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Autore: Nemesis01    29/10/2022    2 recensioni
La prima cosa che suo padre gli aveva detto, appena dopo aver ricevuto la lettera d'ammissione ad Hogwarts, era stata: "stai lontano dai Potter". Glielo aveva ripetuto più o meno ogni volta che era rientrato a scuola negli ultimi quattro anni, era diventato un vero e proprio mantra: "fai attenzione alle scale, non infilarti in stanze nascoste, non usare la magia al di fuori delle lezioni, gioca pulito a Quidditch e stai lontano dai Potter".
[Draco/Harry e forse un tocco di James Sirius/Scorpius, ci penso.]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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Disclaimer!
Questa fan fiction tratterà di coppie slash (Draco/Harry e anche James Sirius/Scorpius). Per cui, se non vi piace lo slash né siete fan di queste ship, vi chiedo il favore di tenere in considerazione questo dettaglio prima di iniziare a leggere.  
Grazie mille.


*




Stai lontano dai Potter







I.


La prima cosa che suo padre gli aveva detto, appena dopo aver ricevuto la lettera d'ammissione ad Hogwarts, era stata: "stai lontano dai Potter". Glielo aveva ripetuto più o meno ogni volta che era rientrato a scuola negli ultimi quattro anni, era diventato un vero e proprio mantra: "fai attenzione alle scale, non infilarti in stanze nascoste, non usare la magia al di fuori delle lezioni, gioca pulito a Quidditch e stai lontano dai Potter". 
Non che Scorpius dovesse proprio "fare attenzione" a stare alla larga dai Potter, dato che la stragrande maggioranza degli studenti faceva a gara pur di non sedersi vicino a lui, ma niente, per quanto lui potesse rispondere "non ci ho proprio nulla a che fare" suo padre continuava a ripeterlo.
Il giovane Malfoy aveva capito che era inutile tentare di spiegarsi, allora ogni volta annuiva mesto e diceva "sì papà". A quel punto Draco gli sorrideva, gli faceva una carezza sulla testa e lo lasciava salire sull'Hogwarts Express. 

Scorpius stava sistemando alcune cose che si era portato da casa dopo le vacanze natalizie e rimuginava sul discorso del padre. Perché premurarsi tanto di non avere a che fare coi Potter? Non riusciva a spiegarselo. 

Erano pochi i Serpeverde rimasti a scuola per le vacanze di Natale e, per fortuna, quelli che lo avevano fatto non condividevano la stanza con lui: poteva godersi la sua amata solitudine. Si sedette sul letto e arricciò le labbra pensieroso.

I Potter-Weasley avrebbero potuto essere comparati al 50% degli studenti di magia presenti nella scuola. Erano rumorosi e chiassosi, sempre al centro dell'attenzione e, sebbene finissero in punizione un paio di volte a settimana, non avevano l'aria di cattive persone... Anzi, sembravano spassarsela proprio un sacco! Avevano a disposizione i giochi de "I Tiri Vispi Weasley" prima che finissero sul mercato, ridevano, si prendevano in giro e sembrava sempre che fossero a una di quelle feste di famiglia alle quali lui non aveva mai preso parte.
La maggior parte di loro era finita in Grifondoro, mossa prevedibile del Cappello Parlante, mentre due dei figli del Salvatore del Mondo Magico erano finiti in Serpeverde. Lui, così come aveva promesso al padre, non ci aveva avuto molto a che fare: ogni tanto aveva scambiato con Albus qualche appunto sulle lezioni di Pozioni e una volta sola avevano spettegolato in Sala Comune sulla Strillettera che aveva ricevuto una ragazza del primo anno di Tassorosso. Con Lily, invece, non aveva mai avuto occasione di confrontarsi. Aveva seguito il consiglio di suo padre: era stato alla larga dai Potter.  Eppure, era sicuro di aver visto l’Auror Harry Potter, il suo eroe, al funerale di sua madre l’estate appena trascorsa. Il signor Potter si era avvicinato a suo padre, gli aveva messo una mano sulla spalla e aveva lasciato dei fiori bianchi accanto alla lapide di Astoria Greengrass. Era l’unico a dover stare alla larga dai Potter? Cosa avevano da non poterli avvicinare?
Harry Potter era l'eroe del Mondo Magico, ma anche il mago che Scorpius ammirava di più nell'universo. Aveva studiato le sue gesta dai libri di Storia della Magia, aveva seguito tutte le sue interviste, si era interessato a ogni caso che l'Auror aveva risolto: Scorpius adorava Harry Potter e avrebbe tanto voluto conoscerlo di persona, parlarci per davvero, non come faceva con la figurina che era uscita dalle Cioccorane e che custodiva gelosamente di nascosto.  La famiglia Potter appariva davvero impeccabile. Lily sembrava una ragazza molto gentile, Albus era uno degli studenti più talentuosi del suo anno e James… Scorpius sospirò e si stese sul letto a pancia all’aria. James era il più figo della scuola.
Era bello, intelligente, divertente, pieno di risorse… Certo, aveva una tempra ribelle che lo faceva finire nei guai almeno una volta al giorno, ma era davvero magnifico.
Ogni mattina, quando lo vedeva entrare in Sala Grande per la colazione e i suoi amici e parenti lo accoglievano con baci e abbracci, avrebbe voluto davvero avvicinarsi a lui, presentarsi, chiacchierare, cercare una scusa qualsiasi e farsi notare. Arrossì al solo pensiero e immaginò scene in cui James lo salutava, gli chiedeva di allenarsi a Quidditch, lo aiutava a cavalcare la scopa abbracciandolo per le spalle… Uno sguardo complice, i loro visi sempre più vicini e…

 

L'unica volta che aveva avuto a che fare con James Sirius Potter era stata durante il terzo anno di scuola. 
Alcuni studenti, coetanei e non, lo avevano preso di mira ed era diventato vittima di alcuni scherzi. Qualche volta, soprattutto al primo anno, si era perfino nascosto in bagno a piangere per lo stupido nomignolo che gli avevano affibbiato: Sgorbius. Ogni volta che qualche testa di Troll lo chiamava in quel modo correva in bagno e si ripeteva di ignorarli. Aveva funzionato; dal primo al terzo anno il numero di studenti che si divertiva a prenderlo in giro era diminuito. Tuttavia, un paio di Grifondoro continuavano a prenderlo in giro. Il peggiore era sicuramente McLaggen, il portiere della squadra di Quidditch. Quest'ultimo, oltre a chiamarlo Sgorbius, spesso gli lanciava contro delle Fatture Gambemolli o lo spaventava con delle Caccabombe mentre studiava in Sala Grande.
Draco lo aveva avvisato sul fatto che il cognome Malfoy non sarebbe stato ben visto, ma Scorpius non pensava che si sarebbe arrivato a tanto.

Al terzo anno, poi, McLaggen aveva davvero esagerato. 
Malfoy aveva salutato Albus dopo la lezione di Incantesimi e, mentre Potter era rimasto in corridoio a chiacchierare con sua cugina Rose, si era diretto verso le scale con l'intento di raggiungere i sotterranei. Però, prima che potesse soltanto dire "Ippogrifo", si ritrovò a brache calate nel bel mezzo del corridoio; imbarazzatissimo, provò a tirarsele su ma dovevano essere per forza state incantate poiché non riuscì a farlo. Sentì McLaggen sghignazzare e deriderlo insieme ai suoi degni compari mentre lo chiamava Sgorbius, alludendo addirittura alle minuscole dimensioni del pene che si celava tra le mutande. Scorpius desiderò scomparire, si vergognò talmente tanto che piangere di fronte a loro anziché nascosto in bagno non sembrava fargli differenza. 
Non capiva perché ce l'avessero tanto con lui, che cosa gli aveva fatto?
D'un tratto, pochi attimi dopo, la risata del bullo si spense. A Scorpius fu lanciato addosso un mantello e qualche attimo dopo riuscì perfino a ricomporsi. 


 

"McLaggen, hai finito con lo show?"
"Oh andiamo, Potter, pensavo sapessi divertirti..."
"Io non ho bisogno di mettere in imbarazzo gli altri per divertirmi... Ho abbastanza ego da farmi notare senza bullizzare un altro mago, tra l'altro più piccolo di me."

Albus si era avvicinato al giovane Malfoy e gli aveva chiesto se fosse tutto ok; Scorpius aveva annuito anche se avrebbe preferito di gran lunga seppellirsi sotto il Platano Picchiatore. 

"Quante storie per uno scherzo innocente," sbuffò McLaggen. Fece qualche passo verso la sua vittima e allungò un braccio verso di lui, "io e Sgorbius siamo amiconi, stavamo solo scherzando!"
James non era parso convinto dalla cosa e aveva sollevato un sopracciglio. Scorpius, tremante, si era staccato subito dalla presa mentre gli amici di McLaggen ridevano sotto ai baffi. "È vero, Malfoy?"
Scorpius aveva sollevato lo sguardo verso Potter e aveva faticato perfino a deglutire. Non era vero ma sapeva che se avesse detto la verità McLaggen sarebbe finito in punizione e lui avrebbe dovuto continuare a subire le sue angherie almeno un altro anno.
"Io..."
"Non è vero, Jamie. Ernest gli rompe il cazzo tutti i giorni. Se non fosse che l'ho visto sbaciucchiarsi con Penny penserei che si fosse preso una bella cotta per Malfoy!"
All'affermazione di Albus, James aveva assunto una classica faccia da schiaffi e rivolto uno sguardo a McLaggen mentre Scorpius era diventato più rosso di un Marciotto.
"Sono costretto a togliere 20 punti a Grifondoro! E, se non vuoi che ne tolga altri 50, farai meglio a chiedergli scusa. Nessuno di noi reagirebbe bene sapendo di essere slittati dopo Tassorosso nella Coppa delle Case."
Ernest avrebbe voluto prendere a pugni sia i Potter che Malfoy ma, consapevole che la minaccia di James lo avrebbe messo in difficoltà, aveva farfugliato un "mi dispiace" tra i denti. James sembrava essere abbastanza soddisfatto ma non risparmiò Scorpius da un'occhiata colma di disappunto; Malfoy si era dimostrato un vero fifone e forse quello sguardo voleva ricordargli di tenere la testa alta o, più semplicemente, che era stato un codardo e che un Grifondoro intrepido come lui non poteva tollerare un comportamento simile.
Scorpius aveva abbassato lo sguardo e aveva guardato lo stemma Grifondoro luccicare sul mantello che gli era stato lanciato.
James aveva cinto le spalle di Ernest per allontanare lui e la banda dai due Serpeverde. "Sarà meglio che tu non vada a cagare il cazzo a qualche altro mago, altrimenti sarò costretto a spaccarti il culo. E sai, non sei proprio il mio tipo."

Nel ricordare l'accaduto, che non aveva mai raccontato a suo padre, Scorpius sorrise nostalgico. Il 2019 era stato un anno difficile per lui; sua madre stava lottando con forza contro una Maledizione di Sangue e la sua famiglia era finita su tutti i giornali, soprattutto dopo la sua dipartita. Aveva visto suo padre chiudersi ancora di più in se stesso, aveva dovuto sostenere lo sguardo dei professori che, impietositi, non avevano avuto cuore di rimproverarlo per i compiti non svolti, e l’atto di non poter aggiungere “dai un bacio alla mamma” sul fondo delle lettere che scriveva a Draco non era d’aiuto.
Era stato anche l'anno in cui Scorpius aveva dovuto affrontare il grande mostro della perdita e tutte le conseguenze che un avvenimento del genere potesse comportare; il fatto che non avrebbe dovuto più preoccuparsi di quello stronzo di McLaggen, però, era stato d'aiuto ed era stato possibile grazie a James.

 

- C'è nessuno? Aiuto! -
Malfoy, scosso da quella voce, ritornò alla realtà. Si mise in piedi e si avviò in Sala Comune.
- C'è qualcuno? Sto male, per favore, - piagnucolò. Era la voce di una ragazza e sembrava stare davvero male.
- Arrivo, - rispose il ragazzo. Fu molto sorpreso nel rendersi conto che a chiedere aiuto era Lily Luna Potter. La ragazza aveva le lacrime agli occhi ed era piegata letteralmente in due dal dolore. Okay stare alla larga dai Potter, ma non poteva lasciarla lì sofferente. Le si avvicinò perplesso, le poggiò delicatamente una mano sulla spalla e piegò leggermente le ginocchia.
- Che hai? -
- Mi fa malissimo la pancia, - rispose la ragazza. Lily aveva le guance rosse e gli occhi gonfi di lacrime. Sembrava stare davvero malissimo.
- Andiamo, ti accompagno in Infermeria! Madama Abbott saprà sicuramente come aiutarti, - rispose il ragazzo in tono affabile. Lily annuì e quando provò ad alzarsi avvertì un forte dolore alle gambe che la costrinse a sedersi di nuovo.
- Ti aiuto io, se non ce la fai ad alzarti, - si propose il ragazzo cercando di mostrarsi più galante possibile. Non amava quelle situazioni e non aveva nessuna intenzione di diventare un Guaritore, ma non poteva lasciare una maga in quelle condizioni. Suo padre lo avrebbe rimproverato fino alla morte, anche se la maga era una Potter. 
La ragazza annuì piano e si mise in piedi; Scorpius l'aiutò facendosi carico di metà del suo esile peso corporeo. Lily era molto più bassa di lui ma aveva gli stessi capelli ribelli dei suoi fratelli, in particolare di James dato che erano dello stesso colore. Le sorrise affabile e, insieme, iniziarono a camminare lentamente verso l'uscita del dormitorio. Passo dopo passo, guardandola di sottecchi per non farla sentire a disagio, la stava accompagnando in Infermeria; la gonna corta che indossava la maga non lasciava molto spazio all'immaginazione e Malfoy notò che le colava sangue sulle cosce. 
- SANTA MORGANA, - imprecò e avvampò. - Stai perdendo sangue! -
- Sì, - rispose Lily e riprese a piangere. Era arrossita di botto, quasi si fosse vergognata della situazione. - È successo stamattina sul treno. Pensavo si fosse fermato ma ora ho tutti questi dolori e ha ripreso! -
- Dobbiamo sbrigarci ad andare in Infermeria! Ce la fai ad aumentare il passo? -
- Ce la faccio, credo... - rispose la ragazza. 
Dubbioso sulle vere capacità della ragazza, decise di tenerla ugualmente abbracciata lungo il tragitto. Salirono le scale in silenzio e, sebbene la scuola non fosse piena, qualche ragazzina pronta a ridacchiare di Lily c'era lo stesso. Scorpius si era limitato a guardarle male e a stringere di più la piccola Potter. Arrivarono in Infermeria dopo due piani di scale e, quando Madama Abbott aprì la porta, Lily perse i sensi tra le braccia di Malfoy.
- Potter! - chiamò il ragazzo spaventato.
- Per la barba di Merlino, cosa è successo?! -
- Non lo so, Madama Abbott, era in dormitorio e stava malissimo... -
- Vieni, aiutami a metterla sul lettino. -
Il ragazzo diede una mano all'infermiera nel limite delle sue possibilità. - Ha detto che aveva mal di pancia e che le facevano male le gambe. -
L'infermiera annuì e coprì il corpo della studentessa con un lenzuolo; la ragazza aveva fatto il primo incontro con il ciclo mestruale ed era impreparata. Nulla di grave e niente che una Pozione non potesse guarire.
- Si riprenderà? -
- Certo. Puoi andare, avviserò i suoi fratelli. -
Malfoy annuì piano; voleva allontanarsi per stare alla larga dai Potter ma non se la sentiva di lasciare la ragazza da sola. Così, quando Madama Abbott si allontanò per scrivere ai fratelli di Lily, lui si accomodò su una poltroncina accanto al letto.

Suo padre non sarebbe stato d'accordo ma non era neanche tenuto a sapere per filo e per segno quello che succedeva. Il piano era semplice: avrebbe aspettato l'arrivo dei Potter e sarebbe andato via con la certezza che la ragazza non sarebbe rimasta sola.
Scorpius odiava gli ospedali o qualsiasi cosa glieli ricordasse. L'anno precedente aveva trascorso due mesi al San Mungo per non lasciare sua madre da sola, per non perdersi neanche un minuto dei suoi sorrisi e neanche uno dei suoi baci. Si portava dietro ancora il trauma di averle stretto la mano senza vita mentre suo padre piangeva disperato. Non aveva mai visto Draco versare così tante lacrime prima di quel giorno e si augurò di non dover assistere mai più a una scena del genere.
Per fortuna, la situazione di Lily non era nulla di tanto grave. A detta di Madama Abbott era semplice "natura femminile". Probabilmente si riferiva al ciclo. 

Mezz'ora dopo, la porta dell'Infermeria si spalancò. Il rumore di passi veloci echeggiò in una stanza altrimenti silenziosa.
- Potter, con calma! Ci sono maghi che soffrono qui, - li rimproverò Hannah. 
- Ci scusi Madama Abbott, - sussurrò Albus e diede una gomitata al fratello maggiore che si limitò a lanciargli contro un'occhiataccia.
I due raggiunsero il letto della sorella e assunsero un'espressione sorpresa nel vedere che Malfoy si trovasse lì.
- C'è qualcosa che devo sapere? - chiese James.
- No! - rispose Scorpius arrossendo. Il Prefetto Grifondoro non aveva ancora indossato la divisa; forse non aveva fatto in tempo a rivestirsi ed, essendo stato avvisato dall'infermiera sulle condizioni della sorella, era corso così com'era. Ed era bellissimo.
- E... Cosa ci fai qui? –
- Ho accompagnato Lily. Ero in dormitorio, l'ho sentita arrivare in Sala Comune mentre chiedeva aiuto. -
James ascoltò con scetticismo, poi si rivolse al fratello in tono nervoso. - E tu dove cavolo eri?! -
- Io... Hey, fatti i fatti tuoi, ero... Impegnato! -
Il Grifondoro assottigliò gli occhi con l'intento di risultare minaccioso, poi scrollò le spalle. - Grazie per averla accompagnata qui, Malfoy. -
- Di nulla, - rispose Scorpius ancora rosso in viso.
- Cos'ha avuto? – chiese Albus.
- Credo sia stata la prima volta che ha avuto il ciclo mestruale, - disse l'infermiera che aveva origliato il loro botta e risposta.
- Fa così male?! -
- Può fare anche più male, soprattutto le prime volte. Le ho dato una Pozione, tra un'ora al massimo sarà già pimpante come prima! –

I tre tirarono un respiro di sollievo; Scorpius si rimise in piedi e si aggiustò i pantaloni, ringraziando ogni mago esistente per esser nato uomo. - Allora io, ehm, vado. -
- Va bene, grazie ancora. -

Scorpius si limitò a sorridere ai due e, prima di lasciare l'Infermeria, notò che James si era seduto sulla poltroncina precedentemente occupata da lui.
Perché gli batteva forte il cuore?

 

 

*


NdA:
Ho già pubblicato questa fanfiction su Wattpad e Ao3. Devo ammettere che questa storia non è ancora conclusa e, sebbene abbia in testa la trama generale, non ho ancora trovato un modo per chiudere il cerchio. Comunque, questo capitolo si concentra molto su Scorpius e sulle sue cotte adolescenziali (che nostalgia!) e spero vi sia piaciuto.
Un abbraccio <3


*


NdA/09GIU23:
Non so perché, ma mi è venuta voglia di provare a ritornare sul fandom. Adoro troppo questa ship (Scames) e mi dispiace non leggere nulla in giro su di loro. Sto anche correggendo la storia dai vari orrori ortografici, quindi faccio un appello a chiunque la legga dopo questa data: per favore, segnalatemi ogni strafalcione. Grazie. Un abbraccio <3

   
 
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