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Autore: NymeriaStark    24/10/2022    2 recensioni
Ciao, questa storia è un what if del duello finale tra Astral e Yuma. Che succederebbe se fosse quest'ultimo a perdere? Quali conseguenze avrebbe sul resto dei personaggi?
Questa fic cercherà di rispondere, almeno in parte, queste domande, concentrandosi su Four e, in misura minore, su Yuma.
Spero possiate apprezzarla
Edit:. non sono del tutto soddisfatta del finale quindi potrei revisionarlo e modificarlo in seguito, scusate per il disagio
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Christopher Arclight/ Five, Kotori /Tori, Michael Arclight/ Three, Thomas Arclight/ Four
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Thomas passò diverse settimane uscendo raramente dalla sua stanza, i suoi pensieri sembravano uno sciame di api arrabbiate, si susseguivano senza una logica, pronti a pungerlo e ferirlo. Era un meccanismo di difesa che gli impediva di farsi del male, di focalizzarsi sulla causa scatenante e continuare a vivere in quel limbo di confusione e apatia. Dopo aver trascorso circa un mese in questo modo si decise a trascorrere del tempo con i suoi fratelli. Gli bastò vederti per percepire tutta la loro preoccupazione, erano turbati dal fatto di vederlo così tranquillo e lo osservavano con la stessa apprensione con cui si guarda un vulcano quiescente, momentaneamente spento ma pronto ad eruttare all'improvviso o se sottoposto ad eccessive pressioni. Non dissero una parola, limitandosi a studiarlo e a cercare di capire come interfacciarsi con lui nel modo più adatto "Potreste smetterla di fissarmi in quel modo? Sembra che abbiate visto un fantasma" lo disse sperando di smorzare la tensione ma finendo solo per aumentarla ulteriormente. "Sto bene, non c'è bisogno che mi trattiate come se potessi cadere a pezzi da un momento all'altro. Che cosa avete intenzione di fare? Fissarmi in silenzio sperando di leggermi nel pensiero? Mi spiace deludervi ma dubito abbiate questo tipo di capacità, vi conviene parlare e farlo subito o ne torno da dove sono venuto sperando che nel frattempo ricominciate a comportarvi normalmente" li vide scambiarsi uno sguardo indecifrabile, dopodiché Chris prese la parola "Quindi è questo che vuoi, ignorare il problema e andare avanti come se nulla fosse? E dimmi per quanto pensi funzionerà? Qualche mese? Anni?" Michael sgranò gli occhi, fissando Five con aria allarmata. Thomas rimase interdetto per qualche istante, poi sorrise "Non ho assolutamente niente da dire al riguardo, sapevamo tutti già prima che iniziasse il duello qual era la posta in palio, Yuma ha perso ma era un'eventualità a cui ero preparato. Da come parli sembra ti aspettassi che impazzissi di rabbia, dolore o entrambe le cose e che sia quasi dispiaciuto non sia successo" "Non era quello che intendeva e lo sai." Michael si interruppe un attimo prima di proseguire "Sembri genuinamente convinto di quello che dici e questo è preoccupante. Per quanto potessi essere "pronto" è impossibile tu stia bene, stai ignorando il problema, come ha detto Chris, ti sei rifugiato in un posto così profondo della tua mente da esserti totalmente scollegato dalle tue emozioni. So che al momento ti sembra la soluzione migliore ma prima o poi dovrai affrontare tutto questo e più rimanderei, più sarà doloroso" Three si zittì, in attesa della risposta di Four. Thomas era rimasto toccato dalle parole del fratello molto più di quanto volesse dare a vedere, era tutto spaventosamente vero ma non era affatto pronto a dargli ragione, tantomeno ad affrontare i suoi tumulti interiori. Non seppe cosa lo spinse ad avere quella reazione, forse un moto d'orgoglio o, semplicemente, un qualche strano meccanismo di protezione innescatosi per difenderlo dalla verità, qualunque fosse la ragione si ritrovò a ridere, senza riuscire a smettere. Gli ci volle del tempo per riacquistare la compostezza necessaria a rispondere "Siete proprio buffi, lo sapete? Con la vostra convinzione di conoscermi così bene da poter sapere meglio di me cosa sto provando. Siete sicuri di non star proiettando ciò che sentite voi su di me? In fondo, seguendo la vostra logica, anche voi dovreste star sperimentando le stesse sensazioni" "Quindi è così che vuoi giocartela? Molto bene, d'accordo. Abbiamo appurato che non sei rimasto affatto colpito dal fatto che sette persone e un pianeta intero siano stati cancellati, è ammirevole, davvero, forse è anche un po' disturbante però. È vero, io sono rimasto sconvolto e questo nonostante non avessi legami particolarmente profondi con nessuno dei coinvolti. Mi ero erroneamente convinto che provassi qualcosa per Reginald…" Thomas sussultò al solo sentir nominare quel nome, venendo travolto per qualche istante da una valanga di ricordi che, differentemente dal passato, si erano tinti di tristezza e rimpianti "Smettila…" si ritrovò a sussurrare senza rendersene conto ma Chris non si fermò "Hai deciso di affrontarlo, mettendo in gioco la tua vita, e questo perché vedevi in lui qualcosa che a noi era invisibile. Credevo sperassi di rivederlo ma chiaramente non è così, forse dovresti ringraziare Astral, a quanto pare ti ha solo fatto un favo…" Five non riuscì a terminare la frase, Thomas era scattato in piedi, per poi prenderlo per il bavero della giacca e spingerlo contro il muro, Michael aveva provato ad intervenire ma Chris lo aveva fermato con un cenno della mano. "Stai zitto!" sibilò Thomas, con gli occhi che brillavano di collera "smettila di parlare di cose che non conosci e non puoi capire" Four lo lasciò andare subito dopo, la rabbia appena provata si era volatilizzata, cedendo il posto allo stesso buco nero che lo aveva tenuto al riparo dalle sue emozioni sino a quel momento "Hai fatto il tuo giochetto Chris, come al solito sei riuscito ad ottenere ciò che volevi. Spero ti senta soddisfatto" non aggiunse altro e tornò in camera sua, senza voltarsi indietro, e rimpiangendo di esserne uscito così presto. "Hai esagerato Five" il fatto che lo avesse chiamato con quel soprannome era un'ulteriore prova di quanto il fratello fosse arrabbiato con lui "È vero, sono andato troppo oltre ma almeno, per qualche istante, ho rivisto nostro fratello e non il guscio vuoto che lo ha sostituito in questi mesi" lo sguardo di Michael si addolcì, lo capiva e condivideva il suo desiderio di riavere Thomas "Sì, lo so. Ora però ho paura che la situazione possa peggiorare ulteriormente, potrebbe smettere del tutto di parlarci o sprofondare ancora di più nell'apatia in cui si ostina a rifugiarsi" Chris sospirò prima di rispondergli "Forse dovresti andare da lui, lo farei io ma dubito voglia vedermi in questo momento" "D'accordo, posso provarci" Michael salì le scale accompagnato da un'ansia crescente, era terrorizzato all'idea di peggiorare la situazione ma al contempo sapeva di dover tentare di sistemare le cose. Fece un respiro profondo prima di bussare alla porta del fratello. Attese qualche istante senza ottenere risposta, riprovò e questa volta lo sentì "Vattene Chris, non ho nessuna voglia di parlarti!" "Bene, perché non sono lui ma Michael, posso entrare?" per qualche istante ci fu assoluto silenzio, dopodiché, proprio quando Three stava per desistere, la porta si aprì. Thomas lo fece accomodare con aria stanca, per poi osservarlo dubbioso "Fammi indovinare, ti ha mandato Chris per dire qualcosa tipo che "lo ha fatto per il mio bene", che "non voleva ferirmi", per poi aggiungere delle scuse falsissime e sperare che me le beva. Dimmi quanto ci sono andato vicino?" "Non molto in realtà, è vero, gli ho parlato ma non è per lui che sono qui ma per te" gli occhi del fratello lo scrutarono con aria indagatoria per qualche interminabile istante, dopodiché gli rispose "Non era necessario, sto bene" disse ma il suo tono era molto diverso, decisamente più dubbioso rispetto a quello usato in precedenza "Ne sei sicuro? Sappi che qualunque cosa mi dirai non arriverà a Chris se è questo a preoccuparti" sorrisero entrambi e, dopo una lieve esitazione, Thomas ricominciò a parlare "Ottimo perché non ho nessuna intenzione di fargli sapere che aveva ragione… ne avevate entrambi in realtà…" sospirò prima di proseguire "Io…non sono pronto ad affrontare quello che è successo, so che dovrò farlo ma al momento anche solo pensare che lui non ci sia più è… è… decisamente troppo doloroso. Non voglio vedere i miei ricordi di lui trasformarsi da piacevoli a tristi, ad accettare che non lo rivedrò mai più…" la sua voce si incrinò per poi spegnersi del tutto. Michael rimase in silenzio, limitandosi ad avvicinarsi al fratello e stringerlo a sé, Four ricambiò il gesto, inizialmente in modo incerto ma via via sempre più deciso. Era stranamente confortante sentire di nuovo il calore di un altro essere umano, gli sembrava di essersi risvegliato dopo un lungo inverno, finalmente i tiepidi raggi di sole primaverile avevano raggiunto anche lui, riscaldandolo dopo mesi di gelo. "Grazie…" sussurrò al fratello, quasi vergognandosi di essersi mostrato così vulnerabile. Michael gli sorrise prima di rispondere "Non è necessario che mi ringrazi, ti voglio bene e continuerò a starti accanto finché non starai meglio e, anche se so che fatichi a crederci in questo momento, lo stesso vale anche per Chris. Non tagliarci fuori Thomas, permettici di aiutarti" gli appoggiò una mano sulla spalla per poi uscire e lasciargli il tempo di riflettere ed elaborare quanto appena vissuto

   
 
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