” mormorò molto stizzita.
 


Asuka ignorò la sua smorfia. “First Children, Third Children, pronti ad andare?” chiese freddamente. Shinji annuì con sollievo e si mise al passo con lei, Rei li seguì come un fantasma.
 
---
 


“Wondergirl, dove diavolo vivi?” lamentò Asuka. Spostò da una mano all’altra la massa di borse della spesa che portava con sé, frutto dell’improvvisata spedizione di shopping che Asuka aveva condotto dopo l’uscita dalla scuola, e agitò una mano verso le blande torri di cemento che li circondavano mentre arrancavano lungo la strada deserta all’angolo nordoccidentale della città. “È la peggiore parte di Neo Tokyo-3 che abbia mai visto! Metà di questi edifici sono dei relitti!”
 
“Questa è la residenza che mi è stata fornita quando ho lasciato il Geofront.” disse Rei. “Non ho ricevuto ordine di trasferirmi altrove.” Il continuo BANG-BANG-BANG di una macchina demolitrice che abbatteva un palazzo abbandonato scandì la sua frase. “Siamo arrivati.”
 


Asuka guardò dubbiosa l’edificio davanti al quale si erano fermati. Non sembrava affatto migliore di quelli abbandonati intorno. “Davvero? Vivi in questa discarica?”
 


Rei non rispose, limitandosi a condurli al quarto piano e al suo appartamento, il 402. Il disgusto e lo shock sul volto di Asuka si intensificò quando Rei aprì la porta arrugginita e li condusse all’interno.
 


"Gott im Himmel, was zur Hölle ist das?" sbottò Asuka quando raggiunsero la piccola stanza. “Q-questo posto sembra la cella di una prigione russa! First, ti fanno vivere qui?” Appoggiò tutte le borse che teneva al braccio contro una parete e diede uno sguardo alla stanza incredibilmente spartana.
 
Rei la guardò, leggermente perplessa. “Sì.”
 
“Misato sa di questo posto, che vivi in questo modo?”
 
“Il Maggiore Katsuragi non ha mai visitato questo posto, no.”
 
Shinji mise sul letto la sua parte di borse piene di vestiti e articoli da toilette che Asuka aveva insisto perché Rei li acquistasse e si guardò intorno. L’appartamento non era cambiato dalla sua breve visita, piena di imbarazzo, di mesi fa. Le stesse bende sporche e la stessa spazzatura erano ammassate in un angolo, il che era piuttosto inquietante. Non riusciva a sopportarlo. La sua natura fondamentalmente ordinata si stava contorcendo dentro di lui. “Ayanami, posso fare un po’ di pulizie per te?”
 


Rei sbatté le palpebre per la sorpresa. “Sì?” rispose, con un tono quasi incerto.
 
Shinji cominciò a raccogliere la spazzatura e a gettarla in una busta della spesa. Asuka sbuffò brevemente per le abitudini di Shinji di fare straordinari e tornò ad esaminare con orrore l’appartamento di Rei. Si fermò quando notò la pila di medicinali sorprendentemente grande sulla cassettiera che era praticamente l’unico altro mobile oltre al letto con una struttura metallica. “First, cosa sono tutte… queste…” Scrutò meglio. Aveva ragione. Tutte le medicine erano state prescritte dalla “Dr.ssa Akagi, R”. Rei era malata? Non aveva mai visto nessuno assumere così tante pillole se non all’interno di un ospedale.
 


Prese un flacone e lesse l’etichetta. “Metoxetamina… Benzodiazepina… Diazepam…” Guardò Rei con crescente confusione. “Questo… questo non è altro che un enorme cocktail di sedativi, dissociativi, soppressori dell’umore e contraccettivi ormonali! First, perché diavolo stai prendendo tutta questa roba?”
 
Rei la guardò con aria assente. “Ordini della dottoressa Akagi. Ha detto che il Comandante ne ha fatta esplicita richiesta.”
 
“Questa… questa non è altro che robaccia che ti rende impossibile provare qualsiasi cosa! Non c’è da stupirsi se ti comporti come una… bambola…” Asuka si interruppe con orrore.
 
“Non sono una bambola.” rispose Rei con calma, senza espressione.
 
Asuka cercò, senza riuscirci, di reprimere un brivido. “Se… se non lo sei, allora non dovresti prenderli, First. Questi farmaci non fanno altro che toglierti la capacità di provare emozioni. Non c’è da stupirsi che un baka-Shinji cadutoti sopra non ti abbia provocato alcuna reazione! Devi essere così annebbiata che quasi non te ne sei accorta! Nessuna eccitazione, nessuna preoccupazione, nessuna depressione… ti rendono come un burattino con questa roba! Non prenderla più!”
 
“La dottoressa Akagi mi ha ordinato di prenderle ogni giorno. Ha detto che il Comandante ha richiesto che lo facessi.” ripeté stoicamente Rei.
 
“Fammi… fammi un favore, First Children. Domani a scuola controlla i farmaci scritti su queste etichette. Guarda cosa fanno. Non c’è motivo di prendere tutte queste cose. Poi… puoi provare… semplicemente a non prenderle per qualche giorno? A vedere la differenza? È…” Asuka strinse i pugni per fermare il tremore. “Se possono fare questo a te, possono farlo anche a chiunque di noi. Non è giusto.” Posò il flacone di pillole come se potesse esplodere da un momento all’altro. Guardò di nuovo Rei. “Per favore.”
 


Rei sembrò incerta. Il Second Children non le aveva mai detto ‘per favore’ prima di allora, non le aveva mai chiesto nulla con un tono di voce così nudo. “Io… ci darò un’occhiata.”
 
Asuka la guardò ancora per un lungo momento prima di rivolgersi a Shinji. “Third, è tardi. Voglio andare a casa. Andiamo.”
 
Shinji alzò lo sguardo da dove aveva quasi finito di spazzare gli strati di polvere della stanza in un unico mucchio. “Ho quasi finito di spazzare. Potremmo…”
 


“Voglio andare a casa adesso, Shinji.” disse Asuka, con voce tesa.
 
Shinji la guardò, sorpreso, ma annuì. “Credo si sia fatto un po’ tardi. Abbiamo fatto un tanti acquisti. Ci vediamo domani mattina, Ayanami?”
 
Rei annuì. “Grazie… per aver fatto pulizia.” Li accompagnò silenziosamente all’uscita. Tornò nella sua stanza spoglia e rimase a lungo a fissare i flaconi di pillole.
 


---
 
Shinji quasi trasalì quando Asuka gli afferrò la mano in una stretta vigorosa non appena uscirono dal palazzo di Rei. Lo trascinò lungo il marciapiede a passo svelto, come se stesse cercando di mettere più distanza possibile tra lei e l’appartamento di Rei, il più velocemente possibile. “Asuka, cosa c’è che non va?”
 
Asuka non disse nulla per un minuto. “Lei è la cocca del Comandante, la sua preferita.” disse a bassa voce. “Non tu, il suo stesso figlio. Non io, la fuoriclasse. Lei. È lei la sua preferita. E le hanno fatto prendere così tanti tranquillanti e dissociativi che mi stupisco che sia riuscita ad arrabbiarsi fino al punto di darti uno schiaffo. Quella quantità di farmaci deve averla resa quasi un robot. È il tipo di cocktail che dai a qualcuno che vuoi mantenere totalmente docile, incapace di discutere, troppo drogato per preoccuparsi di qualsiasi cosa… qualcuno che vuoi trasformare in una bambola.” Asuka rabbrividì. “Se possono fare questo al loro pilota preferito, cosa pensano di noi?”
 
Raggiunsero la fermata del bus e furono fortunati. A due isolati di distanza poterono vedere un autobus che si dirigeva verso la loro banchina. Asuka si voltò a guardare Shinji. Diede un’occhiata intorno, assicurandosi che fossero soli per il momento, prima di stringere le braccia intorno a lui e abbracciarlo fortemente.
 


Asuka tremava, nonostante il caldo della sera. “Asuka?”
 
“Non… non lasciare che mi accada qualcosa di simile, Shinji. Non lasciare che facciano questo a me. O a te. Preferirei morire.”
 
Shinji si spostò sentendosi un po’ a disagio. Non gli piaceva sentire Asuka così. Lei era fuoco, luce, sicurezza. Lei… Non l’aveva mai vista così spaventata. “Pensi che potrebbero farlo?”
 
“Non pensavo che potessero fare una cosa del genere a lei! Pensavo che fosse solo una bacchettona e che non volesse parlarmi o qualcosa del genere. Non pensavo che avrebbero potuto ridurla così.” Rabbrividì di nuovo. “È molto più difficile odiarla, ora che lo so. E ti ho detto cosa penso sulle bambole.”
 
Lui annuì e la strinse a sé. “Ci guarderemo le spalle a vicenda, d’accordo. L’abbiamo promesso. Insieme.”
 
I brividi di Asuka si attenuarono. “D’accordo.” gli sussurrò. “Non più soli. Mai più.”
 
L’autobus si fermò dietro di loro con un fischio di freni. Salirono e si sistemarono nei posti vicini al fondo. Questo tragitto li avrebbe portati a casa in meno di trenta minuti.
 
“Cosa facciamo con Ayanami? Se quei farmaci fanno male come dici, non possiamo lasciare che continui a prenderli.” chiese Shinji.
 
Asuka si mise a sedere dritta, anche se era molto tentata di appoggiarsi sul caldo fianco di Shinji. “Speriamo che capisca cosa intendevo quando li controllerà domani a scuola. E ho anche un’idea per il suo orrendo appartamento.”
 
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“Bentornati a casa! Vi siete divertiti al vostro primo giorno di team-building?” chiese loro Misato allegramente dal divano del soggiorno quando rientrarono in casa.
 


“Oh, ci siamo divertiti un sacco con Wondergirl. È proprio l’anima della festa, quella!” rispose sarcasticamente Asuka, entrando in salotto. “Non vedo l’ora di vedere quali altre incredibili cose potrà mostrarci. Sarà difficile superare la discarica infestata dai topi in cui vive! Misato, hai visto quel posto?”
 
L’avvenente Maggiore guardò Asuka con curiosità. “No, non l’ho visto. Ritsuko si è occupata di Rei prima che io arrivassi qui. Ha gestito tutto lei. Perché?”
 
“Vive in una zona in demolizione! Sembra che il suo palazzo stia per crollare da un momento all’altro! Devi andare a darci un’occhiata, Misato! Non possono trattare così un pilota di Evangelion, nemmeno Wondergirl!” Asuka iniettò nella sua voce quanta più indignazione possibile. “Non ci terrei un cane malato in quel buco!”
 


Gli occhi di Misato si aguzzarono. “Davvero? Hmm… penso che domani farò un salto a casa di Rei-chan. È per questo che avete fatto così tardi con lei? Per visitare la sua bella casettina?”
 
Asuka sbuffò. “Bella un cazzo. L’abbiamo portata a fare shopping. Non aveva letteralmente altri vestiti se non le uniformi scolastiche! E quando abbiamo portato a casa sua tutta la roba che avevamo comprato, sembrava che vivesse nella cella di una prigione di Stalingrado! Non è vero, Third?”
 
Shinji annuì dietro di lei. “Era una zona piuttosto degradata, Misato-san. Ayanami merita di vivere in un posto migliore di quello. Non ci sono appartamenti vuoti in questo palazzo o comunque un altro posto dove potremmo farla trasferire?”
 


“Eheh…” Misato sorrise impacciata. Il loro edificio era in effetti quasi vuoto: molti dei residenti si erano trasferiti da Neo Tokyo-3 per paura, una volta iniziati gli attacchi degli angeli. “Fatemi dare un’occhiata all’abitazione di Rei-chan prima di farla traslocare accanto a noi. Forse possiamo dare una sistemata.”
 
Asuka scosse la testa. “Non c’è nulla che si possa ‘sistemare’ in quella landa desolata Misato. Ora andiamo, baka. Ho fame e poi voglio davvero andare a letto.”
 
“Jawohl, Schatzie.”
 
Misato alzò le sopracciglia e trattene una risatina. Shinji aveva appena pronunciato quelle parole?
 
Asuka si voltò di scatto. “E quello che cos’era?” strillò. Una volta che le sue spalle furono completamente rivolte verso Misato, fece un occhiolino a Shinji e gli fece volare un bacio con un soffio prima di colpirlo con una mano sul lato del capo. “Baka-Shinji! Muori!”
 


Shinji aggirò il tavolo e si diresse verso la cucina. “Achtung! Aiuto!”



“Oooh… sta davvero imparando dalle tue lezioni di tedesco!” osservò Misato, ridacchiando degli affondi di Asuka.
 

   
 
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