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Autore: Keif    10/09/2009    6 recensioni
Normalmente James Potter, alla vista di Lily Evans impazziva completamente[...] Semplicemente scollegava il cervello e cominciava a pensare con qualcos’altro. E no… questo qualcos’altro non era il cuore.
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’idiota con il pigiama a righe

Stava cavalcando un unicorno in compagnia di Evans quando il suono di risatine soffocate gli giunse alle orecchie, risvegliandolo.
Si staccò dal mondo dei sogni con particolare riluttanza, stringendo convulsamente il cuscino e tentando di non dar peso allo schiamazzo, ben deciso a continuare a bearsi della vista della sua bella in groppa ad un cavallo verdognolo, tentativo che, seppur degno di ammirazione, si rivelò completamente inutile.
“Cos’era mai la fonte di quell’improvviso fracasso?” si chiese il ragazzo perplesso ancora mezzo addormentato “Perché mai qualcuno doveva di punto in bianco scoppiare in risatine convulse nel cuore della notte e soprattutto senza avvertirlo?” di domandò poi uno dei soliti eccessi di egocentrismo
Improvviso a ben pensarci proprio no dato che era già un paio di minuti che gridolini e ridacchiamenti vari disturbavano il suo sogno, ma a dirla tutta credeva che causa di quel suono fosse per l’appunto l’unicorno canterino, colto da un raptus di follia.
Si accigliò dunque, rendendosi conto che non era così e, lentamente, aprì un occhio. Non vide nulla se non buio completo. Spalancò anche l’altro ma la visuale non cambiò poi molto < Sir, accendi la luce > borbottò a voce abbastanza udibile perché l’amico lo sentisse. Nessuna risposta e nessun segno che qualcuno avesse effettivamente preso in considerazione le sue parole. Il volume delle risate che udiva aumentò vertiginosamente. James aggrottò le sopracciglia: cosa stava succedendo?
Dopo una decina di interminabili secondi, durante i quali la sghignazzata sconosciuta non accennò a fermarsi, il geniale Potter constatò tre cose.
Primo: era stirato a pancia in giù, il viso schiacciato sul cuscino; nonostante avesse gli occhi aperti era piuttosto ovvio che non vedesse un accidente.
Secondo: le risate non appartenevano a un essere maschile.
Terzo: stava facendo la figura dell’idiota.
Per evitare di scatenare ulteriormente l’ilarità dei misteriosi disturbatori, decise di fare la cosa probabilmente più intelligente che potesse balenare nella sua povera mente intorpidita: si alzò.
Per un attimo rimase scombussolato, si grattò confuso la testa, sbatté le palpebre un paio di volte e, in cerca di spiegazioni date da chissà chi poi, borbottò un disarticolato “Uh?”. Lo sghignazzo, bloccatosi quando lui aveva finalmente deciso di mettersi in piedi, ricominciò a volume triplicato.
Solo a quel punto James Potter, stufo e incuriosito, si voltò finalmente verso la fonte del rumore.
Davanti a lui c’erano due ragazzine, una bionda e una mora, tredicenni al massimo, che si divertivano senza ritegno alle sue spalle. La prima si teneva la pancia dal gran ridere, la seconda aveva pescato da chissà dove una macchina fotografica e, tra un risolino e l’altro, scattava foto a più non posso. < Ben svegliato! > trillò quest’ultima accecandolo con il flash < E bel pigiama! > aggiunse mentre l’altra, gettatasi a terra, continuava a ridere sguaiatamente.
Inizialmente James non capì. Gli ci volevano un paio d’ore buone per connettere per bene la mattina ed era stato svegliato fin troppo bruscamente perché il suo cervello funzionasse a dovere. Rimase lì, immobile, a fissare le due con espressione sconvolta, la bocca semi aperta e un rivolo di bava che gli colava poco elegantemente da un angolo della bocca. La mora, notato il suo stato di confusione indicò il suo meraviglioso capo d’abbigliamento. Seguendo la direzione indicatagli, James abbassò il capo e quel che vide lo svegliò più di qualsiasi doccia fredda facendo assumere alla sua faccia un colorito verdastro prima e rosso acceso poi: portava, notò con sommo orrore, il suo stupido pigiama blu a righe decorato con macchinine e paperette regalatogli dalla madre e che lui, per non farsi sopraffare dalla nostalgia, portava tutte le notti. Tutte quelle in cui non aveva niente di meglio da fare se non dormire, s’intende. < Molto macho > aggiunse l’altra riprendendo faticosamente il controllo < Ora capisco perché si parla tanto di te, Potter. Devi essere molto virile > E giù di nuovo a ridacchiare come forsennate.
James le avrebbe volentieri prese a cazzotti e normalmente in effetti non si sarebbe certo trattenuto, anche perché le persone che lo prendevano per il culo davano, a lui e al suo orgoglio mascolino, fortemente sui nervi ma in quel momento era troppo impegnato a vergognarsi a morte
< Black… Minus… scherzo… malandrini… > biascicò alla ricerca di una scusa valida rialzando il viso ancora color rosso carminio. In quel momento si ricordò delle foto scattate dalla ragazza e inorridì: e se le avesse fatte vedere a qualcuno? Nella scala degli sfigati si sarebbe posizionato persino dopo Mocciosus! No, non poteva permetterlo.
Recuperò tutto il suo autocontrollo facendo un profondo respiro, si passò una mano tra i capelli scompigliandoli ad arte, assunse un espressione spavalda e fece un grande sorriso luminoso mostrando la sua perfetta dentatura.
< Ragazze > disse con la voce più suadente e allo stesso tempo più innocente che riuscì a fare < come cercavo di spiegare prima è uno scherzo dei miei amici > si chiese dove fossero quei miserabili quando servivano mentre si accorgeva che il tono utilizzato, data la voce ancora arrochita dal sonno, somigliava tanto a quello di uno stupratore depresso e si affrettò a cambiarlo < che ne direste di consegnarmi quelle foto? > sporse la mano in avanti, in attesa, senza smettere di sorridere invitante. Le ragazze fecero una smorfia contemporaneamente e scuoterono la testa < Scordatelo > ribatté la proprietaria della macchina fotografica decisa < queste foto sono mie e me le tengo > aggiunse accorgendosi che il ragazzo non ritirava la mano.
James smise di sorridere: ma dov’erano finite le bambine dolci e carine pronte ad accontentarti e a darti una mano? Erano tutte così quelle delle nuove generazioni?
< Va bene > sospirò assumendo un tono più pratico < che devo darvi in cambio? > ritrasse il braccio lasciandolo ricadere giù lungo il fianco < Un pacco di dolci? > segno di no col capo. Una smorfia di sincera compassione apparve sul volto della bionda. < Un paio di galeoni? > riprovò James aggrottando la fronte. Segno di no < Vi faccio un tema di una qualche materia che volete voi? > le due voltarono il capo scambiandosi uno sguardo e James per un attimo pensò di aver proposto la cosa giusta ma, volgendosi nuovamente verso il disperato grifondoro che cominciava a sudare copiosamente, fecero di no col capo. Quella dalla risatina facile si lasciò sfuggire un ghigno. James sbuffò
< Va bene > si arrese < c’è qualcosa che posso fare per avere quelle foto? > accidenti a lui che non aveva portato la bacchetta. Le avrebbe già schiantate da un pezzo altrimenti. < Be’ > cominciò la mora. Il sorriso spuntatole sul volto non presupponeva niente di buono. James rabbrividì < Noi abbiamo tredici anni e tu, chissà come poi, sei del settimo anno > James annuì ignorando saggiamente il “chissà come poi”, era con le spalle al muro in fondo < ebbene, se noi uscissimo con te e con un tuo amico diverremmo molto popolari nel nostro anno. Per di più tu e la tua banda siete molto conosciuti in giro per il castello per cui la popolarità salirà alle stelle… > l’espressione tracotante sparì dal volto di James: tredicenni, cretine, assetate di potere e pure bruttine a dirla tutta. No, lui non sarebbe uscito con loro punto e basta.
Sirius del resto… < Sentite > sospirò < io voglio quelle foto ma non uscirò con voi, però > aggiunse alzando un dito per frenare le proteste sul nascere < posso assicurarvi un appuntamento con Black e in più… vi va bene Lupin? > così imparavano i due a tenerlo sveglio. Gli era appena tornato in mente il motivo per il quale non stava placidamente dormendo nel suo caldo lettino e non c’era modo migliore per vendicarsi. Quella situazione era colpa loro del resto.
Le due si guardarono, confabularono un paio di minuti mentre James batteva un piede sul pavimento cominciando ad innervosirsi, poi si voltarono e una delle due borbottò < Va bene. Ma solo perché sei tu > aggiunse sorridente < le foto dopo l’appuntamento > precisò dato che James cominciava già ad avvicinarsi bramoso verso l’apparecchio fotografico. Lui bloccò la sua avanzata, mormorò un paio di parole poco carine e fece per tornare a coricarsi sul divano quando la mora che sembrava la più intelligente delle due, capita evidentemente l’intenzione di James, disse con voce allegra < Potter, fossi in te io salirei in camera. Sai, non è che noi scendiamo in sala comune per sport, è quasi ora di colazione e se rimani qui tra una decina di minuti non saremo le sole ad avere la possibilità di ricattarti > abbassò lo sguardo sul suo pigiama alzando un sopracciglio disgustata mentre, con grande disappunto di James, l’altra ricominciava a ridacchiare.
Il grifondoro fece una smorfia, costretto suo malgrado a darle ragione, decidendo improvvisamente che l’intelligentona, tra le due di gran lunga la più fastidiosa, se la sarebbe beccata Sirius. Afferrato il cuscino, lo sguardo fisso sul pavimento per non far notare che dopo l’accenno al suo pigiama era tornato di un adorabile color porpora, si affrettò a ritirarsi nel dormitorio maschile.

Ma la sfiga, o la Evans per meglio dire, è sempre in agguato e con grande scorno di James decise di scendere in Sala Comune nel momento esatto in cui lui si incamminava velocemente con la coda tra le gambe.
< Ma vaffan… > borbottò lui tra sé assottigliando lo sguardo, non appena la notò.
Era tutta colpa di quelle due mocciose che l’avevano trattenuto! Qualcuno avrebbe dovuto cominciare un’opera di disinfestazione per eliminare gli studenti al disotto dei sedici anni, porco bolide! Per un singolo, meraviglioso, fugace attimo, James si convinse che lei non lo avesse visto e che lui potesse fuggire liberamente, ma le sue speranze durarono ben poco, la ragazza si voltò appena in tempo per vederlo sospirare di sollievo
< Potter! > esclamò avvicinandosi al ragazzo che, dal canto suo, si girò dall’altra parte cominciando a fischiettare fingendo di non capire che la ragazza si stava rivolgendo a lui < Potter… > ripeté quella non appena gli fu di fronte, vagamente perplessa. Cosa aveva adesso quel ragazzo? Perché mai la stava ignorando? < Potter, sto parlando con te! > aggiunse seccata quando il ragazzo tentò di sgattaiolare via.
< Oh, Lily! > esclamò quello voltandosi verso di lei e cercando, senza riuscirci, di apparire stupito < non ti avevo proprio vista! > la ragazza lo fissò incredula per qualche secondo valutando se fosse il caso di prendersela o meno e se James la stesse volutamente prendendo in giro. Decise di lasciar correre per quella volta e si limitò a mormorare un “Sì, certo” sarcastico. < Allora, Evans. Siamo bellissime stamattina! > interloquì James con falsa allegria nel tentativo di evitare che la ragazza prestasse attenzione al suo ridicolo pigiama < stai molto bene vestita così. Per non parlare dei capelli! > sorrise elegantemente mostrandosi entusiasta della capigliatura della concasata.
Lily lo fissò stupefatta per un secondo: ma la stava prendendo per il culo?
< James, i miei capelli sono sempre così > sbottò cominciando ad irritarsi ed afferrando una ciocca di capelli ramati ( che sfuggiva dalla coda di cavallo in perfetto stile natural/trendy) per accentuare le sue parole < e io indosso semplicemente la divisa scolastica che è esattamente come la…> si bloccò.
Il suo sguardo vagò sul suo pigiama nel momento esatto in cui il ragazzo si rendeva conto di aver fatto un grosso errore e Lily per poco non soffocò nel tentativo di trattenere le risate improvvise.
James arrossì furiosamente.
< Non… non è come sembra. Insomma io… > mugugnò portando una mano dietro la nuca e sperando ardentemente che il pavimento lo inghiottisse < Non devi giustificarti > esclamò subito Lily < insomma, non c’è niente di cui vergognarsi > scoppiò suo malgrado in una risatina scomposta che dimostrando grandi capacità di ripresa, si deve ammettere, fu in grado di reprimere quasi subito. < Non c’è nulla da ridere! > borbottò James contrariato, ben deciso a non ripetere la figura da idiota fatta pochi minuti prima < questo pigiama mi è stato regalato da mia nonna che è morta pochi giorni fa > improvvisò passandosi una mano tra i capelli < siccome ci vedevamo molto poco ed una delle sue più grandi gioie era vedermi indossare questo pigiama che lei stessa, nonostante la emm… > si fermò un attimo per inventare una malattia convincente mentre Lily, persa completamente la voglia di ridere, lo guardava a bocca aperta, terribilmente in imbarazzo per la gaffe appena commessa < nonostante la sciodivarite multipla avanzata > continuò James con la sicurezza tipica di chi è abituato a mentire <è andata a scegliere in un negozio cucendo poi le rifiniture con le sue stesse mani. E non ci trovo nulla da ridere se il suo ultimo desiderio è stato che io indossassi almeno per un po’ questo pigiama, per quanto ridicolo, in sua memoria. E io che le volevo molto bene e non sono nemmeno potuto andare al suo funerale sto rispettando le sue ultime volontà! Scusami tanto!> si finse offeso sperando che il color porpora assunto dal suo volto non lo tradisse fece un veloce gesto della mano come a farle capire che a lui non importava proprio niente, abbassando il capo, non senza approfittare del momento per puntare gli occhi verso il petto della ragazza che si alzava e si abbassava velocemente seguendo i respiri di Lily
< Oh, mi dispiace James! > proruppe quest’ultima con un piccolo singhiozzo. James alzò di scatto la testa rendendosi conto che la ragazza aveva le lacrime agli occhi < è una storia così triste e tu sei stato così buono! Cioè, immagino quanto ti abbiano preso in giro i tuoi amici per questo, ma tu hai continuato lo stesso perché volevi bene a tua nonna e io sono stata così cattiva! Oh James, scusami! > fu il turno del ragazzo di rimanere a bocca aperta.
Ma Lily non si fermò < E’ per questo che hai litigato con gli altri ieri e sei venuto a dormire qua? Oh, sono così insensibili! > scosse il capo disgustata mentre James apriva e chiudeva la bocca stupefatto: certo non si aspettava una reazione del genere per quella cavolata che aveva appena sciorinato per non perdere ulteriormente la sua virilità!
< Oh, be’…> balbettò < io non li definirei proprio insensibili, insensibili > biascicò per ristabilire l’onore degli amici < e poi non… non preoccuparti…> le batté una mano nella spalla per consolarla < sono cose che capitano. Cioè, tutti muoiono prima o poi, no? Quindi su col morale> con suo grande stupore dopo questo gesto la ragazza sembrò rattristarsi ancora di più < Ecco, sono anche un mostro > singhiozzò < dovrei essere io a consolare te, ed invece… > tirò su col naso mentre James la fissava terrorizzato: che diavolo doveva fare? < E tu cerchi di giustificare anche i tuoi amici anche se si sono comportati così male > fece un altro singhiozzo.
James iniziò a sudare freddo: era il caso di dirle che si era inventato tutto?
Improvvisamente la ragazza si slanciò verso di lui e l’abbracciò. James spalancò la bocca sbalordito, completamente nel pallone. Il suo cervello si disattivò completamente e tutto ciò che lui riuscì a capire fu che Lily Evans aveva le sue braccia avvolte intorno alla sua vita. Rimase fermo come un ciocco di legno finché lei non si staccò, qualche secondo dopo.
< Comunque è meglio che vai adesso > disse la rossa ad un ancora disorientato Potter asciugandosi una lacrima che le era sfuggita < non vorrai spiegare la storia a tutti quelli che scenderanno, no? > il ragazzo si ristabilì abbastanza per capire che non sarebbe stata una bella cosa e annuire.
< Sì, certo. Ciao… ciao Lily> balbettò scosso per il risultato inatteso della sua balla salendo le scale barcollante. La ragazza gli rivolse un cenno e un “ci vediamo a colazione” ed uscì dalla sala comune.
Dopo quello che James le aveva raccontato e a cui lei credeva incondizionatamente (probabilmente gli strati di shampoo per rendere i capelli "morbidi e setosi come piacciono alle streghette del domani" gli annebbiava il cervello) cominciava a ricredersi sul conto di Potter. Fino a quel momento lo aveva ritenuto un ragazzo orribile e borioso, non che non la pensasse così anche adesso ovviamente, ma in fondo doveva esserci qualcosa di buono in lui se accettava di rendersi ridicolo davanti ai suoi amici per accontentare la nonna per l’ultima volta e farla felice. Aveva sbagliato a giudicarlo così male senza conoscerlo!
I malandrini del resto dovevano essere delle persone orride per costringerlo persino a dormire in sala comune in quel particolare frangente della sua vita! Doveva proprio fare un discorsetto a quelli che si ritenevano i migliori amici di Potter, si ripromise, forte della sua incapacità di farsi i cavoli suoi.
James dal canto suo era tramortito. Non riusciva a capire se quelle conversazioni, imbottite di bugie certo, ma pur sempre conversazioni, fossero davvero avvenuto o se il le sue fantasie avessero definitivamente preso il controllo delle cose.
E aveva anche ricevuto un abbraccio! Un abbraccio! Il petto di Lily aveva toccato il suo, le sue mani avevano sfiorato la sua schiena… un coro di campane rimbombò nella sua testa mentre lui si perdeva in pensieri poco casti.

Non appena salito in dormitorio, però, James ricordò di chi era la colpa della sua quasi pubblica perdita di una reputazione costruita dopo anni di duro lavoro. Eccoli là, i malandrini, che dormivano gettati scompostamente sui letti a baldacchino mentre lui si era dovuto svegliare ad un orario assurdo. Ma quella gliel’avrebbero pagata di certo! Afferrò la sua bacchetta magica dal comodino (ora che ci pensava lucidamente sarebbe forse bastato un "silencio" ben assestato la notte prima!), borbottò qualche parola e una cascata d’acqua si riversò sui poveri ragazzi dormienti che, bestemmiando e sputacchiando, si alzarono di scatto < Perfetto! > esclamò James soddisfatto affrettandosi a rintanarsi in bagno.
Giustizia era fatta! Si lasciò sfuggire un sorriso. Avrebbe proprio dovuto ringraziare Sirius e il suo russare uno di quei giorni. Oh, certo, avrebbe anche dovuto avvertire lui e Remus di avere un appuntamento con due marmocchie ma per quello c’era tempo...
Si sedette per terra, appoggiò la testa contro il muro e, godendosi le urla dei suoi migliori amici, tornò a rivivere l’abbraccio con Lily Evans.

Note e ringraziamenti:

Sono partita in quarta a scrivere questo capitolo, tanto da credere che sarei riuscita ad aggiornare nel giro di due giorni, ma sono poi stata colta come al solito dal blocco dello scrittore incompetente e ho mandato un po’ tutto al diavolo.
L’ho finalmente completato ma non sono granché soddisfatta del risultato. Lo pubblico comunque perché non ho alcuna intenzione di riscrivere tutto, e so che finirebbe così nel caso in cui decidessi col cuore in mano di revisionare un po’.
Insulti e critiche sembre ben accette, ovviamente.
Ringrazio vivamente chi ha letto il primo capitolo, chi ha messo la storia nelle preferite o nelle seguite e in particolar modo chi ha recensito.
E voi, sante anime saltellanti che avete sprecato secondi preziosi per lasciare un commento, ora vi beccate le risposte una per una e un mazzo di carciofi freschi, raccolti proprio adesso.

A Luciana Menditegui: Salve carissima. Sei la proprietaria della mia prima recensione di sempre e quindi a te va un abbraccio speciale, una dose tripla di lacrime di commozione e il carciofo migliore. Oh, anch’io adoro Sirius, infatti sto cercando di trasformare il mio ragazzo in lui o quanto meno in una sua copia sbiadita ma i miei tentativi sono vani. Mi tocca l’idiota a me, tsè.
Sì, l’html è venuto un disastro all’inizio. La mia totale incapacità nell’utilizzare quello stupido codice o un qualunque marchingegno elettronico hanno prodotto questo scempio.
E ovviamente la mia anticaglia che assomiglia vagamente ad un computer non mi permette di scaricare Nvu.
Per fortuna la santa che ha spiegato come utilizzare l’html sulla guida lo ha fatto come se stesse parlando con idioti incompetenti come me e dopo due ore e mezza sono riuscita in un qualche modo a riparare il disastro. Spero sia più leggibile così.
Grazie ancora e a presto si spera.

A DumbledoreFan: Questa recensione mi ha riempito il cuore di gioia e mi sono addirittura chiesta se stessimo entrambi parlando della mia fic improvvisata sul momento o se tu avessi per caso sbagliato e recensito qualcos’altro. Poi mi sono detta che solo io saprei essere così imbecille e la mia commozione è salita alle stelle.
Per cui ti meriti un bel mazzo di carciofi belli freschi e un gran bacio bavoso. Grazie mille ancora.

A Cullen Isabella: aggiorna presto è per me una chimera irraggiungibile, come avrai notato. Grazie mille dei complimenti e un bel carciofo anche a te, fanne buon uso.

Ad Ale03: Oh, beata te. Io se non dormo divento molto peggio di così, difatti mio fratello ha paura a svegliarmi di solito. E consideriamo che il povero James non chiudeva occhio da due giorni.
E Lily fa domande stupide ad orari improponibili, io me la sarei mangiata viva. Come ho detto sono un’incapace con l’html, ora dovrebbe essere più chiaro. Un carciofo bello grosso anche a te. Baci.

A Caramella_rosa_gommosa: oh, tesoro, ma è l’alba! Cioè, tu mi vuoi per caso far credere che c’è davvero gente che si sveglia prima di mezzogiorno in piena estate? E che non appena sveglia si mette a leggere e a recensire? Il tuo sforzo dev’essere stato enorme! Ti comprendo pienamente e per ringraziarti di questo enorme sacrificio, che sinceramente al posto tuo non avrei mai fatto, ti regalo altre ad un carciofo una lattuga bella fresca. Raccolta giusto ora dal fruttivendolo all’angolo dall’orto. Sì, dall’orto.
Grazie mille dei complimenti e un bacione anche a te.

A Zarkyna: sì, per vostra somma sfortuna ho deciso di continuare. Giusto per il gusto di intasare il database con storie inutili e prive di senso logico.
In effetti il mio James ha una sfortuna pazzesca, ma cosa vuoi aspettarti da un disgraziato che ha inseguito per sette anni una ragazza? Che tra le altre cose non se lo fila nemmeno, povero caro?
Grazie mille dei complimenti. Un bacio.

A Sara_the_slayer: in effetti il titolo fa abbastanza orrore anche a me, e comincio a chiedermi come potrà mai centrare con la storia. Non ho ancora trovato una risposta ma spero mi verrà in mente qualcosa, spero eh.
Ti ringrazio moltissimo dei complimenti, che sarà banale come frase ma faccio un po’ schifo a rispondere alle recensioni, non so se si è notato. Tendo a vaneggiare incoerentemente.

A katia37: Capisco il tuo sconcerto per un’altra Lily/James. Ce ne sono così tante in giro che mi chiedo quando arriverà una recensione con scritto “Basta, finiscila, non l’ennesima banalissima fic con ‘sto pairing usato e riusato. Ci state rompendo i…” e giù con gli insulti da scaricatore di porto.
Dal canto mio, comunque, non credo che un, scusatemi il termine, adolescente coglione con gli ormoni in subbuglio pensi all’amore eterno o al matrimonio. E in fondo James non è nient’altro che un diciassettenne.
Ringrazio moltissimo anche te e ti mando un bacio.

E infine un grazie generale per chi non ha voglia di leggere la risposta ché ha di meglio da fare che perder tempo con me.
Siete tutti fin troppo gentili.
Sicuri che le mie amiche non vi abbiamo corrotto per recensire positivamente?
No, aspettate. Siete le mie amiche con pseudonimi vari! Avanti ragazze vi ho scoperte, imbroglione che non siete altro, volevate i miei carciofi geneticamente modificati, eh? Tornate qui, ho detto tornate! *viene imbavagliata e portata via*

  
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