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Autore: 20maggio2013    03/10/2022    2 recensioni
Nightbird, giovane cantante di grande successo. Ma di lui non si sa assolutamente nulla, la sua identità è segreta. Nessuno conosce il ragazzo dietro il cantante.
Blaine Anderson si è costruito questa doppia identità per poter realizzare il suo sogno di cantare, per evadere dalla realtà ma pur rimanendo un ragazzino qualunque, un semplice adolescente che va a scuola e vive una vita normale. Ma ultimamente Blaine ha perso di vista chi è veramente, dimenticando il vero motivo per cui fosse nato Nightbird. Sarà grazie alla punizione di suo fratello e alla nascita di nuovi rapporti che Blaine ricorderà perché gli piaceva essere soltanto Blaine.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'fearlessly and forever'
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«Per oggi va bene così.. ci vediamo domani» annunciò il regista che Nightbird aveva assunto per registrare il video del suo nuovo singolo.
«Grazie mille John, ci vediamo domani» disse cordialmente Nightbird prima di raggiungere il suo camerino. Una volta solo si sfilò la giacca di pelle che buttò sul divanetto e raggiunse la sedia davanti lo specchio per levarsi il trucco che era solito usare in quelle occasioni. Aveva iniziato a cantare quando aveva appena quattordici anni, ma visto la giovane età aveva deciso di crearsi un alter ego per poter continuare a vivere in tranquillità, senza che i paparazzi gli impedissero di fare qualsiasi cosa che un semplice ragazzino di quindici anni avrebbe voluto fare. Quando tre anni prima Blaine aveva creato Nightbird non si aspettava di certo tutto il successo che aveva avuto, non immaginava che avrebbe fatto tour sold out e avrebbe avuto seguito in tutto il paese.
«Ehi fratellino» Cooper entrò nel camerino e, dopo aver spostato la giacca di pelle, prese posto sul divano mentre osservava il fratello struccarsi e tornare ad essere se stesso. Da quando era nato Nightbird, Cooper oltre ad aver aiutato il suo fratellino a diventare la star che era ora, si era anche occupato di lui e si era assicurato che continuasse gli studi in una scuola lì a Los Angeles. Joshua e Pam Anderson avevano acconsentito a tutto quello proprio perché c'era Cooper che viveva a Los Angeles da tre anni e si era dimostrato più maturo di quanto credessero una volta che aveva iniziato a vivere da solo.
«Coop» lo salutò lui velocemente mentre lasciava la salvietta ormai sporca sul mobile e recuperava il suo telefono per rispondere ad alcuni messaggi.
«Blaine -lo richiamò Cooper dopo qualche minuto in cui era stato completamente ignorato- Mi stai ascoltando?» chiese esasperato dal comportamento che ultimamente stava avendo suo fratello.
«Sisi, lo so ho il coprifuoco alle undici e domani mattina ci sono le ultime prove -disse Blaine alzando gli occhi al cielo ma senza lasciare il telefonino. Cooper sbuffò per poi togliergli il telefono dalle mani.- Coop, ridammi il telefono» si lamentò subito Blaine provando a riprendersi il telefono, ma suo fratello era troppo alto e lui troppo basso.
«Sei cambiato Blaine -gli fece allora notare Cooper e Blaine alzò gli occhi al cielo voltandosi verso l'armadio alla ricerca di qualche vestito da mettere per una festa che si sarebbe tenuta quella sera- Mi guardi mentre ti parlo?» disse con tono autoritario Cooper facendo voltare Blaine verso di lui. Non aveva mai usato quel tono con il suo fratellino, erano sempre stati come due amici, complici in tutto, ma Cooper era pur sempre il fratello maggiore e aveva promesso di prendersi cura del fratellino e ogni tanto doveva comportarsi da adulto nonostante fosse solo sette anni più grande. E ormai Blaine non era più il suo fratellino, il successo aveva iniziato a dargli un po' alla testa e aveva iniziato a trascurare i suoi amici, la scuola solo per poter essere Nightbird e poter andare alle feste di Hollywood.
«Cosa vuoi? Sono in ritardo» sbuffò Blaine voltandosi verso il fratello e incorniciando le braccia al petto.
«Primo non sei in ritardo perché non andrai da nessuna parte stasera» disse con tono fermo Cooper e Blaine spalancò la bocca.
«Tu non mi puoi dire cosa posso o non posso fare. E di certo non posso mancare alla festa di questa sera» provò a replicare Blaine mentre sentiva il suo telefonino vibrare tra le mani del fratello.
«Invece si che posso dirti cosa fare o no. Sono tuo fratello maggiore, tu sei ancora minorenne e sei sotto la mia custodia» continuò a dire Cooper cercando di non alzare troppo la voce. Non era da lui essere così autoritario, ma non poteva fare l'amico anche quella volta. Suo fratello stava cambiando, in peggio, ed era una sua responsabilità. Blaine rimase in silenzio per qualche secondo, poi sospirò e si leccò le labbra mentre si passava una mano tra i suoi ricci.
«Okay, scusa.. hai ragione. Ora possiamo tornare a casa? Sono stanco» disse Blaine, Cooper restò qualche secondo ad osservare il fratellino confuso su quel cambio di comportamento. Non pensava sarebbe stato così facile convincerlo a tornare a casa. Così annuì soltanto per poi restituirgli il cellulare. Blaine rispose velocemente ai mille messaggi che gli erano arrivati, poi recuperò la sua giacca di pelle che indossò di nuovo, infilò un paio di occhiali per mascherare un po' il suo viso e poi insieme a Cooper raggiunsero l'auto che li avrebbero portati nel loro appartamento.

Cooper avrebbe dovuto immaginare che non sarebbe stato così facile far cambiare idea a suo fratello, ma prima di allora non gli aveva mai mentito e soprattutto prima di allora Blaine non era mai fuggito di nascosto per andare ad una festa. Per questo dopo quell'episodio prese una decisione che non pensava avrebbe mai preso, ma come si dice: a mali estremi, estremi rimedi.
Cooper rimase sveglio ad aspettare il fratello seduto sulla poltrona nella sua camera, in modo da sorprenderlo quando sarebbe rientrato. Erano quasi le quattro di notte quando finalmente Blaine fece rientro e Cooper si era appisolato sulla poltrona e se Blaine non fosse stato così ubriaco sarebbe anche riuscito a scamparsi il rimprovero per quella sera. E invece non appena mise piede in camera inciampò su una delle valigie che Cooper aveva preparato per lui e cadde a terra svegliando così il fratello.
«Hai davvero superato il limite Blaine questa volta» disse Cooper arrabbiato con il fratello che fece una smorfia mentre si lasciava cadere sul letto.
«Non urlare Coop -borbottò Blaine massaggiandosi le tempie- Perché ci sono delle valigie?» chiese poi confuso notandole solo in quel momento.
«Ho chiamato papà. Domani dopo la fine delle riprese per il video torni in Ohio»

Blaine sbuffò lasciandosi cadere sul letto della sua vecchia camera. Non metteva piede lì da ormai tre anni, da quando era andato via dall'Ohio per seguire il suo sogno. 
Mentre quella mattina lui era impegnato con le ultime riprese per il video del suo ultimo singolo che sarebbe uscito a fine mese, suo fratello aveva annunciato che Nightbird si sarebbe preso una pausa di qualche mese prima del suo tour estivo già sold out. Blaine non aveva avuto scelta, aveva preso l'aereo con le valigie preparate dal fratello la sera prima ed era anche stato costretto a lasciare il suo secondo telefono, quello che usava come Nightbird, a suo fratello. Avrebbe dovuto trascorre i prossimi tre mesi in Ohio semplicemente come Blaine, senza che Nightbird interferisse nella sua vita. I suoi non erano in casa e quindi lui era completamente da solo, non aveva amici da chiamare dato che si era trasferito ancora prima di formare un forte legame con qualcuno. Il silenzio assordante fu rotto dalla suoneria del suo telefono, suo fratello che lo chiamava per accertarsi che fosse arrivato.
«Dove vuoi che vada Coop? Mi hai fatto tornare nello stupido Ohio e non ho nulla fa fare» si lamentò Blaine quando Cooper gli chiese se fosse a casa. Blaine si era sempre sentito stretto in quel paesino dove era nato, sin da piccolo aveva sognato di andare via. Per sua fortuna era accaduto prima del previsto, ma ora suo fratello l'aveva costretto a tornarci e Blaine lo stava odiando per quello. Anche perché con sé non aveva nulla di Nightbird e non sarebbe neanche potuto fuggire dalla monotonia di quel paese per andarsi a divertire in città dove poteva capitare ci fosse qualche evento.
«È proprio questo lo scopo di questo tuo ritorno in Ohio, devi ritrovare te stesso fratellino» Blaine sbuffò in risposta e chiuse il telefono senza rispondere. Si spogliò poi dai sui vestiti che mise a lavare e andò a farsi una doccia per poi uscire un po' in giro per fare quattro passi.

«Guarda chi si rivede -esclamò un ragazzo moro, con i capelli lisci e dall'aria terribilmente familiare- Blaine Anderson è tornato in patria» disse ancora il ragazzo mentre Blaine lo guardava confuso cercando di ricordare chi fosse, perché era chiaro che si conoscessero.
«Ciao..» lasciò il saluto in sospeso e provò ad accennare un sorriso cordiale mentre dentro di sé malediceva suo fratello per averlo spedito di nuovo lì.
«Sono Nick, Nick Duval -intervenne il ragazzo in suo soccorso, capendo che non l'aveva riconosciuto- andavamo a scuola insieme prima che tu ti trasferissi» gli rinfrescò la memoria e Blaine sembrò ricordarsi solo in quel momento del ragazzo un po' troppo in carne che un tempo poteva considerare una sorta di amico.
«Oh, Nick.. non ti avevo riconosciuto -disse poi mostrando un sorriso sulle labbra- Sei cambiato molto dall'ultima volta che ti avevo visto. Stai davvero bene» aggiunse poi avvicinandosi a lui per salutarlo meglio.
«Cosa ci fai qui?» chiese poi cordialmente Nick, curioso di sapere come mai Blaine fosse tornato a Westerville dopo tutti quegli anni.
«Avevo bisogno di cambiare un po' d'aria -mentì Blaine senza dire il vero motivo per cui fosse tornato- Così ho deciso di finire l'anno scolastico qui e stare un po' con i miei genitori» aggiunse, perché proprio prima di partire aveva anche scoperto che suo fratello l'aveva trasferito di scuola per fargli finire così l'anno scolastico anche se non era a Los Angeles.
«Oh.. che scuola frequenterai?» chiese ancora Nick.
«La Dalqualcosa Academy» rispose provando a ricordarsi il nome della scuola, ma non aveva prestato davvero attenzione a Cooper quando gliene parlava, tutto ciò che sapeva era che fosse una scuola privata.
«La Dalton, è la stessa scuola che frequento io. -esclamò Nick entusiasta, mancava poco che si mettesse a battere le mani come un bambino- Vedrai che ti troverai bene, ti presenterò i miei amici così non sarai solo anche se l'anno è quasi concluso» disse ancora Nick e Blaine fece un finto sorriso cordiale, l'ultima cosa che voleva era conoscere nuova gente e fingere di trovarsi bene con loro. Conosceva la gente dell'Ohio ed era tutta bigotta, di mentalità chiusa, quasi tutte le persone di lì non avrebbero mai accolto uno come lui. Anche per questo motivo era fuggito da quella città.
«Fantastico, ora però devo andare. È stato un piacere rivederti» disse senza neanche trovare una scusa per andare via.
«Ci si vede a scuola Blainers» lo salutò Nick prima che Blaine si allontanasse da lui.

Blaine aveva raccolto i suoi ricci ribelli che facevano impazzire milioni di ragazzine con del gel, come era solito fare quando era nei panni di Blaine e non nei panni della star Nightbird, aveva indossato la divisa della scuola lasciando da parte i suoi tanto amati papillon per indossare quella cravatta a righe rosse e blu. Poi si era osservato allo specchio e non poteva fare a meno di chiedersi come la gente potesse non capire che lui, Blaine Anderson, e Nightbird fossero la stessa persona. Okay che quando era nei panni di Nightbird cambiava completamente stile, non usava gel e lasciava quindi i suoi ricci completamente liberi. Ma infondo era sempre lui, forse il diverso atteggiamento che aveva nelle due occasioni e il fatto che quando fosse Blaine non cantava mai aiutavano a tenere la sua identità segreta. Scosse la testa scrollandosi quei pensieri di dosso, recuperò il blazer blu lasciato sulla sedia lo indossò e si diresse verso la nuova scuola.
Fu subito accolto da Nick che non appena lo vide gli andò incontro con un sorriso sulle labbra. Blaine lo salutò per poi dirigersi verso la sua classe sperando di poterlo evitare e poter restare solo con se stesso. Ma non fu così fortunato, se avevano avuto le prime due lezioni in classi diverse, tutte le ore successive le avevano in comune e durante la pausa pranzo gli presentò anche i suoi amici: Jeff, Wes, David, Trent, Thad e Sebastian. 
Blaine dopo essersi presentato si estraniò dalla conversazione, non era in cerca di amici. Aveva già i suoi amici a Los Angeles. L'unica cosa che voleva era trovare un modo per tornare a Los Angeles il prima possibile.
«Perché non ti unisci anche tu?» domandò Sebastian ammiccante, Blaine alzò lo sguardo dal suo pranzo con tono confuso, non aveva minimamente prestato attenzione alla conversazione.
«Unirmi a cosa?» chiese infatti.
«Al Glee club, io sono il leader» sorrise Sebastian soddisfatto, ma Blaine rimase impassibile.
«Non sono interessato» disse soltanto, poi senza aspettare altro si alzò ed uscì dalla mensa.

Kurt non era mai stato bravo a farsi nuovi amici, per questo odiava il fatto di essere stato costretto a cambiare scuola a causa del bullismo che era diventato estremo. Gli mancavano i suoi vecchi amici, gli mancava il Glee Club, gli mancava persino litigare con Rachel per ottenere gli assoli. L'idea di entrare nel Glee club di quella scuola non lo aveva neanche sfiorato. Primo perché il leader del gruppo era Sebastian che non gli andava particolarmente a genio, poi perché ormai mancavano circa tre mesi alla fine dell'anno scolastico e non voleva inserirsi in un gruppo già formato, l'avrebbe solo fatto sentire ancora più escluso. Così si limitava ad andare a lezione e in mensa e appena poteva si vedeva al Lima Bean con i suoi amici e studiava con loro o si faceva aggiornare su quello che si stava perdendo. Anche quel girono entrò in mensa e prese posto al solito tavolo un po' isolato a mangiare la sua insalata di pollo. Come sempre il tavolo dei Warblers, il Glee club della Dalton, era quello più rumoroso. Scherzavano e ridevano e cantavano, ma quella volta c'era qualcosa di diverso notò Kurt. Con loro c'era un nuovo ragazzo, ma anche se era seduto a quel tavolo non si univa alle loro conversazioni, ma se ne stava molto sulle sue. Poi vide Sebastian rivolgergli una domanda che però non riuscì a capire, vide il nuovo ragazzo prima con un'espressione confusa e poi lo vide dire qualcosa a Sebastian. Non sentì cosa si dissero, ma vide Sebastian fare un'espressione indecifrabile per poi rimanere zittito mentre il nuovo ragazzo andava via. E Kurt aveva imparato che difficilmente Sebastian non aveva l'ultima parola o non otteneva quello che voleva, così si ritrovò a provare una certa stima per quel ragazzo sconosciuto e un'improvvisa voglia di conoscerlo e magari diventare suo amico.
 

Ed eccomi tonrata con una nuova storia..questo è solo il prologo e vediamo qualocsa principalmente su Blaine. Non succede più di tanto. Vediamo che Blaine ha una doppia vita e che sta perdendo di vista chi è veramente diventndo un po' menefreghista disubbedendo anche a suo fratello. Tanto che Cooper decide di farlo tornare in Ohio dove frequenterà la Dalton e guarda caso ache Kurtè lì nella stessa scuola.. Blaine sembra aver già fatto colpo su Kurt, vedremo come andranno le cose.. se avete qualche teoria scrivetemele che sono curiosa <3
Ci vediamo lunedì prossimo baciii
  
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