Serie TV > La casa di carta
Segui la storia  |       
Autore: Ivy001    05/10/2022    1 recensioni
RIECCOMI CON UNA NUOVA FANFICTION, STAVOLTA DAI TRATTI DI UN VERO E PROPRIO GIALLO, CON LA SPARIZIONE DI UNA DONNA E LE INDAGINI CONDOTTE DA ISPETTORI CHE ERAVAMO ABITUATI A CONOSCERE CON I PANNI DI RAPINATORI. SPERO VI PIACCIA. ATTENDO DI SAPERE COSA NE PENSATE PERCHE’ QUESTO MONDO CHE RACCONTO NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA TRAMA DE “LA CASA DI CARTA”
BESITOS A TODOS
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Il professore, Nairobi, Palermo, Raquel Murillo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Santiago percorre a piedi i pochi metri che lo separano dal minuscolo appartamento, cedutogli da Sergio Marquina, partito da Madrid dopo la morte devastante di suo fratello.

La gentilezza viene, in realtà, da Lisbona, intenzionata a stringere con Nairobi un rapporto pacifico, dopo il tempo trascorso al Mariposas che le ha viste ignorarsi e battibeccare di tanto in tanto.

E così, giunto alla porta, avverte per la prima volta nella vita la sensazione di normalità: della bellezza del quotidiano, di una casa piccola e accogliente, di una compagna che lo attende a fine turno, che prepara la cena , che gli regala il suo tempo e le sue attenzioni! E’ davvero quanto di più bello gli fosse mai accaduto.

Sono tornato” – dice, togliendo le scarpe, riponendole nella scarpiera di fianco alla parete frontale alla porta. Indossate le ciabatte, avanza verso la cucina.

Nairo, dove sei?”

Il cuore sobbalza quando nota il tavolo apparecchiato per due con una candela accesa nel mezzo.

Amore mio” – dice Agata, alle sue spalle, aggrappandosi alla sua schiena in segno di protezione. Due giorni con lui, dopo l’inferno patito, è bastato a farle respirare quell’aria di serenità che attendeva da troppo tempo.

E Axel?” - chiede lui, stranito che mancasse un piatto.

Stoccolma e Denver l’hanno portato al cinema” – spiega, invitandolo a sedersi.

Solo quando prende posto, l’ispettore nota che la gitana si è agghindata per bene per quella serata.

Sei di una bellezza da togliere il fiato” – la lusinga, godendo di una visione tanto spettacolare.

Già… me l’hanno detto in molti in questi due giorni” – commenta lei, cercando in quel modo di aprire un discorso importante.

Liberarti da quel demonio ti ha resa più luminosa, più raggiante. Hai le gote più colorate, sane, come posso dirti, come se fossi…”

Si, come se fossi incinta?” – domanda, sbattendo le lunghe e folte ciglia nere.

Ehm...no, cioè, non volevo intendere questo… ma…” - imbarazzato, cerca di scusarsi, per spostare poi il discorso su di se - “...insomma, dai, io di figli ne ho già sette…”

E quindi ti bastano, non ne vuoi più, mi stai dicendo questo?” - nessuna reazione di dispiacere o rabbia. Agata è fin troppo calma, probabilmente dopo essersi agitata nei giorni precedenti, evita di farlo ancora per banalità.

No, anzi, con te comincerei da capo. Ne farei altre sette...” – confessa lui, arrossendo subito dopo, di fronte al sorriso smagliante della gitana.

Cazzo, Bogotà, possibile che ci vuole davvero poco per farti impappinare? Allora sappi che io non ho intenzione di darti sette figli, ma se arriveranno...beh… non potrei esserne più felice.” - si siede sulle sue gambe e si avvighia al suo collo, adagiando la fronte a quella di lui.

Assolutamente. Però sappi che averti qui con me è già la gioia che cercavo dalla vita!” – afferma il quarantaduenne, baciandola con tenerezza.

Decisa di metterlo di fronte al fatto compiuto, quasi divertita nel farlo, la Jimenez si allontana con una banale scusa, e lascia il cucinino. Da lontano, spiandolo dall’angolo della porta aperta, gli chiede di prendere il piatto fondo, posto a copertura di quello piano, e di portarlo in salone.

E ingenuamente Santiago fa quanto detto, non badando alla ragione.

Gli tremano le gambe quando si accorge di qualcosa ben visibile sulla stoviglia rimasta sul tavolo.

Non ci credo” – esclama, notando un ciuccio sotto i suoi occhi.

Afferratolo, con mani tremanti, cerca Nairobi per avere risposte e la trova proprio di fianco all’uscio, emozionata.

Mi dici che sei…? Che siamo…?”

La donna annuisce trattenendo il pianto il più possibile. Ma appena Santiago, preso dall’euforia la solleva da terra facendola ruotare per qualche istante, Agata si lascia andare al pianto.

I due uniscono le loro labbra e le loro lacrime, godendo a pieno tale sensazione di ritrovata serenità.

Diventerai papà….di nuovo! Guai a te stavolta” – scherza la gitana, ricevendo l’ennesimo bacio.

I due, sdraiati sul divano, immaginano il loro futuro adesso che diventeranno una famiglia.

Ti amo, voglio sposarti quanto prima” – innamorata persa, la zingara esterna i suoi sentimenti in totale libertà, mentre accarezza il suo pancino, seguita da Santiago che si commuove come un bambino, constatando quanto di prezioso sta ottenendo dopo anni di dolore.

E lo faremo. Appena la villa sarà pronta, diventeremo marito e moglie. Avrai il matrimonio dei tuoi sogni. Scriveremo assieme il nostro futuro. Sappi che da oggi in poi se piangerò sarà solo di gioia”

**********************************

L’entusiasmo di Nairobi per quella gravidanza è condiviso da tutti.

Mentre i giorni, le settimane, e i mesi, passano veloci, e i lavori alla villa sono ormai quasi conclusi, il pancino di Agata diventa sempre più grande.

Lo stesso vale per Stoccolma, prossima ormai al parto.

Il suo sarà maschio e ha già un nome in testa che gli ronza da tempo.

Cincinnati? Ma dici sul serio?” - chiede Manila all’amica, sedute di fronte a un caffè e dei pasticcini, a casa di Denver, ormai libero dalle invasioni familiari.

Cincinnati Augustin Ramos. Penso sia perfetto” – afferma, decisa, lei. In fondo un appellativo di città è un segno di unione ormai. Chiunque lei ami, ne ha uno. Anche suo figlio dovrà possederlo.

Da lì a poco verrà alla luce un bebé dai capelli castani e le guance paffute, con gli occhietti vispi e le labbra identiche a quelle di Monica, un cucciolo da spupazzare.

Daniel non contiene la sua euforia nell’essere diventato papà. Sa che non condivide sangue con quella creatura ma la considera sua a tutti gli effetti.

E il desiderio di avere un neonato in casa si fa pressante anche in Bogotà, preso dall’imminente parto della sua compagna, tanto da realizzare addirittura una culla in legno, degna di quella che sua madre fece costruire quando nacque il suo primo nipote.

Nairobi, agitata ma coccolata da chi le vuole bene, Axel incluso, vive al meglio gli ultimi giorni con il pancione. Non ha molte idee sul nome per la creatura che verrà alla luce. La sola cosa di cui è convinta è che sarà una bambina. Da quando dorme sogni sereni, ben otto mesi per la precisione, immagina una femminuccia gironzolare e chiamarla Mamma.

È proprio Axel a darle modo di scegliere il nome perfetto.

L’idea arriva casualmente...grazie al rientro alla villa.

Il piccolo nota dei fiori in giardino, fiori che da anni non sembrarono sbocciare e che da qualche tempo adornano e danno luce alla villa.

Le camelie” – commenta Nairobi, pensierosa. Fiori che con il loro colore rosa danno quel tocco di pura e viva femminilità che lei stessa sente dentro di se e che evidentemente le dona sua figlia.

Esattamente dieci giorni dopo tale decisione, la gitana viene portata in sala parto e dà alla luce proprio una Lei. La Lei dei suoi sogni, quella che l’ha accompagnata di notte, affievolendo i brutti ricordi del passato e regalandogliene di nuovi e colorati.

Benvenuta al mondo, piccola Camelia!” - dice Nairobi, ponendo la neonata nella sua culla.

Oggi come quel giorno che rimase folgorata da quei fiori, sente una strana vicinanza, una presenza che accoglie e vigilia sulla bambina. Non trova altra risposta se non in una nonna che non se ne è mai effettivamente andata.

Mia madre sarebbe la donna più grata del mondo di fronte alla vita che, nonostante il dolore, nonostante il male recato, torna a brillare sempre. Ricordo che sognava ardentemente di starsene sul divano e avere in sottofondo la vocina di qualche nipote che la cerca, che le chiede di giocare assieme… ed eccone una, sotto questo tetto. Camelia avrebbe potuto imparare tanto da sua nonna e che lei le avrebbe dato tutto l’amore del mondo” - si commuove Santiago, al ricordo di donna Leticia.

Nairobi lo bacia e stretta al suo petto, aggiunge – “Le parleremo sempre di questa donna d’acciaio. Io non l’ho conosciuta, non ho avuto una madre degna di questo appellativo. Però ho imparato cosa significa davvero un legame madre-figlio dai tuoi racconti su di lei. Quindi… per me Leticia esiste ed è presente. Vuole vederti sorridere, Santiago. Basta con le lacrime. Abbiamo creato un capolavoro, e adesso possiamo giurarci SI per tutta la vita. Tua madre sarà con noi, e ci proteggerà da lassù… fino alla fine dei nostri giorni” – dopo un candido bacio, la coppia si dedica alla vita che ha scelto e che finalmente brilla della giusta luce.

**********************

Le nozze si svolgono un anno dopo l’esatta chiusura del Mariposas.

Sono presenti tutti gli amici della coppia.

Una villa allestita alla grande, per un evento memorabile.

Tokyo e Rio, giunti dal Brasile, dopo l’ennesimo viaggio senza meta, sono i testimoni degli sposi.

Sei raggiante, amica mia. Oggi è la tua festa. Goditela” – le due sorelle si stringono in un abbraccio, prima di celebrare le nozze.

Adesso Nairobi percorre quel cammino con indosso un abito di sua scelta, con suo figlio che le tiene la mano, e con un principe ad attenderla, e una neonata meravigliosa che dorme nel passeggino.

La sua famiglia.

Il senso della sua esistenza.

È in presenza di chi ama che promette fedeltà alla sola persona che, inizialmente disprezzò ma di cui poi si innamorò follemente.

Bogotà è stato un fulmine a ciel sereno ed è e sarà sempre la sua seconda metà.

*********************

L’indomani, quando Tokyo e Rio sono i primi a lasciare, di nuovo, Madrid, è la Olviera ad annunciare un loro prossimo rientro.

Tra cinque mesi è prevista una nascita importante e lei vuole assolutamente che avvenga in Spagna.

Ebbene sì, Silene è incinta e darà alla luce una bambina.

Sento di dovere tanto a Santiago, alla salvezza che ci ha offerto e alla libertà che ci ha restituito. Ho sentito la sua storia e il suo legame con donna Leticia come se ne soffrissi assieme a lui. Ho ritenuto così di dare a questa creaturella che ho dentro il giusto nome...si chiamerà Leticia!”

Adesso tutto si colora a festa.

Ogni Farfalla ha il suo partner dei sogni. Ogni Farfalla ha raggiunto i suoi obiettivi.

Ogni Farfalla è sulla strada che desiderava, ha spiccato il volo, in alto ha spiegato le ali e toccato l’apice della felicità.

Adesso sì che la vita per tutte loro sembra aver trovato il giusto senso.

***********************

3 anni dopo


Tutte le Mariposas si ritrovano, su loro volontà, di fronte a quel locale ormai serrato da tempo.

Si erano giurate ch il giorno delle nozze di Nairobi, da lì a due anni, avrebbero rimesso piede lì dove tutto ebbe inizio, cercando di superare tali drammi unite, come non fu possibile fare all’epoca.

Tenendosi per mano, come fossero un solo corpo, le ex farfalle percorrono quella strada che hanno volutamente cancellato dai ricordi, ma che pesa come un macigno sul loro stato emotivo.

Eppure si rendono conto, solo una volta di fronte all’ingresso del Night Club, che esso non ha più tale connotazione.

La porta è scura ed è posto su di essa uno striscione
Centro di accoglienza per donne in difficoltà” – legge Lisbona, spiazzata.

Sul serio hanno reso questo inferno un luogo d’aiuto?”- incredula, Tokyo è la prima a voler entrare.

Aprono l’uscio e notano un posto totalmente rinnovato. Nulla a che fare con l’immagine passata, si respira pace tra quelle mura adesso.

Ad accoglierle è qualcuno familiare.

Tatiana? Sei tu a gestire tutto questo?” esclama Nairobi.

La rossa, vedova da tre anni, e vogliosa di offrire un contributo nel sociale, le invita a sedersi.

Lo dovevo a tutte noi, ad Andres, a chi soffre una vita di merda”

Commosse dal gesto della moglie del defunto Berlino, le sei si abbracciano e si alleano. D’ora in avanti ci sarà un’unione totale, in vista del bene delle donne.

Il Mariposas ha cambiato faccia.

Il Mariposas ora ha un significato e un obiettivo: proprio come le farfalle, ogni donna ha delle ali e se non può volare le va insegnato a farlo.

Tutte hanno diritto di spiccare il volo e realizzare il loro sogni.


ECCOMI GIUNTA AL FINALE. E’ DAVVERO DIFFICILE DIRE ADDIO A UNA FANFICTION SU CUI SI INVESTE TANTO. E COME AL SOLITO ECCOMI COSTRETTO A FARLO.

SONO FELICE CHE SIA STATA SEGUITA, E SONO GRATA ALLA MIA CARA AMICA FEISTY PANTS, A CUI HO DEDICATO, INDIRETTAMENTE, LA STORIA (LEI SA A COME).

LE DICO GRAZIE PERCHE’ HA SAPUTO COME MOTIVARMI A SCRIVERE, PERCHE’ SAPEVO CHE LEI ERA LI’ PRONTA A LEGGERE, A SUPPORTARMI, A DIRMI LA SUA, AD INCURIOSIRSI. LA MIA LETTRICE/SCRITTRICE PREFERITA RIMARRAI SEMPRE TU, MI AMOR.

LA MIA TOKYO DEL CUORE, LA MIA ANNA ORA E SEMPRE.

TI DEVO TANTO.

CHIUDO DICENDO GRAZIE ANCHE A CHI NON HA RECENSITO MA HA COMUNQUE LETTO E APPREZZATO IN SILENZIO.

VI ASPETTO NELLE PROSSIME FANFICTION (NE HO DELLE ALTRE IN SOSPESO CHE MERITANO UN FINALE)

BESITOS A TODOS

VOSTRA.. IVY

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > La casa di carta / Vai alla pagina dell'autore: Ivy001